Pillole

Pillole di informazione digitale

Segnalazioni di articoli su diritti digitali, software libero, open data, didattica, tecno-controllo, privacy, big data, AI, Machine learning...

Puntata del primo settembre 2024 all'insegna dei provvedimenti statali nei confronti di colossi della tecnologia.

Partiamo con gli Usa, dove l'Antitrust ha riconosciuto Google come monopolista. Ma è presto per cantare vittoria.

Spostiamoci in Francia, dove Durov - proprietario di Telegram - è stato arrestato (poi rilasciato su cauzione con divieto di lasciare la Francia), rimandando parte del redazionale sull'argomento ma dando aggiornamenti e notizie ulteriori; difficilmente può essere solo una coincidenza anche l'apertura di un'indagine da parte Ue sul fatto che Telegram avrebbe minimizzato sul numero di utenti in modo da sfuggire alle richieste del Dsa. Cogliamo l'occasione per parlare di Telegram e della sua presunta "sicurezza". Anzi, visto che ci siamo, raccogliamo un po' di notiziole su backdoor dentro a software di messaggistica.

Infine andiamo in Brasile, dove X è da poco stato bloccato per aver rifiutato di nominare un rappresentante legale. Molti utenti si sono spostati su Bluesky, sistema simile a Twitter ma sedicente decentralizzato. Parliamo quindi di questa moda della decentralizzazione e mettiamola nel contesto.

Ascolta l'audio della trasmissione sul sito di Radio Onda Rossa

Stati uniti. Musk: «L’invasione di migranti voluta da Biden continua. Solo un’onda rossa a novembre può salvare gli Usa»

È troppo presto per dire che lo scopo di Elon Musk nel comprare Twitter fosse quello di riportare il suo amico Trump alla presidenza degli Stati Uniti? No, non lo è. Nel 2022 Musk ha pagato 44 miliardi di dollari (l’equivalente dello stipendio di diecimila operai americani per 200 anni) e ha ribattezzato Twitter “X” per esibire il suo ego smisurato. Poi la sua prima mossa è stata quella di eliminare il gruppo che si occupava di fiducia e sicurezza, ovvero di controllare che la piattaforma non diventasse uno strumento per aggressioni politiche o personali. L’unica parola che contava era la sua: il caos che ne è derivato ha causato la fuga degli inserzionisti e l’apertura di indagini da parte delle autorità di regolamentazione di tutto il mondo.

Leggi l'articolo su "Il Manifesto"

L'argomento del giorno è sicuramente il lancio, ormai prossimo, di Threads, la nuova applicazione di Meta (la stessa di Whatsapp, Facebook e Instagram) che punta a fare concorrenza a Twitter. Cos'ha di diverso? Dovrebbe integrarsi nel fediverso (ma non subito). Cosa ha Meta da guadagnarci? E il mondo del fediverso, dovrebbe gioire?

Venendo all'unione europea, invece, vediamo che l'AI Act (per ora ancora una bozza) includerà delle limitazioni sia sulle AI generative sia sull'uso di AI all'interno della sorveglianza biometrica. Decisamente meno positivo quel che si muove in Francia, dove il governo vuole rispondere alle fortissime proteste che contestano la violenza della polizia con maggiori dispositivi di sorveglianza, repressione e censura.

A seguire, un po' di notiziole.

Ascolta la registrazione della trasmissione del 09/07/2023

Dopo che Elon Musk ha comprato Twitter in molti stanno cercando un’alternativa.

[...]

Molti utenti si sono spostati da Twitter verso un social network chiamato Mastodon che, sotto i radar, si stava sviluppando da qualche anno e che, da allora, sta continuando a crescere al riparo dei riflettori.

Twitter è un po’ come WhatsApp, mentre Mastodon è un po’ come la mail: su Twitter (come WhatsApp) tutti gli utenti stanno su uno stesso server; su Mastodon (come con la mail) chiunque può stare sul server che preferisce, e tutti i server sono collegati consentendo a tutti gli utenti del mondo la piena raggiungibilità reciproca, proprio come accade per la mail.

Mentre Twitter è un centro commerciale di proprietà di un solo soggetto, Mastodon è un insieme di piazze pubbliche, connesse tra loro, ciascuna gestita da un gruppo di volontari che ne cura anche la moderazione in modo assai efficace. Il più grande server italiano è mastodon.uno.

Leggi l'articolo su "Domani"

Tanto, secondo una stima americana che ha valutato i ricavi pubblicitari associati agli account sospesi che Musk ha reintegrato

La riattivazione da parte di Elon Musk di dieci account di Twitter sospesi dalla precedente gestione ha suscitato una quota di reazioni ed engagement che può generare ricavi pubblicitari per circa 19 milioni di dollari in un anno, secondo il calcolo di un’organizzazione non profit dedicata a contrastare il cosiddetto hate speech, ovvero i discorsi di incitamento all’odio, su internet. Il Centro per la lotta all’odio digitale (Center for Countering Digital Hate – CCDH) riferisce che i dieci account in questione sono tra le centinaia di profili riattivati in occasione dell’“amnistia generale” annunciata da Elon Musk a fine novembre.

Leggi l'articolo su "il Post"

Nella puntata si parla di scienza e intelligenza artificale. Meta ha rilasciato da poco (e subito ritirato) Galactica, un'intelligenza artificiale che analizza e produce review scientifiche in maniera automatica. Si è ragionato delle motivazioni dietro questo strumento, dei problemi che Meta ha creato, e dei problemi che invece sono strutturali e complessi da affrontare in ogni caso.

Poi avanti con le notiziole: dal "rinnovo" di Twitter, alle politiche antisindacali della Apple, al tracciamento contro la volontà degli utenti sempre da parte di Apple, ad alcune notizie sulla sorveglianza biometrica.

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La newsletter di Carola Frediani. In questo numero:

  • Ultime dalla Muskeide: ora Twitter sospende alcuni giornalisti
  • Deepfakes e app di AI
  • Il report Facebook sull’industria della sorveglianza
  • Cosa chiedono i tech workers
  • FTX, Binance e inverno criptovalutario
  • E altro

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Un articolo di CrimethInc sulla fine dei social media.

Come tuttɜ sanno già, CrimethInc è statɜ sospesɜ da Twitter mentre quel tale di Elon Musk ha reintegrato noti neo-nazi nella piattaforma. In una piattaforma come Twitter, un progetto prezioso come il nostro è come un canarino in una miniera di carbone: quando le cose cambiano siamo lɜ primɜ ad andare, e ciò significa che il conto alla rovescia sta arrivando a zero per chiunque.

Oggi parliamo a voi dall’altro lato del grande divario. Bannatɜ su Facebook, Instagram, ed ora su Twitter, continuiamo ad esistere e ad organizzarci. Se puoi ancora sentirci - se stai leggendo queste parole - allora c’è vita oltre i social media. Questo vale sia per interi movimenti sociali che per singoli individui.

Guardando questa situazione da un contesto storico più ampio, Twitter stesso è come un canarino in una miniera di carbone. L’acquisizione della piattaforma da parte di Elon Musk conferma la fine dei social media come li conosciamo, almeno ai fini di un cambiamento sociale positivo. Tutte le principali piattaforme che hanno avuto un ruolo nei movimenti dell’ultimo decennio sono stati portati sotto il diretto controllo di reazionari, determinati ad assicurarsi che non possano essere utilizzate per coordinare la resistenza.

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La puntata si apre con alcuni aggiornamenti sulla vicenda del nuovo "governo" di Twitter: estremisti di destra che tornano, licenziamenti che vanno, spunte che vanno e vengono.

C'è poi la notizia delle rivolte nella fabbrica Foxconn che produce gli iPhone. Quali i motivi che spingono a ribellarsi?

Rimanendo in Cina, approfondimento sul tema delle restrizioni al commercio dei chip emanate dal governo USA: cosa dicono? in quale scenario si trovano? cosa c'è da aspettarsi?

Conclusione con 2 notizie: ancora un aggiornamento sul caso Z-Library e la situazione nel Salvador alla luce del crollo del Bitcoin. Il paese centramericano aveva infatti investito ingenti risorse in Bitcoin, facendone la sua valuta legale.

Ascolta la puntata sul sito di Radio Onda Rossa

Negli ultimi 14 giorni è successo di tutto! Licenziamenti di massa, dimissioni di massa ai vertici, cambiamenti nel servizio, inclusi numerosi ripensamenti.

Le Dita nella presa, trasmissione di Radio Onda Rossa e la newsletter Guerre di rete di Carola Frediani fanno il punto su quanto successo cercando di demistificare il carosello mediatico che ha generato l'acquisto di Twitter da parte di Elon Musk.

Leggi la newsletter Guerre di Rete

Ascolta il podcast di Le Dita Nella Presa

Dal Podcast del Corriere della sera.
Al secondo tentativo, l’uomo più ricco del mondo ce l’ha fatta: per 44 miliardi di dollari è diventato il proprietario del social network più influente nel campo dell’informazione. Massimo Gaggi spiega in che modo il fondatore di Tesla e SpaceX interverrà sulla libertà di parola, adottando sui contenuti una linea di apertura che va nella direzione contraria alle nuove norme (Digital Services Act - Dsa) alle quali sta pensando Bruxelles, come racconta Massimiliano Jattoni Dall’Asén .

Ascolta il podcast

Con Maurizio Graffio proviamo a dare una lettura riguardo la notizia dell'acquisizione da parte di Elon Musk della piattaforma social Twitter, non c'è in ballo nessuna democrazia ma è solo una classica storia del capitalismo contemporaneo.

Ascolta il podcast (15 minuti) sul sito di Radio Onda Rossa.

Con un articolo su ProMarket, pubblicazione dello Stigler Center presso la University of Chicago-Booth School of Business, il professor Luigi Zingales apre a un utile dibattito sul vero e proprio potere politico manifestato dai TAGAF (Twitter, Amazon, Google, Apple e Facebook) con la loro azione coordinata di censura nei confronti del Presidente Trump e di blocco del social Parler, frequentato dalla destra americana. Pur non essendo un sostenitore di Trump, ma anzi condannando severamente quella lui chiama "sedizione", Zingales tuttavia considera l'estrema concentrazione del settore digitale una porta aperta alla deriva autoritaria e una pericolosa minaccia alla democrazia, e invita a rompere questo silenzio.

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