Puntata dedicata in buona parte all'approfondimento di un curioso, ma sicuramente non unico, caso di incrocio tra la storia dell'infrastruttura di Internet, e in particolare dei DNS, con la politica internazionale: lo stato delle British Indian Ocean Territory scompare, e con esso dovrebbe scomparire anche il dominio .io, ad oggi usatissimo, in particolare dalle aziende tecnologiche. Ripercorriamo questa e altre vicende simili.
Passiamo poi a parlare di copyright, questa volta sotto una lente nuova, ovvero quella segnalateci dalle grandi aziende statunitensi della tecnologia; queste infatti si lamentano per la balcanizzazione di Internet, che danneggia gli interessi statunitensi; e inseriscono nella categoria anche i sistemi anti-pirateria italiani e francesi.
Concludiamo con una multa che nemmeno il signor Bonaventura.
Alcune aziende private stanno tentando di acquisire i diritti sul registro dei domini "punto org", dicitura che contraddistingue moltissimi siti web di ong ed enti umanitari. La privatizzazione potrebbe comportare un aumento del canone annuale o la perdita del proprio sito per migliaia di organizzazioni. Cruciale sarà il verdetto dell'Icann.
Bloccati una volta, ci riprovano. Prendendo una strada laterale ma ci riprovano, ignorando le vecchie norme e provando a scriverne di nuove. Com’è nel dna della finanza. A rimetterci potrebbero essere dieci milioni di utenti nel mondo. Ma non utenti qualsiasi: associazioni umanitarie, enti no profit, organizzazioni non governative. Chi prova a difendere gli ultimi, insomma.