Quanto è successo dopo l'elezione di Trump alla presidenza degli USA ha svelato ciò che sono i proprietari delle grandi aziende tecnologiche nord americane: un gruppo di tecnocrati che vogliono eliminare qualsiasi vincolo che impedisca loro di fare profitti sfruttando le persone. Se vuoi la versone lunga di questa storia leggi tutti i bro del presidente. Lo fanno con tutti i mezzi a loro disposizione comprese le piattaforme social. Qui puoi approfondire perché conviene abbandonare le piattaforme delle Big Tech.
Spesso la domanda che ci si pone è: ma come si fa ad abbandonare le piattaforme delle Big tech? Come quasi sempre accade, non è un problema tecnico, poiché le alternative tecniche esistono. Come (quasi) sempre accade, il problema è di decidere di fare il passo, accettare la possibilità che a volte i software liberi funzionino in maniera diversa ed abituarsi al cambiamento. Capita la stessa cosa anche quando si cambia l'automobile, o ci si trasferisce, o si cambia un elettrodomestico.
Ho scritto un'elenco di possibili alternative ai software delle grandi imprese USA per le nostre attività in rete. Non è un elenco completo ed è in aggiornamento. Si tratta per lo più di software liberi, tendenzialmente conviviali, che consentono vari gradi di libertà, controllo e modifica.
«La pratica» - si diceva un tempo - «è più importante della grammatica». È per questo motivo che per oggi Cassandra dismette il cappello da profetessa per raccontare come sono stati i suoi ultimi due anni senza Google, più precisamente con uno smartphone Android completamente degooglizzato.
Che cosa manca di più?
Certamente Google Maps. L'utilizzo delle reti WiFi per migliorare la rilevazione delle posizioni e l'integrazione con il motore di ricerca e i punti di interesse rendono Maps un'applicazione dall'uso incredibilmente semplice e potente.
Il sostituto Magic Earth, che usa solo il posizionamento GPS e le mappe di Open Street Map, è molto più spartano e farraginoso da utilizzare. Ma 10 anni fa sarebbe stato giudicato invece un miracolo dell'informatica, e comunque vi porta dove volete andare. È un sacrificio che valeva senz'altro la pena di fare. I ristoranti cercateli con un motore di ricerca.
Eccoci finalmente arrivati alla tredicesima parte della nostra rassegna intitolata Perdere tempo online! Per chi ancora non sapesse di cosa parliamo facciamo subito un breve riassunto! Su Le Alternative l’argomento principale sono, per l’appunto, alternative etiche a qualsiasi tipo di prodotto.
Nel corso di questi anni però ci siamo divertiti a creare tre rassegne dedicate a cose che altrimenti non riusciremmo a trattare. Una rassegna è chiamata Siti belli e basta, viene fatta circa due volte all’anno e racchiude tutti i siti più belli che abbiamo trovato. Siti belli che nulla c’entrano con la privacy, le alternative o altro. Semplicemente belli. Un’altra rassegna è intitolata Nostalgia Canaglia e raccogliamo materiale nostalgico.
L’ultima, quella di cui parleremo oggi, si chiama Perdere tempo online e racchiudiamo piccoli progetti open sourceSignifica che il codice sorgente è accessibile a tutti e chiunque può vedere cosa c’è dentro. Leggi anche Software Libero Leggi interessanti e belli che non troverebbero altrimenti spazio all’interno del nostro sito perché troppo di nicchia oppure troppo amatoriali e semplici.
Perdere tempo online: tredicesima parte
Lo staff di Continuity, all'interno del progetto "ComeInClasse", ha registrato un video nel quale il dirigente e l'animatore digitale di una scuola hanno mostrato come è configurato il loro "google classroom".
Partendo da queste richieste Continuity ha configurato la suite "ComeInClasse" che integra i migliori strumenti rispettosi della privacy affinché:
Durante l'incontro è stato confrontata la parte di google configurata dalla scuola ed, in opera, la/le soluzioni alternative configurate allo stesso modo.
Sono stati analizzati i costi e le modalità di fruizione/attivazione utilizzabili già "dal giorno dopo" (per esempio in versione Saas) e/o i possibili progetti PNRR anche quando questi prevedano la presenza di un server in sede.
la registrazione del video è visibile nella piattaforma BBB di Comeinclasse
Caro Ministero dell'Istruzione, mi dispiace ma non posso accettare una circolare come quella che avete scritto oggi alle #scuole italiane, dove sostanzialmente si dice:
1- care scuole, voi siete i Titolari, quindi se sbagliate sono cavoli vostri.
2- comunque #Google e Microsoft sono sicuri, perché lo dicono sul loro sito.
Una circolare di questo tipo desta molta confusione tra i dirigenti, ed è evidentemente scritta da chi non ha contezza di cosa sia Schrems II.
Leggi il commento completo
p.s. Nella circolare si dice anche "Inoltre, si coglie l’occasione di ricordare che le misure del PNRR 1.2 - Migrazione al cloud (cloud qualificati) e 1.4.1 – siti web delle scuole, a cui la stragrande maggioranza delle istituzioni scolastiche ha aderito, possono rappresentare strumenti finalizzati anche a preservare l’utilizzo dei dati personali e sensibili del personale e degli alunni, utilizzando per comunicazioni di particolari tipologie di dati, servizi implementati su cloud qualificati e su aree ad accesso riservato dei siti web delle scuole"
Il che vuol dire che le scuole hanno a disposizione denaro, e tanto, per migrare a fornitori che non trasferiscano dati extra-UE.
Monitora-PA risponde alle domande di alcune scuole in merito a Google Classroom e Microsoft Office 365.
"Condividiamo qui le risposte nella speranza che possano essere utili ad altri Dirigenti Scolastici, fermo restando che siamo sempre felici di aiutare le scuole in difficoltà sulla nostra chat Matrix / Telegram."
Leggi le risposte sul sito di Monitora-PA
Problemi e soluzioni...
Qual è il problema?
I giganti del web sono così potenti da esercitare un dominio tecnico, economico, culturale e politico sulle nostre società.
Queste domini pongono molti problemi alle nostre libertà:
Quali sono le soluzioni?
Le comunità del software libero offrono alternative etiche alle piattaforme centralizzate dei giganti del web: è possibile trovare servizi affidabili che rispettano la nostra privacy!
Decostruire e cambiare le nostre abitudini digitali significa anche impegnarsi quotidianamente.
Nell'articolo trovi alcuni link per aiutarti nella tua emancipazione
Il ministro dell'Istruzione francese boccia Google e Microsoft e invita le scuole ad non usare più le piattaforme. Un excursus sulla situazione nelle scuole italiane e francesi con il parere di Costarelli (Associazione Nazionale Presidi), prof.ssa Maria Chiara Pievatolo, Maria Laura Mantovani (M5S).
Leggi l'articolo completo su key4biz.
Una raccolta di hosting che utilizzano solo data center a energia rinnovabile. Abbiamo deciso di dare priorità, nell’ordine dei consigli, agli hosting italiani. Nella seconda parte dell’articolo troverete anche hosting europei. Non andremo però oltre l’Unione Europea ad eccezione di Svizzera e qualche altra Nazione che fa comunque parte dell’Europa geografica e che ha accordi con l’UE.
Parlare di privacy in questo contesto è, secondo noi, molto complesso. Chi offre un maggiore servizio di protezione della privacy? I provider infatti non sono al di sopra della legge, noi abbiamo cercato di fare delle scelte equilibrate e sensate senza scadere nel complottismo. Una delle decisioni prese per stilare questo articolo è quella di escludere tutte le Nazioni che fanno parte dei Five Eyes. I Five Eyes, per chi non lo sapesse, sono l’alleanza di intelligence che comprende Stati Uniti, Australia, Canada, Nuova Zelanda e Gran Bretagna 1. Esistono poi, a voler approfondire, anche i Nine Eyes e i Fourteen Eyes 2.
Cercando compromessi e tentando di non generare eccessiva ansia in chi ci segue crediamo sia importante stare alla larga principalmente dai Five Eyes. L’NSA infatti si è già dimostrata decisamente disinvolta e attiva nei programmi di sorveglianza di massa e, grazie alle rivelazioni di Snowden, sappiamo abbastanza da pensare sia necessario cercare di starne alla larga il più possibile 3. Nei limiti del possibile per un utente medio, ovviamente.
Questo è il motivo per cui sono stati esclusi da questa lista tutti gli hosting che utilizzano data center in quelle cinque Nazioni.
Leggi l'articolo completo sul sito "Le Alternative"
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