Bellisima puntata di Mordicchio.
DENTRO C'È:
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(Con la voce di Diāvoli, in questo episodio le idee e le produzioni artistiche di: Davide Fant, Carlo Milani, C.I.R.C.E.)
Cassandra Crossing/ Lasciare Google o Apple diventa più facile, non ci sono ormai motivi pratici o difficoltà tecniche da usare per autoassolversi; in più, ecco una piccola guida rapida su cosa fare e come farlo.
I 24 indefettibili lettori, ma non solo loro, sono ormai edotti sul lungo viaggio che ha portato Cassandra ad abbandonare i sistemi operativi proprietari per smartphone, riducendo moltissimo i danni alla propria privacy subiti, a malincuore, per poterne usare uno. Sono passati ormai tre anni, e le uniche difficoltà incontrate sono state dover fare i conti con le applicazioni sostitutive di Search, Maps e cose così.
26 giugno 2023
Incontro con le scuole del Lazio.
Un approccio alle tecnologie informatiche da parte delle scuole che fa leva su un modello di condivisione realmente democratico basato sul software libero in grado di garantire la sicurezza dei dati personali secondo il GDPR e nel pieno rispetto del Codice di Amministrazione Digitale (CAD)
Partecipa all'incontro Guido Scorza, componente del collegio del garante per la protezione dei dati personali
Programma
ore 17 - Introduzione.
Massimo Corinti, Data Protecion Officer (DPO)
ore 17,05 - Che volto avrà la scuola del futuro
Stefano Borroni Barale. Docente. CUB SUR
17,20 - Il progetto FUSS e la creazione di Valore Pubblico
Paolo Dongilli, Progetto FUSS, Provincia Autonoma di Bolzano
17,35 - L'impegno di Zorin per una scuola libera
Albano Battistella, Zorin
17,45 - Aspetti legali da considerare quando la PA acquisisce software
Marco Ciurcina, Avvocato
18,0 - Cosa significa lavorare con il modello del software libero e perché è la soluzione ideale per le scuole. 3 testimonianze di aziende operanti operanti sul territorio azionale
18,15 - Sostegno sul territorio a Km zero
Associazioni nel Lazio (Linuxshell Italia, Linux Club Italia, Raom2Lug
Anna Pizzicato e Marco Zampetti
18,30 - 19 - domande e discussione
Per iscriversi e per seguire la videoconferenza:
https://fuss.bz.it/incontro-scuole-lazio
Naomi Klein, The Guardian, Regno Unito
Le aziende tecnologiche sostengono che l’intelligenza artificiale risolverà molti problemi e migliorerà la vita delle persone. Ma senza regole adeguate produrrà sfruttamento e povertà
Tra i molti dibattiti in corso sulla rapida diffusione della cosiddetta intelligenza artificiale (ia) ce n’è uno relativamente sconosciuto sulla scelta della parola “allucinazioni”. È il termine che i programmatori e i sostenitori dell’ia generativa (quella in grado di generare a richiesta testi, immagini o altro in risposta a una richiesta) usano per descrivere le sue risposte quando sono completamente inventate o semplicemente sbagliate. Per esempio, quando chiediamo a un chatbot (un software che simula la conversazione di un essere umano) la definizione di una cosa che non esiste e il programma, in modo piuttosto convincente, ce ne dà una con tanto di note a piè di pagina false. “Nel nostro campo nessuno è ancora riuscito a risolvere il problema delle allucinazioni”, ha detto di recente Sundar Pichai, l’amministratore delegato di Google e dell’Alphabet, l’azienda che controlla il motore di ricerca californiano.
E' disponibile la registrazione video della conferenza di Richard Stallman, tenuta il 7 giugno, alle ore 10.00, nell’Aula multimediale di Palazzo Ricci - Univrsità di Pisa. La conferenza ha avuto luogo nell’ambito di un convegno su Working for the public. Universities, software and freedom.
Richard Stallman è tra i principali esponenti del movimento del software libero: ha avviato nel 1983 il progetto GNU, con l’intento di creare un sistema operativo composto interamente da software libero. Fondatore della Free Software Foundation, nel 1989 ha creato la GNU General Public License, una delle licenze libere più diffuse.
7 persone sono state accusate di terrorismo per aver messo in sicurezza le proprie comunicazioni, tramite strumenti quali il sistema operativo Tails, la rete Tor e l'applicazione di messaggistica Signal. Tra le altre cose, la conoscenza di questi strumenti e l'aver partecipato a dei "caffè della privacy" sono state usate come argomentazioni contro le persone arrestate.
"Cosa ne pensi delle GAFA (Google Amazon Facebook Apple)?", "Sei contro le GAFA?" sono alcune delle domande che la polizia e i giudici hanno posto ripetutamente alle persone accusate, come se criticare queste aziende fosse segno di radicalizzazione.
Le persone arrestate sono state accusate di avere "comportamenti clandestini" e di far parte di un "culto basato sulla segretezza" solo per avere a cuore la propria privacy. Tuttavia la polizia non ha trovato alcuna prova a supporto di questa tesi.
Respiro . La MeMa che sta prendendo forma è immersa nel mondo degli automi che ci inquietano, ma la sua intenzione è quella di testimoniare che esistono modi sicuri e socialmente sani per utilizzare le tecnologie cosiddette “intelligenti”
Con Sal avevamo spesso fantasticato di fare qualcosa insieme. Lui ‘hacker’ creativo e situazionista, io infiltrato nella realtà di una ‘big tech’ multinazionale ma molto presente nelle viscere tecnologiche d’Italia. Condividevamo molte intuizioni, l’amore per la ricerca, lo spirito anti-accademico, l’allergia per il soluzionismo e le buzzword del marketing informatico.
[...]
Leggi l'articolo su "Il Manifesto"
Sul sito è possibile leggere un primo risultato di MeMa: La nostra Intelligenza Artificiale alla ricerca di Berlusconi
p.s. per leggere gli articoli de "Il Manifesto" è necessario registrarsi. La registrazione è gratuita
È in arrivo un nuovo richiamo dell’Unione Europea a Google. Questa volta il problema risiede nella violazione delle norme comunitarie antitrust da parte della società americana, che avrebbe distorto la concorrenza nel settore dell’adtech, la tecnologia pubblicitaria. La Commissione ha così inviato la sua opinione preliminare in cui si sostiene che Google abbia favorito i propri servizi di pubblicità online a scapito della concorrenza. L’indagine, ad ogni buon conto, è ancora in corso e il parere dell’Ue non è in alcun modo vincolante, anche se di certo ha un suo peso. È per questo che Google ha già fatto sapere di respingere le conclusioni a cui è giunta la Commissione e che risponderà nel merito della vicenda.
la puntata si apre con gli aggiornamenti su Chat Control 2.0, il nuovo tentativo dell'unione europea di proibire la cifratura dei dati con il pretesto della lotta alla pedopornografia.
Riprendendo il comunicato de La Quadrature Du Net, aggiorniamo sul clima che si respira in Francia per chi promuove consapevolezza nell'uso delle tecnologie digitale: nel tentativo di criminalizzare i movimenti sociali con l'accusa di terrorismo, vengono criminalizzate le loro pratiche di sicurezza, l'utilizzo di specifici strumenti, l'autoformazione all'uso di tecnologie rispettose della privacy e persino le opinioni anti-GAFAM.
A seguire, la solita carrellata di notiziole.
Il testo normativo più avanzato al mondo sull’intelligenza artificiale è stato approvato dal Parlamento ed entra così nella fase finale della negoziazione europea. Ma solo l’applicazione pratica dirà quanto il testo sarà rispettoso del “mondo libero” di cui ci fregiamo di far parte
Il Regolamento prosegue con le pratiche di AI vietate, cui è dedicato il Titolo II; nella relazione della Bozza si legge che “Il titolo II stabilisce un elenco di pratiche di IA vietate. Il regolamento segue un approccio basato sul rischio, differenziando tra gli usi dell’IA che creano: i) un rischio inaccettabile; ii) un rischio alto; iii) un rischio basso o minimo. L’elenco delle pratiche vietate di cui al titolo II comprende tutti i sistemi di IA il cui uso è considerato inaccettabile in quanto contrario ai valori dell’Unione, ad esempio perché viola i diritti fondamentali.
Vietati:
Si sa ancora poco di Giove, il nuovo sistema di polizia predittiva italiano che il Ministero dell’Interno vorrebbe dare in dotazione a tutte le questure d’Italia.
Sviluppato dentro il Dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno – sulla base delle sperimentazioni portate avanti dal 2008 dalla questura di Milano con il software KeyCrime – Giove si presenta come “un sistema di elaborazione e analisi automatizzata per l’ausilio delle attività di polizia”, come riporta Il Sole 24Ore, e sarebbe in grado di predire dove e quando i reati di maggior impatto sociale, come molestie sessuali, furti in abitazione e truffe agli anziani, potrebbero verificarsi nuovamente.
Uno scenario che richiama la fantascienza e che solleva dubbi e perplessità tra gli addetti ai lavori, soprattutto per la comprovata incapacità attuale di questi sistemi di trovare corrispondenze con la realtà e per la loro tendenza a discriminare le persone in base all’etnia e alla provenienza geografica. Non solo, ad aumentare la preoccupazione è il fatto che nulla sia ancora stato detto circa alcuni aspetti fondamentali, come quali banche dati e dati verranno usati per addestrare l’algoritmo, chi sarà il responsabile del trattamento dei dati e se l’uso del sistema comporterà o meno arresti preventivi. Domande che hanno spinto alcuni senatori a depositare, qualche giorno fa, un’interrogazione parlamentare dedicata.
Uno scenario inquietante, insomma, che potrebbe materializzarsi se il sistema otterrà il parere positivo del Garante della privacy.
Ne parliamo con Jacopo, parte del gruppo di ricerca C.I.R.C.E
Ascolta l'audio dell'intervento di Jacopo sul sito di Radio Onda D'Urto
Esperimenti e allucinazioni di e con ChatGPT
Si potrebbe continuare così per molte pagine. Palmiro Togliatti è stato assassinato nel 1964 da un membro di un gruppo neofascista, gli scioperi a rovescio “sono una forma di protesta in cui i lavoratori continuano a lavorare nonostante sia stato proclamato uno sciopero”, nella lista degli appartenenti alla loggia massonica P2 figura anche Renzo Arbore, e così via
Non si tratta, però, degli errori commessi da una macchina allo stadio iniziale dell’“apprendimento”, ma di quelle che nel gergo tecnico vengono definite “allucinazioni”, risposte completamente inventate prodotte di frequente dagli strumenti di intelligenza artificiale
15 giugno 2023, 16,30 - Aula 1 (Aula Magna) della facoltà di lettere, Università La Sapienza, Roma Il Liceo Classico "Pilo Albertelli" di Roma chiama ad una assemblea aperta per discutere in modo ampio suii temi della scuola, sulle risorse di cui ha bisogno, su ciò che è veramente necessario cambiare.
Il Liceo è stato il primo in tutta Italia ad aver bocciato il “Piano Scuola 4.0”, o meglio i progetti del PNRR "Next generation Labs e Classrooms".
Antonio Vigilante ha pubblicato la sua Mail al collegio dei docenti, dopo aver spiegato in presenza perché ha votato contro il piano Scuola 4.0
Non ho nulla contro la tecnologia in sé, come ho detto in Collegio. Ho molto contro una certa concezione della tecnologia. Così come non mi piace che a scuola vi siano libri di testo. Non c’è nulla di più umiliante, per un docente, di dover spiegare il libro di testo, e ho sempre trovato singolare che questa umiliazione non sia percepita come tale e si vada invece sempre alla ricerca del libro più aggiornato, più completo, più prestigioso - e più costoso. Mi piace l’idea delle scuole come comunità che creano il sapere e lo condividono: e che dunque i libri di testo, se proprio ne avvertono il bisogno, lo scrivono da sé. E poi lo condividono. È la vecchia pedagogia cooperativa di Freinet. Mi piace l’idea di scuole nelle quali gli strumenti informatici vengono dominati.
Scegliere il F/LOSS (Free/Libre Open Source Software) comporta costi diversi rispetto al software proprietario, che è la scelta imperante in ambito pubblico e privato. Tutti questi costi hanno in comune il fatto di spingerci, in quanto persone e gruppi, a non dare per scontato il mondo così com'è. Il F/LOSS ci impone di esercitare la nostra immaginazione, esige un costante impegno per potersi materializzare in sistemi concreti. Come vedremo, al di là della semplice etichetta, comporta la promozione della diversità biotecnica, la presa in carico delle relazioni di potere fra le varie componenti di un sistema tecnico (umane, elettromeccaniche, informatiche, ecc.), la valutazione delle risorse impiegate e, in generale, un ampliamento dello sguardo dalla singola interazione con un software al vasto mondo circostante, con tutte le implicazioni del caso.
Sono costi opportunità, come direbbero gli economisti, perché "non esistono pasti gratis"? Sono pungoli per non impigrirci nella reiterazione coatta di automatismi comportamentali tossici?
Come che sia, vogliamo raccontarvi perché a noi piace buttarla in F/LOSS.
Sarebbe in grado di prevedere crimini futuri, ma alcuni parlamentari chiedono al ministero dell'Interno più informazioni su privacy e algoritmo utilizzati
È stata depositata in Senato un'interrogazione parlamentare sul sistema Giove, il software italiano di “polizia predittiva” annunciato ieri dal Dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell'Interno e che sarebbe destinato a tutte le questure italiane.
Il testo, che vede come primo firmatario il senatore dem Filippo Sensi (già attivo nella precedente legislatura sul tema delle intelligenze artificiali), chiede al ministero dell'Interno delucidazioni in merito alla “capacità di previsione di una serie di reati in base allo sviluppo di un algoritmo di intelligenza artificiale - sulla carta controllato e gestito da operatori della Polizia di Stato - come supporto alle indagini preliminari” e di chiarire “quali interventi intenda mettere in atto per introdurre il sistema Giove in Italia, se esistono altri software di questo tipo già in uso o dei quali si prospetta l'utilizzo, quali aziende siano state coinvolte nella definizione di questa tecnologia, della sua implementazione e del suo sviluppo”.
Un software, Giove, che dovrebbe essere in grado infatti di “prevedere” i cosiddetti crimini predatori, che molto spesso sono esemplificati dal furto e dalla rapina...
Il caso. I dirigenti scolastici: «Un progetto calato dall’alto, gli istituti rifiutano i fondi perché non ce la fanno, si punta all'iper-digitalizzazione mentre le strutture restano fatiscienti». La protesta contro la scadenza del 30 giugno. Si fa strada la critica allo schiacciamento su una visione tutta economicista fatta di «target» e tarata su un aspetto parziale, solo tecnologico, dell’«innovazione»
Salvo proroghe dell’ultimo minuto si avvicina il 30 giugno quando è prevista la scadenza della presentazione, da parte dei dirigenti scolastici, dei progetti del «piano Scuola 4.0» previsto dal «Piano nazionale di ripresa e resilienza» (Pnrr). Il piano è contestato, nella forma e nel merito, da diversi consigli di istituto (come quello del Liceo capitolino Pilo Albertelli, il Manifesto del 24 maggio) anche perché impegna i dirigenti e le amministrazioni scolastiche in un lavoro incessante per rispettare i tempi di consegna.
I SOLDI che arriveranno saranno finalizzati solo all’acquisto di materiali tecnologici per le aule. «Il Pnrr è un’irripetibile occasione per mettere mano alle questioni urgenti del nostro sistema scolastico ma il “piano Scuola 4.0” si presenta problematico da due punti di vista – spiega Monica Fontana dell’ufficio di presidenza di Proteo Fare Sapere – Pur rientrando in un percorso doveroso di digitalizzazione della pubblica amministrazione è evidente che la scuola ha caratteristiche diverse. Le comunità educanti non sono un servizio da migliorare e gli alunni non sono utenti. La scuola deve migliorare le prestazioni per l’utenza perché ha un mandato complesso, costituzionalmente garantito, di costruzione del sapere finalizzato ad acquisire tanti saperi tra cui competenze di cittadinanza».
"Oggi c'è stata una grande partecipazione alla manifestazione indetta nella giornata della sciopero nazionale, la piazza S. Apostoli era piena: di qui rinnoviamo l'invito al governo ad aprire un tavolo di confronto con le parti sociali per entrare nel merito dei problemi strutturali del settore delle telecomunicazioni...
"L’immagine del disastro: aziende che trascorrono le giornate a ridurre i perimetri occupazionali e a far scempio di diritti e salari". Lo dice Riccardo Saccone, segretario nazionale Slc Cgil, riassumendo così lo scenario odierno delle telecomunicazioni in Italia nella giornata dello sciopero indetto dai sindacati che ha riscosso punte di adesione all'80%. In occasione del primo sciopero nazionale dell’intero settore – dunque trasversale ai comparti rete, telco e customer – migliaia di lavoratrici e lavoratori di tutta la penisola sono scesi in piazza Santi Apostoli a Roma, allo slogan di “Riprendiamoci il futuro”. "Una volta le telecomunicazioni erano sinonimo di modernità, invece oggi il settore è stato sfruttato dalla finanza che – continua il segretario Slc Cgil – ha trattato le nostre aziende come dei bancomat, ossia luoghi da depredare".
Eccoci finalmente arrivati alla tredicesima parte della nostra rassegna intitolata Perdere tempo online! Per chi ancora non sapesse di cosa parliamo facciamo subito un breve riassunto! Su Le Alternative l’argomento principale sono, per l’appunto, alternative etiche a qualsiasi tipo di prodotto.
Nel corso di questi anni però ci siamo divertiti a creare tre rassegne dedicate a cose che altrimenti non riusciremmo a trattare. Una rassegna è chiamata Siti belli e basta, viene fatta circa due volte all’anno e racchiude tutti i siti più belli che abbiamo trovato. Siti belli che nulla c’entrano con la privacy, le alternative o altro. Semplicemente belli. Un’altra rassegna è intitolata Nostalgia Canaglia e raccogliamo materiale nostalgico.
L’ultima, quella di cui parleremo oggi, si chiama Perdere tempo online e racchiudiamo piccoli progetti open sourceSignifica che il codice sorgente è accessibile a tutti e chiunque può vedere cosa c’è dentro. Leggi anche Software Libero Leggi interessanti e belli che non troverebbero altrimenti spazio all’interno del nostro sito perché troppo di nicchia oppure troppo amatoriali e semplici.
Perdere tempo online: tredicesima parte
L’app IO sta entrando nell’uso ordinario, e per essa l’esecutivo ha grandi programmi di espansione. Ma come va il suo rispetto dei principi fondamentali?
l’app IO sarà a breve utilizzata per le sperimentazioni sul futuro wallet europeo delle credenziali degli italiani; nella prospettiva che l’app IO diventi l’implementazione italiana dell’European Digital Identity Wallet Cassandra vorrebbe essere rassicurata…, anzi no, Cassandra pretende di conoscere l’adeguatezza ad un compito così importante dell’app IO; tanto per cominciare, sui fronti della privacy e della sicurezza.
Infatti IO è ben nota per contenere tre librerie traccianti, Google Firebase Analytics, MixPanel e Facebook Flipper; li conteneva il 27 settembre del 2022, nella versione 2.15.0.4, e giunta alla versione attuale 2.33.0.2 ancora li contiene.