Pillole

Pillole di informazione digitale

Segnalazioni di articoli su diritti digitali, software libero, open data, didattica, tecno-controllo, privacy, big data, AI, Machine learning...

Venerdì, 15 Dicembre 2023 in occasione della 15° Conferenza Nexa su Internet & Società sono stati invitati a parlare di digitali possibili, tra gli altri, Carlo Milani (C.I.R.C.E.), autore di "Tecnologie Convivali" e Stefano Borroni Barrale, autore di "L'intelligenza inesistente. Un approccio conviviale all'intelligenza artificiale"

Abstract

Negli ultimi anni, sempre più spesso sono state mosse critiche al modo in cui le tecnologie digitali di cui ci serviamo nella nostra vita quotidiana vengono concepite e utilizzate: i social media ci renderebbero tristi e ci imporrebbero modelli di comportamento sbagliati; i siti web, le app e gli oggetti “intelligenti” raccoglierebbero informazioni su di noi, per sorvegliarci e indirizzare i nostri comportamenti; l’intelligenza artificiale, particolarmente energivora e inquinante, verrebbe sviluppata sfruttando in maniera brutale i micro-lavoratori, per rendere le imprese e le istituzioni più produttive, consentendo loro di rimpiazzare dove possibile le persone. Sono moltissimi, ormai, i libri o gli articoli di giornale che denunciano tutto questo, ma i loro stessi autori sottolineano quanto sia difficile resistervi e, soprattutto, immaginare un altro tipo di digitale, perché si tratterebbe, in sostanza, di pensare a nuove forme di economia, nuovi modi di lavorare, nuove leggi e, in definitiva, a un’altra idea dello stare insieme.

Eppure, per quanto tutto questo sia complicato, c’è già chi prova a offrire soluzioni e proporre alternative: la quindicesima conferenza annuale del centro Nexa cerca di proporre una panoramica su ciò che è stato immaginato e messo in pratica in vari ambiti. Dal lavoro alla scuola, dall’ecologia alla partecipazione politica, l’idea è di mostrare che un altro digitale è già possibile, nel pensiero e nelle azioni di chi, ripensandolo, vuole evidentemente portare avanti anche un’altra visione del mondo che lo produce e lo utilizza tutti i giorni.

Sul sito si Nexa trovate il programma e ulteriori informazioni su come partecipare

È la prima volta che i ricercatori calcolano le emissioni di anidride carbonica causate dall’utilizzo di un modello di intelligenza artificiale per diversi compiti. OpenAI, Microsoft, Google… quando soluzioni AI più green?

Ogni volta che usiamo l’AI per generare un’immagine, scrivere un’e-mail o fare una domanda a un chatbot, ha un costo per il pianeta.

Infatti, generare un’immagine utilizzando un potente modello di intelligenza artificiale richiede tanta energia quanto caricare completamente il tuo smartphone, secondo lo studio dei ricercatori della startup di intelligenza artificiale Hugging Face e della Carnegie Mellon University.

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Il boom della Cina negli ultimi 20 anni, il crollo di Stati Uniti e Giappone, così si sintetizza la classifica dei maggiori Paesi esportatori al mondo di prodotti di elettronica di consumo dal 2000 al 2021.

Il mercato dell’elettronica nel suo complesso è in forte crescita e secondo le stime di Mckinsey le esportazioni globali hanno raggiunto i 4,1 trilioni di dollari nel 2021.

Al primo posto c’è la Cina, che negli ultimi 20 anni ha visto aumentare la propria quota di esportazioni dal 9% dell’anno 2000 al 34% del 2021, per un valore di 1,4 trilioni di dollari.

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Il fondatore e CEO di Nvidia, Jensen Huang, ha ammesso che agli Stati Uniti occorreranno tra i dieci e i venti anni per ottenere l’indipendenza della catena di fornitura dei chip da Cina e Taiwan. In ballo il già delicato rapporto con la Cina.

Nel corso della conferenza DealBook svoltasi a New York e organizzata dal New York Times, il fondatore e CEO di Nvidia, Jensen Huang, ha affermato gli Stati Uniti sono tra i dieci e i vent’anni di distanza dall’indipendenza del Paese nella produzione di chip da Taiwan e Cina, nonostante la costruzione di nuove fabbriche e gli incentivi. Per poi precisare che il successo della sua compagnia, fondata nel 1993, è legato “a una miriade di componenti che provengono da diverse parti del mondo.

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Prima di ogni raid, Israele è a conoscenza di quanti saranno i cosiddetti “danni collaterali”, ossia il numero di vittime civili che resteranno uccise in quell’operazione. È quanto rivela un’inchiesta realizzata dal magazine +972 insieme a Local Call, che si basa sulle testimonianze anonime di attuali ed ex membri dell'intelligence militare israeliana, ma anche su dati e documenti provenienti dalla Striscia di Gaza. “Nulla accade per caso”, ha spiegato una fonte che ha preferito rimanere anonima. “Quando una bambina di 3 anni viene uccisa in una casa a Gaza è perché qualcuno nell’esercito ha deciso che non era un grosso problema, che era un prezzo da pagare per colpire un altro obiettivo. Noi non siamo Hamas. Questi non sono razzi casuali. Tutto è intenzionale. Sappiamo esattamente ‘quanti danni’ collaterali ci sono in ogni casa”.

Tutto questo è possibile grazie a un software basato sull’intelligenza artificiale che permette di “generare” target da colpire a un ritmo molto più veloce di quello che era possibile fare in precedenza. Il programma si chiama Habsora, “il Vangelo”: un ex ufficiale dei servizi segreti ha dichiarato che questo sistema contribuisce a creare a Gaza una “fabbrica di uccisioni di massa”, in cui il focus “è sulla quantità e non sulla qualità”.

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Sul Guardian altre informazioni sul funzionamento dell'AI usata dall'esercito Israeliano

Carlo Milani di C.I.R.C.E. sarà ospite il 10 dicembre 2023 alle 10 di mattina presso il CVS di Roma per parlare di Tecnologie Conviviali e cittadinanza con un approccio decisamente critico.

Scrivono gli organizzatori:

"Tempo fa se ne discuteva "Roma ha bisogno di più tecnologia! Alla Capitale serve un data warehouse!". Forse Carlo Milani, l'ospite del nostro evento, avrebbe qualcosa da ridire. Saggista, traduttore e ricercatore associato di portata internazionale: incontriamo uno degli analisti più anticonformisti e controculturali nella riflessione contemporanea sulle tecnologie.

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Secondo il tribunale, il sistema non tiene conto delle condizioni individuali e discrimina i lavoratori. Per questo va modificato, sentiti i sindacati

Scegliere le migliori e le maggiori opportunità di lavoro e smistarle tra i rider è discriminatorio. Il principio è stato confermato da una sentenza del tribunale di Palermo che ha accolto un ricorso promosso da Nidil, Filcams e Filt Cgil provinciali e ha bocciato il sistema di selezione usato da Foodinho, società del gruppo Glovo.

Al centro della questione, l’algoritmo usato dalla piattaforma di food delivery.

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La richiesta del primo ministro francese Elisabeth Borne a tutti i i ministri e al loro staff dall'8 dicembre è di bandire Whatsapp e app di messaggistica straniere e di utilizzare invece la francese Olvid, startup parigina considerata più sicura.

Sovranità digitale? la Francia ne sa qualcosa. Dopo TikTok, è la volta di Whatsapp e Signal di sparire per motivi di cybersicurezza dagli smartphone dei ministri e del loro staff. E’ quanto emerge da una circolare che prelude alla scoperta da parte del grande pubblico di una app perlopiù sconosciuta. Si tratta di Olvid, la risposta francese a Whatsapp, che il Governo francese ha chiesto di installare sugli smartphone e sui pc di ministri, membri dei vari ministeri e funzionari pubblici come “sostituto di altri sistemi di messaggeria istantanea allo scopo di rafforzare la sicurezza degli scambi”. In alternativa un’altra app di messaggistica sempre francese e consentita è Tchap.

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Se l'inglese come lingua franca è molto diffusa, permettendo di allenare IA inglesi in gran parte del mondo (anche a costi irrisori in condizioni di sfruttamento), non è lo stesso per lingue come il finlandese: è per questo che la compagnia finlandese Metroc allena il suo modello linguistico tra le carceri del Paese.

Da un lato c'è chi ritiene questo lavoro (€1,54 all'ora) uno fra tanti che offre il carcere, che non sfrutta gente nel terzo mondo (vedasi OpenAI in Kenia (https://t.me/eticadigitale/753)) e che permette di mantenere vivo il patrimonio linguistico-culturale, senza lasciare il predominio linguistico ed economico all'inglese.

Dall'altro c'è invece chi critica come Metroc faccia milioni sottopagando carceratɜ, temendo che la mancanza di freni possa portare a far fare loro lavori del clic provanti, come l'esposizione a immagini disturbanti per etichettarle (vedasi Facebook, sempre in Kenia (https://t.me/eticadigitale/592))

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Occorre studiare l’interfaccia di Bing se si vuole capire come sarà Google post-AI.

Google pospone l’implementazione della sua intelligenza artificiale Bard nella sua UI (User Interface) in Europa per motivi legali ma possiamo già curiosare sulla sua anteprima attraverso l’area sperimentale di Google in diversi paesi nel mondo (no Europa).

Se però vogliamo avere un’idea su come sarà l’impatto dell’AI (Artiicial Intelligence) sui motori di ricerca sia a livello di SERP (Search Engine Results Page) che a livello di ranking possiamo andare a studiare ‘dal vivo’ cosa sta già presentando Bing di Microsoft grazie alla partnership con Open AI e quindi all’integrazione nella sua interfaccia di Chat-GPT (Generative Pretrained Transformer). A livello di (top) ranking non credo che il fattore X della SEO (Search Engine Optimization) ovvero la link popularity sarà messa in discussione (qualche idea di ottimizzazione post intelligenza generativa la propongo più avanti), mentre è a livello di pagina dei risultati di ricerca che, davvero, tutto, sta per cambiare drammaticamente.

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