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Pillole di informazione digitale

Segnalazioni di articoli su diritti digitali, software libero, open data, didattica, tecno-controllo, privacy, big data, AI, Machine learning...

Il 9 maggio 2025, il procuratore generale del Texas, Ken Paxton, ha annunciato un accordo storico con Google, che pagherà un maxi risarcimento di 1,375 miliardi di dollari per chiudere due cause legali intentate nel 2022 e riguardanti gravi violazioni della privacy dei consumatori.

Secondo le accuse, il colosso tecnologico di Mountain View avrebbe violato la privacy degli utenti texani senza il loro consenso esplicito, e in particolare avrebbe:

  • raccolto dati biometrici, come impronte vocali e geometria facciale, attraverso servizi come Google Photos e Google Assistant
  • tracciato la posizione degli utenti anche quando la funzione di geolocalizzazione era disattivata
  • pubblicizzato in modo ingannevole le funzionalità della modalità “Incognito” come strumento di navigazione privata, mentre in realtà continuava a raccogliere dati sulle attività online degli utenti

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La Commissione irlandese per la protezione dei dati (Dpc) annuncia una multa di 530 milioni di euro a TikTok, accusata di aver inviato illegalmente i dati degli utenti europei in Cina.

L’accusa dell’autorità è di aver trasferito illecitamente i dati degli utenti europei in Cina, aumentando per altro le tensioni e lo scetticismo (soprattutto dei legislatori occidentali) nei confronti di Bytedance, l’azienda di Pechino proprietaria del social network.

L’importo della multa è superiore alle indiscrezioni che erano trapelate a inizio mese ed è la terza sanzione più alta di sempre, dopo quelle ad Amazon (746 milioni) e Meta-Facebook (1,2 miliardi).

Fonte RaiNews.it

È possibile impedire che l'intelligenza artificiale usi per l'addestramento ciò che abbiamo pubblicato sui social network. Ecco come

L’annuncio è arrivato lo scorso 14 aprile: Meta comincerà ad addestrare il suo modello di intelligenza artificiale Meta AI con i dati pubblicati dagli utenti di Facebook e Instagram anche in Europa. La mossa dell’azienda di Mark Zuckerberg ha immediatamente provocato un vero tsunami di reazioni (prevedibilmente) negative e la maggiore preoccupazione degli utilizzatori dei social network targati Meta, al momento, è quella di sapere come impedire l’utilizzo dei loro contenuti per foraggiare l’algoritmo.

L’azienda ha annunciato la possibilità di opporsi all’uso delle informazioni pubblicate, ma le cose non sono semplici come potrebbe sembrare. Nell’addestramento del modello, infatti, potremmo finirci anche se ci opponiamo all’utilizzo dei nostri dati.

Come anticipato da Wired, Meta AI verrà addestrata usando i “contenuti pubblici condivisi da utenti adulti”. Sono esclusi, quindi, i post e i commenti pubblicati da utenti minori di 18 anni e i messaggi privati scambiati con altri contatti. Il riferimento ai commenti pubblici escluderebbe, almeno in teoria, tutti i contenuti che vengono pubblicati con restrizioni di visualizzazione. Se abbiamo cioè impostato l’account di Facebook per consentire l’accesso ai post solo ai nostri contatti o usiamo un account Instagram privato, questi dovrebbero essere esclusi dall’addestramento di Meta AI. Vi rientrerebbero, comunque, il nome, l’immagine profilo e altri contenuti come i commenti a post pubblici, le valutazioni o recensioni su Marketplace e su un account Instagram pubblico.

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Link diretto Facebook per opporsi

Link diretto Instagram per opporsi

Dopo lo stop dello scorso anno, Meta inzierà presto ad addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale in Europa sulla base dei post e dei commenti pubblici degli utenti maggiorenni. L'obiettivo è insegnare all'IA a "comprendere e riflettere meglio culture, lingue e storie" per "consentire di supportare meglio milioni di persone e aziende in Europa", sottolinea la società di Mark Zuckerberg.

Si può scegliere di opporsi compilando un modulo. Con tale modulo non si disattiverà Meta AI (in molti in queste ore vorrebbero eliminarlo da WhatsApp o dalle chat di Instagram e Facebook, ma non sembra possibile). Semplicemente aderendo, i propri dati non dovrebbero più confluire tra quelli usati dall’algoritmo per apprendere e migliorarsi.

C’è però un discrimine importante, come avverte Facebook: “Potremmo comunque trattare le informazioni che ti riguardano per sviluppare e migliorare l’IA su Meta, anche se ti opponi o non usi i nostri Prodotti. Ad esempio, questo potrebbe accadere se tu o le tue informazioni: apparite in un’immagine condivisa con tutti sui nostri Prodotti da qualcuno che li usa; siete menzionati nei post o nelle didascalie che qualcun altro condivide sui nostri Prodotti”. Una deroga che potrebbe aprire un nuovo fronte tra Meta e le autorità europee.

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Il suo ’Dipartimento’ ora appare come un’iniziativa che unisce la retorica dell’efficienza ad un approccio ingegneristico al “problema” del governo federale. E scompaiono migliaia di ’dataset’ dai siti federali, relativi a genere, sanità, sessualità, inquinamento, disuguaglianza sociale e cambio climatico: i dati di un’agenda progressista

Uno degli aspetti che più colpiscono di questo primo mese di amministrazione Trump è stata la velocità con cui si è mosso il minuscolo esercito guidato da Elon Musk sotto le insegne del dipartimento per l’efficienza governativa (DOGE). Da qualche settimana, questi ventenni – tra loro molti ingegneri informatici – stanno scorrazzando nei corridoi del potere di Washington, richiedendo accesso a informazioni riservate, e spedendo email di massa a migliaia di dipendenti – con effetti che vanno dall’incredulità al caos amministrativo. Vari osservatori hanno paragonato il loro entusiasmo zelante a quello di squadristi e camice brune e Musk, a cui non dispiace indulgere nell’immaginario della destra radicale, li ha definiti i suoi “spartani”.

In realtà il modello per l’azione di questi novelli agenti del caos è molto più vicino: è Silicon Valley. Il motto move fast and break things si adatta perfettamente a quello che stanno facendo, come pure il verbo preferito dal mondo tech: to disrupt, che potrebbe essere tradotto letteralmente come produrre caos.

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L’authority italiana chiede alle società cinesi una risposta entro 20 giorni.

Il Garante per la protezione dei dati personali ha inviato una richiesta di informazioni a Hangzhou DeepSeek Artificial Intelligence e a Beijing DeepSeek Artificial Intelligence, le società che forniscono il servizio di chatbot DeepSeek, sia su piattaforma web che su App. E’ quanto si legge in una nota dell’autorità che ha valutato «l’eventuale alto rischio per i dati di milioni di persone in Italia».

Il Garante «ha chiesto alle due società e alle loro affiliate di confermare quali siano i dati personali raccolti, da quali fonti, per quali finalità, quale sia la base giuridica del trattamento, e se siano conservati su server collocati in Cina».

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Sta circolando un’accusa pesante che riguarda il popolarissimo software Word di Microsoft: userebbe i testi scritti dagli utenti per addestrare l’intelligenza artificiale dell’azienda. Se l’accusa fosse confermata, le implicazioni in termini di privacy, confidenzialità e diritto d’autore sarebbero estremamente serie.

Questa è la storia di quest’accusa, dei dati che fin qui la avvalorano, e di come eventualmente rimediare. Benvenuti alla puntata del 25 novembre 2024 del Disinformatico, il podcast della Radiotelevisione Svizzera dedicato alle notizie e alle storie strane dell’informatica.

Le intelligenze artificiali hanno bisogno di dati sui quali addestrarsi. Tanti, tanti dati: più ne hanno, più diventano capaci di fornire risposte utili. Un’intelligenza artificiale che elabora testi, per esempio, deve acquisire non miliardi, ma migliaia di miliardi di parole per funzionare decentemente.

Procurarsi così tanto testo non è facile, e quindi le aziende che sviluppano intelligenze artificiali pescano dove possono: non solo libri digitalizzati ma anche pagine Web, articoli di Wikipedia, post sui social network. E ancora non basta. Secondo le indagini del New York Times, OpenAI, l’azienda che sviluppa ChatGPT, aveva già esaurito nel 2021 ogni fonte di testo in inglese pubblicamente disponibile su Internet.

Per sfamare l’appetito incontenibile della sua intelligenza artificiale, OpenAI ha creato uno strumento di riconoscimento vocale, chiamato Whisper, che trascriveva il parlato dei video di YouTube e quindi produceva nuovi testi sui quali continuare ad addestrare ChatGPT. Whisper ha trascritto oltre un milione di ore di video di YouTube, e dall’addestramento basato su quei testi è nato ChatGPT 4.

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Secondo i dati dell'osservatorio trimestrale dell'Agcom, in aumento le connessioni FTTC (Fibra fino al cabinet, il cavo che entra in casa è di rame) e FTTH (Fibra ottica fin dentro casa) nel nostro paese, in flessioni il rame mentre cresce anche il consumo medio medio giornaliero di giga.

A fine giugno 2024 nella rete fissa gli accessi complessivi su base trimestrale non mostrano variazioni di rilievo, e rimangono attestate intorno ai 20,24 milioni di linee. E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio trimestrale dell’Agcom relativo al primo semestre del 2024.

Le linee in rame si sono ridotte di circa 170 mila unità su base trimestrale e di 720 mila rispetto al giugno 2020, e nell’ultimo quadriennio sono diminuite di 4,95 milioni di accessi.

Pur se in flessione su base annua (-587 mila linee),gli accessi FTTC rappresentano circa il 47% della base clienti complessiva. Quelli FTTH crescono su base trimestrale di oltre 300 mila unità e di 1,09 milioni su base annua, mentre rispetto al giugno 2020 l’incremento è di 3,71 milioni di linee.

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Per saperne di più ascolta la puntata di Le Dita Nella Presa "E' tutta fibra quella che luccica" su Radio Onda Rossa

L'Alta Corte dell'Unione Europea ha emesso una sentenza che limita l'uso dei dati personali degli utenti da parte di Meta e altre piattaforme social per scopi pubblicitari. La decisione, in linea con un parere precedente di un consulente della corte, impone restrizioni sulla durata della conservazione delle informazioni personali per il targeting degli annunci.

La sentenza fa riferimento al Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR) dell'UE, istituito nel 2018. In particolare, si basa sul Recital 65 del GDPR, che stabilisce il "diritto all'oblio" e il diritto alla rettifica e cancellazione dei dati personali. La mancata conformità al GDPR potrebbe comportare sanzioni fino al 4% del fatturato annuo globale, cifra che per colossi come Meta potrebbe ammontare a miliardi di euro.

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20 set 2024 - Case Popolari e Data Activism: 3 giorni di Workshop @ Microstamperia Quarticciolo

3 giorni di Workshop al Quarticciolo dal 20 al 22 settembre

(Per info e iscrizioni: asd.quarticciolo@gmail.com)

Un weekend per sperimentare insieme l’utilizzo dei dati per l’attivismo nei quartieri di case popolari: dove trovare e come utilizzare dati pubblici, come raccogliere dati dal basso e come diffonderli, quali strumenti utilizzare per rafforzare lo scambio tra attivismo e ricerca nei quartieri di edilizia residenziale pubblica.

Sul sito di AvANa c'è il programma completo