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Pillole di informazione digitale

Segnalazioni di articoli su diritti digitali, software libero, open data, didattica, tecno-controllo, privacy, big data, AI, Machine learning...

La suite europea sarà open source, facile da usare, e pienamente compatibile col prodotto americano.

Da tempo, ormai, l'Unione Europea non vede di buon occhio la dipendenza informatica di cui l'intero Vecchio Continente sostanzialmente soffre nei confronti delle grandi multinazionali americane che, in aggiunta a essere praticamente le sole fornitrici di certe tecnologie, spesso agiscono in modo non conforme a quanto stabilito dalle leggi europee.

Così Bruxelles ha da un lato iniziato a promulgare alcune direttive con le quali intende regolamentare l'azione dei giganti tecnologici che agiscono in Europa, e dall'altro avviato la ricerca di soluzioni alternative, specialmente in campo software, rispetto a quanto offerto dagli americani.

L'ultima novità in questo senso riguarda la volontà di affrancarsi dal dominio di Microsoft Office, per lo meno per quanto riguarda la pubblica amministrazione, e si concretizza in un accordo con Nextcloud per lo sviluppo di una suite per ufficio "europea".

Leggi l'articolo originale su ZEUS News Vedi anche il comunicato di Nextcloud

Corea del Sud. A Seul cambiano i tempi ma non il dilemma di come restare alleati degli Usa senza irritare la Cina, primo partner economico. Con il Chip 4, che serve a Biden per rimodellare le catene globali degli approvvigionamenti tech, il gioco si fa duro.

In queste settimane se ne è discusso a Seul, dove il governo conservatore del neoeletto presidente Yoon Suk-yeol sta decidendo se aderire alla tanto chiacchierata alleanza a guida statunitense sui semiconduttori. L’alleanza, proposta dal presidente Joe Biden lo scorso marzo, è stata soprannominata “Chip 4” e dovrebbe coinvolgere, oltre a Stati uniti e Corea, anche Giappone e Taiwan.

L’INIZIATIVA È AL CENTRO dell’impegno statunitense a rimodellare le catene globali degli approvvigionamenti di tecnologie avanzate come i semiconduttori, coordinando tra paesi affini la produzione di questi beni essenziali per l’economia globale. In poche parole, Chip 4 è un’operazione di friend-shoring.

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WFH - Watched from Home: Office 365 and workplace surveillance creep

  • Working from home bolstered the use of remote surveillance software to monitor employees.
  • It's not only tools that are developed specifically for surveillance, traditional productivity suites might also enable an intrusive level of monitoring.
  • PI and UCL students looked into Office 365 and found features that can enable employers to access all communications and activities on Microsoft services
  • These features can be operated without the employees' knowledge and there seems to be a lack of transparency for users in terms of what data is collected and for what purpose

da Etica Digitale: Microsoft: l'azienda consente al datore di lavoro di monitorare tutte le attività legate ai prodotti Office 365, e di leggere i contenuti delle chat e delle mail tramite Teams e Outlook.

Attraverso il "Microsoft Office 365 Admin Center" un amministratore può selezionare specifici utenti e leggere diverse informazioni sui dipendenti, tra cui: quanto tempo hanno passato in chiamate, quanti messaggi hanno scambiato, a quante riunioni hanno partecipato e quali dispositivi hanno usato. È anche possibile accedere a documenti, e-mail e messaggi delle persone su Teams.

Questo aspetto è in verità specificato nell'informativa sulla privacy dell'azienda, tuttavia è così seppellito nel testo che è pressoché impossibile notarlo. A prescindere, i dipendenti spesso non hanno altra scelta che acconsentire all'utilizzo di tali programmi.

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Stati uniti. Nebraska, incriminate una madre e la figlia adolescente. Dalle conversazioni su Messenger emerge che la ragazza ha preso un farmaco abortivo

Messaggi privati, registrazioni audio e video, immagini: un totale di 300 megabyte di dati relativi agli account di una madre e sua figlia adolescente – Jessica e Celeste Burgess – consegnati da Facebook alle forze dell’ordine del Nebraska in un caso di presunto aborto.

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Cassandra Crossing/ Mortale come Metalhead, acquistabile da catalogo, assemblabile da qualsiasi smanettone o esercito del terzo mondo.

Mai deresponsabilizzarsi e glissare sul proprio operato; Cassandra quindi, che sulle LAWS, le armi autonome letali, ha già vaticinato tante volte, oggi può puntare il dito e mostrare un video che sta spopolando su Twitter. Nel video vediamo un cane robotico, simile allo Spot di Boston Dynamics, che con un AK-47 ben fissato sulla schiena, marcia in un paesaggio innevato e spara colpi singoli e raffiche contro alcuni bersagli.

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Internet, per come lo conosciamo oggi, è composto da migliaia di componenti digitali che, assemblate tra di loro, danno forma ogni volta ad applicazioni e piattaforme diverse. Possiamo pensarle come dei mattoncini Lego: le unità fondamentali sono spesso le stesse, ma combinarle in modo diverso permette di generare strumenti e spazi digitali diversi.

Molti di questi mattoncini sono sviluppati direttamente dalle aziende e dalle organizzazioni che costruiscono applicazioni per il web. Altrettanti di questi mattoncini, però, vengono sviluppati da programmatori che non lavorano per grandi aziende e che rilasciano il proprio lavoro come open source, permettendo (eventualmente) a chiunque di contribuire a questi progetti. [...]

Nonostante la loro importanza, però, i mattoncini open source dipendono spesso dal lavoro e dalla volontà di singoli programmatori che a titolo volontario impegnano il loro tempo per aggiornare, riparare e ampliare questi progetti. Le grandi aziende che utilizzano queste librerie gratuite, anche quando sono incluse in applicazioni e servizi a pagamento, il più delle volte non prevedono delle risorse per seguire la manutenzione di questi pezzi di software. Il risultato è che, sempre più spesso, il funzionamento e la sicurezza di librerie essenziali per piattaforme digitali gigantesche dipendono da pochissimi programmatori che lavorano gratuitamente.

Nella pratica, questa dinamica sta facendo emergere dei significativi problemi di sicurezza e compatibilità e, soprattutto, tende a mettere in secondo piano il riconoscimento e la remunerazione del lavoro svolto dai programmatori open source. Nella teoria, però, l’approccio open source dovrebbe poter garantire una vera e propria “mente alveare” in grado di contribuire all’innovazione del software attraverso un approccio orizzontale e decentralizzato.

[...]

Il problema è evidente, sistemico e perlopiù irrisolto. Esiste un rilevante disequilibrio tra il lavoro offerto a titolo volontario da parte degli sviluppatori e i profitti generati dai software venduti che funzionano anche grazie ai pacchetti open-source. È ormai chiaro che questo problema di riconoscimento del lavoro non produca soltanto profonda insoddisfazione e risentimento (come nel caso di Koçulu) negli sviluppatori, ma ponga anche le premesse perfette per dei problemi di sicurezza critici spesso difficilmente monitorabili. Da anni, interi ecosistemi di programmazione stanno cercando di elaborare soluzioni efficaci, ma lo scioglimento definitivo di questo nodo è ancora lontano — e non è detto che possa consistere in una soluzione unica, globale e capillare.

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La puntata è dedicata principalmente all'intelligenza artificiale, partendo dalla notizia del licenziamento di Blake Lemoine, dipendente di Google che aveva dichiarato che un chatbot basato su IA poteva essere considerato senziente. Evidentemente, Google non apprezza affermazioni esagerate sulle IA che sviluppa e preferisce avere un profilo più basso. Come spiegare, altrimenti, la collaborazione tra Google e il governo israeliano in tema di sorveglianza basata su intelligenza artificiale?

Diamo anche alcune altre notizie - di serietà variabile - riguardanti gli sviluppi dell'intelligenza artificiale.

Ma esiste anche una sorveglianza "stupida": niente IA, ma tanto cloud, dall'uso della domotica al prelevamento del DNA alla nascita, tutto fa brodo.

Infine alcune notiziole: ancora problemi per Google dal GDPR; i giudici americani fanno ricerche come gli studenti delle superiori (su wikipedia); il trenino "Termini-Centocelle", grazie ai lavori di ammodernamento, viaggerà su un futuristico binario unico per 1,5km; ma soprattutto, pare che stavolta il copyright per Topolino scada sul serio!

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Anche il Garante della Privacy italiano ha detto no a Google Analytics. Una decisione che ci si aspettava, con una sua valenza anche simbolica, ma che non è detto che cambi davvero qualcosa per il futuro. Infatti il no riguarda solo una versione di Google Analytics che non è l'ultima, solo se si continuerà a mantenere i dati negli USA, e solo se gli USA non cercheranno di rimettere in piedi un nuovo Privacy Shield.

L'AGCOM esaudisce le richieste delle lobby discografiche e ordina a Cloudflare di censurare dal suo servizio di DNS i siti che il governo italiano indica. Finora non era mai successo.

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Leah Elliott è una fumettista e attivista per i diritti digitali: adora i melograni, i muffin ai semi di papavero e la democrazia e ha creato il fumetto “Contra Chrome” per spiegare come nell’ultimo decennio il browser più diffuso al mondo sia diventato una minaccia tanto per la privacy degli utenti quanto per gli stessi processi democratici.

“Contra Chrome” è un riarrangiamento del fumetto “Chrome” commissionato da Google a Scott McCloud nel 2008, e presenta la trasformazione di questo browser in uno degli strumenti di sorveglianza più utilizzati al mondo, mettendone a nudo i funzionamenti che non conosciamo.

Lo abbiamo tradotto in italiano a beneficio di tutti coloro che sono sensibili alle problematiche della privacy.

Buona lettura di una storia di formiche digitali, specchi semitrasparenti, rane bollite, piranha vegani e tutto quello che avreste voluto sapere su Chrome e non avete mai osato chiedere.

Leggi o scarica il fumetto in formato pdf dal sito dei "Copernicani"

La notizia della settimana è che l'Europa promette di non produrre più auto a benzina e diesel a partire dal 2035. Come leggere questa notizia in senso più ampio, con riferimento cioè al tema della mobilità nel suo complesso, alle politiche energetiche e industriali?

Durante la puntata vengono analizzati sia i tipi di motore e di combustibile, sia le politiche sulle modalità di trasporto che si evincono dai documenti, includendo e commentando le reazioni e le controproposte dell'industria. Sorpresa....

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