Fin dal 2015, con il referendum sulla Brexit e l’elezione di Donald Trump, sappiamo che la manipolazione dell’opinione pubblica nell’epoca di internet è passata a un livello industriale. Ma la vera sorpresa della vicenda Team Jorge, rivelata il 15 febbraio da un consorzio di giornalisti di tutto il mondo tra cui anche quelli di Radio France, non riguarda l’esistenza di queste pratiche, bensì la loro portata.
Nella notizia arrivata il 15 febbraio c’è qualcosa di specifico (e nuovo): la passività degli stati e la complicità, attiva o meno, delle grandi multinazionali della tecnologia, soprattutto statunitensi.
L’inchiesta, avviata dall’ong francese Forbidden stories, ha rivelato l’esistenza di un’azienda israeliana, Team Jorge, fondata da ex militari, che vende prestazioni diverse da qualsiasi altra
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I motori di ricerca sono neutrali? Oppure ci manipolano? Come tutti gli algoritmi anche i motori di ricerca sono sostanzialmente matematica applicata, basati su grandi numeri (Big Data), cosa che conferisce loro generalmente un’aurea di obiettività.
Uno studio del 2021, dal titolo Visualizing Divergent Search Results Across Geopolitical Borders, di Rodrigo Ochigame e Katherine Ye, ha dato un contribuito alla discussione critica sulla neutralità dei motori di ricerca. Per fare ciò gli autori si sono avvalsi di un’interfaccia sperimentale, Search Atlas (qui l'annuncio del lancio), al fine di comprendere come funziona l’algoritmo di Google, e quali sono le differenze di risultati che presenta agli utenti.
Ad esempio, la ricerca “crimean annexation” mostra risultati differenti a seconda dell’impostazione del motore di ricerca. Per gli utenti russi la ricerca evidenzia che la Crimea è territorio russo, per gli ucraini si parla di “occupazione”, e così via.
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