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Pillole di informazione digitale

Segnalazioni di articoli su diritti digitali, software libero, open data, didattica, tecno-controllo, privacy, big data, AI, Machine learning...

Leah Elliott è una fumettista e attivista per i diritti digitali: adora i melograni, i muffin ai semi di papavero e la democrazia e ha creato il fumetto “Contra Chrome” per spiegare come nell’ultimo decennio il browser più diffuso al mondo sia diventato una minaccia tanto per la privacy degli utenti quanto per gli stessi processi democratici.

“Contra Chrome” è un riarrangiamento del fumetto “Chrome” commissionato da Google a Scott McCloud nel 2008, e presenta la trasformazione di questo browser in uno degli strumenti di sorveglianza più utilizzati al mondo, mettendone a nudo i funzionamenti che non conosciamo.

Lo abbiamo tradotto in italiano a beneficio di tutti coloro che sono sensibili alle problematiche della privacy.

Buona lettura di una storia di formiche digitali, specchi semitrasparenti, rane bollite, piranha vegani e tutto quello che avreste voluto sapere su Chrome e non avete mai osato chiedere.

Leggi o scarica il fumetto in formato pdf dal sito dei "Copernicani"

Dal Podcast del Corriere della sera.
Al secondo tentativo, l’uomo più ricco del mondo ce l’ha fatta: per 44 miliardi di dollari è diventato il proprietario del social network più influente nel campo dell’informazione. Massimo Gaggi spiega in che modo il fondatore di Tesla e SpaceX interverrà sulla libertà di parola, adottando sui contenuti una linea di apertura che va nella direzione contraria alle nuove norme (Digital Services Act - Dsa) alle quali sta pensando Bruxelles, come racconta Massimiliano Jattoni Dall’Asén .

Ascolta il podcast

Carbolytics è un progetto all'intersezione tra arte e ricerca che ha l'obbiettivo di sensibilizzare e invitare all'azione sull'impatto ambientale della sorveglianza pervasiva all'interno dell'ecosistema della tecnologia pubblicitaria (AdTech), così come a fornire una nuova prospettiva per affrontare i costi sociali e ambientali delle pratiche opache di raccolta dati.

Il tracking online è l'atto di raccogliere dati dall'attività degli utenti online, come leggere le notizie, acquistare articoli, interagire sui social media o semplicemente fare una ricerca online.

È noto che il tracciamento e la registrazione del comportamento degli utenti è diventato un importante modello di business nell'ultimo decennio. Tuttavia, anche se le conseguenze sociali ed etiche delle pratiche abusive di sorveglianza online sono state oggetto di dibattito pubblico almeno dalle rivelazioni di Snowden nel 2013, i costi energetici e ambientali di tali processi sono stati tenuti lontani dall'occhio pubblico. L'apparato globale di raccolta dati è un complesso labirinto tecnologico che ha bisogno di grandi quantità di risorse per esistere e funzionare, eppure le aziende raramente rivelano informazioni sull'impronta ambientale di tali operazioni. Inoltre, una parte dei costi energetici derivanti dalle pratiche di raccolta dati è ricade sull'utente, che involontariamente contribuisce al grande aumento di produzione di CO2.

Anche se questo è un aspetto critico della sorveglianza, c'è un'allarmante mancanza di volontà sociale, politica, aziendale e governativa per la responsabilità, quindi una richiesta di azione è urgente.

La ricerca alla base di Carbolytics ha preso in esame e analizzato le emissioni di carbonio prodotte dal numero totale di cookie appartenenti al milione di siti web più visitati al moneto. L'indagine ha identificato più di 21 milioni di cookie per ogni singola visita a tutti questi siti web, appartenenti a più di 1200 aziende diverse, il che si traduce in una media di 197 trilioni di cookie al mese, con conseguente emissione di 11.442 tonnellate metriche mensili di CO2.

È importante notare che questo numero riflette solo il traffico di cookie basato sul browser e non include l'attività di tracciamento delle App, quindi stimiamo che questo numero sia drammaticamente più alto.

Carbolytics è anche una installazione web interattiva che mostra il traffico globale medio dei cookies in tempo reale.

Tutte le informazioni sono sul sito del progetto

Divertiti con l'installazione interattiva

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In un paese che si scopre sotto ricatto nei porti e sulle strade dei camionisti, non si può comunque rimanere indifferenti al segnale che giunge dalla Banca d’Italia sul futuro del risparmio.

L’autorevolezza della fonte e la delicatezza del tema impone una riflessione più estesa e articolata. Con un’intervista all’Huffington Post (https://www.huffingtonpost.it/entry/amazon-co-insidiano-le-banche-tradizionali_it_615d76e1e4b045b6faaf63fb ) la vice direttrice generale dell’Istituto Alessandra Perrazzelli auspica possibili intese fra il sistema bancario e le grandi piattaforme digitali.

Lo strapotere delle Big Tech anche nel mondo finanziario

L’alto dirigente della Banca d’Italia appare rassegnata al dominio che questi gruppi privati ormai esercitano sull’intera gamma dei nostri comportamenti, surclassando qualsiasi concorrenza in qualsiasi settore, compresa l’intermediazione finanziaria.

leggi l'articolo completo di Michele Mezza