Un lungo articolo di Andrea Signorelli che ragiona sul futuro di Internet a partire dal Metaverso, ma sarebbe meglio dire dai Metaversi.
Metaverso
Ad ascoltare il fondatore di Facebook, il vantaggio del metaverso sta tutto nella possibilità di vivere le esperienze online in maniera sempre più simile a quelle in presenza.
È questa la direzione che prenderà la nostra vita digitale? Sarà possibile creare un ambiente unico e globale, nonostante le crescenti tensioni geopolitiche rischino – come vedremo – di modificare radicalmente la struttura di internet e del mondo digitale? Più nell’immediato, invece, siamo sicuri che gli utenti abbiano il desiderio di trascorrere una parte consistente della propria giornata indossando un visore per la realtà virtuale, che li isola completamente da ciò che avviene attorno a loro? E perché dovrebbero essere interessati a fare riunioni in realtà virtuale in cui dialoghiamo con l’avatar del loro capo invece di poter comodamente osservare una griglia di volti su Zoom o Teams? E perché dovremmo fare shopping in un “centro commerciale del metaverso”, spostando il nostro avatar fisicamente da un negozio all’altro invece di usare una comoda applicazione di e-commerce?
Geopolitica del Metaverso
lo scontro non sarà soltanto su base commerciale, ma anche geopolitica. La divisione del metaverso non avverrà infatti solo in base a logiche commerciali, ma anche delle sfere d’influenza
Splinternet, la balcanizzazione della rete
L'ex amministratore delegato di Google, Eric Schmidt, ha addirittura profetizzato una completa biforcazione di internet, che dovrebbe verificarsi, a suo parere, entro la fine di questo decennio e che vedrà contrapporsi, da una parte, la rete occidentale e, dall'altra, quella a guida cinese
Il (possibile) futuro mondo virtuale potrebbe quindi non solo essere frammentato a causa dei diversi interessi commerciali, ma anche di quelli nazionali.