L'identificazione e il controllo biometrico di massa sono incompatibili con una democrazia rispettosa dei diritti umani?
Il Progetto Winston Smith e l'Hermes Center for Transparency and Digital Human Rights stanno organizzando l'edizione primaverile di e-privacy, che si terrà (solo in videoconferenza) il 21 e il 22 maggio 2021, con streaming pubblico su Youtube.
Si parlerà di una società in cui una sorveglianza di massa viene considerata "accettabile" da una maggioranza della popolazione, spaventata da criminalità e pandemia. Siamo nelle migliori condizioni per riscrivere le più fosche pagine dei libri di storia e della letteratura distopica.
Siamo arrivati alla terza ondata di Didattica a Distanza dall’inizio della pandemia COVID e, incredibile a dirsi, la situazione in cui si ritrova ad affrontarla la scuola è ancora la stessa di un anno fa. Tutto demandato ai singoli istituti e a cascata sui singoli docenti. Se in questo anno c’è stata qualche forma di organizzazione e miglioramento lo si può registrare esclusivamente a questo livello, con un’esperienza sul campo maturata da docenti, animatori digitali, studenti.
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In tutto questo anno abbiamo assistito a questa tendenza da parte ministeriale, in cui la didattica a distanza è sempre più diventata una minaccia da cui sfuggire, la responsabile principale dell’impoverimento educativo connesso alla pandemia, la fonte di disagio per gli alunni fino anche ad esserle imputato l’insorgere di disturbi psichici oltre che nell’apprendimento.
Ma davvero è tutta colpa della DAD? E, mi viene da aggiungere, di quale DAD?
Leggi l'articolo intero di Alfredo Imbellone
L’ideologia della Silicon Valley è in crisi: ecco perché l’Italia, se vuole ripartire, non deve seguirla.
[...] Nell’arco di poco meno di vent’anni, la parola “start-up” è passata da etichetta più desiderata da sfoggiare a un buffet metropolitano a formula in grado di far inarcare sopracciglia se non proprio alzare gli occhi al cielo durante una riunione di lavoro. E questo, ben lungi dall’essere solo effetto dell’italica diffidenza verso l’innovazione, è invece segno della perdita di forza della sua narrazione, che per l’ideologia californiana dell’innovazione dal basso è tutto, o quasi.
leggi l'articolo di Riccardo Maggiolo
Il 5 marzo è spuntata nell’app di WhatsApp, in cima alle chat, il messaggio “Stiamo aggiornando i termini e l’informativa sulla privacy”.
Il messaggio, che si compone di due pagine, termina così: "I termini entreranno in vigore il 15 maggio 2021. Ti invitiamo ad accettarli per continuare a usare WhatsApp dopo questa data"
Ma il messaggio a chi è rivolto?
Prima puntata di un ciclo sul DRM: una serie di tecnologie che - anche con tecniche crittografiche - limita le capacità di una miriade di oggetti tecnologici, sia hardware sia software: lettori dvd che mandano il video solo a televisori; libri leggibili ma non stampabili; canzoni che scadono.
In questa puntata parleremo dei cavi video digitali. Contrariamente a quanto potreste credere, i cavi HDMI, ma anche i DisplayPort, o i DVI, non sono dei meri cavi video che utilizzano tecnologie digitali per darvi la migliore qualità. Supportano infatti una tecnologia chiamata HDCP, il cui scopo è proprio quello di limitare le funzionalità dei vostri dispositivi al fine di evitare che possiate copiare contenuti protetti da copyright.
Questa tecnologia da un punto di vista tecnico è ormai un colabrodo: moltissimi attacchi crittografici l'hanno resa sempre meno efficace. Questo non vuol dire che l'HDCP è debellato: i suoi effetti sono comunque molto chiari, perché rendono molto più difficile l'utilizzo "libero" dei dispositivi video digitali.
I ricercatori dello Stanford Virtual Human Interaction Lab hanno esaminato le conseguenze psicologico di passare ore ogni giorno nelle piattaforme di videochat . Carola Frediani nella sua newsletter "Guerre di rete" le riassume così:
Sette mesi dopo aver lasciato Facebook il traffico va bene e la fiducia dei lettori è cresciuta. Sinead Boucher, CEO del più grande sito di notizie della Nuova Zelanda, non si pente di aver lasciato la piattaforma e incoraggia altri a farlo.
L'intervista di Caithlin Mercer del Reuters Institute for the Study of Journalism dell'Università di Oxford
Il progetto di Agnese Trocchi e Alessia Bleve per insegnare attravero la "pedagogia hacker" come relazionarsi in maniera corretta con le nuove tecnologie. "Quanto sono nella 'zona macchina' i bambini producono dopamina; ecco come tirarli fuori di lì"
"Sì, è giusto, i bambini non devono stare sui social. Ma la soluzione non sta nel divieto, perché ogni divieto è aggirabile. Non esiste una soluzione tecnologica, tantomeno 'tecnomagica'. Abbiamo bisogno di una rivoluzione culturale. Perché queste piattaforme invadono la nostra vita in modo capillare e in noi, di pari passo, dovrebbe aumentare la consapevolezza di quello che accade quando entriamo in relazione con le macchine".
Finanziato dall’Europa, il sistema SARI dovrebbe monitorare le operazioni di sbarco e tutte le varie attività correlate. In altri Stati questa tecnologia è stata già giudicata illegale
Mentre in tutto il mondo si discute dei rischi etici del riconoscimento facciale, della necessità di sospendere queste tecnologie fino a quando non saranno correttamente regolate, o persino di introdurre dei divieti totali al loro utilizzo, la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato ha invece l’esigenza di potenziare le due componenti del Sistema Automatico Riconoscimento Immagini (SARI) acquistato nel 2017: SARI Enterprise e SARI Real-Time.
Radio Diffusa le 3D del digitale: Dipendenze Disinformazioni Distrazioni
Sabato 13 Febbraio 2021 come tutti i 13 febbraio sarà la “giornata mondiale della Radio” così come festeggiata e promossa tutti gli anni dall’UNESCO in ricordo della prima trasmisisone radio dell’ONU (1946).
Vincenzo Bianculli, Enrico Bisenzi e Marco Pini vi propongono per questa giornata un evento-live di riflessione su come fare-radio con i nuovi media ma anche sull’impatto dei nuovi media in generale nelle nostre società, così come ci abbiamo già provato con l’ebook audio-attivo Generazioni a confronto nel 2019.
All’interno di questo sito potrete trovare alternative etiche a tutti i prodotti di Google come Gmail e Chrome, e di moltissime altre realtà mainstream come ad esempio Whatsapp.
Gli autori del sito mettono in chiaro una cosa importante: "in questo sito cercheremo di non fare complottismi e dietrologie, né di andare alla ricerca del servizio più puro di tutti. Si cercano solo valide alternative che rispettino il più possibile la privacy, che siano possibilmente open source e che abbiano un background il più possibile etico."
Gli autori provano tutte le alternative prima di segnalarle sul sito.
E le alternative ci sono, sono tante e funzionano! Leggile su "le alternative"
Sono milioni nel mondo, in Asia, Africa, Sud America, le persone che per pochi centesimi svolgono compiti di intelligenza umana, piccole mansioni che le macchine non sono in grado di fare da sole. Un fenomeno in crescita anche in Europa, per alcuni studiosi una forma estrema di smart working.
Quali sono le relazioni che stabiliamo attraverso le App di messagistica instantanea? Come lo strumento ci induce a preferire dei comportamenti piuttosto che altri? E perche? Abbiamo esplorato le caratteristiche di questi strumenti e delle interazioni che si stabiliscono tra esseri umani ed esseri macchinici quando inviamo dei messaggi istantanei; perché scriviamo molti messaggi? Che effetto ha su di noi questa enorme produzione di messaggi?
In parte, questo è dovuto alla tecnologia dell'instant messaging in sé; in parte questo è alimentato con tecniche inserite negli strumenti da chi li ha progettati, tecniche finalizzate a farci produrre sempre più dati, in un'epoca dove i dati sono il nuovo petrolio. Ma non è tutto nero quello che appiccica e in chiusura proponiamo delle tecniche di autodifesa che ripartendo dall'idea di relazioni conviviali e consapevoli ci permettono di usare questi strumenti senza essere posseduti dai loro demoni!
L'attività coordinata sul social network continua a provocare grandi sconvolgimenti in borsa, mentre le principali piattaforme di trading hanno interrotto la compravendita di alcuni titoli
Alcuni titoli sul mercato finanziario degli Stati Uniti hanno subìto fluttuazioni molto brusche e inaspettate provocate da investitori amatoriali, che si sono mossi in massa per comprare azioni ed altri prodotti finanziari, in parte organizzati e in parte influenzati da un canale del social network Reddit che si chiama r/wallstreetbets.
Il comunicato stampa di Privacy Network che giosce per la rimozione dalla pagina delle piattaforme consigliate dal Ministero della suite di Google for education
"Vittoria! Il Ministero dell’istruzione ha rimosso GSuite for Education dall’elenco delle piattaforme consigliate per la DAD.
È stata dura, ma Privacy Network ha raggiunto il suo obiettivo, facendo un passo in più verso la protezione dei dati di studenti e studentesse italiane."
Ultimora: sul sito del Ministero dell'Istruzione c'è ancora Google Suite for Education tra le piattaforme consigliate.
"L’Associazione per l’Informatica Umanistica e la Cultura Digitale (AIUCD) ritiene urgente sollecitare l’attenzione del Governo italiano e in particolare del Ministero dell’Istruzione e del Ministero dell’Università e della Ricerca sulla svolta fondamentale impressa dalla pandemia da Covid-19 nell’applicazione della tecnologia dell’informazione all’insegnamento, a tutti i livelli di formazione."
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In un prossimo futuro, anche dopo la fine della pandemia, la didattica sarà sempre più strutturalmente digitale, perché proprio il lockdown ha fatto emergere – insieme ai problemi – anche le grandi opportunità e i vantaggi di una formazione in cui si rendano complementari forme di insegnamento in presenza e a distanza. Per questo motivo creare infrastrutture pubbliche per la didattica digitale è una scelta strategica di enorme importanza
Con un articolo su ProMarket, pubblicazione dello Stigler Center presso la University of Chicago-Booth School of Business, il professor Luigi Zingales apre a un utile dibattito sul vero e proprio potere politico manifestato dai TAGAF (Twitter, Amazon, Google, Apple e Facebook) con la loro azione coordinata di censura nei confronti del Presidente Trump e di blocco del social Parler, frequentato dalla destra americana. Pur non essendo un sostenitore di Trump, ma anzi condannando severamente quella lui chiama "sedizione", Zingales tuttavia considera l'estrema concentrazione del settore digitale una porta aperta alla deriva autoritaria e una pericolosa minaccia alla democrazia, e invita a rompere questo silenzio.
WhatsApp ha fornito ulteriori chiarimenti in merito all’aggiornamento dei termini di servizio e della privacy policy per il 2021, che l’utente dovrà accettare entro l’8 febbraio per continuare ad usare il social: l’iniziativa ha suscitato perplessità, in particolare relativamente al data sharing con le altre aziende di Facebook. WhatsApp aveva già precisato che per gli utenti della regione europea e del Regno Unito non cambierà niente. Ma forse proprio per questo la novità è interessante per noi europei. Ecco perché
"Mi trovo a scrivere in una condizione particolare: per 15 anni mi sono occupato di didattica a distanza in centri di ricerca universitari, fino a essere assunto nel 2015 come professore di matematica al liceo."
La testimonianza di un docente, animatore digitale, esperto di didattica a distanza che descrive con tono scanzonato e pure molto profondo la situazione di insegnanti e studenti nella scuola ai tempi del COVID.
Leggi l'articolo di Alfredo Imbellone
Fra gli strani regali della fine di questo 2020, c’è stato un particolare annuncio pubblicitario, uscito sul The Wall Street Journal, sul New York Times, e sul Washington Post. L’annuncio riguarda un aggiornamento dei sistemi operativi mobili di Apple (e, in particolare, su IOS 14), che obbliga gli sviluppatori a ottenere il permesso specifico dagli utenti qualora desiderassero tracciarli di sito in sito, attraverso domini web multipli.
Per quanto possa sembrare paradossale, l’annuncio è stato pubblicato da Facebook, che ha anche tirato su un sito web e la relativa campagna di comunicazione per cercare di dimostrare quanto l’aggiornamento di sicurezza “incriminato” risulti dannoso per i piccoli imprenditori locali, proprio quelli già così in difficoltà a causa dei grandi operatori del commercio elettronico, in tempi di COVID.
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Tuttavia la storia, recente e non, di Facebook e dei suoi comportamenti anticompetitivi, le infrazioni della privacy e il suo atteggiamento capace di mettere in pericolo i diritti e le libertà di centinaia di milioni di persone, rendono questo tentativo quantomeno bizzarro.
Leggi tutto l'articolo di Salvatore Iaconesi