Pillole

Pillole di informazione digitale

Segnalazioni di articoli su diritti digitali, software libero, open data, didattica, tecno-controllo, privacy, big data, AI, Machine learning...

Tira un’aria meno favorevole agli oligarchi della rete. Dopo molto (troppo) tempo, i cosiddetti Over The Top non sono più intoccabili.

Certamente, il quadro normativo europeo ha cambiato di segno. I due recenti provvedimenti – Digital Services Act (DSA) e Digital Market Act (DMA) – hanno chiuso una lunga afasia legislativa in merito ai nuovi prepotenti del capitalismo delle piattaforme. Gli oligopoli in questione, peraltro tassati in modo irrisorio, godevano di uno status paradossale. Dotate di poteri enormi, le grandi società del Web ricche e popolate da milioni di utenti attraversavano impunemente le maglie di un diritto pensato nell’età analogica e scritto da pur illustri giuristi immersi in una cultura ormai superata.

Ora il vento sta facendo il suo giro e – finalmente- si riconosce la realtà dei fatti. Se già nell’epoca di McLuhan il mezzo era il messaggio, nella stagione digitale il messaggio sussiste in quanto è veicolato da un reticolo diffusivo che apre e chiude i rubinetti a suo piacimento.

leggi l'articolo completo di Vinenzo Vita sul sito de "Il Manifesto" (è necessaria la registrazione gratuita)

Puntata che prende spunto dal decennale della morte di Aaron Swartz, hacktivista il cui nome è, tra le tante cose, legato ad RSS, una tecnologia che permette di raccogliere informazioni da ogni punto del web e aggregarle, il tutto senza l'ausilio di piattaforme centralizzate.

Questa tecnologia precede cronologicamente l'emergere di quelli che ora chiamiamo social network, che essenzialmente traggono il loro valore dal mettersi come intermediatori di questo trasferimento di informazione, con le rendite di posizione del caso.

Ripercorriamo la storia di RSS, una storia in cui le evoluzioni tecnologiche ci raccontano dei cambiamenti del panorama tecnologico circostante.

Per chi volesse sperimentare l'uso dei feed, date un'occhiata a quelli di radio ondarossa.

Ascolta la puntata sul sito di Radio Onda Rossa

A partire dalle note vicendi dell'aggressione a alla stazione ferroviaria di Roma Termini avvenuta il 31 dicembre, parliamo del riconoscimento facciale.

Facciamo anzitutto una breve cronistoria del riconoscimento facciale, distinguendolo dalla "mera" videosorveglianza.

Uno sguardo alla situazione legale in Italia e andiamo ad indagare le basi del riconoscimento facciale, gli effetti che produce nei luoghi in cui è già utilizzato, i motivi profondi per cui è discriminatorio.

Non solo il riconoscimento facciale non funziona bene come ci vogliono dire. Gli errori che questi sistemi producono sono in maniera schiacciante più pesanti per i gruppi marginalizzati (in particolare le donne nere). Questi errori hanno delle ripercussioni reali sulla vita di queste persone. La ragione profonda di questi errori non è il caso ma esattamente la loro condizione di marginalizzazione. Sono quindi sistemi che riproducono ed amplificano le oppressioni già esistenti.

Cerchiamo di tenere uno sguardo sull'automazione, dato che la creazione di un dibattito consapevole su questo tema non è più rimandabile.

Ascolta la registrazione sul sito di Radio Onda Rossa

Il ministro dell'Istruzione francese boccia Google e Microsoft e invita le scuole ad non usare più le piattaforme. Un excursus sulla situazione nelle scuole italiane e francesi con il parere di Costarelli (Associazione Nazionale Presidi), prof.ssa Maria Chiara Pievatolo, Maria Laura Mantovani (M5S).

Leggi l'articolo completo su key4biz.

Esattamente dieci anni fa, l'undici gennaio 20013, si toglieva la vita a soli 26 anni a New York Aaron Hillel Swartz, programmatore e attivista digitale, impegnato in numerosi progetti che continuano ancora oggi (da internet archive a creative commons) e in prima linea nella lotta contro il copyright e per un accesso libero e gratuito al sapere. Considerato una delle menti più brillanti della sua generazione, lo ricordiamo insieme a uno dei redattori de Le dita nella presa.

Ascolta l'audio nel sito di Radio Onda Rossa.

Un esperimento di Dan Savage, che tiene una rubrica di consigli sessuali e di coppia pubblicata su The Stranger, con ChatGPT. Savage ha chiesto al chatBOT di rispondere ad alcune lettere che arrivano alla sua rubrica. Ha poi reso pubbliche le sue risposte e quelle di ChatGPT invitando i suoi lettori a capire quali fossero scritte dall'IA e quali dall'autore.

"ChatGpt è un chatbot basato sull’intelligenza artificiale e creato dalla fondazione OpenAi che può produrre saggi, romanzi, sceneggiature – qualsiasi tipo di testo scritto -–più velocemente di quanto degli esseri umani viventi/respiranti/digitanti/rivedenti/correggenti potrebbero mai fare. Non solo: inserendo il nome di qualsiasi scrittore, vivente o defunto, nel giro di pochi secondi ChatGpt può tirare fuori un saggio, una sceneggiatura o un editoriale nello stile di quell’autore.

O una rubrica di consigli nello stile di un certo rubrichista di consigli.

Ho preso una lettera dalla posta in arrivo a Savage Love – una cosa semplice, innocua e abastanza generica – sono andato sul sito di ChatGpt e ho chiesto a ChatGpt di “rispondere a questa domanda nello stile della rubrica di consigli di Dan Savage”. Forse che il chatbot basato sull’intelligenza artificiale ChatGpt è in grado di fornire consigli sessuali migliori dei miei? Lo scopriremo a breve. Ecco la domanda che ho scelto."

Leggi tutto sul sito di Internazionale.

Nella puntata si parla di scienza e intelligenza artificale. Meta ha rilasciato da poco (e subito ritirato) Galactica, un'intelligenza artificiale che analizza e produce review scientifiche in maniera automatica. Si è ragionato delle motivazioni dietro questo strumento, dei problemi che Meta ha creato, e dei problemi che invece sono strutturali e complessi da affrontare in ogni caso.

Poi avanti con le notiziole: dal "rinnovo" di Twitter, alle politiche antisindacali della Apple, al tracciamento contro la volontà degli utenti sempre da parte di Apple, ad alcune notizie sulla sorveglianza biometrica.

Ascolta il podcast sul sito di Radio Onda Rossa

La newsletter di Carola Frediani. In questo numero:

  • Ultime dalla Muskeide: ora Twitter sospende alcuni giornalisti
  • Deepfakes e app di AI
  • Il report Facebook sull’industria della sorveglianza
  • Cosa chiedono i tech workers
  • FTX, Binance e inverno criptovalutario
  • E altro

Leggi la newsletter sul sito

Che cosa decide se la tecnologia contribuisce al nostro benessere, ai diritti umani e alla democrazia o se li deteriora? Cosa distingue la buona tecnologia dalla cattiva tecnologia? E visto che ci siamo, cosa distingue il telescopio di Galileo e le lenti a contatto da Google e Facebook? E perché è importante se consideriamo o no noi stessi come dei cyborg ?

Tutti dobbiamo cercare di capire le risposte a queste domande. Altrimenti il prezzo per non averlo fatto potrebbe essere davvero molto alto. Queste non sono domande solo sulla tecnologia. Sono domande fondamentali su ciò che significa essere umani nell’era del digitale e delle connessioni in rete. Il modo in cui scegliamo di rispondere a queste domande ha conseguenze fondamentali per il nostro benessere, sia personale che sociale. Le risposte che scegliamo determineranno il carattere delle nostre società e, a lungo termine, potrebbero anche avere un impatto sulla sopravvivenza della nostra specie.

Leggi l'articolo completo tradotto da Nilocram

Un articolo di CrimethInc sulla fine dei social media.

Come tuttɜ sanno già, CrimethInc è statɜ sospesɜ da Twitter mentre quel tale di Elon Musk ha reintegrato noti neo-nazi nella piattaforma. In una piattaforma come Twitter, un progetto prezioso come il nostro è come un canarino in una miniera di carbone: quando le cose cambiano siamo lɜ primɜ ad andare, e ciò significa che il conto alla rovescia sta arrivando a zero per chiunque.

Oggi parliamo a voi dall’altro lato del grande divario. Bannatɜ su Facebook, Instagram, ed ora su Twitter, continuiamo ad esistere e ad organizzarci. Se puoi ancora sentirci - se stai leggendo queste parole - allora c’è vita oltre i social media. Questo vale sia per interi movimenti sociali che per singoli individui.

Guardando questa situazione da un contesto storico più ampio, Twitter stesso è come un canarino in una miniera di carbone. L’acquisizione della piattaforma da parte di Elon Musk conferma la fine dei social media come li conosciamo, almeno ai fini di un cambiamento sociale positivo. Tutte le principali piattaforme che hanno avuto un ruolo nei movimenti dell’ultimo decennio sono stati portati sotto il diretto controllo di reazionari, determinati ad assicurarsi che non possano essere utilizzate per coordinare la resistenza.

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Nella puntata 10 di Entropia Massima, tutti i lunedì su Radio Onda Rossa, presentazione del libro "Tecnologie conviviali". Ospite Carlo Milani, autore del libero.

Tra i temi trattati: esseri umani e esseri tecnici, adattamento e esattamento, Non c'è spazio per il pessimismo nella situazione in cui siamo precipitati, possiamo solo riconoscere la sostanza non neutrale della tecnologia che ci viene propinata e guardare al futuro con ciò di cui siamo capaci e che ci rende felici: convivialità. Ritrovarsi in un contesto locale a giocare con la tecnologia insieme alle persone con cui stiamo bene, senza seguire percorsi predeterminati, senza ansia da prestazioni, senza obiettivi totalizzanti, per liberarsi insieme nel mutuo appoggio e diffondere potere trasformativo.

Ascolta la registrazione della trasmissione sul sito di Radio Onda Rossa

Un lungo articolo di Andrea Signorelli che ragiona sul futuro di Internet a partire dal Metaverso, ma sarebbe meglio dire dai Metaversi.

Metaverso

Ad ascoltare il fondatore di Facebook, il vantaggio del metaverso sta tutto nella possibilità di vivere le esperienze online in maniera sempre più simile a quelle in presenza.

È questa la direzione che prenderà la nostra vita digitale? Sarà possibile creare un ambiente unico e globale, nonostante le crescenti tensioni geopolitiche rischino – come vedremo – di modificare radicalmente la struttura di internet e del mondo digitale? Più nell’immediato, invece, siamo sicuri che gli utenti abbiano il desiderio di trascorrere una parte consistente della propria giornata indossando un visore per la realtà virtuale, che li isola completamente da ciò che avviene attorno a loro? E perché dovrebbero essere interessati a fare riunioni in realtà virtuale in cui dialoghiamo con l’avatar del loro capo invece di poter comodamente osservare una griglia di volti su Zoom o Teams? E perché dovremmo fare shopping in un “centro commerciale del metaverso”, spostando il nostro avatar fisicamente da un negozio all’altro invece di usare una comoda applicazione di e-commerce?

Geopolitica del Metaverso

lo scontro non sarà soltanto su base commerciale, ma anche geopolitica. La divisione del metaverso non avverrà infatti solo in base a logiche commerciali, ma anche delle sfere d’influenza

Splinternet, la balcanizzazione della rete

L'ex amministratore delegato di Google, Eric Schmidt, ha addirittura profetizzato una completa biforcazione di internet, che dovrebbe verificarsi, a suo parere, entro la fine di questo decennio e che vedrà contrapporsi, da una parte, la rete occidentale e, dall'altra, quella a guida cinese

Il (possibile) futuro mondo virtuale potrebbe quindi non solo essere frammentato a causa dei diversi interessi commerciali, ma anche di quelli nazionali.

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compleanno_avana22Anche questo solstizio d'inverno, AvANa fa la sua festa di compleanno: siamo a 28 anni di hacking!

Venerdì 16 dicembre 2022

AvANa nasce come BBS prima della nascita di Internet e rimane collettivo che si occupa di utilizzo critico delle tecnologie, con base e hacklab da sempre al CSOA Forte Prenestino!

Festeggeremo il 16 dicembre al CSOA Forte Prenestino dal tardo pomeriggio

Workshop:

  • Computer chess: una breve storia
  • Semplice analisi di un motore di scacchi per ZX81
  • Proiezioni di video a tema

Videogiochi vecchi!   A seguire concerti:

  • LE BIONDE ELETTROMAGNETICHE
  • "Industrial Devolution" dei CCC CNC NCN
  • djset a cura di Radio Onda Rossa con:
  • Dj Elettrodo (Prove Tecniche Di Trasmissione Goth-Electro-Industrial)
  • H501L (Musica Machina)

Ingresso a sottoscrizione

Leggi tutto sul sito del Centro Sociale Occupato Autogestito Forte Prenestino

Il ministro dell’istruzione francese ci dà una lezione, dichiarando illegale l'utilizzo della versione Online di Microsoft Office 365 e di Google Docs nelle scuole e nel settore dell'istruzione, ha detto no a Microsoft e a Google confermando di non volere le offerte gratuite di Microsoft Office 365 e Google Workspace nelle scuole.

Chiediamo al Ministro Valditara di fare lo stesso, incentivando iniziative in campo di sovranità e libertà digitale Leggi l'articolo completo

Le macchine digitali con cui conviviamo dicono molto del modo in cui trattiamo noi stessi e il mondo, mettendoci di fronte alle nostre contraddizioni. Questa esplorazione – né tecnofila né tecnofoba – delle relazioni che intratteniamo con le tecnologie propone scenari inediti in cui possiamo non solo immaginare ma anche costruire concretamente relazioni diverse, prive delle gigantesche asimmetrie di potere che connotano oggi il rapporto tra umani e macchine.copertina_libro_k_560

Di seguito un brano tratto dalla prefazione del libro di Davide Fant.

Il Demone di Tik Tok

Mi presento sono il demone di TikTok / A me lasciati andare e non farai più flop / Occhio ai cuoricini, collezionane tanti / Entra nella gara, sarai tra i più importanti / Ti mostro chi ha successo così presto capirai / Come essere apprezzato e il tuo status alzerai / Trucco 1: mostra ammicca – sarà mica un dramma / Aggiungi doppi sensi e poi spamma / Trucco 2: sii simpatico – spingi sul ridicolo / Trucco 3: sii estremo – gioca col pericolo!

Quello che avete letto è la voce del demone di TikTok. L’abbiamo evocata con un gruppo di adolescenti. Siamo riusciti a materializzarla addirittura in forma di rap.

Non molti sanno che ogni applicazione, anzi, ogni tecnologia, contiene un demone, una presenza che può essere anche molto insidiosa perché ha il potere di influenzare i nostri comportamenti senza che ne siamo consapevoli.

Possedere i poteri per percepirne la presenza è quindi più che mai importante: se percepiamo la direzione verso cui uno strumento vuole spingere il nostro agire possiamo attivare strumenti per resistergli, oppure scegliere di sostituirlo con un altro; siamo liberi di giocare la nostra parte.

È per questo che gli adepti di CIRCE, il Centro Internazionale di Ricerca per le Convivialità Elettriche, sono invitati nelle scuole, negli spazi culturali, incontrano gruppi di giovani e di meno giovani, per iniziare più persone possibile (quelle che lo desiderano…) a questa inusuale pratica emancipatoria.

Come ogni potere non è immediato prenderne possesso. Ci vuole la pazienza che ogni iniziato deve mantenere, ci vuole un cambio di sguardo, lo sforzo di muoversi su una prospettiva diversa; e poi è necessario un gruppo di riferimento per confrontarsi, camminare insieme, perché nessuna liberazione è mai solitaria.

In questo radicale ripensamento del nostro rapporto con la tecnologia, che non a caso riecheggia le tesi di Ivan Illich, adeguandole però al mondo digitale, Milani ci invita a instaurare una diversa relazione con quegli «esseri tecnici» – elettrodomestici, computer, robot industriali… – che ormai vivono con noi, rendendoci apparentemente sempre più potenti (e di fatto sempre più subordinati). E lo fa puntando l'attenzione su quelle gerarchie oppressive, tipiche delle nostre società, che si replicano anche nelle relazioni fra umani e macchine, producendo una tecnoburocrazia che intende comandare e governare le macchine proprio come comanda e governa gli umani. Eppure, ci dice Milani, un'altra evoluzione è ancora possibile. Se infatti l'attuale sistema tecnoburocratico poggia su scelte quotidiane di delega, sottomissione e conformismo, l'attitudine hacker rappresenta lo sguardo curioso di chi è alla ricerca di un uso conviviale delle macchine. Un approccio capace di riconfigurare la nostra visione tecnosociale, affrancandola dal rapporto comando/obbedienza proprio dell'immaginario gerarchico."

e ancora:

Per un’educazione emancipante alla tecnologia

"Il libro che avete tra le mani serve anzitutto a questo: a scovare demoni. Ci accompagna in un viaggio in cui, come nell’attività raccontata in apertura, si impara a guardare con occhi diversi le tecnologie: osservare con attenzione i dettagli, togliere gli strati, curiosare dietro gli schermi, per poi condividere quello che scopriamo. Ci propone una prospettiva rara, tanto più nel mondo educativo: quella di approcciare gli strumenti che fanno parte della nostra quotidianità focalizzando le dimensioni oppressive, di dominio, per poi aprire percorsi di emancipazione.

È un testo che non si limita alla parte teorico-critica, ma osa proporre nuovi sentieri percorribili, per quanto talvolta inconsueti. L’attività laboratoriale di cui ho raccontato è solo una delle tante declinazioni pratiche generate delle riflessioni che trovate nelle prossime pagine, una sfida a cui da diversi anni ci stiamo dedicando – tra sperimentazione, ricerca, divertimento – insieme allo stesso autore e agli altri compagni di avventure di CIRCE, più volte richiamata nel testo."

Indice del libro.

Prefazione di Davide Fant // Introduzione // CAPITOLO PRIMO Esperti // CAPITOLO SECONDO La rete, questa sconosciuta // CAPITOLO TERZO Evoluzioni tecniche // CAPITOLO QUARTO Questioni di scala // CAPITOLO QUINTO Attriti e frizioni. Ambienti tecnici associati // CAPITOLO SESTO Pedagogia hacker // Conclusione // Bibliografia di riferimento // Ringraziamenti

Leggi la scheda del libro nel sito dell'editore

Leggi la prefazione del libro di Davide Fant

Il libro è disponibile in tutte le librerie, sul sito dell'editore (acquista qui) e presto anche online con il metodo Vulgo. I materiali di approfondimento sono disponibili sul sito dell'editore

In questa puntata di DataKnightmare Walter Vannini inveisce contro i GAFAM, e questa non è una novità, ma anche contro una pletora di persone che a vario titolo, alcun* anche a titolo ufficiale, insistono sul fatto che non ci sono alternative ai prodotti delle bigtech, siano essi la suite per l'ufficio che il cloud per la Pubblica Amministrazione o per la Scuola.

Ha ragione! Infatti non solo non è vero che non ci sono alternative, ma queste ultime sono migliori delle offerte GAFAM, non fosse altro perché rispettano la privacy dei propri utilizzatori. In realtà, personalmente, i motivi per cui considero le alternative migliori delle offerte della BigTech sono molte di più della questione della difesa della privacy.

Ascolta il podcast

Vera e propria rivoluzione, il digitale era la promessa di un mondo più verde: meno carta stampata e viaggi ridotti. Tuttavia questa dematerializzazione ha delle conseguenze e gli impatti ambientali sembrano ancora essere sconosciuti o ignorati dal grande pubblico.

In un momento in cui l’obsolescenza programmata sta aumentando la produzione di dispositivi elettronici e il volume di dati digitali generati dall’umanità sta esplodendo, come possiamo rendere l’inquinamento digitale un problema visibile, ma soprattutto come possiamo ridurre l’impronta del digitale nella crisi climatica?

Dal punto di vista del suo ciclo vitale, la fabbricazione di un oggetto elettronico necessita la produzione di componenti complessi che richiedono energia, trattamenti chimici, acqua, ma soprattutto una notevole quantità di metalli preziosi. Questa industria contribuisce al 76% dell’esaurimento delle risorse non rinnovabili in tutto il mondo[1], per non parlare delle discutibili pratiche di estrazione e delle condizioni di lavoro spesso deplorevoli.

Leggi l'articolo completo sul sito di pressenza

La puntata si apre con alcuni aggiornamenti sulla vicenda del nuovo "governo" di Twitter: estremisti di destra che tornano, licenziamenti che vanno, spunte che vanno e vengono.

C'è poi la notizia delle rivolte nella fabbrica Foxconn che produce gli iPhone. Quali i motivi che spingono a ribellarsi?

Rimanendo in Cina, approfondimento sul tema delle restrizioni al commercio dei chip emanate dal governo USA: cosa dicono? in quale scenario si trovano? cosa c'è da aspettarsi?

Conclusione con 2 notizie: ancora un aggiornamento sul caso Z-Library e la situazione nel Salvador alla luce del crollo del Bitcoin. Il paese centramericano aveva infatti investito ingenti risorse in Bitcoin, facendone la sua valuta legale.

Ascolta la puntata sul sito di Radio Onda Rossa

Domenica 4 dicembre conduciamo il workshop "Giocare o Essere Giocati" a Roma all'interno della rassegna 1MSottoLaMetro. La partecipazione è gratuita.

WORKSHOP GIOCARE O ESSERE GIOCATI 4 DICEMBRE dalle 16.00 alle 19.00 Fusolab - Viale della Bella Villa 94, Roma

Impariamo a riconoscere i meccanismi della gamification nelle piattaforme social. Molti videogiochi catturano la nostra attenzione tanto da creare forme di dipendenza, costruite magistralmente sulle vulnerabilità comuni a tutti gli umani. In maniera simile siamo indotti a partecipare e contribuire senza sosta alle "comunità" online, costruite secondo tecniche di gamificazione. Ogni esperienza di interazione social diventa una complessa gara, con tanto di punti e classifiche, livelli e campioni. Conosciamo per esperienza diretta le regole di questi "giochi": se ci comportiamo bene riceviamo tanti "mi piace"; se siamo scarsi, restiamo a bocca asciutta. In ogni caso, non è mai abbastanza per "vincere", dobbiamo sempre impegnarci di più, il "gioco" non finisce mai...

Durante il laboratorio si farà un viaggio nella storia dei videogame e le loro ideologie, si giocherà al gioco delle piattaforme social e si scoprirà insieme come funziona la gamificazioni.

Per iscrizioni: https://1msottolametro.it/approfondimenti/giocare-o-essere-giocati

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I motivi per smettere di essere utenti delle piattaforme degli oligopoli USA sono vari e diversificati. Ciò non significa smettere immediatamente di utilizzare i social network e gli altri servizi delle grandi aziende tecnologiche americane.

Siamo tutte nella stessa barca e abbiamo tutte vulnerabilità che vengono sfruttate dalle megamacchine per farci passare molto tempo "attaccate" alle loro piattaforme. Si tratta di intraprendere un percorso alla scoperta degli automatismi che mettiamo in atto che ci impediscono di scegliere, inventando soluzioni che facciano tesoro delle alternative tecnologiche già esistenti.

Entriamo nel vivo e vediamo alcuni dei motivi per cui vale la pena intraprendere questo percorso.

Leggi l'articolo completo nel sito di C.I.R.C.E.