Pillole

Pillole di informazione digitale

Segnalazioni di articoli su diritti digitali, software libero, open data, didattica, tecno-controllo, privacy, big data, AI, Machine learning...

Lo sostiene uno studio dell'Università della California, che rivela come le TV LG e Samsung registrano i contenuti visualizzati e li usano per profilare gli utenti.

Molti conosceranno Shazam, l'applicazione che è in grado di riconoscere una canzone "ascoltando" pochi secondi di essa. Qualcosa del genere avviene con le Smart TV e i programmi televisivi, solo che il funzionamento è automatico e prescinde dalla volontà dell'utente.

A svelarlo è uno studio dell'Università della California, che ha analizzato i televisori di LG e Samsung nel Regno Unito e negli Stati Uniti.

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Il 176° Mercoledì di Nexa si terrà mercoledì 9 ottobre, alle ore 17.30, con un incontro dal titolo "An anti-fascist approach to AI means decomputing".

Ospite: Dan McQuillan (Goldsmiths, University of London), autore del libro Resisting AI. An Anti-fascist Approach to Artificial Intelligence.

Tutte le informazioni per partecipare sono sul sito del Centro Nexa for Internet Societty

Leggi una recensione del libro

"AI’s apparatus of computation and social relations produces a nested set of inevitable harms, from states of exception to environmental degradation. A common thread running through its mathematical operations, its c2ontemporary applications and its accompanying ideologies is the reemergence of eugenics and authoritarian social logics.

In this talk I will argue for an anti-fascist approach to AI that aims for alternative technopolitical outcomes. I will suggest a strategy of decomputing which combines degrowth and decolonialism in order to delegitimise AI’s extractivism and its use as a diversion from the structural failures of the status quo. In practice, this would consist of forms of action that reject hyperscale machinery hurtful to the commonality, and instead attempt to transform collective subjectivities and technical arrangements at the same time."

AlphaGo è un’Intelligenza artificiale creata dalla società DeepMind, oggi controllata da Google, per battere gli esseri umani al gioco orientale del Go. Nel 2016 ha sconfitto il campione mondiale con una mossa ritenuta “sbagliata”, spingendo diversi osservatori a parlare di intelligenza quasi magica. Una visione “tecnoentusiasta” che agita l’imperscrutabile ma dimostra di ignorare la statistica. E non solo.

La tecnologia odierna si presenta, software o hardware che sia, sotto forma di “scatole oscure” che i produttori confezionano in maniera da renderci impossibile comprenderla, studiarla e -soprattutto- modificarla. Questa impossibilità si traduce spesso in una forte sensazione di alienazione che fa sì che più di una persona si trovi a disagio.

Secondo il filosofo Gilbert Simondon, l’alienazione tecnica cresce al crescere del divario tra cultura e tecnica. Questo divario fa sì che la tecnica venga vissuta come pericolosa dai tecnofobici, ossia da coloro che pensano che la tecnica sia inferiore alla vera cultura (quella umanistica “classica”), e come magica dai tecnoentusiasti, ossia da coloro che pensano che il sapere tecnico sia un sapere riservato a pochi eletti.

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Alla luce dell'annuncio del gruppo GEDI, l'Autorità per la protezione dei dati personali ha deciso di seguire la situazione molto da vicino.

Nessuna indagine. Nessun approfondimento. Ma un faro acceso per capire l’impatto – in termini di protezione dei dati personali – dell’appena annunciato accordo di “partnership strategica” siglato tra OpenAI e il Gruppo Gedi. L’apertura dei contenuti pubblicati sulle edizioni online dei quotidiani La Repubblica e La Stampa (e gli altri che fanno parte del gruppo editoriale di proprietà della holding Exor) all’addestramento di ChatGPT e al prototipo del motore di ricerca SearchGPT è finita immediatamente sotto l’attenzione del Garante Privacy. Quasi a voler dire: “Uomo avvisato, mezzo salvato”.

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La Data Protection Commission (DPC), l’autorità irlandese che si occupa di privacy e che agisce in materia per conto dell’Unione Europea, ha multato Meta per 91 milioni di euro per non aver tutelato in maniera adeguata le password dei suoi utenti.

Meta è la società statunitense che controlla Facebook, Instagram e WhatsApp e la sanzione è stata stabilita in seguito a indagini cominciate nell’aprile del 2019, quando Meta aveva avvisato l’ente irlandese di aver inavvertitamente conservato le password nei suoi sistemi interni senza che fossero criptate: è una violazione del Regolamento generale dell’Unione Europea sulla protezione dei dati (GDPR), la legge europea in vigore dal maggio del 2018 e pensata per rafforzare la protezione dei dati personali dei cittadini e dei residenti dell’Unione Europea.

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Nell'ambito delle azioni del PNRR anche per l'anno scolastico 2024/2025 C.I.R.C.E. ha organizzato dei corsi di Pedagogia Hacker su misura per docenti delle scuole primarie e secondarie. Scopri i 3 cicli: date, orari e contenuti.

Ogni corso è rivolto ai docenti delle scuole secondarie o primarie, sia di ruolo che precari/e ed è gratuito. Puoi scegliere di partecipare a uno dei corsi o a tutti e tre. Il primo corso è propedeutico ai successivi. Per ogni corso seguito verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

Segui questo link per vedere la registrazione della presentazione

Sul sito di CIRCE puoi leggere titoli, orari e panoramica dei corsi

L’app di messaggistica Telegram consegnerà alle autorità giudiziarie gli indirizzi IP delle connessioni per risalire all’identità delle persone e i numeri di telefono degli utenti nel caso di procedimenti legali nei loro confronti. Lo ha annunciato il fondatore di Telegram, Pavel Durov, in un post sul proprio canale certificando la capitolazione di fronte alle pressioni delle autorità francesi.

Durov, cittadino russo ma con cittadinanza francese ed emiratina era stato arrestatolo scorso 24 agosto al suo arrivo a Parigi. Accusato, in quanto fondatore insieme al fratello e amministratore delegato di Telegram, di complicità per i traffici illegale, ovvero distribuzione di materiale pedopornografico, droghe illegali e software di hacking, che si appoggiano alla piattaforma. Durov è stato poi rimesso in libertà sotto cauzione con il divieto di lasciare il territorio francese e l’obbligo di presentarsi due volte alla settimana alla polizia. Un precedente che molto aveva fatto discutere.

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Nella prima parte della puntata analizziamo gli aspetti tecnici dell'attacco terroristico israeliano che ha utilizzato i cercapersone (e non solo) come bombe diffuse nella società. Cosa sono i cercapersone, in quali casi sono usati, come è avvenuto l'attacco...

Nella seconda parte parliamo di industrie dei microprocessori. Ancora una volta si parla di una acquisizione tra Qualcomm e Intel. Non è detto che avvenga, ma sicuramente è tra le possibilità concrete, anche per reagire ad uno strapotere di Nvidia. Infatti Nvidia ha un ruolo di primo piano nell'industria delle GPU, industria di fondamentale importanza nello sviluppo della cosiddetta Intelligenza Artificiale. Le sue azioni sono salite di botto, cosa che ha portato alcuni giornali a titolare articoli che ci dicono che ora la Nvidia ha problemi di prepensionamento: i suoi dipendenti hanno ricevuto azioni, quindi ora sono ricchi, quindi non vogliono più lavorare. Una spiegazione non del tutto convincente, visto che le aziende, soprattutto nel settore tecnologiche, pagano in azioni (o simili prodotti) proprio per ancorare chi lavora all'azienda.

Ascolta l'audio sul sito di Radio Onda Rossa

Una nuova ricerca segnala l'eccessivo consumo di acqua ed elettricità nei data center delle aziende proprietarie

Una bottiglia d'acqua per ogni email di 100 parole scritta da ChatGpt: questo il prezzo che deve pagare l'ambiente per il funzionamento corretto dei chatbot AI. A rivelarlo è un nuovo studio condotto dal Washington Post in collaborazione con i ricercatori dell'Università della California di Riverside, che hanno analizzato la quantità di risorse naturali che servono a ChatGpt per espletare le sue funzioni più elementari. “Ogni richiesta su ChatGpt passa attraverso un server che esegue migliaia di calcoli per determinare le parole migliori da usare nella risposta”, scrive il WP precisando che i server generano calore per eseguire i calcoli necessari.

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I raccapriccianti atti di terrorismo avvenuti nei giorni scorsi in Libano attraverso cercapersone e ricetrasmittenti sono una eclatante manifestazione di uno degli aspetti meno compresi della rivoluzione digitale.

Relativamente poche persone, infatti, hanno messo a fuoco il fatto il mondo si sta computerizzando, processo che sta causando, oltre al resto, alterazioni profonde nei rapporti con l’ambiente in cui viviamo, oggetti inclusi.

La prima fase della computerizzazione del mondo è stata palese perché è stata semplicemente la fase della diffusione dei computer tradizionali, dai cosiddetti mainframe agli attuali desktop e notebook. Negli ultimi 20-30 anni, però, la miniaturizzazione dei componenti e il drastico calo dei costi (anche della connessione a Internet) ha avviato una seconda fase, meno visibile e soprattutto meno compresa, che sta portando a computerizzare un numero crescente di esseri umani, di spazi e di cose.

leggi l'articolo di Juan Carlos De Martin

Venerdì 27 settembre dalle ore 18.30 alle 20.30, nella Sala Cenacolo del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci di via San Vittore 21, Milano, all’interno del programma della Open Night, un incontro dal titolo “Il benessere dei genitori nell’era digitale” al quale partecipa, tra gli altri, Stefano Borroni Barale, autore di “L’intelligenza inesistente”.

Oggi consegnare il primo smartphone è diventato un rito tecnologico che spesso segna il passaggio dalla scuola primaria alla secondaria di primo grado. Molte volte è un gesto automatico, frutto della convinzione di non avere alternative se non l’esclusione dalla socialità. Ma cosa accade se gruppi di mamme e papà si accordano per cambiare le carte in tavola? Riflettiamo con associazioni e mondo della ricerca su come si declina la genitorialità nell’era di smartphone, algoritmi e piattaforme.

Tutte le informazioni su Altreconomia.it

Open Ai, che produce Chat-Gpt, potrebbe chiudere il 2024 con un passivo di 5 miliardi di dollari. La corsa di big tech all’intelligenza artificiale rischia di essere insostenibile

Se governi e opinione pubblica stanno affrontando l’avvento dell’intelligenza artificiale con qualche (fondata) preoccupazione relativa a possibili utilizzi “indesiderabili” della tecnologia, l’impetuosa crescita di servizi e piattaforme basate su Ai mette a rischio anche la tenuta di tutti i protagonisti di questa ennesima rivoluzione digitale. La corsa all’Ia, per le Big Tech, rischia di essere un vero terreno minato. Il primo “rischio bolla” interessa proprio OpenAI, società che ha sviluppato (come no-profit) e commercializzato (dopo la trasformazione in for-profit) la celeberrima ChatGPT. Se in queste ore si parla di una raccolta fondi miliardaria che dovrebbe coinvolgere anche Apple e Nvidia e di una valutazione della società nell’ordine dei 150 miliardi di dollari, i suoi conti sono in profondo rosso. Secondo un report pubblicato da The Information, l’azienda di Sam Altman potrebbe chiudere il 2024 con un passivo di 5 miliardi di dollari.

leggi l'articolo su "Il Manifesto"

20 set 2024 - Case Popolari e Data Activism: 3 giorni di Workshop @ Microstamperia Quarticciolo

3 giorni di Workshop al Quarticciolo dal 20 al 22 settembre

(Per info e iscrizioni: asd.quarticciolo@gmail.com)

Un weekend per sperimentare insieme l’utilizzo dei dati per l’attivismo nei quartieri di case popolari: dove trovare e come utilizzare dati pubblici, come raccogliere dati dal basso e come diffonderli, quali strumenti utilizzare per rafforzare lo scambio tra attivismo e ricerca nei quartieri di edilizia residenziale pubblica.

Sul sito di AvANa c'è il programma completo

Nell'ambito delle azioni del PNRR anche per l'anno scolastico 2024/2025 abbiamo organizzato dei corsi di Pedagogia Hacker su misura per docenti delle scuole primarie e secondarie. Scopri i 3 cicli: date, orari e contenuti.

Ogni corso è rivolto ai docenti delle scuole secondarie o primarie, sia di ruolo che precari/e ed è gratuito. Puoi scegliere di partecipare a uno dei corsi o a tutti e tre. Il primo corso è propedeutico ai successivi. Per ogni corso seguito verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

Webinar di presentazione dei corsi

Il 24 settembre 2024 alle 19.00 si terrà una breve presentazione online dei corsi e del programma. Potrete farci tutte le domande del caso e capire se il corso fa per voi.

I corsi

  • Non dipende (solo) da te (corso base)
  • Internet e strumenti conviviali (corso intermedio)
  • Costruzione di attività didattiche (corso avanzato)

Sul sito di CIRCE si trova una panoramica dei contenuti dei corsi, gli orari, le modalità per iscriversi sulla piattaforma scuolafutura

Le emissioni dei data center interni di Google, Microsoft, Meta e Apple potrebbero essere 7,62 volte superiori al calcolo ufficiale

Negli ultimi anni le big tech hanno fatto grandi dichiarazioni sulle emissioni di gas serra. Ma poiché l'ascesa dell'intelligenza artificiale crea richieste energetiche sempre maggiori, sta diventando difficile per l'industria nascondere i costi reali dei data center che alimentano la questa tecnologia.

Secondo un'analisi del Guardian, dal 2020 al 2022 le emissioni reali dei centri dati "interni" o di proprietà delle aziende di Google, Microsoft, Meta e Apple saranno probabilmente circa il 662% - o 7,62 volte - più alte di quanto dichiarato ufficialmente.

Leggi l'analisi del Guardian

Chi produce attualmente minerali critici come cobalto, litio, nichel e rame? Quali Paesi hanno riserve che possono essere estratte in futuro?

I dati sono disponibili per rispondere ad alcune di queste domande. Istituzioni come il Servizio geologico degli Stati Uniti, il Servizio geologico britannico, l'Agenzia internazionale per l'energia e il Payne Institute li pubblicano. Ma è ancora difficile ottenere una rapida panoramica della produzione e delle riserve globali.

Oggi il sistema energetico mondiale è alimentato principalmente da combustibili fossili. La transizione verso un sistema a basse emissioni di carbonio sposterà le sue fondamenta dal carbone, dal petrolio e dal gas ai minerali necessari per l'energia solare, eolica, nucleare, le batterie e altre tecnologie. Le dinamiche del sistema energetico cambieranno radicalmente.

Guarda dati, grafici e mappe che rispondono a queste domande.

Un'agenzia di marketing americana, CMG, utilizzerebbe un sistema chiamato Active Listening, in grado di rilevare le conversazioni degli utenti in tempo reale per migliorare gli annunci pubblicitari.

Un documento pervenuto alla redazione di 404 Media e attribuibile all'agenzia Cox Media Group (CMG), ha spiegato in un «pitch deck» come riuscirebbe a raccogliere informazioni dalla voce degli utenti per illustrare annunci pubblicitari in linea con le aspettative e con le soluzioni che l'utente è pronto ad acquistare. La tecnologia, descritta come «The Power of Voice» e chiamata Active Listening si avvarrebbe dei microfoni di dispositivi intelligenti come gli smartphone.

Non è la prima volta che l'agenzia di marketing viene sottoposta alla lente di ingrandimento di 404Media e colta di sorpresa in attività presumibilmente poco ortodosse. Qualche sospetto ai giornalisti di 404 Media era sorto già lo scorso dicembre.

In un post condiviso sul sito Web di CMG e presto cancellato, l'agenzia ha affermato che il suo modus operandi volto ad acquisire informazioni dalle conversazioni degli utenti non solo esisterebbe, ma sarebbe anche legale: «È legale che telefoni e dispositivi ti ascoltino. Quando un nuovo download o aggiornamento di un'app richiede ai consumatori un accordo di termini di utilizzo di più pagine da qualche parte nella stampa fine, spesso è incluso l'ascolto attivo».

Link all'articolo originale.

La Corte di Giustizia dell'Unione europea ha respinto il ricorso che era stato presentato dal gruppo Alphabet Google contro una maximulta da 2,4 miliardi, che era stata inflitta dall'Antitrust europeo nel 2017 per abuso di posizione dominante nei risultati di ricerca.

Con un comunicato, la Corte Ue spiega di aver così confermato l’ammenda inflitta a Google per aver abusato della propria posizione dominante favorendo il proprio servizio di comparazione di prodotti.

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Secondo le informazioni rivelate dalla Commissione Europea dal 2003 al 2014 l’aliquota pagata da Apple in Unione Europea è stata minima. Come riporta Politico parliamo di percentuali che vanno dall’1% allo 0,005%. Gli accordi erano stati firmati con il governo irlandese, dove la Big Tech aveva deciso di mettere la sua sede europea. La Corte di Giustizia Europea non ha ritenuto validi questi accordi: ora Apple deve restituire tutti gli arretrati.

Il tempismo non è dei migliori. A poche ore dal lancio di iPhone 16, Apple si è trovata sulla scrivania dei suoi legali una sentenza attesa da tempo. La Corte di Giustizia Europea ha deciso: Apple dovrà pagare 13,8 miliardi di tasse arretrate in Irlanda. Il motivo? I giudici hanno ritenuto non validi gli accordi fiscali stipulati da Dublino con la Big Tech californiana, accordi che prevedevano una serie di sconti in cambio della scelta dell’Irlanda come sede europea dell’azienda.

Questa decisione arriva da un contenzioso lungo dieci anni. Un contenzioso che a lungo è stato condotto da Margrethe Vestager, Commissaria europea per la concorrenza. È lei a commentare questa decisione della Corte di Giustizia: “È stata una vittoria che mi ha fatto piangere perché è molto importante. È molto importante mostrare ai contribuenti europei che ogni tanto si può fare giustizia fiscale”.

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Puntata breve, che apriamo con la notizia di una sentenza, negli USA, contro TikTok. Un tribunale d'appello ha riconosciuto che TikTok ha delle responsabilità rispetto al contenuto che ospita e soprattutto rispetto a quello che promuove all'interno di "feed" personalizzati per l'utente. Si tratta di una sentenza storica, perché finora questo tipo di cause si sono sempre infrante contro la sezione 230, che invece questa sentenza ribalta. Benché è possibile che questo pronunciamento venga a sua volta rovesciato da giudizi futuri, o che la durezza riservata a TikTok si ammorbidirà quando bisognerà estendere questo precedente a gruppi legati agli interessi USA, questo conferma l'idea ormai diffusa che la sezione 230 così come la conosciamo potrebbe cadere, o almeno cambiare, nel prossimo futuro, cosa che cambierebbe nettamente la forma di Internet.

Gli sviluppi futuri sono naturalmente agganciati anche alla politica USA, e quindi alle elezioni presidenziali. Diamo quindi un'occhiata ai posizionamenti della Silicon Valley rispetto alle elezioni, con particolare attenzione a JD Vance, vice presidente di Trump, che combina una estetica "popolare" con dei rapporti molto concreti con il mondo del venture capital, in particolare con Peter Thiel.

Chiudiamo con un paio di notiziole.

  • La vicende della biblioteca digitale archive.org condannata per violazione del diritto d'autore
  • La colombia ha acquistato segretamente per 16 milioni di dollari, pagati in contanti, il software di spionaggio Pegasus

Ascolta l'audio sul sito di Radio Onda Rossa