Il sito Doge.gov del Dipartimento per l’efficienza governativa, gestito da Elon Musk, sembra avere qualche problema. Creato di recente, dopo la registrazione del dominio avvenuta il 21 gennaio 2025, dovrebbe tracciare e riportare i tagli alle spese del governo federale, ma due dei contenuti pubblicati risultano anomali. Il primo riporta la frase «Questo è uno scherzo di un sito .gov» («This is a joke of a .gov site»), mentre il secondo «Questi “esperti” hanno lasciato aperto il loro database – roro» («THESE “EXPERTS” LEFT THEIR DATABASE OPEN – roro»).
DOGE è l’acronimo di Department Of Government Efficiency, organizzazione nata su iniziativa della seconda amministrazione Trump e guidata da Elon Musk con l’obiettivo dichiarato di ridurre gli sprechi e le spese federali nonché snellire le regolamentazioni e il sistema burocratico statunitense.
Prosegue la carovana CUB-COBAS per parlare della transizione digitale nella scuola. Dopo Catania, Palermo, Terni, Siena, Grosseto, la carovana toccherà altre città italiane. In programma ci sono Ancona, Cagliari, Milano, Roma, Torino, e molte altre.
Ecco le prossime date. (le date e le informazioni sono in aggiornamento)
La carovana vuole essere un momento di riflessione e un passo concreto verso una scuola più consapevole e inclusiva, capace di affrontare la trasformazione digitale senza perdere di vista la sua missione educativa e sociale.
Molti sono gli interventi che si succederanno nelle varie tappe della carovana, tra gli altri citiamo, Daniela Tafani, (docente di Filosofia Politica, UniPisa) e Stefano Borroni Barale (docente, CUB/SUR, CIRCE) che saranno affiancart di volta in volta da altre persone e docenti.
La partecipazione è gratuita e prevede l'esonero dal servizio ai sensi del CCNL (art.36) con rilascio del relativo attestato di partecipazione da presentare a scuola.
Torna per vedere gli aggiornamenti...
Un nuovo aggiornamento di Android permetterà agli sviluppatori di app di bloccare l'accesso agli utenti con device non aggiornati. Il motivo? La sicurezza. Così però si rischia di escludere milioni di persone da servizi di primaria importanza e si strizza l'occhio a condotte riconducibili all'obsolescenza programmata.
Gli aggiornamenti di PC, laptop, tablet e smartphone, si sa, non piacciono a nessuno. Nemmeno a farlo apposta vengono scaricati dal sistema operativo quando si ha necessità di utilizzare il device, bloccando tutti i lavori e ritardandone la chiusura. La loro installazione porta via parecchio tempo e, come se non bastasse, spesso peggiorano la situazione, rendendo il dispositivo ingovernabile, lento e instabile. Questi continui download ci ricordano insomma che non siamo pieni proprietari del software acquistato con l’hardware. Ma tra le tante pecche hanno comunque un vantaggio: mantenere alta la sicurezza del sistema, chiudendo falle precedentemente passate inosservate e inserendo nuove protezioni che rendano la vita un po’ più difficile agli hacker. Non tutti i download vengono per nuocere, dunque, ma tutti i download rischiano di portare un pochino più avanti le lancette dell’orologio che ticchettano la fine della vita del proprio device. Non pochi infatti parlano di obsolescenza programmata.
Dedichiamo la prima ora di trasmissione a commentare le "ultime" uscite dei vari social media e dei loro proprietari, uscite che ci confermano il loro orientamento destrorso (da ben prima dell'arrivo di Trump). Facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire come sono progettati i social media commerciali; di contro, diamo qualche spunto su come si possa approcciarsi alle tecnologie in maniera conviviale e non alienante.
Nella seconda parte, riprendiamo una vecchia puntata sulla cessione di Tim a KKR. La cessione è stata "necessaria", ci dicevano, per via dell'alto indebitamento di Tim. Ma da dove viene questo debito? Non certo dalle sue operazioni economiche reali, bensì proprio dalla privatizzazione che, a fine anni 90, avrebbe dovuto diminuire l'indebitamento dello Stato.
Commentiamo poi quel che sappiamo della vicenda Paragon, in cui i silenzi del governo confermano tutti i nostri sospetti.
Notiziole di chiusura:
Ascolta la trasmissione e i vari argomenti sul sito di Radio Onda Rossa
Riassunto: la settimana scorsa, Meta ha avvisato che Graphite, uno dei sistemi per lo spionaggio digitale prodotti da Paragon (azienda israeliana), era stato utilizzato per spiare una novantina di persone che utilizzano la sua applicazione WhatsApp, in diversi paesi del mondo, tra i quali Francesco Cancellato, direttore di Fanpage e Luca Casarini, capomissione edell’organizzazione non governativa Mediterranea. Paragon fornisce i propri servizi esclusivamente ai governi e alle loro istituzioni, offrendo per lo più sistemi che possono essere impiegati per spiare comunicazioni e altre attività sui dispositivi elettronici
Il governo italiano ha minimizzato la vicenda, affermando di aver monitorato solo sette numeri senza includere giornalistɜ o attivistɜ. Ma, in tutta risposta, la società israeliana ha reagito sospendendo il contratto con l'Italia, segnalando che il Paese ne aveva violato le condizioni.
Per capire meglio la situazione di seguito trovate alcuni aggiornamenti.
Cogliamo l'occasione della nascita del sito degli appuntamenti di Roma, roma.convoca.la, per parlare di Gancio. Un software progettato e realizzato con i principi delle tecnologie conviviali, distribuito con licenza libera, federato, nato dalla comunità per la comunità.
Una volta tanto vogliamo segnalare cose positive. Perché è importante che esista questo software e venga usato? Intanto perché si tratta di una possibilità concreta che associazioni, collettivi, centri sociali, smettano di pubblicare i propri appuntamenti nella pagina eventi di Facebook o su Instagram. A questo proposito, consiglio la lettura di "Perché conviene abbandonare le piattaforme delle Big Tech"
Ma c'è anche un altro motivo, forse ancor più importante. Utilizzare piattaforme basate su software libero, decentralizzate, in cui le regole d'uso non sono definite da altri fuori dalla nostra vita, ci costringe a ragionare insieme su quelle regole, cominciando a diminuire l'alienazione tecnica che fa si che venga delegato a 4 multinazionali americane la decisione su quale debba essere lo sviluppo della tecnologia digitale. Una tecnologia che permea completamente le nostre vite. Forse è il caso che a deciderne lo sviluppo siano anche le comunità che la usano.
L'adozione dal basso di piattaforme del genere necessita che siano definite delle regole comuni condivise: la policy. Che vuol dire? Si tratta di rispondere a delle domande, e rispondere insieme. Per esempio nel caso della piattaforma degli appuntamenti:
E' un processo che necessariamente porta le persone a parlarsi, a comprendersi, anche a mediare, per giungere ad una policy condivisa.
Sul sito di Gancio ci sono tutte (o quasi) le città che hanno adottato il software (non sono poche e sono in aumento)
Ci vediamo a... :)
Nell’attacco informatico con lo spyware Paragon, che ha colpito attivisti e giornalisti in tutto il mondo ci sarebbe anche Luca Casarini di Mediterranea Saving Humans.
Venerdì 31 gennaio, Meta, la società proprietaria di WhatsApp, ha notificato ufficialmente a Luca Casarini, attivista e tra i fondatori di Mediterranea Saving Humans, che il suo telefono è stato violato attraverso uno spyware tra i più sofisticati al mondo. Il software utilizzato è sviluppato dalla società israeliana Paragon Solutions, che lo ha fornito a "governi alleati degli Stati Uniti", senza dare ulteriori spiegazioni. Nello stesso giorno, testate giornalistiche internazionali hanno rivelato che circa 90 persone in oltre venti Paesi sono state prese di mira, tra cui attivisti per i diritti umani e giornalisti investigativi. Tra i "target" italiani anche il cellulare del direttore di Fanpage, Francesco Cancellato.
Il prodotto di Paragon, considerato uno spyware di sorveglianza avanzato, opera in modo simile a Pegasus di NSO Group: una volta infettato il dispositivo, l'operatore ha accesso completo ai dati dell'utente, potendo leggere anche messaggi inviati su app crittografate come WhatsApp o Signal. WhatsApp ha contattato le presunte vittime in privato, senza rilasciare dettagli pubblici sull'identità degli obiettivi colpiti.
Ascolta l'intervista a Casarini sul sito di Radio Onda d'Urto
Il colosso ha rimosso dalle sue linee guida sull'intelligenza artificiale il divieto di utilizzare la tecnologia a scopi potenzialmente dannosi.
Il 4 febbraio Google ha annunciato di aver aggiornato i principi che regolano l'utilizzo della sua intelligenza artificiale e di altre tecnologie avanzate. Il colosso ha eliminato i riferimenti in cui prometteva di non perseguire "tecnologie che causano o possono causare danni", "armi o altre tecnologie il cui scopo principale o la cui implementazione causa o facilita direttamente lesioni alle persone", "tecnologie che raccolgono o utilizzano informazioni per la sorveglianza violando norme accettate a livello internazionale", e ancora "tecnologie il cui scopo contravviene a principi ampiamente accettati del diritto internazionale e dei diritti umani".
Diversi dipendenti di Google hanno espresso la loro apprensione per le novità. “È profondamente preoccupante vedere che Google abbandona il suo impegno per l'uso etico della tecnologia AI senza alcun input da parte dei suoi dipendenti o del pubblico in generale – dice Parul Koul, sviluppatore di software di Google e presidente di un sindacato che rappresenta i lavoratori di Alphabet, la holding che controlla l'azienda –, nonostante la posizione storica del personale sia che l'azienda non dovrebbe entrare nel business della guerra”.
Apriamo la puntata parlando delle ultime svolte in maniera di Intelligenza Artificiale, in particolare facendo il quadro dell'ingresso delle industrie cinese nel mercato dei Large Language Models e provando a discutere dei risultati del CHIPS Act: è servito, o i recenti sviluppi mostrano che era ormai troppo tardi?
Ci spostiamo poi al mondo dei social media, segnalando la decisione di ValigiaBlu di uscire, oltre che da X, anche dalle piattaforme di Meta. Evidentemente il video di Zuckerberg che si inchina a Trump ha segnato un precedente, per quanto ci sembra che le principali criticità fossero già insite.
Nuovo caso di Malware sviluppato da aziende israeliane, e diffuso tramite Whatsapp. Molte le persone coinvolte, in decine di paesi, tra cui l'Italia. L'unico nome che conosciamo è proprio quello di un giornalista italiano, Francesco Cancellato, direttore di Fanpage.it.
Notiziole varie: dall'impatto delle sanzioni sul software libero, a come battere il boss finale della Nintendo, passando per l'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale nelle indagini.
La reputazione liberale del settore è fuorviante. Le sue tendenze reazionarie, che celebrano ricchezza, potere e mascolinità tradizionale, sono state chiare sin dalla mania delle dotcom degli anni Novanta.
Questo crescente "tecnofascismo", come lo avevano chiamato i critici dell'epoca, fu temporaneamente scongiurato dal crollo del mercato azionario delle dotcom del 2000. [...] Elon Musk , Peter Thiel e altri avevano assorbito le lezioni degli anni '90. All'inizio del nuovo millennio, erano pronti a lasciare il segno sul futuro, guidati dai sogni reazionari del passato.
I titani della Silicon Valley del 2025 stanno seguendo lo stesso schema. La scorsa settimana, Mark Zuckerberg ha annunciato che Meta avrebbe terminato i suoi programmi DEI (sulla diversità e identità di genere) e modificato le sue policy di piattaforma per consentire post più discriminatori e molesti. Nel podcast di Joe Rogan, Zuckerberg ha chiarito le sue motivazioni: ha affermato che la cultura aziendale si era allontanata dall'"energia maschile" e aveva bisogno di ripristinarla dopo essere stata "castrata".
Elon Musk ha rimodellato Twitter in X, una piattaforma che opera in gran parte come risposta alle affermazioni di un "virus del woke", l'ultima iterazione del "politicamente corretto". E lo stesso Marc Andreessen, il "bambino genio" degli anni '90, ha tratto sempre più ispirazione dai futuristi italiani, un movimento di artisti fascisti all'inizio del XX secolo che glorificavano la tecnologia mentre cercavano di "demolire" il femminismo.
Ma la storia della valle suggerisce che non si tratta di un glitch o di un'anomalia. È un crescendo di forze centrali per l'industria tecnologica, e l'attuale ondata di titani della tecnologia di destra sta costruendo sulle fondamenta della Silicon Valley.