Dopo un lungo periodo di graduale apertura, Threads – il social network rivale di X e sviluppato da Meta – ha annunciato nel mese di giugno la sua completa integrazione con il fediverso (che sta per universo federato): l’ecosistema social decentralizzato il cui esponente più noto è Mastodon. In sintesi, tutte le piattaforme che fanno parte del fediverso sfruttano lo stesso protocollo e possono quindi comunicare l’una con l’altra. Di conseguenza, ogni utente che lo desidera potrà vedere all’interno di Threads, anche se in un feed diverso e con qualche altra limitazione, i post pubblicati dagli utenti del fediverso che si è scelto di seguire. E viceversa: gli utenti di Mastodon che lo desiderano – e sempre che la loro istanza lo consenta – potranno integrare i post pubblicati su Threads.
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Da una parte, la speranza è che la massiccia infrastruttura di Threads possa far crescere la base utenti delle altre piattaforme del fediverso, incrementandone la visibilità; dall’altra, il timore – espresso anche da parecchi utenti – è che un colosso come Meta possa introdurre le logiche del “capitalismo della sorveglianza” in un mondo piccolo, fragile e che soprattutto a queste si è sempre fieramente contrapposto. È anche per questa ragione che molti utenti di Mastodon si oppongono all’integrazione di Threads e hanno espresso la loro intenzione di “defederare” Threads, impedendogli cioè di comunicare con le istanze di Mastodon che gestiscono.
Mastodon, Bluesky, Threads, Discord, Hive, Reddit, Tumblr. In questi mesi il panorama dei competitor di X – ex-Twitter – è cresciuto a dismisura, grazie soprattutto alle scelte compiute da Elon Musk dopo la sua acquisizione. Non è un caso, infatti, che Bluesky – il social fondato da Jack Dorsey, già cofondatore di Twitter, considerato oggi uno dei rivali più “agguerriti” di X – abbia assistito a settembre a un’ondata di nuovi utenti, proprio il giorno seguente a quello in cui Musk ha rivelato di voler rendere X un’app a pagamento per tutti, e non solo per il servizio premium. Secondo quanto riportato dal sito di monitoraggio Bluesky Stats, la piattaforma ha registrato un aumento consistente rispetto ai trend usuali pari a 53.585 utenti tra il 18 e il 19 settembre 2023, ossia nei giorni seguenti all’annuncio inaspettato del nuovo proprietario di Twitter.
Non si è trattata della prima volta in cui un concorrente del social ha tratto vantaggio dalle azioni dell’imprenditore di Tesla e SpaceX. All’inizio dell’estate, Bluesky ha dichiarato di aver registrato un “traffico record” lo stesso giorno in cui Elon Musk ha annunciato il limite temporaneo al numero di tweet visualizzabili dagli utenti, tanto da aver dovuto sospendere le nuove iscrizioni. E ancora prima è stato Eugen Rochko, fondatore di Mastodon, a dichiarare apertamente che la sua piattaforma era cresciuta in concomitanza alla fuga da Twitter, passando dai 300.000 ai 2,5 milioni di utenti attivi mensili tra ottobre e novembre 2022 – ossia nei mesi in cui l’imprenditore ha concluso l’acquisizione della piattaforma.