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Pillole di informazione digitale

Segnalazioni di articoli su diritti digitali, software libero, open data, didattica, tecno-controllo, privacy, big data, AI, Machine learning...

Venerdì 17 novembre alle ore 18.00 Nicola Villa intervisterà Stefano Borroni Barale in occasione dell’arrivo in libreria del suo libro pubblicato da Altreconomia “L’intelligenza inesistente. Un approccio conviviale all’intelligenza artificiale”.

L’intelligenza artificiale ci viene raccontata con parole iperboliche:

  • innovazione rivoluzionaria
  • rischio esistenziale per l’umanità
  • fattore di cambiamento totale
  • rivoluzione totale dell’istruzione

Cosa c’è di vero? Come sta impattando questa ennesima invenzione tecnologica sulla scuola?

Per garantire la qualità della connessione e poter al tempo stesso, se lo volete, proporre quesiti all’autore. è richiesta gentilmente l'iscrizizone a questo link:

https://inesistentepres.vado.li/

venerdì 17 Novembre 2023 ore 18:00 - 19:00

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Calcolo non è solo informatica, informatica non è solo intelligenza artificiale, intelligenza artificiale non è solo Large Language Models e agenti discorsivi che al mercato mio padre comprò.

Siamo sull’autostrada A1 tra Bologna e Firenze, provenienti da Venezia. L’itinerario è molto semplice, e stimiamo di essere a casa per cena. Siccome però c’è parecchio traffico, accendiamo il navigatore (quello di serie dell’auto, una versione un po’ datata) per avere un’idea più precisa dell’ora di arrivo. Il navigatore, anzi la navigatrice, sulla base di un avviso di traffico di TMC, ci avverte che la variante “Direttissima” è chiusa al traffico e ci consiglia di prendere la “Panoramica”. L’ora di arrivo prevista è diventata 21:30, ma pazienza.

I cartelloni luminosi sull’autostrada però non ne fanno cenno. Approssimandoci al bivio vediamo che sono in tanti a prendere la Panoramica, molti più del solito. Dopo un po’ di esitazioni decidiamo di fidarci della società Autostrade per l’Italia e imbocchiamo la Direttissima, e che Dio che la mandi buona.

La navigatrice a questo punto va nel panico. Prima ci consiglia un’inversione a U, poi dice che non è in grado di suggerire nessun itinerario, poi comincia a ri-ri-ricalcolare il percorso, mostrando come ora di arrivo le 8:30 (!). Dopo un po’ di aggiustamenti (5:30, poi 2:30) si placa e ci avverte che arriveremo a casa alle 21:35 – cosa che difatti accadrà.

Leggi l'articolo sul sito Digi Tales di Stefano Penge

Cassandra Crossing/ Quanto è sfaccettato il problema delle capacità delle false IA e delle loro ''allucinazioni'' quando viene discusso nei salotti? E nel marketing? E nella filosofia?

Perché il termine allucinazioni è volutamente errato e ingannatore? Perché l'avere allucinazioni implica un funzionamento razionale e una percezione corretta del mondo o del dominio di conoscenza del sistema, in tutti gli altri casi.

E dove manca non solo intelligenza, ma anche il semplice determinismo, non è possibile, anzi è totalmente disonesto parlare di "allucinazioni", quando invece si tratta manifestazioni particolarmente forti della normale assenza di significato di tutte le risposte, anche quelle "esatte".

Leggi l'articolo su ZEUS News

La puntata inizia parlando di social network autogestiti: intervista a Puntarella Party, un nodo Mastodon autogestito di Roma.

Prosegue poi parlando di Intelligenza Artificiale provando a contribuire allo spunto che ha dato il Manifesto . È interessante che gruppi anche grandi prendano posizioni riguardo al rapporto con l'intelligenza artificiale, ma come possiamo articolare queste critiche senza basarci su arbitrarie distinzioni tra IA e non-IA?

Chiudiamo con qualche notizia:

  • Meta chiarisce la sua posizione riguardo al conflitto in Palestina: se ne parli, purché se ne parli male (di Hamas)
  • Le stampanti 3D sono a tutti gli effetti armi, almeno a NY
  • Ubuntu incappa in problemi con le traduzioni

Ascolta la puntata sul sito di Radio Onda Rossa

Puntata del 15 ottobre 2023
I sistemi di predizione del crimine non funzionano. Negli USA, dove i sistemi predittivi cominciano ad avere una certa diffusione, è stato fatto uno studio sulla loro accuratezza: il risutato è che questa è minima, con valori <1%. Il sistema studiato è paranoico, cioè predice un numero di crimini quasi 100 volte superiore a quelli segnalati e comunque la corrispondenza tra crimini predetti e segnalati è ridicolmente bassa.

L'Antitrust USA indaga su Google ed Amazon per pratiche scorrette che porterebbero a generare situazioni di monopolio con danno ai venditori/inserzionisti e di conseguenza ai consumatori.

La Microsoft vira al nucleare: è vero? Effettivamente stanno assumendo qualcuno per studiare la fattibilità di alimentare i data center con piccoli reattori di IV generazione.

Infine, le notiziole: parliamo di un cavo sincero che ammette di mandare tutti i tuoi dati in Cina, della sparizione di un utile add-on su Firefox, della dipartita del mai dimenticato (!) VBScript e della possibilità che Windows abbia licenze in abbonamento.

Ascolta la puntata su Radio Onda Rossa

A volte osannata come tecnologia rivoluzionaria, altre volte accompagnata da dubbi e paure, l’intelligenza artificiale è stata negli ultimi mesi al centro del dibattito, purtroppo spesso inquinato da mitologie turbocapitaliste o da incomprensioni sulle sue effettive potenzialità. Partendo dallo stato della ricerca, passando per le conseguenze nel mondo del lavoro, nei rapporti geopolitici e nell’immaginario comune, proviamo a delineare un quadro realistico sul ruolo di questa tecnologia

Alune riflessioni sull'Intelligenza Artificiale e sulle possibilità di ricerca e di intervento "di parte" di Daniele Gambetta in due parti

leggi la prima parte sul sito di DinamoPress

e la seconda parte: "Technic and magic: animismo di piattaforma e svolta linguistica 2.0"

Insieme a centinaia di altri siti di tutto il mondo, il manifesto ha bloccato i software che "alimentano" le enormi banche dati private delle IA

  • L'uso dei contenuti del manifesto per programmi di machine learning e IA è vietato salvo accordo scritto preventivo con la cooperativa
  • Tra i principali siti del mondo, uno su quattro sta bloccando l'accesso illimitato delle IA ai propri contenuti
  • E' una dichiarazione politica che mira a difendere il pubblico e la società da una espropriazione che potrebbe essere irreversibile

Leggi l'articolo su "Il Manifesto"

Newsletter N.168 - 24 settembre 2023 a cura di Carola Frediani.

In questo numero:

  • Identikit di OpenAI
  • Ora si può usare Bard con Gmail
  • Copilot AI alla conquista di Windows 11
  • Arriva DALL-E 3
  • TikTok spinge sulle etichette per i contenuti generati da AI
  • AAA etichettatori cercasi, dagli studenti cinesi ai carcerati finlandesi agli scrittori senza un soldo
  • Cosa c’è dietro l’ultimo aggiornamento dell’iPhone
  • La bio su Musk

Leggi la newsletter sul sito di guerre di rete

Cosa ci insegna la storia di ELIZA, il primo chatbot che sembrava conversare come un umano. A partire da come il suo creatore divenne un critico feroce della perdita di autonomia dell’umano.

Tra i tanti ruoli che ChatGPT ha rapidamente iniziato ad assumere nelle vite dei milioni di utenti che lo utilizzano su base quasi quotidiana, ce n’è uno probabilmente inatteso. Per molti, il sistema di OpenAI con cui è possibile conversare su ogni argomento, e spesso in maniera convincente, è diventato un amico, un confidente. Addirittura uno psicologo. Una modalità non prevista (almeno esplicitamente) da OpenAI, ma scelta da un numero non trascurabile di utenti, che si relazionano a ChatGPT come se davvero fosse un analista. Per impedire un utilizzo giudicato (per ragioni che vedremo meglio più avanti) improprio e pericoloso, OpenAI impedisce al suo sistema di intelligenza artificiale generativa di offrire aiuto psicologico, che infatti di fronte a richieste di questo tipo si limita a fornire materiale utile da consultare. Ciò però non ha fermato gli “utenti-pazienti” che, su Reddit, si scambiano trucchi e tecniche per sbloccare ChatGPT affinché fornisca loro consigli psicologici.

Joseph Weizenbaum e il suo chatbot ELIZA

Un risvolto che potrebbe sorprendere molti. Uno dei pochi che sicuramente non si sarebbe sorpreso e che avrebbe avuto moltissimo da dire sull’argomento è Joseph Weizenbaum, scienziato informatico e docente al MIT di Boston, scomparso nel 2008. Colui che già parecchi decenni prima della sua morte aveva preconizzato – o meglio, affrontato e approfondito in prima persona – molti degli aspetti che portano le persone a relazionarsi in maniera intima con le macchine e le cause di questo comportamento.

Leggi l'articolo di Signorelli sul sito di Guerre di rete

Nell'ultima puntata dell'estate di DataKnightmare, Vannini prende spunto da un paper per porre alcune domande e diversi avvertimenti.

Il paper si pone due domande semplici. Se l'uso di chat gpt possa veramente migliorare la produttività e se l'uso di chat gpt abbia effetti diversi su lavoratori meno schillati che su lavoratori più schillati.
Le risposte sono chiare.
Con chat gpt il livello medio dei testi migliora e i tempi di produzione si abbassano, quindi siamo autorizzati a dire che la produttività cresce. Inoltre con chat gpt la differenza fra le capacità dei singoli viene fortemente ridotta.

Pur prendendo per buono il risultato del paper, le criticità sono molte.
Tra e altre: avere addestrato le cosiddette intelligenze artificiali in prevalenza su contenuti disponibili in internet, con le virgolette, significa che le intelligenze artificiali sanno scrivere come un marchettaro a cottimo, Perché quelli sono i contenuti prevalenti in internet, marketing, report aziendali senza anima e comunicazione funzionale.

Ieri abbiamo insegnato alle macchine come scrivono gli esseri umani usando come esempio quando gli esseri umani scrivono come macchine.
Il pericolo è che i vari chat gpt diventino il termine di paragone, per cui da domani gli esseri umani dovranno scrivere come macchine per non perdere la competizione contro macchine che scrivono come esseri umani che scrivono come macchine.

Ascolta la puntata e buon ascolto.