Né intelligente né artificiale. La nostra tentazione di vedere il senso nella macchina. Dovremo scegliere un modo per conviverci che non stravolga la sfera cognitiva umana
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Le parole per noi non hanno solo una dimensione sintattica rituale e probabilistica, stanno per qualcosa che le trascende. Le scegliamo consapevoli della loro inadeguatezza nel rappresentare cose, emozioni, eventi e concetti. Ogni tentativo di limitarsi al piano della sintassi ha condotto la logica nei vicoli ciechi dei risultati negativi. Il dispositivo ChatGpt non conosce altro che la probabilità delle frequenze relative delle parole e il sistema di addestramento non riconosce alcuna esternalità.
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