piracy shield Internet
Potenziamenti in vista per la piattaforma nazionale anti-pirateria a un anno dal lancio: nuove sanzioni, stop ai limiti dei domini bloccati e guai a diffondere informazioni sulla tecnologia.
Prime televisive, trasmissioni esclusive, forse anche le serie: non è chiaro quale sia l’orizzonte che Piracy Shield vorrebbe raggiungere. Ma è chiara la preoccupazione degli internet service provider, che sono stati convocati in una serie di tavoli tecnici a gennaio di quest’anno per una presentazione delle novità in arrivo.
Tra queste l’eliminazione del limite alla quantità di risorse web che possono essere bloccate, stabilita originariamente proprio a tutela degli internet service provider più piccoli, per i quali tutta l’operazione è un costo vivo che non porta alcun guadagno. Un altro punto all’ordine del giorno è il reindirizzamento degli indirizzi Ip verso una pagina che informa l’utente che il sito richiesto offre contenuti illegali ed è per questa ragione bloccato. Come vedremo, si tratta di una misura tecnicamente irrealizzabile. Infine, la grande novità sarà l’introduzione di sanzioni nei confronti degli stessi internet service provider.