Pillole

Pillole di informazione digitale

Segnalazioni di articoli su diritti digitali, software libero, open data, didattica, tecno-controllo, privacy, big data, AI, Machine learning...

Se approvata la norma obbligherà produttori e venditori a favorire la riparazione dei dispositivi rispetto alla sostituzione, favorendo modelli di business più sostenibili

La Commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (Imco) del parlamento europeo si è espressa favorevolmente sul diritto alla riparazione dei dispositivi elettronici. La misura ha come obiettivi quello di far risparmiare denaro ai consumatori favorendo il riutilizzo dei dispositivi ma anche quello di sostenere il Green deal europeo per la riduzione dei rifiuti. Sebbene la legge debba ancora affrontare il voto dell'assemblea plenaria del parlamento e del trilogo, ovvero il negoziato a tre tra Commissione, Consiglio e parlamento, la proposta, di cui si discute da alcuni anni, sembra iniziare a concretizzarsi. Secondo questa proposta i produttori e i professionisti della riparazione dovranno fornire informazioni chiare ai clienti, utilizzando un modulo standard europeo sui servizi di riparazione, consentendo ai consumatori di valutare e confrontare facilmente i diversi servizi disponibili. Inoltre, i venditori saranno tenuti a riparare i prodotti difettosi a un prezzo prefissato, anche al di fuori della garanzia. Questa disposizione, però, riguarda esclusivamente i prodotti che soddisfano le norme di riparabilità stabilite a livello Ue.

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Approvato emendamento della maggioranza al Ddl Concorrenza in Commissione IX al Senato per innalzare i limiti elettromagnetici da 6 a 15 v/m. Ma l'iter parlamentare è ancora lungo. Proteste dell'opposizione di Legambiente e consumatori.

Approvato questa mattina in IX Commissione del Senato un emendamento della maggioranza al Ddl Concorrenza che prevede l’innalzamento dei limiti elettromagnetici da 6 v/m a 15 v/m. L’emendamento, a firma di Pogliese, Amidei, Fellucchi e Maffoni, è stato votato fra le proteste dell’opposizione. Esulta il ministro del Made in Italy Adolfo Urso.

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Apriamo la trasmissione mandando un estratto dall'ultima puntata di stakkastakka riguardo alla scoperta da parte degli amministratori di un server di chat che le loro comunicazioni erano state intercettate da alcuni mesi. Il tutto scoperto grazie a delle attente analisi tecniche e al pressapochismo degli intercettatori. Il frammento che abbiamo mandato inizia intorno al minuto 20.

Raccontiamo di due leggi che avrebbero come scopo ufficiale la protezione dei bambini dalla pedopornografia, e come risultato reale quello della diminuzione della riservatezza per chiunque.
La prima è quella britannica, una legge effettivamente approvata, che si presenta con un testo molto generico che rimanda molte questioni a successivi regolamenti attuativi; da quanto si capisce, potrebbe applicarsi a praticamente qualsiasi servizio Internet che coinvolga lo scambio di dati tra utenti (diretto o indiretto che sia), mettendo a rischio da Wikipedia ai principali servizi di chat.
La seconda è quella europea, che invece è fortunatamente ancora allo stato di proposta, ed è nota con il nome di ChatControl. Anche se qui non c'è un testo definitivo, è interessante guardare la modalità con cui si sta discutendo, ovvero un lobbying abbastanza esplicito da sedicenti associazioni no-profit per la difesa dei diritti dei minori, che di fatto rappresentano gli interessi economici di aziende che operano nel settore della sorveglianza.

Passiamo così alle notiziole:

  • È lecito che youtube abbia tecnologie contro gli adblocker? Forse no, a meno che non lo scriva nella privacy policy
  • È più criminale fondare una banca o comprare un social network? Ce lo dirà Elon Musk
  • Apple non protegge il tuo MAC (address)
  • Merendine non adatte ai minori
  • Addio, addio amore... Ciao Wordpad, che il cestino ti sia lieve.

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Guerre di Rete - una newsletter di notizie cyber a cura di Carola Frediani
N.171 - 28 ottobre 2023

In questo numero:

  • Blackout su Gaza
  • AI, chi vuole avvelenare il dato
  • Lettera sull’AI
  • LLM e sanità
  • Italia, AI e comitati

INTERNET E CONFLITTO Blackout su Gaza

"Nella scorsa newsletter avevo raccontato come la Striscia di Gaza stesse subendo una progressiva riduzione della connettività. Negli ultimi tre giorni questa ha visto un ulteriore tracollo. Mentre le Forze di Difesa israeliane annunciavano di "espandere le operazioni di terra", il servizio che monitora internet Netblocks riferiva di un "crollo della connettività nella Striscia di Gaza". Vuol dire no internet, no comunicazioni telefoniche. Uno dei principali e ormai ultimi fornitori di telecomunicazioni palestinesi, Paltel, è stato fortemente colpito dagli intensi attacchi aerei, e ha dichiarato di aver subito "un'interruzione completa di tutti i servizi di comunicazione e internet" a seguito del bombardamento.
Interruzione confermata da Netblocks."

[...]

Leggi la newsletter sul sito di guerre di rete

"A partire dal mese di novembre 2023 il Ministero migrerà le vecchie caselle di posta @posta.istruzione.it su un nuovo sistema a seguito di decorrenza dei termini contrattuali."

Quello che il Ministero omette di dire è quale sarà il nuovo provider e quali sono le ragioni del cambio di fornitore.

Mentre il motivo del cambio di fornitore non è molto chiaro (la sezione vantaggi chiarisce solo in parte), il primo mistero è svelato facilmente visitando la sezione "Per saperne di più" sulla migrazione del sito del Ministero. Si legge: "Potrà accedere alla nuova webmail tramite il seguente link: https://outlook.office.com/". Ovvero il sistema di posta elettronica è "ospitato" sui server Microsoft.

Le domande a questo punto sono lecite:

  • siamo certi che passare da un fornitore di posta elettronica italiano (Aruba), compatibile con il regolamento per la protezione dei dati personali (GDPR) europeo, ad uno americano (Microsoft), con tutti i dubbi sulla medesima compatibilità di aziende USA e in attesa di un probabile nuovo ricorso e conseguente pronunciamento contrario della Corte di giustizia dell'Unione europea (sarebbe il terzo), sia negli interessi del sistema scuola italiano?
  • Siamo certi che i dati dei docenti "catturati" da Microsoft non siano usati all'insaputa degli insegnanti per "addestrare" ChatGPT?
  • Siamo certi che non sarebbe meglio, sia economicamente che per la crescita del sapere locale, adottare una soluzione basata su software libero (vedi gli esempi della Provincia autonoma di Bolzano)?

Queste le domande. Ci sarà mai risposta?

Quì per il sito del Ministero sulla migrazione

Per saperne di più sul GDPR

Cassandra Crossing/ Quanto è sfaccettato il problema delle capacità delle false IA e delle loro ''allucinazioni'' quando viene discusso nei salotti? E nel marketing? E nella filosofia?

Perché il termine allucinazioni è volutamente errato e ingannatore? Perché l'avere allucinazioni implica un funzionamento razionale e una percezione corretta del mondo o del dominio di conoscenza del sistema, in tutti gli altri casi.

E dove manca non solo intelligenza, ma anche il semplice determinismo, non è possibile, anzi è totalmente disonesto parlare di "allucinazioni", quando invece si tratta manifestazioni particolarmente forti della normale assenza di significato di tutte le risposte, anche quelle "esatte".

Leggi l'articolo su ZEUS News

Il lavoro a distanza permette di evitare l’emissione di circa 600 chilogrammi di anidride carbonica all’anno per lavoratore[1] (-40%)[2] con notevoli risparmi in termini di tempo (circa 150 ore), distanza percorsa (3.500 km) e carburante (260 litri di benzina o 237 litri di gasolio). È quanto emerge dallo studio ENEA sull’impatto ambientale dello smart working a Roma, Torino, Bologna e Trento nel quadriennio 2015-2018, pubblicato sulla rivista internazionale Applied Sciences.

“Nel nostro Paese circa una persona su due possiede un’autovettura, vale a dire 666 auto ogni 1000 abitanti, un dato che pone l’Italia al secondo posto in Europa per il più alto tasso di motorizzazione, dopo il Lussemburgo”, spiega Roberta Roberto, ricercatrice ENEA del Dipartimento Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili e co-autrice dell’indagine, insieme ai colleghi di altri settori dell’Agenzia Bruna Felici, Alessandro Zini e Marco Rao

Leggi l'articolo completo.

Nota: affinché sia possibile avere un'idea più precisa della riduzione di emissioni di CO2, sarebbe interessante conoscere di quanto aumentano le emissioni per mettere a disposizione dei lavoratori in smart working gli strumenti necessari. Per esempio quanto CO2 emettono i server per le videoconferneza usati in Smart Working?

La puntata inizia parlando di social network autogestiti: intervista a Puntarella Party, un nodo Mastodon autogestito di Roma.

Prosegue poi parlando di Intelligenza Artificiale provando a contribuire allo spunto che ha dato il Manifesto . È interessante che gruppi anche grandi prendano posizioni riguardo al rapporto con l'intelligenza artificiale, ma come possiamo articolare queste critiche senza basarci su arbitrarie distinzioni tra IA e non-IA?

Chiudiamo con qualche notizia:

  • Meta chiarisce la sua posizione riguardo al conflitto in Palestina: se ne parli, purché se ne parli male (di Hamas)
  • Le stampanti 3D sono a tutti gli effetti armi, almeno a NY
  • Ubuntu incappa in problemi con le traduzioni

Ascolta la puntata sul sito di Radio Onda Rossa

Anno 1996. La startup Lynx, uno spin-off non ufficiale del Laboratorio di Tecnologie Audivisive di Roma Tre, progetta realizza e produce in proprio WonderPark, un software per bambini piccoli, quelli che oggi non devono toccare i tablet perché poi non imparano a scrivere in corsivo (ma si sa, quelli nati nel ’90 era diversi).

Apprendere esplorando con le astronavi di WonderPark.

WonderPark è un ambiente didattico-giocoso multimediale rivolto ai più piccoli, dai tre anni in poi.

Completamente privo di messaggi verbali, la sua caratteristica principale è quella di mettere in corrispondenza lo spazio fisico con quello sonoro. Tutti gli oggetti hanno caratteristiche multimediali, mediante le quelli possono essere messe in relazione con gli altri.

Il software è stato progettato con una logica didattica, seguendo gli Orientamenti della Scuola Materna. Le attività proposte vanno dal riconoscimento di forme, colori e segni, all’ordinamento di serie di oggetti secondo criteri temporali o casuali, dalle operazioni logiche di base all’elaborazione di strategie per la risoluzione di problemi.

Ecco le attività proposte e i rispettivi giochi:

  • riconoscimento di forme, colori e segni (Anelli/Uovolution, Domino, Blocchi)
  • ordinamento di serie (Macchine logiche/Pekke)
  • elaborazione di strategie per la risoluzione di problemi (Labirinti, Chiodini/Noociti, Ruote).
  • categorizzazione e operazioni logiche di base (Mangiatutto/Magazziniere).

Leggi l'articolo sul sito di Stefano Penge

In settimana il Parlamento Europeo dovrebbe votare la direttiva ChatControl. Una legge stupida e inutile, che vuole abolire la segretezza delle telecomunicazioni con la solita scusa di "proteggere i bambini".

Ascolta il podcast della puntata di "DataKnightmare: L'algoritmico è politico"

Puntata del 15 ottobre 2023
I sistemi di predizione del crimine non funzionano. Negli USA, dove i sistemi predittivi cominciano ad avere una certa diffusione, è stato fatto uno studio sulla loro accuratezza: il risutato è che questa è minima, con valori <1%. Il sistema studiato è paranoico, cioè predice un numero di crimini quasi 100 volte superiore a quelli segnalati e comunque la corrispondenza tra crimini predetti e segnalati è ridicolmente bassa.

L'Antitrust USA indaga su Google ed Amazon per pratiche scorrette che porterebbero a generare situazioni di monopolio con danno ai venditori/inserzionisti e di conseguenza ai consumatori.

La Microsoft vira al nucleare: è vero? Effettivamente stanno assumendo qualcuno per studiare la fattibilità di alimentare i data center con piccoli reattori di IV generazione.

Infine, le notiziole: parliamo di un cavo sincero che ammette di mandare tutti i tuoi dati in Cina, della sparizione di un utile add-on su Firefox, della dipartita del mai dimenticato (!) VBScript e della possibilità che Windows abbia licenze in abbonamento.

Ascolta la puntata su Radio Onda Rossa

Una foto di Enrico Berlinguer con Yasser Harafat, datata 1982 e accompagnata da alcune righe sul pensiero del segretario del Pci morto nel 1984 sulla questione israelo-palestinese, tratte da una biografia scritta da Chiara Valentini. È l’ultimo post della pagina Facebook e Instagram collegata al sito enricoberlinguer.it, 500 mila e 17 mila follower ciascuna. Ma per qualche giorno non l’ha vista nessuno. “Siamo passati da migliaia di visualizzazioni l’ora a poche decine”, racconta Pierpaolo Farina, che gestisce questi account e quelli di WikiMafia, di cui è direttore. Vicenda denunciata anche sul suo sito. La pubblicazione di quel post risale al 9 ottobre, il secondo giorno dell’operazione militare di Israele sulla Striscia di Gaza, in risposta agli attacchi di Hamas del 7, che hanno fatto 1400 morti e la presa di 199 ostaggi.

L’esperienza di Farina è condivisa da centinaia di utenti dei social network: Instagram e Facebook e TikTok. In Italia come altrove.

Leggi l'articolo su "Il Fatto quotidiano"

Cassandra Crossing/ Riparare “uber alles”. Perché poter aggiustare da soli un nostro oggetto è così importante da farne una battaglia storica? Perché dovremmo scriverne ai nostri candidati eurodeputati e impegnarci personalmente?

Qualche tempo fa il governatore del Minnesota ha emanato una nuova legge per garantire il "diritto di riparare" ai cittadini del suo stato.

Per farla breve, la legge impone ai fabbricanti di prodotti colà venduti di fornire a termini "ragionevoli" entro 60 giorni gli strumenti e la documentazione per consentire ai possessori, che abbiano la fortuna di abitare in Minnesota, di riparare autonomamente i loro oggetti acquistati.

Chi in questi anni abbia letto testate tecnologiche ricorderà certamente molti articoli che parlavano di lotte tra aziende ed utenti finali per il diritto di riparare gli oggetti.

Un caso, ancora molto agli onori della cronaca, è quello della fabbrica di trattori John Deere. Questa azienda produce trattori molto tecnologici e governati da software, ed è in grado, da remoto, di bloccare le macchine vendute.

Leggi l'articolo su ZEUS News

A volte osannata come tecnologia rivoluzionaria, altre volte accompagnata da dubbi e paure, l’intelligenza artificiale è stata negli ultimi mesi al centro del dibattito, purtroppo spesso inquinato da mitologie turbocapitaliste o da incomprensioni sulle sue effettive potenzialità. Partendo dallo stato della ricerca, passando per le conseguenze nel mondo del lavoro, nei rapporti geopolitici e nell’immaginario comune, proviamo a delineare un quadro realistico sul ruolo di questa tecnologia

Alune riflessioni sull'Intelligenza Artificiale e sulle possibilità di ricerca e di intervento "di parte" di Daniele Gambetta in due parti

leggi la prima parte sul sito di DinamoPress

e la seconda parte: "Technic and magic: animismo di piattaforma e svolta linguistica 2.0"

Insieme a centinaia di altri siti di tutto il mondo, il manifesto ha bloccato i software che "alimentano" le enormi banche dati private delle IA

  • L'uso dei contenuti del manifesto per programmi di machine learning e IA è vietato salvo accordo scritto preventivo con la cooperativa
  • Tra i principali siti del mondo, uno su quattro sta bloccando l'accesso illimitato delle IA ai propri contenuti
  • E' una dichiarazione politica che mira a difendere il pubblico e la società da una espropriazione che potrebbe essere irreversibile

Leggi l'articolo su "Il Manifesto"

La comodità dei servizi di Google non è esente da inconvenienti. Per conformarsi alle leggi vigenti, le Big Tech non esitano a condividere i dati dei loro utenti con le forze dell’ordine e con i Governi che dispongono dei mandati giudiziari appropriati, una peculiarità che sta generando nuovi stratagemmi di sorveglianza e investigazione.

Recentemente, Bloomberg ha pubblicato un report in cui ha esplicitato l’esistenza di una pratica poliziesca che si appoggia sui dati di geo-fencing accumulati delle varie imprese tecnologiche. In termini semplici: le autorità costringono le aziende a comunicare quante e quali dispositivi sono transitati in una specifica area geografica durante un lasso di tempo ben definito. Queste informazioni, spesso eccessivamente dispersive, vengono successivamente raffinate richiedendo a Google di tracciare le informazioni di coloro che hanno effettuato determinate ricerche sul web. Coloro che si trovano nei punti di contingenza delle due liste finiscono spesso con l’essere indagati, poco importa che la loro presenza in loco fosse innocente o casuale.

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Perché dovrei preoccuparmi se non ho nulla da nascondere. Perché dovrei condividere con una macchina cose che, se sommate, non direi neanche alla persona più cara?

Etica Digital ha rilasciato il livello 2 di PrivaSì, la guida semplice e gratuita alla privacy in rete.

Ecco l'indice:

  • Livello 0: Introduzione
  • Livello 1: Limitare i danni
  • Livello 2: Mezzi per muoversi
  • Livello 3: Compartimentare

Leggi la guida sul sito privaSI di etica Digitale

Il piano nazionale di ripresa e resilienza prevede diverse misure volte a potenziare e migliorare i servizi offerti dalle pubbliche amministrazioni. I fondi già assegnati in questo ambito sono circa 1,6 miliardi. Vediamo a cosa servono e come si distribuiscono sul territorio.

Sono 8 gli investimenti del Pnrr e del fondo complementare pensati per rafforzare e migliorare i servizi digitali della pubblica amministrazione.

I fondi già assegnati ammontano a circa 1,6 miliardi. La Lombardia è la regione che riceve più fondi (202,7 milioni). Seguono il Piemonte (124,5) e il Veneto (97,3).

Se si escludono i progetti di ambito nazionale, alle regioni del mezzogiorno va il 35,8% delle risorse stanziate finora.

A livello comunale, Palermo è il territorio che riceve la maggior quota di risorse (circa 3,5 milioni di euro). Seguono i comuni di Roma (2,9), Venezia (2,7) e Verona (2,5). Leggi tutto sul sito di OpenPolis

Puntata quasi monografica: a partire dalla recente entrata in vigore di una legge che permette il riutilizzo di rifiuti elettronici, parliamo non solo della legge e dei regolamenti che prescrive, ma anche del modo in cui questi ed altri regolamenti vengono creati, degli enti che scrivono i testi e di quali settori economici e sociali vengono da essi rappresentati.

Per concludere, una singola notiziola: gli ultimi iPhone sono più riparabili, sì, ma solo per Apple stessa. Tutto merito del parts-pairing.

Ascolta la puntata sul sito di Radio Onda Rossa

Agnese Trocchi di C.I.R.C.E. parteciperà al dibattito durante la digital week di Milano.

I sistemi distribuiti, che appassionarono i pionieri della comunicazione in rete in virtù delle loro caratteristiche di decentralizzazione, sono stati invece piegati a logiche di centralizzazione esasperate, dettate dalla corsa alla capitalizzazione del dato. Abbiamo coinvolto tre esperti di diverse discipline per un appassionante viaggio multidisciplinare attraverso il passato, il presente e il futuro dei sistemi distribuiti e il loro impatto sulla società contemporanea. Esploreremo l'evoluzione in corso nelle relazioni tra esseri umani e tecnologia e ci chiederemo come è possibile trasformare il modo in cui sviluppiamo e utilizziamo le tecnologie per ottenere ecosistemi digitali più inclusivi ed equi. Come possiamo oggi riscoprire le tecnologie conviviali? Con quali architetture hardware e software?

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