Pillole

Pillole di informazione digitale

Segnalazioni di articoli su diritti digitali, software libero, open data, didattica, tecno-controllo, privacy, big data, AI, Machine learning...

Grandi e piccole imprese digitali pagano il prezzo della crisi finanziaria. Ma il ciclo tecnologico è pronto a ripartire con le prime applicazioni su larga scala delle tecnologie di intelligenza artificiale. Sarà la regolamentazione, figlia di una politica che inizia a occuparsi del digitale, a far capire che la crescita non è infinita.

Intervista con l'imprenditore e informatico Stefano Quintarelli

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La quantità è una parte importante dei ragionamenti; a volte diventa qualità, diceva un tale. Cose piccole sono trattabili, cose grandi meno. I computer (in generale le macchine) servono a rendere trattabili cose troppo grandi per noi. Ma anche loro hanno dei limiti, pratici o teorici.

Per esempio GPT-3 (la cosa che sta dietro ChatGPT, ma anche dietro DALLE-E, per quanto si faccia fatica a capire cosa c'entrano l'una con l'altra ed entrambe col T9) è una cosa grossa assai. GPT significa Generative Pre-trained Transformer. Grosso modo, per quel che anche un ignorante come me capisce, è un modello linguistico con un sacco di parametri che è stato costruito nel 2020 a partire da diverse sorgenti utilizzare come dati di partenza una "copia di internet, Wikipedia, archivi di immagini, etc." Un oggetto "molto, molto grande".

Quanti parametri, cioè quanti possibili modi di configurare il modello? Dicono 175 miliardi. Un numero talmente grande che solo un altro software è in grado di enumerarli o verificarli.

Leggi l'articolo completo sul sito di Stefano Penge

Nella puntata di Le Dita Nella Presa del 16 Aprile 2023 si è parlato di:

  • Il TorProject presenta un nuovo browser che... non include tor! Raccontiamo di cosa si tratta e, già che ci siamo, ne approfittiamo per parlare un po' di Tor, VPN e affini.
  • Finalmente compiuta la sottomissione del capitalismo californiano alle volontà popolari in India, dove finalmente sarà il governo, con apposita commissione, a indicare quali notizie sono false e vanno rimosse dai social network.
  • Ancora azioni legali contro la possibilità di scaricare i video di Youtube. Questa volta a farne le spese è il provider del sito di presentazione di youtube-dl.
  • L'intelligenza artificiale inventa. A proposito di notizie false, vediamo quanto sono brave le IA a crearne, focalizzandoci sul fenomeno dello swatting as a service.
  • Nuovo passo nella paradossale lotta tra Google e Apple sulla protezione della privacy. Google cerca di rimontare obbligando le app presenti nel Play Store ad includere funzioni di cancellazione dell'account e dei dati.
  • Finalmente un alto esponente del Pentagono sostiene che un oggetto spaziale potrebbe essere una sonda aliena, e lo scrive addirittura su un articolo (non pubblicato). Non tutti sono d'accordo.

Ascolta la trasmissione sul sito di Radio Onda Rossa

Cassandra Crossing/ Esiste una scuola di pensiero che ritiene possibile l'evoluzione "spontanea" dei modelli linguistici in "vera" intelligenza artificiale. Di che cosa si parla esattamente?

È un concetto interessante in cui Cassandra non si era mai imbattuta. Ha invece scoperto che l'ipotesi è, pur in un ambiente molto ristretto, oggetto di dibattito filosofico e anche scientifico. Molto interessante, e vediamo di spiegare il perché.

Perdonate però la vostra profetessa preferita, perché sono necessarie un bel po' di premesse. Speriamo che almeno i 24 indomiti lettori mi seguano senza esitare.

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Intervista ad Antonio Casilli, autore di «Schiavi del Clic»: «Dietro questa tecnologia c'è un'enorme quantità di lavoro sui dati fatto da grandi masse di persone. C'è un filo rosso che lega chi allena ChatGpt e i suoi utilizzatori»

Nel comunicato del garante della Privacy che blocca l’assistente virtuale ChatGpt c’è un passaggio illuminante in cui si osserva che l’illecita raccolta dei dati personali avviene in mancanza di una «base giuridica» e «allo scopo di addestrare gli algoritmi sottesi al funzionamento della piattaforma».

L’«addestramento» è stato effettuato dagli utenti di questo software che, stimolati dalla stupefacente operazione di marketing basata sull’immaginario apocalittico della sostituzione del lavoro, e persino degli esseri umani, da parte dei robot nelle ultime settimane hanno lavorato gratuitamente, e probabilmente inconsapevolmente, allo sviluppo di ChatGpt bombardandolo con le richieste più singolari e divertenti. Ciò ha permesso alla società OpenAI che ha lanciato anche ChatGpt, fondata a San Francisco nel 2015, di raccogliere fondi da decine di miliardi di dollari, e investimenti cospicui da parte di Microsoft.

Leggi l'intervista sul sito de "Il Manifesto"

Mondo digitale ha pubblicato un bel articolo di Carlo Milani e Vivien García. Di seguito potete leggere il sommario mentre l'articolo completo è sul sito di Mondo Digitale

"L'IA affascina e spaventa. Uno spauracchio si aggira per il mondo: il timore che esseri tecnologici intelligenti sostituiranno gli esseri umani in (quasi) tutte le loro attività, a partire dal lavoro. L'IA se ne occuperebbe automaticamente, agendo come un aiutante magico, capace di svolgere qualsiasi compito assegnato.

Attingendo alla prospettiva di Gilbert Simondon sull'alienazione tecnica,sosterremo che l'automazione è in realtà il livello più basso possibile di interazione uomo-macchina. L'analisi di Simondon offre un metodo per prendere le distanze sia dalla tecnofobia che dalla tecnofilia, promuovendo una cultura tecnica capace di sviluppare "macchine aperte", caratterizzate da un certo livello di variabilità nel loro funzionamento reciproco con gli umani.
Ricordando alcune tappe fondamentali nella storia dell'IA, sosterremo che le cosiddette macchine digitali "intelligenti", basate su algoritmi di riduzione dei dati, sono caratterizzate da una modellazione statistica che talvolta tende, a prescindere dall’intenzione degli esseri umani coinvolti, a incorporarne alcuni presupposti ideologici, credenze e valori. Usando la nostra analisi dell'interazione umana con i motori di ricerca potenziati dall'IA, mostreremo come i sistemi automatizzati stiano diffondendo il condizionamento reciproco tra umani e macchine. Più gli esseri umani si rivolgono a queste macchine in modo meccanicamente semplice e non ambiguo, più esse agiscono "automaticamente" e sembrano "intelligenti".

Infine analizzeremo lo sfruttamento di questi sistemi di condizionamento reciproco in una miriade di micro-attività digitali a scopo di lucro. L'IA in questo contesto si manifesta come un essere tecnico di formazione antropologica e manipolazione comportamentale, molto lontano dall'ideale di "macchina aperta" proposto da Simondon."

Leggi l'articolo completo su Mondo Digitale

Puntata di Doppio Click su Radio Popolare Milano interamente dedicata all'Intelligenza Artificiale con ospite Carlo Milani.

Prima parte di trasmissione dedicata alla limitazione provvisoria del trattamento dei dati degli utenti italiani nei confronti di OpenAI, la società statunitense che ha sviluppato e gestisce la piattaforma ChatGPT, disposta dal Garante per la protezione dei dati personali.

La seconda parte approfondisce i temi generali dell'Intelligenza Artificiale con l'aiuto di Carlo Milani, autore insieme a Vivien García di un importante articolo, pubblicato su Mondo Digitale, dal titolo: "L'evoluzione dell'Intelligenza Artificiale: dall'automazione del lavoro al condizionamento reciproco".

Ascolta la puntata di Doppio Click sul sito di Radio Popolare Milano

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La lettera di Musk&Co. è stata fortemente criticata dalla scienziata Timnit Gebru, diventata famosa per essere stata licenziata da Google accusata da lei di sviluppare un'IA con pregiudizi.

La ricercatrice sostiene che GPT-4 sia solo come "un pappagallo stocastico" ripete il meglio che trova sul web, senza averne comprensione. No Panic, quindi. Per Gebru non serve ascoltare i firmatari dell'appello, ma sviluppare da subito un'IA che "funzioni per noi".

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Walter Vannini offre uno sguardo all'economia politica di chatGPT e disruption assortite. La forza del marketing nel vendere fuffa.

Ma in ogni caso: quali saranno le conseguenze sul lavoro delle persone delle tecnologie definite Intelligenza Artificiale e in particolare quelle basate sul Natural Language Processing, come ChatGPT? Chi guadagnerà dall'impatto di queste tecnologie (Spoiler: i datori di lavoro)?

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GPT-4/ChatGPT fa parte di una delle più vaste e pericolose campagne di marketing che il mondo dell'informatica abbia mai visto. È una campagna volta a incentivare l'adozione, più vasta e meno controllata possibile, di un nuovo prodotto, delle tecnologie di falsa Intelligenza Artificiale basate sul Deep Learning.

La non-intelligenza delle false "Intelligenze Artificiali" basate sulle tecnologie di Deep Learning, fatto totalmente assodato e condiviso ma volutamente sempre nascosto, la cui conoscenza è vitale, può e deve essere ripetuto instancabilmente, in forma semplice e completamente comprensibile. Un'ottima formulazione è apparsa recentemente sulla mailing list "Nexa" a opera del professor Enrico Nardelli, che qui ringrazio. In sintesi è:

GPT4/ChatGPT esibisce una competenza simile a quella degli esseri umani sul livello sintattico ma è lontana anni luce dalla nostra competenza semantica. Essa non ha alcuna reale comprensione del significato di ciò che sta facendo. Purtroppo, questo è un problema nostro di grande rilevanza sul piano sociale, poiché ciò che fa lo fa bene, esprimendosi in una forma bella e sofisticata che per noi assume un significato. Questo avviene però solo in quanto noi "proiettiamo" su di essa un significato che è in noi stessi.

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Non fraintendiamoci, i sistemi di intelligenza artificiale come ChatGPT possono essere di enorme aiuto per l’umanità ma l’innovazione e lo sviluppo economico vanno sempre coniugati con il rispetto dei diritti umani fondamentali e la salvaguardia del benessere sociale. L’analisi del professore Enrico Nardelli dell’università di Roma “Tor Vergata”, presidente di “Informatics Europe” e direttore del Laboratorio Nazionale “Informatica e Scuola” del CINI

Prendo lo spunto da un tweet di Tristan Harris a proposito di una delle ultime “prodezze” di ChatGPT, un generatore di testi basato sull’intelligenza artificiale di cui tutti parlano nelle ultime settimane. Tristan Harris è uno dei co-fondatori del Center for Humane Technology, che ha come missione di far sì che la tecnologia sia sviluppata a favore delle persone e del benessere sociale.

Nel suo tweet riporta una “conversazione” avvenuta tra un utente che si identifica come una ragazza di 13 anni e ChatGPT. In sintesi, l’utente dice di aver incontrato sulla rete un amico più anziano di lei di 18 anni che gli sembra simpatico e che l’ha invitata ad una gita fuori porta proprio per i giorni in cui ci sarà il suo compleanno. ChatGPT nelle sue “risposte” si “rallegra” per questa possibilità che sarà sicuramente molto divertente per lei, aggiungendo delle indicazioni su come rendere “la prima volta” un evento indimenticabile. Harris conclude dicendo che i nostri figli non possono essere soggetti ad esperimenti di laboratorio.

Leggi l'articolo completo di Enrico Nardelli

Tornano gli incontri di Etica Digitale!

Martedì 21 marzo - ore 21:30 - https://blue.meet.garr.it/b/dan-vzz-hud-dii

Conduce l'incontro: Daniela Tafani, ricercatrice presso l'Università di Pisa

Le tecnologie sono politiche? Langdon Winner, nel 1980, distingueva due modi in cui gli artefatti tecnologici possono essere politici: quando nascono come risposta a un problema di una specifica comunità; e quando invece sono "intrinsecamente politici", cioè quando la loro stessa esistenza presuppone o promuove una determinata visione politica della società.

A partire da questa distinzione, discuteremo la tesi formulata da Dan McQuillan nel suo recente libro Resisting AI. An Anti-fascist Approach to Artificial Intelligence. Secondo McQuillan, «L'intelligenza artificiale è una tecnologia politica, nella sua esistenza materiale e nei suoi effetti», che condensa la violenza strutturale, amplifica disuguaglianze e ingiustizie e incarna e consolida un regime autoritario.

L'incontro avverrà online sulla piattaforma BigBlueButton ospitata dal GARR senza necessità di registrarsi.

Con l'aiuto di esempi e semplificazioni scopriamo il significato e il funzionamento del Machine Learning (ML): uno dei concetti più nominati e contemporaneamente più misteriosi dei nostri giorni. Scopriremo inoltre quali problemi risolve e il rapporto con l'AI e con il Deep Learning.

Nell'articolo Alessio Pomaro spiega:

  • cos'è e come funziona il Machine Learning,
  • come si colloca nei confronti dell'Intelligenza Artificiale,
  • che genere di problemi permette di risolvere con relativi esempi,
  • le tipologie di apprendimento,
  • una mini introduzione al Deep Learning.

Leggi l'articolo completo

C’è questa mascherina particolare, leggera, comoda, elegante, con due sensori quasi invisibili – uno per il naso e uno per la bocca – e un’antenna bluetooth sistemata dietro l’orecchio sinistro che si connette al telefonino. I sensori acquisiscono in tempo reale il suono emesso durante la respirazione e li inviano all’app. Qui inizia la magia di SmartBreath.

Un modello matematico mette in correlazione il suono con le dimensioni della cavità orale e nasale, con il diametro e la forma dell’apertura della bocca, la posizione delle lingua e della gola, la forza dell’inspirazione e espirazione, la durata, la provenienza dell’aria dalla parte alta o bassa dei polmoni, la posizione del diaframma, etc.

Queste variabili, prese nel loro insieme, hanno una parte costante che costituisce una “firma biometrica” della persona, unica e riconoscibile.

Leggi la storia completa dell'app "Smart Breath" sul sito di Stefano Penge

Né intelligente né artificiale. La nostra tentazione di vedere il senso nella macchina. Dovremo scegliere un modo per conviverci che non stravolga la sfera cognitiva umana

[...]

Le parole per noi non hanno solo una dimensione sintattica rituale e probabilistica, stanno per qualcosa che le trascende. Le scegliamo consapevoli della loro inadeguatezza nel rappresentare cose, emozioni, eventi e concetti. Ogni tentativo di limitarsi al piano della sintassi ha condotto la logica nei vicoli ciechi dei risultati negativi. Il dispositivo ChatGpt non conosce altro che la probabilità delle frequenze relative delle parole e il sistema di addestramento non riconosce alcuna esternalità.

Leggi l'articolo su "il Manifesto"

Con l'arrivo sulla scena di ChatGPT, la necessità di riconoscere se un testo è stato scritto da un'intelligenza artificiale o meno ha già invaso l'ambito scolastico.

La città di New York e la città di Los Angeles hanno deciso di impedire l’accesso al chatbot sviluppato da OpenAI dalle reti e dai dispositivi scolastici. La preoccupazione è che l’abuso dello strumento possa rendere più facile per gli studenti imbrogliare sui compiti. O che il suo utilizzo possa diffondere informazioni inesatte.

Leggi l'articolo sul sito di "guerre di rete" dove potrai leggere anche l'ultima newsletter di Carola Frediani.

Il Garante della privacy ferma “Replika”. Il chatbot, dotato di una interfaccia scritta e vocale che basandosi sull’intelligenza artificiale genera un “amico virtuale”, per il momento non potrà usare i dati personali degli utenti italiani. Il Garante della privacy ha infatti disposto con effetto immediato, nei confronti della società statunitense che sviluppa e gestisce l’applicazione, la limitazione provvisoria del trattamento dei dati.

[...]

“Replika” viola il Regolamento europeo sulla privacy, non rispetta il principio di trasparenza ed effettua un trattamento di dati personali illecito, in quanto non può essere basato, anche solo implicitamente, su un contratto che il minorenne è incapace di concludere.

Leggi l'articolo completo sul sito del Garante Italiano per la Protezione dei Dati Personali

Una palaquium gutta matura poteva produrre circa 300 grammi di lattice. Ma nel 1857, il primo cavo transatlantico era lungo circa 3000 km e pesava 2000 tonnellate – richiedeva quindi circa 250 tonnellate di guttaperca. Per produrre una sola tonnellata di questo materiale erano necessari circa 900.000 tronchi d'albero. Le giungle della Malesia e di Singapore furono spogliate, e all'inizio del 1880 la palaquium gutta si estinse.

Questa è una delle storie più interessanti che racconta il libro della studiosa di media digitali Kate Crawford, Né artificiale né intelligente. Il lato oscuro dell’IA (Il Mulino, 2021, 312 pp., versione italiana dell’originale inglese Atlas of AI. Power, Politics and the Planetary Costs of Artificial Intelligence, Yale University Press, 2021).

Ma cosa c’entra il disastro ambientale vittoriano della guttaperca con l’intelligenza artificiale?

È proprio questo il merito del libro della Crawford, unire i puntini che legano la storia dello sviluppo tecnologico con il nostro presente. La storia di come si estinse l’albero di palaquium gutta è un’eco giunta fino a noi dalle origini della società dell’informazione globale, per mostrarci come siano intrecciate le relazioni tra la tecnologia e la sua materialità, l’ambiente e le diverse forme di sfruttamento.

[...]

Crawford costruisce una visione dell’IA non come una semplice tecnologia o un insieme di scoperte tecnologiche, ma come un apparato socio-tecnico, o socio-materiale, animato da una complessa rete di attori, istituzioni e tecnologie. L’IA per Crawford è “un’idea, un’infrastruttura, un’industria, una forma di esercizio del potere; è anche una manifestazione di un capitale altamente organizzato, sostenuto da vasti sistemi di estrazione e logistica, con catene di approvvigionamento che avviluppano l’intero pianeta” (p. 25).

Leggi l'articolo intero di Tiziano Bonini sul sito di DOPPIOZERO

Nella quarta puntata del ciclo "Estrattivismo dei dati", focus su Intelligenza Artificiale con Daniela Tafani, docente di filosofia politica presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università di Pisa.

Nella prima parte Tafani introduce l'Intelligenza Artificiale. Cosa è; le distorsioni con cui viene volutamente presentata; cos'è l'apprendimento automatico e gli ingredienti tecnologici fondamentali: dati, potenza di calcolo e algoritmi.

Nella seconda parte: come vengano occultati i costi ambientali, estrattivistici ed energetici dei sistemi di IA; come viene in realtà sfruttato massicciamente il lavoro umano, sottopagato e delocalizzato.

Nella terza parte: i rischi delle decisioni automatizzate prese attraverso i sistemi di Intelligenza Artificiale, con la convinzione che siano capaci di prevedere il comportamento di singoli individui. Perché si parla di bolla giuridica e perché si propone l’illegalità di default dei sistemi di IA.

Ascolta la registrazione sul sito di Radio Onda Rossa

Numero molto interessante della newsletter di Carola Frediani, dedicata in larga misura all'hype (tradotto da wordreference con battage publicitario) sull'Intelligenza Artificiale

L'indice del numero N.150 - 21 gennaio 2023

  • Il 2023 sarà l’anno della corsa all’AI?
  • Il forte lascito di Aaron
  • Il difficile rapporto tra Ue, media e piattaforme
  • I politici finanziati da FTX
  • E altro

Leggi la newsletter sul sito.

Riporto una definizione di ChatGPT frutto del dibattito nella mailing-list pubblica del Centro NEXA su Internet & Società del Politecnico di Torino (Dipartimento di Automatica e Informatica):

"ChatGPT produce testo 'finito' combinando stringhe di testo del cui significato non sa nulla, in modo statisticamente coerente con l'uso di queste stringhe nei testi con cui è stato programmato. Il testo prodotto non ha perciò alcun valore informativo o intento comunicativo. ChatGPT non è programmato per produrre risposte corrette, ma sequenze di parole che siano statisticamente simili a quelle presenti nei testi scelti dai programmatori."