Pillole

Pillole di informazione digitale

Segnalazioni di articoli su diritti digitali, software libero, open data, didattica, tecno-controllo, privacy, big data, AI, Machine learning...

I raccapriccianti atti di terrorismo avvenuti nei giorni scorsi in Libano attraverso cercapersone e ricetrasmittenti sono una eclatante manifestazione di uno degli aspetti meno compresi della rivoluzione digitale.

Relativamente poche persone, infatti, hanno messo a fuoco il fatto il mondo si sta computerizzando, processo che sta causando, oltre al resto, alterazioni profonde nei rapporti con l’ambiente in cui viviamo, oggetti inclusi.

La prima fase della computerizzazione del mondo è stata palese perché è stata semplicemente la fase della diffusione dei computer tradizionali, dai cosiddetti mainframe agli attuali desktop e notebook. Negli ultimi 20-30 anni, però, la miniaturizzazione dei componenti e il drastico calo dei costi (anche della connessione a Internet) ha avviato una seconda fase, meno visibile e soprattutto meno compresa, che sta portando a computerizzare un numero crescente di esseri umani, di spazi e di cose.

leggi l'articolo di Juan Carlos De Martin

Carlo Milani di C.I.R.C.E. sarà ospite il 10 dicembre 2023 alle 10 di mattina presso il CVS di Roma per parlare di Tecnologie Conviviali e cittadinanza con un approccio decisamente critico.

Scrivono gli organizzatori:

"Tempo fa se ne discuteva "Roma ha bisogno di più tecnologia! Alla Capitale serve un data warehouse!". Forse Carlo Milani, l'ospite del nostro evento, avrebbe qualcosa da ridire. Saggista, traduttore e ricercatore associato di portata internazionale: incontriamo uno degli analisti più anticonformisti e controculturali nella riflessione contemporanea sulle tecnologie.

Leggi sul sito di CIRCE

Metropoli e controllo. La Cina esporta hardware e «standard» per smart city in tutto il mondo. Ma il progetto simbolo vicino a Pechino non sta funzionando

Nella narrazione futuristica e iper tecnologica cinese, le smart city costituiscono una sorta di riassunto nel quale finiscono i tanti aspetti della nuova postura cinese: città di due milioni e mezzo di abitanti circa, completamente sostenibili, con il traffico regolato da algoritmi, con auto a guida autonoma a sfrecciare silenziose su strade pulite e cittadini controllati 24 ore su 24.

LA CINA STA SVILUPPANDO 500 progetti di smart city, seguendo le direttive del Partito e del presidente Xi Jinping in persona che si è più volte espresso al riguardo, chiedendo di sviluppare la nascita di «città intelligenti e sicure». Come spesso accade per questo processo tecnologico cinese, le componenti, l’hardware e il software, costituiscono anche uno dei comparti che la Cina esporta. Secondo uno studio del 2020 di Rwr ADvisory, la Cina avrebbe già sottoscritto oltre 100 accordi per esportare «pacchetti» per città «intelligenti» e «sicure» (oltre 70 all’interno del progetto della Nuova via delle Seta).

Leggi l'articolo di Simone PIeranni su "il Manifesto"