Pillole

Pillole di informazione digitale

Segnalazioni di articoli su diritti digitali, software libero, open data, didattica, tecno-controllo, privacy, big data, AI, Machine learning...

Appuntamento il 10 marzo alle 15. Si giocherà al wargame OverTheWire BANDIT per esplorare le funzioni del terminale di Linux, da quelle base a quella più avanzate. Come sempre porta i tuoi progetti, dubbi e curiosità per discuterne.

Dove
Villa Occcupata
Via Litta Modignani, 66 - Milano

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Dopo aver raggiunto il successo le grandi aziende tecnologiche finiscono sempre con lo sfruttare gli utenti, gli inserzionisti e i lavoratori. È ora di invertire la rotta, per creare una rete davvero libera

L’anno scorso ho coniato il termine enshittification, merdificazione, per descrivere il declino delle piattaforme digitali. Questa parolina oscena ha avuto molto successo: evidentemente riflette lo spirito del tempo. L’American dialect society l’ha scelta come parola dell’anno del 2023 (per questo, temo, sulla mia tomba ci sarà inevitabilmente l’emoji della cacca).

Ma cos’è la merdificazione, e perché se n’è parlato tanto? È una mia teoria che spiega in che modo internet è stata colonizzata dalle piattaforme digitali; perché si stanno tutte degradando rapidamente e completamente; perché è un fatto rilevante e cosa possiamo fare per rimediare. Siamo nel pieno di una grande merdificazione, in cui i servizi su cui facciamo più affidamento si stanno trasformando in mucchi di merda. È frustrante, demoralizzante, perfino terrificante.

Cory Doctorow è un giornalista e scrittore canadese. Si occupa di diritti digitali e sicurezza informatica. È consulente dell’Electronic frontier foundation, un’organizzazione non profit che difende i diritti digitali e la libertà d’espressione su internet. Questo articolo è l’adattamento di un discorso tenuto a gennaio per la Marshall McLuhan lecture all’ambasciata del Canada di Berlino, in Germania.

Leggi l'articolo sul sito di Internazionale

Il Centro sociale occupato e autogestito “Angelina Cartella” di Reggio Calabria ha ospitato fino a domenica 10 settembre l’Hackmeeting 2023, l’incontro annuale che si tiene dal 1998 ed è dedicato alle controculture digitali italiane, “quelle comunità – si legge nell’indizione dell’appuntamento – che si pongono in maniera critica rispetto ai meccanismi di sviluppo delle tecnologie all’interno della nostra società. Ma non solo, molto di più.

l’hackit è solo per hackers, ovvero per chi vuole gestire la propria vita come preferisce e sa s/battersi per farlo. Anche se non ha mai visto un computer in vita sua”.

Il programma una quattro giorni di seminari, giochi, dibattiti, scambi di idee e apprendimento collettivo, per analizzare “assieme le tecnologie che utilizziamo quotidianamente, come cambiano e che stravolgimenti inducono sulle nostre vite reali e virtuali, quale ruolo possiamo rivestire nell’indirizzare questo cambiamento per liberarlo dal controllo di chi vuole monopolizzarne lo sviluppo, sgretolando i tessuti sociali e relegandoci in spazi virtuali sempre più stretti.

Radio Onda d'Urto ha intervistato alcuni partecipanti
Ascolta l'audio sul sito della radio

Nell'immaginario collettivo spesso la figura dell'hacker corrisponde a quella di un criminale che, chiuso in una stanzetta, organizza truffe, ricatti e altri crimini attraverso la rete. Se volete cambiare questa visione stereotipata, fatevi un giro all'Hackmeeting di Reggio Calabria, il raduno degli hacker italiani. Qua gli obiettivi sono ben altri: rendere accessibile il mondo del web, aggirare la censura, resistere alla propaganda e trasformare la rete in un bene comune, per davvero.

L'incontro avrà luogo dal 7 al 10 settembre 2023 presso il CSOA Angelina Cartella, Gallico Marina, Reggio Calabria.

Il programma è molto ricco, vedi!

Leggi l'articolo completo su Italia che cambia

7-10 settembre 2023 presso il CSOA Angelina Cartella, Gallico Marina, Reggio Calabria

L’hackmeeting è l’incontro annuale delle controculture digitali italiane, di quelle comunità che si pongono in maniera critica rispetto ai meccanismi di sviluppo delle tecnologie all’interno della nostra società. Ma non solo, molto di più. Lo sussuriamo nel tuo orecchio e soltanto nel tuo, non devi dirlo a nessuno: l’hackit è solo per hackers, ovvero per chi vuole gestirsi la vita come preferisce e sa s/battersi per farlo. Anche se non ha mai visto un computer in vita sua.

Quattro giorni di seminari, giochi, dibattiti, scambi di idee e apprendimento collettivo, per analizzare assieme le tecnologie che utilizziamo quotidianamente, come cambiano e che stravolgimenti inducono sulle nostre vite reali e virtuali, quale ruolo possiamo rivestire nell’indirizzare questo cambiamento per liberarlo dal controllo di chi vuole monopolizzarne lo sviluppo, sgretolando i tessuti sociali e relegandoci in spazi virtuali sempre più stretti.

L’evento è totalmente autogestito: non esiste chi organizza o fruisce, esiste solo chi partecipa.

Rispondi alla call for contents, proponi il tuo contenuto in mailing list: crea un nuovo thread dedicato alla tua proposta. Nel subject inserisci [TALK] (ad esempio [TALK] come sbucciare le mele con un cluster di GPU) così che sia facile ritrovarlo per chi è interessato.

leggi tutte le informazioni sul sito di Hackmeeting

La newsletter di Carola Frediani questa settimana tratta principalmente temi legati all'IA N.159 - 7 maggio 2023

In questo numero:

  • Geoff Hinton è uscito dal gruppo
  • Samsung vieta l'uso di ChatGPT
  • ChatGPT e i servizi di "tutoraggio" online
  • Moderatori di contenuti uniti
  • La storia dell'hacking è ancora da scrivere
  • E altro

Leggi la newsletter sul sito di Guerre di rete

COMUNICATO STAMPA

HACKMEETING Torino, 9-11 settembre 2022

Si è concluso oggi a Torino l’Hackmeeting, l’incontro annuale dell’altra nazionale hacker, quella che si dedica alla riflessione critica sulle tecnologie. Mentre l’Ilo ospitava il gruppo che partirà domani per la sesta edizione dell’European Cybersecurity Challenge, un migliaio di persone (da tutta Italia e alcune decine anche dall’estero) ha preso invece parte alla tre giorni che si è svolta al centro sociale Gabrio di Torino, una kermesse sociale e comunitaria nel corso della quale sono state lanciate tante iniziative, come monitora-PA.it, un sito che monitora gli abusi in tema di GDPR delle pubbliche amministrazioni, gruppi di lavoro per sviluppare software per le persone con disabilità, gruppi di sostegno per progetti nelle scuole per un uso critico delle tecnologie. Diversi i focus: l’uso del telefonino e del computer senza Google per sottrarsi alla raccolta dei dati personali che il gruppo raccoglie sistematicamente sugli utenti, i rischi legati all’impiego dell’intelligenza artificiale per prendere decisioni, che rischiano di replicare pratiche discriminatorie. E ancora: la propaganda sui social, con uno studio di caso: in questi 6 mesi di guerra in Ucraina, TikTok ha messo in atto una serie di strategie per conformarsi alle nuove leggi sulle “fake news” promulgate in Russia ma il risultato è stato che misure pensate per ridurre la propaganda (da entrambi i lati) hanno finito per rendere la propaganda ancora più invasiva.

Una edizione ricca, la numero 25 da quando ha preso il via a Firenze nel giugno de 1998. Venticinque anni nei quali l’Hackmeeting ha mantenuto la sua vocazione alla condivisione della conoscenza, non per inseguire il sogno della prossima startup destinata a diventare una macchina da soldi, ma per analizzare assieme le tecnologie che utilizziamo quotidianamente: come cambiano e come incidono sulle nostre vite reali e virtuali e quale ruolo possiamo rivestire nell’indirizzare questo cambiamento per liberarlo dal controllo di chi vuole monopolizzarne lo sviluppo, sgretolando i tessuti sociali e relegandoci in spazi virtuali sempre più stretti.

In questo quarto di secolo l'hackmeeting ha accompagnato tutte le fasi della rete. Lanciando l'allarme con anni di anticipo su quello che sarebbe successo in Italia e nel mondo. La voracità di Google sui dati delle persone, la pervasività dei social e le dipendenze che hanno provocato, il controllo sociale attraverso i dispositivi, le bolle digitali fatte di propaganda personalizzata, la trasformazione delle criptovalute da strumenti di libertà in mezzi speculativi, la fine della neutralità della rete, le insidie del telefonino nei rapporti di lavoro o come strumento di sorveglianza. Proprio perché aiuta a capire ciò che avviene, l'hackmeeting è uno strumento di libertà e a questo si riferisce il manifesto: una slot machine the si ferma sul 777. Il comando chmod -R 777 in Linux (e in ambiente MacOs) offre all'utente tutti i diritti di accesso ai file.

Negli anni sono nate anche diverse iniziative analoghe nel mondo, grazie alla collaborazione internazionale tra attivisti. Cinque hackmeeting si sono svolti invece in Spagna, dove è in programma la prossima edizione dal 7 al 9 ottobre a Salamanca. A novembre scorso si è tenuto nella città di Yacuiba, in Bolivia, un hackmeeting sudamericano giunto già alla decima edizione, altri due in Messico. Mentre diverse edizioni transeuropee si sono svolte nel continente, una di queste in Norvegia.

Vai al sito di Hackeeting

L’hackmeeting è l’incontro annuale delle controculture digitali italiane, di quelle comunità che si pongono in maniera critica rispetto ai meccanismi di sviluppo delle tecnologie all’interno della nostra società. Ma non solo, molto di più. Lo sussuriamo nel tuo orecchio e soltanto nel tuo, non devi dirlo a nessuno: l’hackit è solo per hackers, ovvero per chi vuole gestirsi la vita come preferisce e sa s/battersi per farlo. Anche se non ha mai visto un computer in vita sua.

Tre giorni di seminari, giochi, dibattiti, scambi di idee e apprendimento collettivo, per analizzare assieme le tecnologie che utilizziamo quotidianamente, come cambiano e che stravolgimenti inducono sulle nostre vite reali e virtuali, quale ruolo possiamo rivestire nell’indirizzare questo cambiamento per liberarlo dal controllo di chi vuole monopolizzarne lo sviluppo, sgretolando i tessuti sociali e relegandoci in spazi virtuali sempre più stretti.

Anche quest'anno il programma dell'hackeeting è molto ricco. Consiglio in particolare di seguire la tavola rotonda sulla scuola prevista per venerdì dalle 22.00 alle 24.00, a cui partecipa C.I.R.C.E. che parlerà di Pedagogia Hacker (maggiori informazioni qui)

Sul sito dell'Hackmeeting si trova il programma completo.

Dalla Newsletter di Carola Frediani

I Cyber Partisans sono esplosi la scorsa estate, dopo una serie di cyberattacchi contro il governo di Minsk. All’epoca avevano rivelato a Bloomberg di essere un gruppo di una quindicina di persone, alcune delle quali non si occupano di hacking ma di attività di supporto. Successivamente hanno incontrato e risposto a una serie di domande di giornalisti e ricercatori, in un evento online organizzato da tre accademici (inclusa la professoressa di antropologia di Harvard, nonché esperta di hacktivism, Gabriella Coleman) cui Guerre di Rete ha partecipato.

I Cyber Partisan si presentano come un gruppo hacktivista, senza leader, nato nel settembre 2020. I suoi obiettivi dichiarati sono rovesciare il regime di Lukashenko, preservare l’indipendenza e la sovranità della Bielorussia, promuovere la democrazia. E sono condivisi in un movimento più ampio, Suprativ (il quale include altri gruppi chiamati Flying Storks e People Self-Defense Brigade) che ad agosto ha pubblicato un “manifesto” politico. Più nello specifico i Cyber Partisan vogliono dare strumenti alla popolazione per contrastare il regime e collaborare con altri attivisti. Di fatto si sono contraddistinti per alcuni rilevanti attacchi informatici.

La newsletter di questa settimana parla di:

  • Ritratto dei Cyber Partisans
  • Meta e cifratura end-to-end
  • Cyber assicurazioni, danni e attacchi statali
  • Spyware contro Ong per i diritti umani
  • E altro

Leggi la newsletter n. 122

Molto ricco il programma dell'hackmeeting di quest'anno che si svolgerà dal 3 al 5 settembre presso la Casona di Ponticelli (Bologna).

"Che Cos’è un Hackmeeting?

L’hackmeeting è l’incontro annuale delle controculture digitali italiane, di quelle comunità che si pongono in maniera critica rispetto ai meccanismi di sviluppo delle tecnologie all’interno della nostra società. Ma non solo, molto di più. Lo sussuriamo nel tuo orecchio e soltanto nel tuo, non devi dirlo a nessuno: l’hackit è solo per veri hackers, ovvero per chi vuole gestirsi la vita come preferisce e sa s/battersi per farlo. Anche se non ha mai visto un computer in vita sua.

Tre giorni di seminari, giochi, dibattiti, scambi di idee e apprendimento collettivo, per analizzare assieme le tecnologie che utilizziamo quotidianamente, come cambiano e che stravolgimenti inducono sulle nostre vite reali e virtuali, quale ruolo possiamo rivestire nell’indirizzare questo cambiamento per liberarlo dal controllo di chi vuole monopolizzarne lo sviluppo, sgretolando i tessuti sociali e relegandoci in spazi virtuali sempre più stretti.

L’evento è totalmente autogestito: non ci sono organizzatori e fruitori, ma solo partecipanti."

Tutte le informazioni sul programma e sulla logistica le trovate sul sito dell'hackmeeting.