Cristina Iurissevich ha scritto un piccolo libro (65 pagine), "E se i troll mangiassero i cookie? Spunti per la sopravvivenza digitale", Eris Edizioni, ma utilissimo. Il libro, partendo dal presupposto che la tecnologia digitale è entrata ormai stabilmente nella nostra vita, semplifica concetti, metodi e strumenti di autodifesa digitale della propria privacy, riservatezza, libertà.
Lo fa in maniera molto chiara e leggibile, ma il suo pregio maggiore non è il riepilogo delle buone pratiche per difendersi. Iurissevich affronta, infatti, il tema delle molestie e della violenza online puntando il dito su due aspetti: la fiducia verso le persone con cui si hanno relazioni online e la responsabilità collettiva nella diffusione di materiali sensibili. Per esempio condividere pasword e account, o prestare il proprio smartphone sono azioni che richiedono grande fiducia tra le persone ma le relazioni cambiano nel tempo, la fiducia si può modificare.
Il problema della diffusione di media a sfondo sessuale è spesso legata alla pratica, molto diffusa, di scambiarsi messaggi o media sessualmente espliciti (sexting). Di per se non costituisce un problema; non è moralmente giusto o sbagliato e la sua pratica è in crescita soprattutto tra le persone giovani. Tuttavia, vale la pena ragionare sui pericoli che derivano dal sexting, anche alla luce delle considerazioni sulla fiducia, per arrivare a scelte individuali consapevoli. Anche in questo caso, nel libro ci sono una serie di consigli per praticare il sexting in maniera meno rischiosa possibile.
Quanto è successo dopo l'elezione di Trump alla presidenza degli USA ha svelato ciò che sono i proprietari delle grandi aziende tecnologiche nord americane: un gruppo di tecnocrati che vogliono eliminare qualsiasi vincolo che impedisca loro di fare profitti sfruttando le persone. Se vuoi la versone lunga di questa storia leggi tutti i bro del presidente. Lo fanno con tutti i mezzi a loro disposizione comprese le piattaforme social. Qui puoi approfondire perché conviene abbandonare le piattaforme delle Big Tech.
Spesso la domanda che ci si pone è: ma come si fa ad abbandonare le piattaforme delle Big tech? Come quasi sempre accade, non è un problema tecnico, poiché le alternative tecniche esistono. Come (quasi) sempre accade, il problema è di decidere di fare il passo, accettare la possibilità che a volte i software liberi funzionino in maniera diversa ed abituarsi al cambiamento. Capita la stessa cosa anche quando si cambia l'automobile, o ci si trasferisce, o si cambia un elettrodomestico.
Ho scritto un'elenco di possibili alternative ai software delle grandi imprese USA per le nostre attività in rete. Non è un elenco completo ed è in aggiornamento. Si tratta per lo più di software liberi, tendenzialmente conviviali, che consentono vari gradi di libertà, controllo e modifica.
Il ragionamento è l’abilità dell’intelletto di elaborare informazioni, stabilire relazioni tra esse e giungere a conclusioni coerenti e giustificate. Esso consiste nel processo mediante il quale si formulano inferenze a partire da un insieme di premesse o dati. In altre parole, si tratta di un meccanismo formale, cioè esplicitabile, che consente di transitare dal già noto al non ancora noto, dalla specificità alla generalità, o viceversa, assicurando coerenza e validità in ciascuna tappa del percorso. Dunque potremmo dire ‘ragioni!‘ a chiunque (o qualsiasi cosa) si mostri in grado di compiere tragitti di questo tipo.
La Commissione europea e la Consumer Protection Cooperation Network (CPC) hanno chiesto a Star Stable una serie di informazioni su diversi pratiche che violano la legge sulla protezione dei consumatori. La software house svedese deve rispondere entro un mese e comunicare le misure correttive per evitare sanzioni.
Dopo aver valutato la risposta fornita dall’azienda svedese, la CPC Network ha identificato quattro pratiche che violano la legislazione UE sulla tutela dei consumatori e che potrebbero essere particolarmente dannose per i bambini: appelli diretti ai bambini nelle pubblicità, spingendoli ad acquistare (o convincendo gli adulti ad acquistare per loro) valuta o oggetti in-game, uso di tecniche di pressione, come acquisto a tempo limitato, per influenzare indebitamente i bambini ad acquistare valuta virtuale o contenuti in-game, mancanza di informazioni chiare e trasparenti, adattate ai bambini, sull’acquisto e l’utilizzo di valuta virtuale in-game che porta i consumatori a spendere di più, incapacità dell’azienda di garantire che gli influencer che promuovono i loro prodotti divulghino chiaramente i contenuti commerciali e non influenzino indebitamente i bambini con le loro tecniche di marketing.
Il 21 marzo 2025 ha aperto al pubblico la nuova sede del Museo Interattivo di Archeologia Informatica (MIAI)!
Dopo lo stop imposto dalla pandemia e dopo un complicato trasloco, siamo finalmente in grado di inaugurare la nostra nuova esposizione permanente – fresca di allestimento!
Gli ultimi 5 anni di chiusura al pubblico dell’esposizione ci hanno visti impegnati in numerose attività divulgative, educative e di ricerca. Contemporaneamente abbiamo portato avanti i lavori di adeguamento della nuova sede e di allestimento della nuova esposizione, divertendoci ad arricchirla con opere di arte visiva ed installazioni multimediali a tema, realizzate appositamente per i nuovi spazi.
Il museo comprende centinaia di reperti di informatica storica risalenti fino agli anni ’60, tra mastodontici mainframe, una timeline di personal computer, workstation professionali, arcaiche console giochi, periferiche hardware di ogni genere e una nutrita biblioteca con documentazione tecnica, manuali e letteratura scientifica.
Prima parte dedicata ad "Un dos tres: passo passo oltre le big tech", l'iniziativa di AvANa per aiutare le realtà di movimento che vogliono rendere più indipendente la propria presenza nel Web.
Continuiamo poi con una serie di notiziole:
Chiudiamo con gli aggiornamenti sul caso Paragon dopo la pubblicazione, mercoledì sera, di un report da parte di Citizen Lab sulla vicenda.
Ascolta la puntata sul sito di Radio Onda Rossa
Come funziona l’infrastruttura di Internet? Come vengono scambiati i pacchetti di dati da una parte all’altra del mondo? Il traffico voce e dati passa soprattutto sott’acqua
Se la risposta a queste domande non arriva da un percorso di educazione digitale, allora è la geopolitica a rendere tutto più concreto. Sebbene in questi anni si sia parlato spesso di connessioni Internet satellitari, con Starlink di Elon Musk a farla da padrona in Ucraina, la stragrande maggioranza dei dati di Internet passa sott’acqua. Cavi sottomarini di fibra ottica che sembrano infiniti, posti sul fondo del mare con grandi carrucole navali. Secondo le stime, attraverso di loro passa il 98% del traffico internazionale, voce e dati, di più di 7 miliardi di persone. Se i cavi si rompessero, il sistema informatico di interi Paesi andrebbe in tilt, bloccando le forniture di energia, la trasmissione di informazioni sensibili, le transazioni bancarie elettroniche.
Il luddismo, l'agire di quelle operaie e di quegli operai che agli inizi del 1800 prendevano a martellate o a zoccolate le macchine che toglievano loro lavoro, è comunemente giudicato atteggiamento retrogrado ed infantile. Ad uno sguardo più attento, il luddismo appare invece il primo passo, del tutto comprensibile ed anzi necessario, di reazione ad una novità. L'energia inizialmente indirizzata verso l'inutile attacco alla macchina trova negli anni immediatamente successivi una destinazione costruttiva. Nascono così le mutue, i sindacati, i partiti dei lavoratori. Oggi ci troviamo esattamente nella stessa situazione: seguire i luddisti nel non subire passivamente, trovare vie per rispondere costruttivamente. Questo articolo è stato rifiutato nel 2017 dalla rivista 'Prometeo'. Il motivo: è pessimista, fosco. Ma come scrivo nella conclusione "Credo che ci convenga essere turbati, spaventati, come lo erano i luddisti". Il turbamento è il necessario passaggio iniziale verso una presa di coscienza che si traduce in azione. Ripubblico qui l'articolo senza cambiare una virgola.
L'intelligenza umana come risposta alternativa all'imposizione dell'intelligenza artificiale e del digitale nel piano scuole 4.0. Interviste a margine dell'incontro tenuto ad Ancora su "la transizione del digitale nella scuola".
L'incontro, inserito nella carovana CUB-COBAS che ha attraversato la penisola, è stato un momento di riflessione e un passo concreto verso una scuola più consapevole e inclusiva, capace di affrontare la trasformazione digitale senza perdere di vista la sua missione educativa e sociale.
Nel servizio della Tgr Marche le interviste a: Stefano Borroni Barale (Docente formatore sindacale Cub-Sur), Ferdinando Alliata (Consulente del lavoro Cobas), e Vittorio Sergi (Docente Rds Cgil Ancona)
Meta, la società che controlla Facebook e Instagram, sta facendo di tutto per evitare che Careless People, un libro molto critico nei suoi confronti, continui a essere venduto e diffuso. La scorsa settimana ha ottenuto in tribunale che l’autrice Sarah Wynn-Williams, una ex dipendente di Facebook, sospenda la promozione del libro in attesa di una decisione sull’eventuale violazione del contratto che aveva firmato con Meta. Nonostante la decisione, il libro continua a essere venduto e la casa editrice Macmillan ha detto di non avere intenzione di ritirarlo.
Il libro cita anche il periodo intorno al 2016, quando Facebook decise di fornire assistenza con il proprio personale alla campagna elettorale per Donald Trump, che vinse poi le elezioni contro Hillary Clinton. Wynn-Williams aggiunge che – in seguito al successo di Trump – Zuckerberg valutò seriamente di candidarsi alla presidenza degli Stati Uniti, tenendo alcuni discorsi negli stati in bilico in cui suonava «come un bambino che pensa che un presidente parli in quel modo».