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Sarebbe in grado di prevedere crimini futuri, ma alcuni parlamentari chiedono al ministero dell'Interno più informazioni su privacy e algoritmo utilizzati

È stata depositata in Senato un'interrogazione parlamentare sul sistema Giove, il software italiano di “polizia predittiva” annunciato ieri dal Dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell'Interno e che sarebbe destinato a tutte le questure italiane.

Il testo, che vede come primo firmatario il senatore dem Filippo Sensi (già attivo nella precedente legislatura sul tema delle intelligenze artificiali), chiede al ministero dell'Interno delucidazioni in merito alla “capacità di previsione di una serie di reati in base allo sviluppo di un algoritmo di intelligenza artificiale - sulla carta controllato e gestito da operatori della Polizia di Stato - come supporto alle indagini preliminari” e di chiarire “quali interventi intenda mettere in atto per introdurre il sistema Giove in Italia, se esistono altri software di questo tipo già in uso o dei quali si prospetta l'utilizzo, quali aziende siano state coinvolte nella definizione di questa tecnologia, della sua implementazione e del suo sviluppo”.

Un software, Giove, che dovrebbe essere in grado infatti di “prevedere” i cosiddetti crimini predatori, che molto spesso sono esemplificati dal furto e dalla rapina...

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Prosegue il dibattito sull'AI.

Nella Newsletter del 28 maggio si parla di:

  • AI, copilota o dirottatore?
  • Bengio sui rischi e la sicurezza nell’AI
  • Spyware, GDPR e altro

Microsoft ha annunciato che nei prossimi mesi integrerà Copilot, il suo assistente AI, in Windows 11. Sarà quindi possibile, fra le altre cose, chiedere all'assistente di "regolare le impostazioni" o di eseguire altre azioni su un computer (The Verge). “Stiamo introducendo Windows Copilot, rendendo Windows 11 la prima piattaforma per computer ad annunciare un’assistenza AI centralizzata per aiutare le persone a intervenire facilmente e a realizzare le cose”, scrive Microsoft nel suo blog...

leggi la newsletter nel sito di Guerre di Rete

I sistemi di intelligenza artificiale sono oggi in grado di svolgere alcuni specifici compiti, che erano stati, finora, prerogativa dei soli esseri umani: funzioni quali la traduzione di testi, il riconoscimento facciale, la ricerca per immagini o l’identificazione di contenuti musicali, non trattabili con l’intelligenza artificiale simbolica, sono affrontate con crescente successo dai sistemi di apprendimento automatico (machine learning).

Questi sistemi, di natura sostanzialmente statistica, consentono infatti di costruire modelli a partire da esempi, purché si abbiano a disposizione potenti infrastrutture di calcolo e enormi quantità di dati. Le grandi aziende tecnologiche che, intorno al 2010, in virtù di un modello di business fondato sulla sorveglianza, detenevano già l’accesso al mercato necessario per l’intercettazione di grandi flussi di dati e metadati individuali e le infrastrutture di calcolo per la raccolta e l’elaborazione di tali dati, hanno potuto perciò raggiungere, con l’applicazione di algoritmi in gran parte noti da decenni, traguardi sorprendenti1.

Nella generale euforia per i genuini progressi, le imprese del settore hanno colto l’opportunità per un’espansione illimitata di prodotti e servizi «intelligenti», ben oltre l’effettivo stadio di sviluppo della tecnologia. Con la formula di marketing «intelligenza artificiale», hanno diffuso e messo in commercio sistemi di apprendimento automatico per lo svolgimento di attività che tali sistemi non sono in grado di svolgere o che semplicemente non sono possibili. Tra i prodotti di questo genere – costitutivamente pericolosi e non funzionanti – ci sono

  • le auto a guida autonoma,
  • i sistemi di ottimizzazione predittiva,
  • i generatori di linguaggio naturale.

Leggi l'articolo completo di Daniela Tafani

Grazie alla AI, non è più possibile fermare il processo di autocostruzione dell’automa globale. Missione conclusa per il genere umano?

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L’attuale stadio di sviluppo dell’AI sta probabilmente portandoci sulla soglia di un salto alla dimensione che definirei Automa cognitivo globale pervasivo. L’automa non è un analogo dell’organismo umano, ma la convergenza di innumerevoli dispositivi generati da intelligenze artificiali disseminate.

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Questa superiorità (o piuttosto irriducibilità alla computazione) del pensiero umano è una magra consolazione, perché essa non serve a molto quando si tratta di interagire con dispositivi di generazione (e di distruzione) basati sul calcolo.

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Il progetto di inserire regole etiche nella macchina generativa è una vecchia utopia della fantascienza, su cui per primo scrisse Isaac Asimov, quando formulò le tre leggi fondamentali della robotica. Lo stesso Asimov dimostra narrativamente che queste leggi non funzionano.

Leggi l'articolo completo di Bifo sul sito di Nero edizioni

Le macchine estraggono modelli statistici dalle grandi basi dati di testi e immagini costruite da noi. Basterebbe proibirgli di usare i nostri contenuti per addestrarsi

[...]

Hinton si iscrive nella lista degli scienziati pentiti dopo aver contribuito allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, di cui viene considerato addirittura il ‘padrino’. Si consola pensando che comunque qualcun altro lo avrebbe fatto al posto suo. È importante mantenere uno sguardo critico nei confronti di questi atteggiamenti dei grandi esperti di tecnologia. Il rimedio potrebbe essere peggiore del male.

[...]

Leggi l'articolo di Teresa Numerico sul sito de "Il Manifesto"

Per il ciclo di incontri “i Nexa Lunch Seminar” - 106° Nexa Lunch Seminar incontro il 24 maggio con Daniela Tafani, autrice di "L’«etica» come specchietto per le allodole Sistemi di intelligenza artificiale e violazioni dei diritti".

Mercoledì 24 maggio 2023, ore 13.00 (termine: ore 14.00)
L'INCONTRO SI TERRÀ IN PRESENZA E ONLINE SEDE FISICA:
Centro Nexa su Internet e Società, Politecnico di Torino, Via Boggio 65/a, Torino (1° piano) Suonare al citofono Portineria - Seguire le indicazioni segnalate dai cartelli lungo il percorso

STANZA VIRTUALE: https://didattica.polito.it/VClass/NexaEvent

leggi tutte le informazioni sul sito di nexa

La visione di un “inarrestabile” parente militare di Metalhead che emerge dalle acque disturba anche voi?

Metalhead è stato oggetto delle attenzioni di Cassandra fin dalla sua "nascita" come personaggio, 5 anni orsono; lo trovate in questo video, e in questi due articoli: "Robot assassini crescono" e "E spot perse il fucile".

Da tempo Cassandra prediceva che Metalhead altri non era che un parente strettissimo del robocane danzante e cantante Spot di Boston Dynamics, fuffoso e utile.

Un parente impermeabile e irrobustito, semplicemente arruolato da un esercito, aggiornato con un diverso software, che lo trasformi in un'arma, letale o meno non ha molta importanza.

Oggi, Cassandra ha visitato il sito di Ghost Robotics Corporation, un produttore di robot anfibi che, anche nelle informazioni sulla compagnia, ama distaccarsi da chi produce "solo" robot commerciali.

Leggi l'articolo completo su ZEUS News

Nel corso dell’evento ASU+GSV tenutosi a San Diego, Bill Gates ha affrontato un interrogativo posto da alcuni partecipanti riguardo alla possibilità che, in futuro, ChatGPT possa sostituire i docenti.

Leggi l'articolo completo su orizzonte scuola

La newsletter di Carola Frediani questa settimana tratta principalmente temi legati all'IA N.159 - 7 maggio 2023

In questo numero:

  • Geoff Hinton è uscito dal gruppo
  • Samsung vieta l'uso di ChatGPT
  • ChatGPT e i servizi di "tutoraggio" online
  • Moderatori di contenuti uniti
  • La storia dell'hacking è ancora da scrivere
  • E altro

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Il lancio precipitoso di chatbot AI da parte delle Big Tech ha una fortissima probabilità di degradare l'ecosistema informativo della rete. Molte voci chiedono nuove regole per arginare un'imminente invasione di artefatti prodotti da reti generative sempre più precise che renderà potenzialmente impossibile distinguere il vero dal falso.

Nel suo breve racconto Agnese Trocchi immagina un mondo futuro dove questo è già accaduto...

Leggi il racconto sul sito di CIRCE