Giovedì 31 marzo presso il Teatro del Lido di Ostia C.I.R.C.E. ha partecipato al convegno conclusivo del Progetto DOORS: L’ARTE È EDUCAZIONE porte aperte a cultura, bellezza e desiderio per nuove politiche educative.
Davide Fant e Agnese Trocchi hanno parlato della Pedagogia Hacker.
Sul sito di C.I.R.C.E. potete Guardare il video dell'intervento, introdotto da Chiara De Angelis, del Magazzino dei Semi,
L'evento è stato organizzato da CIES Onlus: progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile
Ricchissima puntata di "Le Dita Nella Presa"
La puntata si apre con un riferimento alle puntate precedenti: una storia che leggiamo da wired ci conferma che i Bitcoin non sono anonimi.
Alcune dinamiche dei social network, il commento a un articolo di The Atlantic: dato che i social network privilegiano i contenuti carichi di emotività (in quanto portano a più interazioni) si viene a creare un clima violento; è questo clima violento a creare la necessità di dividersi in gruppi coesi e distanti.
Ennesimo caso di Malware in Catalogna: anche questa volta tra gli intercettati ci sono esponenti di primo piano della politica catalana. L'attacco è stato mostrato da Citizen Lab. I responsabili sono NSO e Candiru, due società israeliane che sviluppano Malware.
Ci spostiamo in Ucraina, dove - come abbiamo segnalato già da tempo - Facebook sta prendendo parte attiva nel conflitto adattando le proprie policy sull'hate speech e sui video che contengono violenza accogliendo, almeno in parte, le richieste del governo di Kiev.
Infine consueta chiusura con notiziole varie.
Ascolta il podcast sul sito di Radio Onda Rossa
Il 9 e 10 aprile a Torino si è svolto il WarmUp di Hackmeeting 2022.
Costruire comunità resistenti complici nelle lotte, saldare relazioni di fiducia tra le moltitudini sommerse nell'estrattivismo cognitivo, riuscire ad immaginare e a costruire tecnologie conviviali che sostituiscano le megamacchine digitali. Non promettiamo la rivoluzione ma il crepuscolo degli dei, per farlo inietteremo lo shellcode nel paese reale, andando nelle case ma sopratutto nei cuori di chi ancora ci crede, a decifrare le blockchain corrotte di un sistema che nulla ha più di umano se non la scalabilità del vostro frigorifero nel cloud, insomma, in una parola, quantum machine learning :)
Questo è quanto si legge nella Home Page del sito.
Il programma è stato molto ricco. Potete leggerlo sul sito di Hackrocchio
Web3, blockchain, NFTs, metaverso
Speculum! dedica un numero intero a una raccolta di letture, un syllabus, per dirlo all’americana, sul tema del Web3.
Cos’è il Web3? Una nuova visione per il futuro, per alcuni orrendamente distopica, per altri illuminata e fedele all’origine di Internet. Si basa sulle tecnologie blockchain, sugli arci-noti NFTs e sulle idee di decentralizzazione e privacy.
"Questo per tracciare le prime coordinate. Con questa raccolta, cerchiamo di disegnare i contorni del dibattito che circonda questa materia socio-tecnologica mutante. Non pretendiamo di fornire un’immagine completa nè definitiva di quanto sta accadendo. Il mondo del Web3 è tremendamente veloce e il pensiero e l’elaborazione critica non possono mai dirsi complete o definitive. Eppure, è quantomai importante allargare i confini del dibattito oltre gli specialisti e i tecnici. Occorre mobilitare l’intelligenza collettiva per non fare scivolare l’evoluzione del Web3 verso un noioso e cinico Internet iper-capitalista."
Leggi l'elenco degli articoli raccolti da Speculum
È solo un annuncio politico, non c'è ancora un testo, su un nuovo quadro per i flussi di dati transatlantici. Gli esperti privacy attendono di leggere il testo dell'accordo e Schrems già (ri)promette battaglia: "Se non conforme al diritto Ue lo porterò di nuovo in tribunale". Ecco i punti chiave.
L’accordo sul flusso di dati arriva dopo mesi di trattative e segue l’invalidazione nel luglio 2020 da parte della giustizia europea dell’intesa “Privacy Shield” che consentiva questo trasferimento, a causa dei timori sui programmi di sorveglianza americani. Secondo la Corte di giustizia Ue ‘Privacy Shield’ non preservava da “interferenze nei diritti fondamentali delle persone i cui dati vengono trasferiti’. Schrems: “Se testo non conforme al diritto Ue lo porterò di nuovo in tribunale”
E proprio il protagonista della decisione della Corte di giustizia Maximilian Schrems ha subito commentato, in modo critico, l’annuncio politico di Biden-von der Leyen utilizzando questa foto:
“L’accordo era apparentemente un simbolo che von der Leyen voleva, ma non ha il sostegno degli esperti a Bruxelles, poiché gli Stati Uniti non si sono mossi. È particolarmente spaventoso che gli Stati Uniti abbiano presumibilmente usato la guerra contro l’Ucraina per spingere l’UE su questa questione economica”, ha dichiarato l’attivista per la protezione dei dati personali.
Così il controllo sulla didattica rafforza lo strapotere delle multinazionali
Quasi nove scuole italiane su dieci si sono affidate alla piattaforma proprietaria di Google. I dati inediti del ministero dell’Istruzione e degli Uffici scolastici regionali nell'inchiesta di Altreconomia a due anni dall’avvio della Didattica a distanza.
L'inchiesta di Stefano Zoja, frutto anche di una richiesta di accesso civico al MIUR e a 18 Uffici Scolastici Regionali, mostra la incredibile penetrazione nella scuola italiana di due piattaforme USA (quindi in teoria fuori legge secondo il GDPR): Google Suite Educazione (86% delle scuole e università) e Microsoft 365 Education (18%).
Nell'inchiesta ci sono alcune interviste che esprimono la propria preoccupazione su vari temi, tra i quali l'uso di piattaforme di sorveglianza di massa che basano i propri business model sui dati personali, che possono utilizzare i dati di milioni di studenti (per lo più minorenni) per i propri scopi; l'orientamento della didattica da parte delle big tech: se Google egemonizza la didattica digitale, saranno sempre più i loro codici tecnologici a stabilire come si fa lezione, con quali modalità e tempi, quali contenuti è possibile caricare, con il rischio di un serio condizionamento culturale nel tempo.
In sostanza il controllo della scuola rafforza lo strapotere economico delle principali aziende tecnologiche mondiali.
L'inchiesta è contenuta nel numero di marzo della rivista Atreconomia ed è a pagamento. Quì per pagare la singola inchiesta e leggerla
In proposito ho scritto due articoli, in linea con le preoccupazioni espresse nell'inchiesta:
Didattica a distanza fuori dall'emergenza, di cui una versione riadattata è uscita anche su Internazionale online
Didattica a distanza seconda ondata, leggibili anche nella seconda edizione di "formare... a distanza? di C.I.R.C.E.
Carbolytics è un progetto all'intersezione tra arte e ricerca che ha l'obbiettivo di sensibilizzare e invitare all'azione sull'impatto ambientale della sorveglianza pervasiva all'interno dell'ecosistema della tecnologia pubblicitaria (AdTech), così come a fornire una nuova prospettiva per affrontare i costi sociali e ambientali delle pratiche opache di raccolta dati.
Il tracking online è l'atto di raccogliere dati dall'attività degli utenti online, come leggere le notizie, acquistare articoli, interagire sui social media o semplicemente fare una ricerca online.
È noto che il tracciamento e la registrazione del comportamento degli utenti è diventato un importante modello di business nell'ultimo decennio. Tuttavia, anche se le conseguenze sociali ed etiche delle pratiche abusive di sorveglianza online sono state oggetto di dibattito pubblico almeno dalle rivelazioni di Snowden nel 2013, i costi energetici e ambientali di tali processi sono stati tenuti lontani dall'occhio pubblico. L'apparato globale di raccolta dati è un complesso labirinto tecnologico che ha bisogno di grandi quantità di risorse per esistere e funzionare, eppure le aziende raramente rivelano informazioni sull'impronta ambientale di tali operazioni. Inoltre, una parte dei costi energetici derivanti dalle pratiche di raccolta dati è ricade sull'utente, che involontariamente contribuisce al grande aumento di produzione di CO2.
Anche se questo è un aspetto critico della sorveglianza, c'è un'allarmante mancanza di volontà sociale, politica, aziendale e governativa per la responsabilità, quindi una richiesta di azione è urgente.
La ricerca alla base di Carbolytics ha preso in esame e analizzato le emissioni di carbonio prodotte dal numero totale di cookie appartenenti al milione di siti web più visitati al moneto. L'indagine ha identificato più di 21 milioni di cookie per ogni singola visita a tutti questi siti web, appartenenti a più di 1200 aziende diverse, il che si traduce in una media di 197 trilioni di cookie al mese, con conseguente emissione di 11.442 tonnellate metriche mensili di CO2.
È importante notare che questo numero riflette solo il traffico di cookie basato sul browser e non include l'attività di tracciamento delle App, quindi stimiamo che questo numero sia drammaticamente più alto.
Carbolytics è anche una installazione web interattiva che mostra il traffico globale medio dei cookies in tempo reale.
Tutte le informazioni sono sul sito del progetto
Divertiti con l'installazione interattiva
Ma ha saputo imparare quello che serviva per il successo di Apple.
Sono passati quasi 11 anni dalla morte di Steve Jobs ma Apple tuttora ha probabilmente ben presente il fatto che il suo enorme successo è dovuto in grandissima parte alla visione del suo fondatore e all'impegno che questi ha messo nel realizzarla.
In una recente intervista a CNBC l'altro fondatore, Steve Wozniak, racconta come è nato lo Steve Jobs che tutti hanno in mente: lo Steve delle origini, infatti, non era in possesso di un particolare carisma innato, né dava l'idea di avere un talento naturale per la leadership.
Leggi l'articolo originale su ZEUS News
L'hate speech contro la Russia sarà consentito in alcuni Paesi.
Come riporta l'agenzia Reuters, infatti, un'email interna diretta ai moderatori, d'ora in avanti sono consentiti «i discorsi violenti che altrimenti verrebbero rimossi in base alla regola sui discorsi d'odio quando: a) prendono di mira i soldati russi, tranne i prigionieri di guerra, o b) prendano di mira i russi quand'è chiaro che il contesto è l'invasione russa dell'Ucraina».
Leggi l'articolo originale su ZEUS News
Bellissima puntata de "Le Dita Nella Presa" che dedica la prima parte alla crisi dei chip. Da un paio di anni, infatti, buona parte dell'industria dei chip non riesce a tenere testa alle richieste. Analizziamo i motivi di questa situazione, toccando questioni di tecnologie produttive, industriali, ma anche di carattere geopolitico per quanto riguarda l'estrazione delle materie prime. A proposito: l'Ucraina fornisce la metà del neon mondiale; il neon, tra le altre applicazioni, ha la produzione di laser di precisione per l'industria dei chip.
Nella seconda parte alcune notizie sulla disinformazione ormai dilagante.
Ascolta il podcast della puntata sul sito di Radio Onda Rossa