Pillole

Pillole di informazione digitale

Segnalazioni di articoli su diritti digitali, software libero, open data, didattica, tecno-controllo, privacy, big data, AI, Machine learning...

Il numero di maggio della rivista Gli Asini è dedicato principalmente alle riflessioni sulla tecnologia.

In particolare sono tre i contributi di persone che collaborano con C.I.R.C.E. che vi consiglio di leggere:

Anche altri interventi sono molto interessanti, tra questi in particolare quello di Giacomo Tesio, "A scuola da Google" che riprende i temi legati alla DAD trattati anche da C.I.R.C.E. all'interno del libro "Formare a Distanza?"

Nel numero della rivista si parla anche di Software libero (A.R. Meo), di Cloud (D. Lamanna), di guerra per l'attenzione (S. Lanza)

L'indice completo degli articoli Buona lettura

Un articolo de "Le alternative" che elenca una serie di software che si possono usare per realizzare dei Form invece di usare il sistema di Google... Perché se il servizio è gratis forse il prodotto sei tu...

"Una delle maggiori richieste che abbiamo ricevuto durante il periodo di lockdown è stata proprio quella di trovare delle alternative a Google Forms. È infatti uno dei metodi più utilizzati per creare sondaggi su internet ed il suo utilizzo è ormai prassi comune sia per aziende per molte aziende e privati.

Il suo utilizzo, come spesso accade per i prodotti Google, è in effetti semplice, veloce ed intuitivo. Sappiamo bene però che la privacy di Google è sempre la stessa ed i prodotti sono gratuiti perché, di fatto, Google è una azienda pubblicitaria.

Alternative a Google Forms: chi paga per i prodotti gratuiti?

Purtroppo i metodi che vi andremo a suggerire non sono sempre del tutto gratuiti, sappiamo bene però che il lavoro va pagato e che sarebbe anche ora di pagare per i servizi che utilizziamo. Quando trovate qualcosa di gratuito su internet pensate sempre: “chi sta pagando per tutto questo?”. Molti progetti vivono di donazioni come ad esempio Tor Project. Telegram, ad esempio, vive solo grazie alle generose donazioni di Pavel Durov. Mozilla oltre alle donazioni guadagna soprattutto grazie all’accordo milionario fatto con Google per lasciarlo come motore di ricerca predefinito su Firefox.

L’alternativa alle donazioni ed al pagamento del prodotto è la pubblicità. E purtroppo come ben sappiamo la pubblicità su internet, tranne rari casi come DuckDuckGo, è sempre invasiva."

Leggi l'articolo completo e la lista delle alternative

In seguito a una sentenza, la società non venderà più il suo database ad aziende private

Clearview AI, oltre a essere un’azienda che punta a raccogliere un database di 100 miliardi di foto di volti utilizzando di fatto il riconoscimento biometrico per mappare pressoché tutta la popolazione mondiale, è un grande tema etico. Su questa linea, a quanto pare, si sta giocando una nuova partita e si sta aprendo un nuovo fronte, in seguito a un accordo giuridico in attesa di una conferma da pate di un tribunale in Illinois. American Civil Liberties Union, una associazione che si occupa della tutela dei diritti fondamentali, ha vinto la sua battaglia contro Clearview AI: l’azienda ha accettato di non vendere i suoi prodotti, i suoi database a società private.

Leggi l'articolo completo

Riporto una parte della newsletter di dataninja del 6 maggio 2022, perché il tema è particolarmente caldo.

E soprattutto: facciamo davvero abbastanza perché cresca la consapevolezza su questo argomento? Ma i nostri dati biometrici sono al sicuro?

Nelle ultime ore si è parlato moltissimo di dati sanitari. La UE ha annunciato che ci sarà una banca dati sanitaria unica dal 2025, ma appena prima qui in Italia abbiamo assistito a un attacco informatico che ha fatto saltare i sistemi informativi di alcuni ospedali a Milano. Mentre sul caso milanese c'è ancora molto da capire, sul caso dell'Ulss Euganea ha scritto tempo fa Guerre di Rete, facendo anche una cronistoria dei precedenti attacchi informatici. Una fonte dice in questo articolo: «In ogni caso, adesso i sistemi che utilizziamo hanno ogni tipo di blocco, anche se quella che manca davvero è la formazione del personale sui temi della cybersicurezza».

Questa questione di essere "formati" o comunque "preparati" è fondamentale, ma è anche fondamentale avere manager consapevoli che sanno ciò che fanno. Per carità non sarà un problema solo italiano, ma pare che dalle nostre parti le discussioni sulla cybersicurezza siano sempre abbastanza farsesche, come giustamente fa notare qualcuno, perché capita spesso che chi comanda non solo non ha competenze di cybersicurezza ma non sente neanche il bisogno di aumentare la propria consapevolezza sugli strumenti digitali e relativi rischi/opportunità.

Ma chi ce l'ha davvero una consapevolezza? Se compri un'auto, tra i cento fogli che firmi potrebbero chiederti di poter analizzare i tuoi dati biometrici, ma appena ci sali sopra e la guidi ti chiedi: come li raccolgono? Dove sono i sensori? Boh! La cittadinanza si sta mobilitando per chiedere regolamentazioni grazie al sostegno delle (ancora molto poche in Europa) organizzazioni della società civile che si battono per i diritti digitali. Per esempio la campagna Reclaim Your Face raccoglie firme contro la "sorveglianza biometrica di massa".

Quello che forse dovremmo chiederci noi che lavoriamo nel contesto digitale è: ma stiamo facendo abbastanza perché si diffonda una consapevolezza sul problema?

P.s.: il 10 maggio se ne è parlato a Milano in un evento al MEET Digital Culture Center (info qui)

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La quasi totalità degli alunni ha sperimentato periodi di didattica a distanza, ma il 67,7% preferisce le lezioni in presenza.
Il distanziamento sociale ha causato un crollo nella frequentazione degli amici (diminuita per il 50,5% degli alunni) e un aumento del ricorso a chat e social media per comunicare (aumentato per il 69,5% dei ragazzi).
Una quota non trascurabile di alunni segnala anche un peggioramento della situazione economica della famiglia (29,4%).
I ragazzi stranieri hanno sperimentato maggiori difficoltà di accesso alla DAD e più spesso segnalano un peggioramento delle condizioni economiche familiari.

Scarica il testo integrale dell'indagine sul sito ISTAT.

Dal Podcast del Corriere della sera.
Al secondo tentativo, l’uomo più ricco del mondo ce l’ha fatta: per 44 miliardi di dollari è diventato il proprietario del social network più influente nel campo dell’informazione. Massimo Gaggi spiega in che modo il fondatore di Tesla e SpaceX interverrà sulla libertà di parola, adottando sui contenuti una linea di apertura che va nella direzione contraria alle nuove norme (Digital Services Act - Dsa) alle quali sta pensando Bruxelles, come racconta Massimiliano Jattoni Dall’Asén .

Ascolta il podcast

Con Maurizio Graffio proviamo a dare una lettura riguardo la notizia dell'acquisizione da parte di Elon Musk della piattaforma social Twitter, non c'è in ballo nessuna democrazia ma è solo una classica storia del capitalismo contemporaneo.

Ascolta il podcast (15 minuti) sul sito di Radio Onda Rossa.

Giovedì 31 marzo presso il Teatro del Lido di Ostia C.I.R.C.E. ha partecipato al convegno conclusivo del Progetto DOORS: L’ARTE È EDUCAZIONE porte aperte a cultura, bellezza e desiderio per nuove politiche educative.

Davide Fant e Agnese Trocchi hanno parlato della Pedagogia Hacker.

Sul sito di C.I.R.C.E. potete Guardare il video dell'intervento, introdotto da Chiara De Angelis, del Magazzino dei Semi,

L'evento è stato organizzato da CIES Onlus: progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile

Ricchissima puntata di "Le Dita Nella Presa"

La puntata si apre con un riferimento alle puntate precedenti: una storia che leggiamo da wired ci conferma che i Bitcoin non sono anonimi.

Alcune dinamiche dei social network, il commento a un articolo di The Atlantic: dato che i social network privilegiano i contenuti carichi di emotività (in quanto portano a più interazioni) si viene a creare un clima violento; è questo clima violento a creare la necessità di dividersi in gruppi coesi e distanti.

Ennesimo caso di Malware in Catalogna: anche questa volta tra gli intercettati ci sono esponenti di primo piano della politica catalana. L'attacco è stato mostrato da Citizen Lab. I responsabili sono NSO e Candiru, due società israeliane che sviluppano Malware.

Ci spostiamo in Ucraina, dove - come abbiamo segnalato già da tempo - Facebook sta prendendo parte attiva nel conflitto adattando le proprie policy sull'hate speech e sui video che contengono violenza accogliendo, almeno in parte, le richieste del governo di Kiev.

Infine consueta chiusura con notiziole varie.

Ascolta il podcast sul sito di Radio Onda Rossa

Il 9 e 10 aprile a Torino si è svolto il WarmUp di Hackmeeting 2022.
Costruire comunità resistenti complici nelle lotte, saldare relazioni di fiducia tra le moltitudini sommerse nell'estrattivismo cognitivo, riuscire ad immaginare e a costruire tecnologie conviviali che sostituiscano le megamacchine digitali. Non promettiamo la rivoluzione ma il crepuscolo degli dei, per farlo inietteremo lo shellcode nel paese reale, andando nelle case ma sopratutto nei cuori di chi ancora ci crede, a decifrare le blockchain corrotte di un sistema che nulla ha più di umano se non la scalabilità del vostro frigorifero nel cloud, insomma, in una parola, quantum machine learning :)
Questo è quanto si legge nella Home Page del sito.

Il programma è stato molto ricco. Potete leggerlo sul sito di Hackrocchio