Pillole

Pillole di informazione digitale

Segnalazioni di articoli su diritti digitali, software libero, open data, didattica, tecno-controllo, privacy, big data, AI, Machine learning...

La puntata mensile dedicata ai saggi ha avuto come argomento la tecnologia. Lo abbiamo fatto parlando di e con:

  • ▷ Contro lo smartphone - Per una tecnologia più democratica di Juan Carlos De Martin (add editore)
  • ▷ L’intelligenza inesistente - Un approccio conviviale all'intelligenza artificiale di Stefano Borroni Barale (Altraeconomia)
  • ▷ Le emissioni segrete. L'impatto ambientale dell'universo digitale di Giovanna Sissa (Il Mulino)

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Intervista a Marwa Fatafta, la responsabile per il Medio Oriente dell’associazione per i diritti digitali Access Now: «Questi sistemi sono la quintessenza di tutto ciò che l’intelligenza artificiale ha di malvagio. Sono inaffidabili e vengono impiegati per autorizzare decisioni che hanno conseguenze fatali»

Nella guerra a Gaza il ruolo della tecnologia, dai social network all’impiego dell’intelligenza artificiale, è emerso in modo inedito rispetto al passato. Un ruolo che interroga l’Occidente direttamente: dall’Europa e i suoi tentativi di porre delle regole ai giganti del mondo tech, agli Stati uniti dove Silicon Valley è ormai un contropotere di fatto e una fonte di insostenibili pressioni sulle istituzioni. Ne abbiamo parlato con Marwa Fatafta, la responsabile per il Medio Oriente dell’associazione per i diritti digitali Access Now.

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Una prospettiva hacker sull’“Intelligenza Artificiale”: come funzionano i Grandi Modelli Linguistici? Dall’inquinamento dell’infosfera all’e-proctoring, vie d’uscita e percorsi possibili. Dal numero 25 de «La ricerca», “Uomini e bot”.

Risoluto, il Professore disse:

"Non credo proprio che possa farcela. Voglio dire, a sostituirsi a me, per scrivere una recensione decente. Insomma, va bene, non sarò un genio, ma sono pur sempre meglio di una macchina!"

Il Professore ostentava convinzione, eppure nella sua voce si coglieva una certa qual esitazione, che tradiva un dubbio: e se… e se l’Intelligenza Artificiale fosse davvero stata in grado di scrivere una recensione meglio di lui?

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Inizio di puntata con la segnalazione di una interessante ricerca di Citizen Lab riguardo alle tastiere per l'inserimento del Cinese che utilizzano funzionalità "cloud": non solo questo tipo di applicazione ha una invasione della privacy intrinseca, ma difetti software facevano sì che i problemi di sicurezza fossero ancora peggiori di quanto si potesse pensare.

Ci spostiamo poi negli Stati Uniti, seguendo le vicende di TikTok (che non sta facendo molto per salvarsi dalle mire del Congresso) nonché Amazon e Google, che da una parte hanno gli occhi dell'antitrust puntati su di loro, dall'altra non pare proprio ci sia un forte interesse governativo ad ostacolarle. Nel frattempo, Amazon prende appunti di autodifesa digitale e utilizza sistemi per la cancellazione delle prove.

La carrellata di notiziole darà grande spazio alla cosiddetta intelligenza artificiale, in particolare approfondendo l'uso dell'intelligenza artificiale per "scoprire" nuovi materiali (o meglio, per brevettarli) e per dotare l'hardware di nuove funzionalità.

Non manchiamo di festeggiare il rilascio in software libero di una delle versioni più buggate di MS-DOS (la 4.0).

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Magari siete di fretta, avete da fare. Però qualcuno vi ha segnalato l’ennesima rivoluzione dell’AI, targata Microsoft. Non potete fare un figuraccia se qualcuno in una conversazione butta là “…un po’ come Vasa, no?” e voi non sapete se reagire con “interessante”, “io l’avevo già detto”, “roba da matti” o “dove andremo a finire?”. Per fortuna, questo articolo scritto da nove ricercatori di Microsoft Research Asia viene riassunto tre volte.

[...]

La ricerca del gruppo di Microsoft Research Asia ha prodotto dei risultati francamente affascinanti. Come sottolineano gli autori, il punto non è la possibilità di fare un video fake in cui Monna Lisa canta un brano rap (questo si era già visto), ma il fatto che avendo i due stimoli di partenza (la foto e la registrazione audio) il video può essere generato e controllato in tempo reale, in termini di persona, di movimenti oculari, di rotazione della testa, ma anche di espressione, come è dimostrato dalla registrazione di una demo. Il risultato è verosimile e il processo efficiente. Quindi si può immaginare un avatar che reagisca in tempo reale alla situazione, usando un parlato non registrato ma sintetizzato a partire da un testo prodotto da un software. Alexa, scànsate.

I punti interessanti, per me, sono due: i disclaimer etici che vengono immediatamente messi avanti dai ricercatori e i campi di applicazione dichiarati.

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Siete stanche/i dei soliti esperti che, su Facebook, lanciano allarmi perché adottiate nel minor tempo possibile "l'intelligenza artificiale a scuola" senza sapere nemmeno bene cosa sia?

Giovedì 11 aprile avranno luogo due eventi per comprendere davvero cosa sia l'intelligenza artificiale e come sia possibile insegnarla, quali strumenti siano davvero pronti per essere adottati (e quali no).
Affronteremo la storia del fenomeno, la differenza di scala (e di retaggio) tra le tecnologie industriali e quelle conviviali e come queste differenze interagiscano con la società e con la scuola.

ONLINE DALLE 14.30 alle 16.30
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DAL VIVO ALLA LIBRERIA OOLP di Torino, Via Maria Vittoria 36 ore 18.00
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L'algoritmo. Il Manifesto pubblica l'inchiesta dei siti di informazione israeliani +972 e Local Call: l’intelligenza artificiale dietro il massacro di Gaza. 37mila palestinesi «marcati» dalla Ia e colpiti nelle loro case. Poca o nulla supervisione umana: «Per l’assassinio dei comandanti senior, si era disposti a uccidere centinaia di civili. Avevamo un calcolo: quanti per un comandante di brigata, quanti per uno di battaglione»

Nel 2021 è stato pubblicato in inglese un libro intitolato The Human-Machine Team: How to Create Synergy Between Human and Artificial Intelligence That Will Revolutionize Our World, sotto lo pseudonimo «Brigadier General Y.S.». In esso, l’autore – un uomo che abbiamo confermato essere l’attuale comandante dell’unità di intelligence d’elite israeliana 8200 – sostiene la necessità di creare una macchina speciale, in grado di processare rapidamente enormi quantità di dati per generare migliaia di potenziali «obiettivi» per gli attacchi militari nel mezzo di una guerra. Una tecnologia del genere, scrive, risolverebbe quelle che ha descritto come «strettoie umane, sia nell’individuazione di nuovi obiettivi che nel processo decisionale per approvarli».

Una tale macchina, si è scoperto, esiste davvero.

Una nuova inchiesta condotta da +972 Magazine e Local Call rivela che l’esercito israeliano ha sviluppato un programma basato sull’intelligenza artificiale noto come Lavender, di cui qui si scrive per la prima volta.

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L’AI di massa, che tutto sommato è ancora da venire e dimostrare, avanza per supernove. La propulsione è quella di capitali ingentissimi e ad ogni passo semina morte e distruzione su chiunque altro ci abbia provato.

Iniziò allo stesso modo di tante storie incidentali, il 30 Novembre 2022 partì l’AI Race.

La bandiera a scacchi la diede un servizio di un’azienda poco nota, la OpenAI che lo aprì al pubblico con il nome di ChatGPT. L’AI è una materia che riguarda la scienza dell’informazione, molto più antica di questo software, ma l’effetto WoW fu così forte che segnò di per se una pietra miliare per l’intero settore. La profonda influenza di questo prodotto, soprattutto nella versione del lancio, non riguardava le effettive capacità, quanto piuttosto l’interesse del pubblico che attirava.

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Obiettivi e lacune della prima legge al mondo sull'intelligenza artificiale

Con 523 voti favorevoli, 46 contrari e 49 astensioni, dopo un lungo e travagliato iter nel quale talvolta sembrava di essere a un vicolo cieco, ieri il Parlamento europeo ha approvato l’AI Act, la prima regolamentazione al mondo sugli utilizzi dell’intelligenza artificiale e dei sistemi basati su questa tecnologia. Composto di 113 articoli e 12 allegati, il documento si propone di proteggere diritti fondamentali e la sostenibilità ambientale, mantenendo l’obiettivo di facilitare e promuovere la crescita di competitor europei ai colossi statunitensi.

L’articolo 3 è quello che definisce cosa si intende per intelligenza artificiale, ovvero «un sistema basato su macchine progettato per funzionare con diversi livelli di autonomia» e che dalle previsioni e dai contenuti generati «può influenzare ambienti fisici o virtuali». La definizione non si applica quindi ai sistemi di software tradizionali o agli approcci che si basano su regole predefinite.

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Giovedì 21 marzo alle ore 17:00 nel coworking Dialogue Place (Napoli) incontreremo l'aurore del libro L'intelligenza Inesistente. Un approccio conviviale all’intelligenza artificiale (Altreconomia 2023).

Con l'autore dialogheranno: Josè Compagnone, Web and Design Anthropologist fondatore di Goodea, Cristina Mele, ordinario Economia e innovazione dei servizi UNINA. Modera: Dana Cappiello, PM di Project Ahead. Discussione aperta, con interventi del pubblico.

Un'occasione fantastica per misurarci sul tema dell'AI, comprendendone i pro e i contro, per provare a immaginare e costruire tecnologie alternative, che promuovano la convivialità e la partecipazione diffusa, a scuola come nella società.

Maggiori informazioni sul sito di Dialogue Place