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Pillole di informazione digitale

Segnalazioni di articoli su diritti digitali, software libero, open data, didattica, tecno-controllo, privacy, big data, AI, Machine learning...

Il boom della Cina negli ultimi 20 anni, il crollo di Stati Uniti e Giappone, così si sintetizza la classifica dei maggiori Paesi esportatori al mondo di prodotti di elettronica di consumo dal 2000 al 2021.

Il mercato dell’elettronica nel suo complesso è in forte crescita e secondo le stime di Mckinsey le esportazioni globali hanno raggiunto i 4,1 trilioni di dollari nel 2021.

Al primo posto c’è la Cina, che negli ultimi 20 anni ha visto aumentare la propria quota di esportazioni dal 9% dell’anno 2000 al 34% del 2021, per un valore di 1,4 trilioni di dollari.

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Il fondatore e CEO di Nvidia, Jensen Huang, ha ammesso che agli Stati Uniti occorreranno tra i dieci e i venti anni per ottenere l’indipendenza della catena di fornitura dei chip da Cina e Taiwan. In ballo il già delicato rapporto con la Cina.

Nel corso della conferenza DealBook svoltasi a New York e organizzata dal New York Times, il fondatore e CEO di Nvidia, Jensen Huang, ha affermato gli Stati Uniti sono tra i dieci e i vent’anni di distanza dall’indipendenza del Paese nella produzione di chip da Taiwan e Cina, nonostante la costruzione di nuove fabbriche e gli incentivi. Per poi precisare che il successo della sua compagnia, fondata nel 1993, è legato “a una miriade di componenti che provengono da diverse parti del mondo.

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Prima di ogni raid, Israele è a conoscenza di quanti saranno i cosiddetti “danni collaterali”, ossia il numero di vittime civili che resteranno uccise in quell’operazione. È quanto rivela un’inchiesta realizzata dal magazine +972 insieme a Local Call, che si basa sulle testimonianze anonime di attuali ed ex membri dell'intelligence militare israeliana, ma anche su dati e documenti provenienti dalla Striscia di Gaza. “Nulla accade per caso”, ha spiegato una fonte che ha preferito rimanere anonima. “Quando una bambina di 3 anni viene uccisa in una casa a Gaza è perché qualcuno nell’esercito ha deciso che non era un grosso problema, che era un prezzo da pagare per colpire un altro obiettivo. Noi non siamo Hamas. Questi non sono razzi casuali. Tutto è intenzionale. Sappiamo esattamente ‘quanti danni’ collaterali ci sono in ogni casa”.

Tutto questo è possibile grazie a un software basato sull’intelligenza artificiale che permette di “generare” target da colpire a un ritmo molto più veloce di quello che era possibile fare in precedenza. Il programma si chiama Habsora, “il Vangelo”: un ex ufficiale dei servizi segreti ha dichiarato che questo sistema contribuisce a creare a Gaza una “fabbrica di uccisioni di massa”, in cui il focus “è sulla quantità e non sulla qualità”.

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Sul Guardian altre informazioni sul funzionamento dell'AI usata dall'esercito Israeliano

Carlo Milani di C.I.R.C.E. sarà ospite il 10 dicembre 2023 alle 10 di mattina presso il CVS di Roma per parlare di Tecnologie Conviviali e cittadinanza con un approccio decisamente critico.

Scrivono gli organizzatori:

"Tempo fa se ne discuteva "Roma ha bisogno di più tecnologia! Alla Capitale serve un data warehouse!". Forse Carlo Milani, l'ospite del nostro evento, avrebbe qualcosa da ridire. Saggista, traduttore e ricercatore associato di portata internazionale: incontriamo uno degli analisti più anticonformisti e controculturali nella riflessione contemporanea sulle tecnologie.

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Secondo il tribunale, il sistema non tiene conto delle condizioni individuali e discrimina i lavoratori. Per questo va modificato, sentiti i sindacati

Scegliere le migliori e le maggiori opportunità di lavoro e smistarle tra i rider è discriminatorio. Il principio è stato confermato da una sentenza del tribunale di Palermo che ha accolto un ricorso promosso da Nidil, Filcams e Filt Cgil provinciali e ha bocciato il sistema di selezione usato da Foodinho, società del gruppo Glovo.

Al centro della questione, l’algoritmo usato dalla piattaforma di food delivery.

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La richiesta del primo ministro francese Elisabeth Borne a tutti i i ministri e al loro staff dall'8 dicembre è di bandire Whatsapp e app di messaggistica straniere e di utilizzare invece la francese Olvid, startup parigina considerata più sicura.

Sovranità digitale? la Francia ne sa qualcosa. Dopo TikTok, è la volta di Whatsapp e Signal di sparire per motivi di cybersicurezza dagli smartphone dei ministri e del loro staff. E’ quanto emerge da una circolare che prelude alla scoperta da parte del grande pubblico di una app perlopiù sconosciuta. Si tratta di Olvid, la risposta francese a Whatsapp, che il Governo francese ha chiesto di installare sugli smartphone e sui pc di ministri, membri dei vari ministeri e funzionari pubblici come “sostituto di altri sistemi di messaggeria istantanea allo scopo di rafforzare la sicurezza degli scambi”. In alternativa un’altra app di messaggistica sempre francese e consentita è Tchap.

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Se l'inglese come lingua franca è molto diffusa, permettendo di allenare IA inglesi in gran parte del mondo (anche a costi irrisori in condizioni di sfruttamento), non è lo stesso per lingue come il finlandese: è per questo che la compagnia finlandese Metroc allena il suo modello linguistico tra le carceri del Paese.

Da un lato c'è chi ritiene questo lavoro (€1,54 all'ora) uno fra tanti che offre il carcere, che non sfrutta gente nel terzo mondo (vedasi OpenAI in Kenia (https://t.me/eticadigitale/753)) e che permette di mantenere vivo il patrimonio linguistico-culturale, senza lasciare il predominio linguistico ed economico all'inglese.

Dall'altro c'è invece chi critica come Metroc faccia milioni sottopagando carceratɜ, temendo che la mancanza di freni possa portare a far fare loro lavori del clic provanti, come l'esposizione a immagini disturbanti per etichettarle (vedasi Facebook, sempre in Kenia (https://t.me/eticadigitale/592))

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Occorre studiare l’interfaccia di Bing se si vuole capire come sarà Google post-AI.

Google pospone l’implementazione della sua intelligenza artificiale Bard nella sua UI (User Interface) in Europa per motivi legali ma possiamo già curiosare sulla sua anteprima attraverso l’area sperimentale di Google in diversi paesi nel mondo (no Europa).

Se però vogliamo avere un’idea su come sarà l’impatto dell’AI (Artiicial Intelligence) sui motori di ricerca sia a livello di SERP (Search Engine Results Page) che a livello di ranking possiamo andare a studiare ‘dal vivo’ cosa sta già presentando Bing di Microsoft grazie alla partnership con Open AI e quindi all’integrazione nella sua interfaccia di Chat-GPT (Generative Pretrained Transformer). A livello di (top) ranking non credo che il fattore X della SEO (Search Engine Optimization) ovvero la link popularity sarà messa in discussione (qualche idea di ottimizzazione post intelligenza generativa la propongo più avanti), mentre è a livello di pagina dei risultati di ricerca che, davvero, tutto, sta per cambiare drammaticamente.

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Deforestazione, centrali a carbone, interi villaggi sgomberati con la forza, scarti chimici nelle acque, operai bruciati vivi, schiavi bambini, fauna e flora devastate, incidenti mortali. Sono il prezzo nascosto dell’auto elettrica.

La rivoluzione verde, infatti, come tutte le rivoluzioni, non è un pranzo di gala. La Commissione Europea ha deciso che dal 2035 si potranno vendere solo veicoli elettrici. Bisogna abbattere a tutti i costi le emissioni di Co2 per combattere l’effetto serra. Ma se la transizione avverrà senza tenere in conto i costi umani e ambientali, rischia di essere solo una tinta di verde che copre ogni sorta di abusi.

La parte più importante di un’auto elettrica è la sua batteria: 500 chili di minerali tra cui nichel, litio, manganese, cobalto, che viaggiano fino a 50.000 miglia nautiche prima di raggiungere la fabbrica in cui saranno trasformati in celle. Non proprio a Km zero. E d’altronde i fornitori di materie prime per ogni singola casa automobilistica sono centinaia: è difficile sapere da dove arrivano e dove finiscono i minerali per i veicoli elettrici, nemmeno il congresso americano è riuscito a farli mappare. Report ha deciso di indagare sulla filiera del nichel, un minerale che costituisce il 10% circa del peso delle batterie più performanti, dai 39 ai 43 chili per auto. La troupe di Report è finita in Indonesia dove ha potuto documentare quanto poco pulita è la filiera e quanto incide sui diritti umani più basici, a partire dall'accesso all'acqua. Anche nella vicina Germania, la fabbrica di Tesla è al centro di infuocate polemiche per il suo impatto ambientale.

Guarda l'inchiesta di Giulio Valesini e Cataldo Ciccolella sul sito di Report

Programmata strategicamente dopo le elezioni europee e prima delle presidenziali americane, la cessione della rete italiana di telecomunicazione al fondo KKR si annuncia carica di conseguenze industriali, politiche e sociali. Un contropiano possibile.

La cessione da parte di TIM e, in seguito, di Open Fiber di tutta la rete di comunicazioni italiana a un fondo americano è una operazione finanziaria che avrà ricadute industriali, politiche e persino sociali. Su tutti questi piani è una operazione rivoluzionaria, che ha una sua logica.

Temi

  • Il piano finanziario
  • Il piano industriale
  • Il piano politico
  • Il piano sociale. 1 – I risparmiatori
  • Il piano sociale. 2 – I lavoratori
  • Appunti per un contropiano. 1 – Il campione europeo
  • Appunti per un contropiano – 2. Una società pubblica della rete

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