I Copernicani lanciano DepreDATI
DepreDATI è un laboratorio in cui si imparano e si condividono le tecniche di difesa dalla sorveglianza digitale.
Si rivolge a tutti coloro che hanno a cuore la propria privacy nel mondo digitale e che non vogliono essere profilati dalle Big Tech. Ci proponiamo a non specialisti, non geek, non maghi dell’informatica, che vogliono riappropriarsi della loro vita digitale e non regalare la propria identità a chi ne trae profitto.
La progressiva privatizzazione di Internet da parte delle Big Tech ha costruito un’economia dal valore inimmaginabile. A ottobre 2022 la capitalizzazione dei GAFAM (Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft) è stata stimata nell’ordine dei 7 triliardi di dollari, poco meno della metà del PIL di tutti i Paesi dell’Eurozona.
La spesa pubblica italiana ha creato un mercato nazionale oramai saturo pronto a spingersi all’estero. Ma l’Italia non è pronta per controllarlo
Un'inchiesta di IRPI media Italia.
Il 10 marzo 2022 il Parlamento europeo ha istituito la commissione speciale PEGA per investigare sugli abusi compiuti da alcuni Stati membri che hanno usato lo spyware Pegasus, prodotto dall’azienda israeliana NSO, contro giornalisti e avversari politici. Questa tecnologia, considerata tra le più efficaci nel mondo della sorveglianza, ha dato prova di essere in grado di rivelare il contenuto e le attività degli smartphone sui quali viene installata all’insaputa del bersaglio. Tuttavia la strutturale mancanza di controlli su chi l’acquista ha spesso fatto sì che gli spyware venissero utilizzati da governi o forze di polizia repressive, se non da vere e proprie organizzazioni criminali.
Ma l’attività di PEGA, concentrata esclusivamente sui prodotti dell’azienda israeliana, rischia di lasciare campo libero alle altre aziende europee. Gli Stati membri possono contare infatti su una vasta offerta assicurata dalla grande quantità di società, prime fra tutte quelle italiane. Lo ha ricordato, lo scorso agosto, l’esperto di sicurezza informatica membro del Security Lab di Amnesty International, Claudio Guarnieri, quando è stato audito dalla commissione investigativa speciale: in Europa ci sono almeno nove aziende note produttrici di spyware, e sei di queste in Italia.
Leggi l'inchiesta sul siti di IRPI Italia
Un webinar di Elena Pesaresi, Funzionario del Garante per la protezione dei dati personali.
Senza nominarle esplicitamente Pratesi mette in guardia sull'uso di piattaforme per la didattica a distanza, per le videoconferenze, per gli esami a distanza che non sono conformi al GDPR e costituiscono una violazione del diritto alla privacy degli studenti e dei lavoratori di scuole e università, oltre che essere un problema per la libertà di insegnamento. Il video dura circa un'ora.
A partire dalle note vicendi dell'aggressione a alla stazione ferroviaria di Roma Termini avvenuta il 31 dicembre, parliamo del riconoscimento facciale.
Facciamo anzitutto una breve cronistoria del riconoscimento facciale, distinguendolo dalla "mera" videosorveglianza.
Uno sguardo alla situazione legale in Italia e andiamo ad indagare le basi del riconoscimento facciale, gli effetti che produce nei luoghi in cui è già utilizzato, i motivi profondi per cui è discriminatorio.
Non solo il riconoscimento facciale non funziona bene come ci vogliono dire. Gli errori che questi sistemi producono sono in maniera schiacciante più pesanti per i gruppi marginalizzati (in particolare le donne nere). Questi errori hanno delle ripercussioni reali sulla vita di queste persone. La ragione profonda di questi errori non è il caso ma esattamente la loro condizione di marginalizzazione. Sono quindi sistemi che riproducono ed amplificano le oppressioni già esistenti.
Cerchiamo di tenere uno sguardo sull'automazione, dato che la creazione di un dibattito consapevole su questo tema non è più rimandabile.
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Che cosa decide se la tecnologia contribuisce al nostro benessere, ai diritti umani e alla democrazia o se li deteriora? Cosa distingue la buona tecnologia dalla cattiva tecnologia? E visto che ci siamo, cosa distingue il telescopio di Galileo e le lenti a contatto da Google e Facebook? E perché è importante se consideriamo o no noi stessi come dei cyborg ?
Tutti dobbiamo cercare di capire le risposte a queste domande. Altrimenti il prezzo per non averlo fatto potrebbe essere davvero molto alto. Queste non sono domande solo sulla tecnologia. Sono domande fondamentali su ciò che significa essere umani nell’era del digitale e delle connessioni in rete. Il modo in cui scegliamo di rispondere a queste domande ha conseguenze fondamentali per il nostro benessere, sia personale che sociale. Le risposte che scegliamo determineranno il carattere delle nostre società e, a lungo termine, potrebbero anche avere un impatto sulla sopravvivenza della nostra specie.
Leggi l'articolo completo tradotto da Nilocram
Puntata fiume per rimediare alla vacanza di 2 settimane fa.Parliamo di tracciamento, che sia fatto di stati o di aziende.
Riprende la nuova stagione delle dita nella presa, ripartendo da social network, sorveglianza, smartphone...
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WFH - Watched from Home: Office 365 and workplace surveillance creep
da Etica Digitale: Microsoft: l'azienda consente al datore di lavoro di monitorare tutte le attività legate ai prodotti Office 365, e di leggere i contenuti delle chat e delle mail tramite Teams e Outlook.
Attraverso il "Microsoft Office 365 Admin Center" un amministratore può selezionare specifici utenti e leggere diverse informazioni sui dipendenti, tra cui: quanto tempo hanno passato in chiamate, quanti messaggi hanno scambiato, a quante riunioni hanno partecipato e quali dispositivi hanno usato. È anche possibile accedere a documenti, e-mail e messaggi delle persone su Teams.
Questo aspetto è in verità specificato nell'informativa sulla privacy dell'azienda, tuttavia è così seppellito nel testo che è pressoché impossibile notarlo. A prescindere, i dipendenti spesso non hanno altra scelta che acconsentire all'utilizzo di tali programmi.
Stati uniti. Nebraska, incriminate una madre e la figlia adolescente. Dalle conversazioni su Messenger emerge che la ragazza ha preso un farmaco abortivo
Messaggi privati, registrazioni audio e video, immagini: un totale di 300 megabyte di dati relativi agli account di una madre e sua figlia adolescente – Jessica e Celeste Burgess – consegnati da Facebook alle forze dell’ordine del Nebraska in un caso di presunto aborto.
La puntata è dedicata principalmente all'intelligenza artificiale, partendo dalla notizia del licenziamento di Blake Lemoine, dipendente di Google che aveva dichiarato che un chatbot basato su IA poteva essere considerato senziente. Evidentemente, Google non apprezza affermazioni esagerate sulle IA che sviluppa e preferisce avere un profilo più basso. Come spiegare, altrimenti, la collaborazione tra Google e il governo israeliano in tema di sorveglianza basata su intelligenza artificiale?
Diamo anche alcune altre notizie - di serietà variabile - riguardanti gli sviluppi dell'intelligenza artificiale.
Ma esiste anche una sorveglianza "stupida": niente IA, ma tanto cloud, dall'uso della domotica al prelevamento del DNA alla nascita, tutto fa brodo.
Infine alcune notiziole: ancora problemi per Google dal GDPR; i giudici americani fanno ricerche come gli studenti delle superiori (su wikipedia); il trenino "Termini-Centocelle", grazie ai lavori di ammodernamento, viaggerà su un futuristico binario unico per 1,5km; ma soprattutto, pare che stavolta il copyright per Topolino scada sul serio!
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