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Pillole di informazione digitale

Segnalazioni di articoli su diritti digitali, software libero, open data, didattica, tecno-controllo, privacy, big data, AI, Machine learning...

Amazon Ring e non solo: coi nuovi ritrovati della “casa intelligente” ci stiamo costruendo da soli un network di sorveglianza a uso e consumo delle forze dell'ordine

A Jackson, Mississippi – secondo il racconto della Electronic Frontier Foundation, no profit in difesa della privacy – “il centro controllo della polizia condurrà un programma pilota di 45 giorni per visualizzare in streaming ciò che viene ripreso dalle videocamere dei negozi e delle casa, comprese quelle di Amazon Ring, che partecipano al programma”. Leggi tutto su Wired

Cina. Sotto la spinta dell’opinione pubblica cinese, per la prima volta una metropoli ha presentato una bozza di legge per arginare il riconoscimento facciale all’interno dei complessi residenziali. Spesso in Occidente rimaniamo impressionati dalla facilità con la quale la tecnologia è entrata nella vita quotidiana dei cinesi. Certi aspetti di questo tema, per altro, ci riguardano da vicino e faremmo bene a osservare cosa accade in un posto così lontano, ma pur sempre inserito – sebbene con le proprie «caratteristiche» – all’interno di un contesto globale.

Uno degli aspetti più rilevanti è senza dubbio quello del riconoscimento facciale, ormai utilizzato in molte attività e luoghi anche in Occidente, spesso senza neanche il consenso, o quanto meno un parere, della cittadinanza.

Leggi l'articolo completo di Simone Pieranni su il Manifesto

I sovranisti digitali dicono che l'Italia deve gestire i dati dei propri cittadini. Intanto nasce Gaia-X e la Corte di Giustizia Europea invalida l'accordo "Privacy Shield" con gli USA, ma siamo sicuri che abbiamo davvero bisogno di memorizzare tutti questi dati?
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Da Internazionale: Dana Mackenzie, Knowable, Stati Uniti

L’edonometro è un sistema informatizzato per valutare la nostra felicità e la nostra disperazione.

L’edonometro è uno strumento relativamente recente in un campo in cui ormai da cinquant’anni gli informatici cercano di valutare lo stato emotivo del mondo usando i computer. Per costruirlo, l’informatico dell’Uvm Chris Danforth ha dovuto insegnare a una macchina a capire le emozioni dietro i tweet analizzati (nessun essere umano potrebbe mai leggerli tutti). Questo processo, chiamato analisi del sentimento, ha fatto grandi progressi negli ultimi anni, trovando molteplici applicazioni.

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