L’algoritmo della vergogna e le distorsioni del welfare

L’algoritmo della vergogna e le distorsioni del welfare

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Un'inchiesta in Francia. Uno dei pezzi più importanti del welfare, la Caisse d’allocations familiales (Caf), l’ente che si occupa degli aiuti sociali alle famiglie in difficoltà, per molto più di un decennio ha funzionato affidandosi solo a un algoritmo che discriminava i precari e i più svantaggiati. Dopo anni di battaglia Quadrature du Net è riuscita ad analizzare il codice sorgente. Ecco i risultati

La Quadrature du Net, una delle più serie, autorevoli, combattive associazioni per i diritti sociali e digitali in Europa – non una delle tante che si limita a firmare appelli on line – assieme a due collettivi di ricerca – Stop Controls e Changer de Cap – dopo una lunga, estenuante battaglia è riuscita ad ottenere il codice sorgente dell’algoritmo utilizzato dalla Caf.

Il codice sorgente è quello che definisce il “flusso d’esecuzione” di un programma, è la sequenza di istruzioni. Per usare l’espressione della Quadrature è la “formula” utilizzata per istruire il suo funzionamento.

Quel codice sorgente è stato analizzato in ogni dettaglio (codice, elenco delle variabili, ponderazioni, ecc), anche qui con un lavoro lunghissimo. E dettagliatissimo. E’ venuta fuori la foto di una moderna distopia. Dove la filosofia della sorveglianza automatizzata si sposa con la “caccia” agli ultimi, ai precari, a chi è in difficoltà. “Sospettati” di essere imbroglioni quasi di default.

Leggi l'articolo su "Il Manifesto"

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