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Pillole di informazione digitale

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Stakka Stakka del 20 dicembre ha intervistato Stefano Borroni Barale, autore del libro "L’intelligenza inesistente. Un approccio conviviale all’intelligenza artificiale"

Ma perché tutti parlano di Ai? Perché è un'eccezionale operazione di marketing: una delle meglio organizzate degli ultimi anni. Su questa le imprese della Silicon Valley si stanno giocando il tutto per tutto, per invertire il trend negativo fatto di tagli al personale e cambi drastici dei loro programmi di sviluppo. Per comprendere quali siano le aspettative di queste aziende - e quali dovrebbero essere le nostre - in questo libro si ricostruiscono le tappe, le intuizioni e i paradossi che hanno attraversato la comunità scientifica, provando a tracciare una linea che collega Alan Turing, primo sostenitore dell'Ai forte, con i creatori di ChatGPT, il software in grado di sostenere un dialogo credibile con un essere umano. Che cosa verrà da qui in avanti non lo sappiamo, e per scoprirlo non ci aiuterà una tecnologia che basa le sue previsioni sull'ipotesi che il futuro sarà una replica di quanto accaduto nel passato. Comprendere questo fenomeno, però, può aiutarci a costruire tecnologie alternative, che promuovano la convivialità e la partecipazione diffusa, a scuola come nella società.

Ascolta l'intervista sul sito di Radio Backout

Siamo tornate con la (forse) duecentesima puntata di StakkaStakka! Questa e’ la sesta stagione e senza aspettative ricominciamo!

La prima parte di trasmissione ha raccontato di hackmeeting al CSOA Cartella e dei tanti contenuti che sono stati portati. Come sono andati i quattro giorni dell'edizione di settembre? Una attenta ma scanzonata ricognizione dei laboratori e workshop.

la seconda parte ha affrontato la domanda: Si rompe la palla di cristallo della Gig Economy?

  • AirBnb viene fortemente limitata a New York
  • Parigi mette al banda i monopattini in affitto
  • Uber ha realizzato i primi profitti dopo 12 anni. O forse no….

Ascolta la puntata sul sito di radio blackout

Presentazione del libro di Alessandro Delfanti, Il magazzino.

“Amazon si vanta di essere relentless, ovvero implacabile, inarrestabile. È un termine che ricorre con estrema frequenza tanto nella sua storia quanto nei discorsi di Bezos e nelle lettere annuali agli investitori. In un primo momento doveva addirittura essere il nome dell’azienda: ecco perché, se digitate «relentless.com» nel vostro browser, verrete reindirizzati sul sito di Amazon. Ancora oggi Bezos è titolare del dominio.”

La brutale realtà lavorativa dei magazzini di Amazon, fatta di ritmi insostenibili, tattiche antisindacali aggressive e sorveglianza digitale, non è più un mistero, come testimoniato da numerose inchieste giornalistiche. Queste, per quanto necessarie, non restituiscono però la portata storica di quello che sta succedendo nei centri logistici del colosso di Seattle sparsi in mezzo mondo. Oggi sono loro, infatti, gli avamposti del capitalismo, come negli anni Sessanta e Settanta del Novecento lo furono le fabbriche del Nord Italia che alimentarono il boom economico. Ed è proprio tra le mura dei magazzini di Amazon che si sta ridefinendo il nuovo rapporto, conflittuale, tra capitale e lavoro.

Alessandro Delfanti li ha visitati, questi magazzini, e ha intervistato decine di dipendenti ed ex dipendenti. Il racconto che emerge dalle pagine del suo libro diventa l’innesco per una riflessione che arriva al cuore del capitalismo digitale.

Ascolta la trasmissione radiofonica del 21 giugno 2023 sul sito di Radio Blackout.. Se volete andare dritte al punto, ascoltate dal minuto 17:20