È passato da pochi giorni il trentaduesimo anniversario della nascita formale del Web, ossia di Internet come la conosciamo oggi. Rispetto all’idea originale, però, sono cambiate tante cose, non tutte per il meglio.
Questa è la storia di come è nato il Web, di cosa è andato storto e di come rimediare, con una lista di “No” da usare come strumento correttivo per ricordare a chi progetta siti, e a noi che li usiamo, quali sono i princìpi ispiratori di un servizio straordinario come l’Internet multimediale che ci avvolge e circonda oggi, e a volte ci soffoca un po’ troppo con il suo abbraccio commerciale.
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Oggi siamo abituati a un’Internet commerciale, ma va ricordato che inizialmente Internet era un servizio dedicato alla comunicazione tra membri di istituzioni accademiche, basato su standard aperti, pensato per abbattere le barriere e le incompatibilità fra i computer e i sistemi operativi differenti e facilitare la condivisione del sapere.
Adesso, invece, le barriere vengono costruite appositamente: per esempio, invece della mail, che è aperta a tutti, non è monopolio di nessuno e funziona senza obbligare nessuno a installare un unico, specifico programma, si usano sempre di più i sistemi di messaggistica commerciali, come per esempio WhatsApp, che appartengono a una singola azienda, funzionano soltanto con l’app gestita e aggiornata da quell’azienda e sono incompatibili tra loro.
Ascolta il podcast o leggi il testo sul sito di Paolo Attivissimo
Vinted, la nota piattaforma online di abbigliamento di seconda mano con oltre 100 milioni di utenti in tutto il mondo avrebbe violato il Gdpr, e per questo è stata condannata a pagare una multa di € 2.385.276.
Le autorità avevano denunciato delle “difficoltà incontrate da parte degli interessati nell’esercizio del loro diritto alla cancellazione dei dati", a cui Vinted avrebbe omesso di dare seguito senza fornire specifiche motivazioni, e senza chiarire perché in certi ambiti il trattamento dei dati degli utenti sarebbe proseguito anche dopo la loro richiesta di cancellazione.
In Italia Vinted era stata già sanzionata nel 2022 dall’Antitrust con una multa di 1,5 milioni di euro per aver dato informazioni “ingannevoli e scorrette” agli utenti.
C’è questa mascherina particolare, leggera, comoda, elegante, con due sensori quasi invisibili – uno per il naso e uno per la bocca – e un’antenna bluetooth sistemata dietro l’orecchio sinistro che si connette al telefonino. I sensori acquisiscono in tempo reale il suono emesso durante la respirazione e li inviano all’app. Qui inizia la magia di SmartBreath.
Un modello matematico mette in correlazione il suono con le dimensioni della cavità orale e nasale, con il diametro e la forma dell’apertura della bocca, la posizione delle lingua e della gola, la forza dell’inspirazione e espirazione, la durata, la provenienza dell’aria dalla parte alta o bassa dei polmoni, la posizione del diaframma, etc.
Queste variabili, prese nel loro insieme, hanno una parte costante che costituisce una “firma biometrica” della persona, unica e riconoscibile.
Leggi la storia completa dell'app "Smart Breath" sul sito di Stefano Penge
Riprende la nuova stagione delle dita nella presa, ripartendo da social network, sorveglianza, smartphone...
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