Nella puntata del 4 aprile. Un excursus dell'uso dei metadati all'interno del Web per "descrivere" in maniera comprensibile alle macchine il contenuto di una certa pagina. Vediamo che agli albori questo è molto incoraggiato, con l'uso del tag html "keywords" fondamentale per la nascita dei motori di ricerca. Man mano, il sistema appare pieno di difetti, e si passa a deprecare questo metodo, in funzione dell'estrazione automatica del contenuto. Negli ultimi anni però avviene un'inversione di tendenza: le grandi aziende informatiche rilanciano l'uso dei metadati. Infatti queste basano i loro profitti sui contenuti generati dagli utenti; più questi contenuti sono analizzabili in maniera profonda, più possono sviluppare modi di farci soldi sopra. Ecco quindi che alcune tecnologie vengono create (o alimentate) a uso e consumo dei social network o dei motori di ricerca. Sono tecnicamente aperte, sì - nel senso che sono standard aperti, implementabili da chiunque - ma sono dirette ad un fine specifico.
Notizie varie:
L'impronta di carbonio è determinante e dipende dalla qualità di produzione dell'energia (rinnovabile o no) che alimenta le fasi di fabbricazione e rifornimento degli accumulatori. Se lo scenario, che descriviamo minuziosamente, resta quello attuale, le vetture elettriche sono responsabili di emissioni maggiori di CO2 rispetto a quelle ibride e con motori termici di ultima generazione. In attesa di una conversione (vera) alle rinnovabili
Leggi l'articolo su "Il Fatto quotidiano"
Fra le applicazioni pratiche, esaltate dagli entusiasti e sminuite dagli scettici, ricordiamo: i servizi di assistenza alla clientela (in particolare i chatbot delle compagnie telefoniche); gli acquisti, sempre più personalizzati e rapidi; i social network, in particolare le notifiche e i feed (ad esempio, la timeline di FB, costruita in base al profilo di ciascun utente); la finanza, dove gli algoritmi di trading da parecchio hanno soppiantato gli obsoleti negoziatori umani; viaggi e trasporti, dai suggerimenti del navigatore alla pianificazione degli spostamenti fino alle occasioni di ospitalità; le case furbe (smart), disseminate di sensori in grado di regolare la temperatura dell’acqua, l’illuminazione e così via; le automobili furbe (smart), con tanti accorgimenti per assistere la guida, in prospettiva delle auto a guida autonoma; la sorveglianza e il controllo, nelle strade come a casa propria, spesso attraverso sistemi di riconoscimento facciale e vocale; l’assistenza sanitaria, nella diagnosi precoce così come nella ricerca farmaceutica di nuove molecole, nella gestione dei dati dei pazienti, nella chirurgia di precisione.
E, infine, nell’educazione: per abbassare l’ansia dell’apprendimento, personalizzare l’insegnamento, ma soprattutto controllare e monitorare, valutare, schedare…
Sgombrare il campo dagli equivoci sull’IA non è banale.
Leggi l'articolo di Carlo Milani su La ricerca
Un interessante commento a proposito della proposta di legge "Istituzione della Rete di interconnessione unica nazionale dell’istruzione – UNIRE".
Stefano Penge si domanda che fine fanno la didattica e la diversità in questa idea di rete dell'istruzione. Quel che serve per la didattica non è la Piattaforma Unica, ma un ecosistema di piattaforme diverse...
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Cassandra Crossing/ Un robot assassino potrebbe già oggi entrarvi in casa senza bussare.
Un aspirapolvere commerciale può muoversi da solo per casa, rilevare la pianta dell'appartamento e trasmetterla al fabbricante. Se lo fa un aspirapolvere, perché non potrebbe farlo un robot assassino?
I droni luminosi usati in molti eventi sono incredibilmente efficienti nel posizionarsi, formando disegni e volando in formazione. Se lo fanno i droni, perché non potrebbero farlo sciami di robot assassini?
Leggi l'articolo originale su ZEUS News
Mezzo secolo fa un laureato del MIT di nome Ray Tomlinson divenne la prima persona al mondo a trasmettere un messaggio da un computer a un altro, anche se sarebbero passati molti anni prima che qualcuno utilizzasse il termine email. Il 90% del mercato in mano a Apple, Google e Microsoft.
Un Private Cloud come piattaforma per la didattica digitale delle scuole italiane. Lo prevede il disegno di legge “Istituzione della Rete di interconnessione unica nazionale dell’istruzione – UNIRE”, presentato al Senato. Il progetto prevede l’interconnessione delle scuole di ogni ordine e grado su un’unica rete veloce e si pone come alternativa autoctona alle piattaforme di Google e Microsoft. La prima firmataria del DDL è Maria Laura Mantovani, che ha sottolineato la particolare attenzione alla protezione dei dati degli studenti minorenni e alla gestione in proprio della cybersecurity.
Intervista alla senatrice Mantovani (M5S), prima firmataria del disegno di legge per realizzare “una rete unica nazionale per collegare le scuole italiane di ogni ordine e grado per garantire l’accesso a Internet e la didattica digitale a prova di privacy e cybersecurity”.
Tutte le scuole d’Italia interconnesse tra loro grazie a un’unica rete veloce che consenta anche l’accesso a Internet, con un cloud privato per offrire piattaforme alla didattica digitale, alternative a quelle di Google e Microsoft, con attenzione alla protezione dei dati degli studenti minorenni e con una propria gestione della sicurezza informatica.
La contestata Clearview Ai, che offre tecnologie di sorveglianza a forze dell'ordine e aziende private, ha tredici foto di Luca Zorloni nel database con cui allena i suoi algoritmi.
Per addestrare i meccanismi di riconoscimento facciale, Clearview Ai, che vende in tutto il mondo tecnologia per il riconoscimento facciale, ha pensato bene di avvalersi dei miliardi di immagini di volti disponibili su internet. Fotografie pubbliche, delle decine in cui potete imbattervi se consultate il programma di un festival, per esempio, o gli albi dei docenti di un’università, online per tutt’altro scopo che aiutare un algoritmo a distinguere un paio di baffi o familiarizzare con il taglio degli occhi.
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L'identificazione e il controllo biometrico di massa sono incompatibili con una democrazia rispettosa dei diritti umani?
Il Progetto Winston Smith e l'Hermes Center for Transparency and Digital Human Rights stanno organizzando l'edizione primaverile di e-privacy, che si terrà (solo in videoconferenza) il 21 e il 22 maggio 2021, con streaming pubblico su Youtube.
Si parlerà di una società in cui una sorveglianza di massa viene considerata "accettabile" da una maggioranza della popolazione, spaventata da criminalità e pandemia. Siamo nelle migliori condizioni per riscrivere le più fosche pagine dei libri di storia e della letteratura distopica.