Pillole

Pillole di informazione digitale

Segnalazioni di articoli su diritti digitali, software libero, open data, didattica, tecno-controllo, privacy, big data, AI, Machine learning...

Secondo Meta, l'uso di Torrent per scaricare copie pirata dei libri non è illegale, se non vengono distribuite tramite seeding dopo il download.

Emergono nuovi dettagli relativi al processo che vede Meta sul banco degli imputati. L’azienda di Menlo Park, accusata di violazione del copyright da diversi autori per aver addestrato i modelli Llama con copie digitali pirata di numerosi libri, ha dichiarato che il torrenting senza seeding non è illegale.

I documenti depositati in tribunale hanno confermato che i dipendenti di Meta sono stati autorizzati a scaricare circa 82 TB di dati tramite Torrent dal sito Anna’s Archive. Le copie pirata dei libri sono state utilizzate per il training dei modelli Llama. L’azienda californiana sostiene che il “fair use” è consentito dalla legge.

Articolo completo qui

Il 10 settembre 2024 sulla piattaforma statunitense change.org è stata pubblicata la petizione “Stop smartphone e social sotto i 16 e 14 anni: ogni tecnologia ha il suo giusto tempo”:

L’appello è promosso da Daniele Novara, pedagogista e counselor – direttore del CPPP e Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta, a cui si sono unite quasi centomila adesioni in pochi mesi. Il cuore dell’appello è questo:
“Chiediamo quindi al Governo italiano di impegnarsi per far sì che nessuno dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze possa possedere uno smartphone personale prima dei 14 anni e che non si possa avere un profilo sui social media prima dei 16. Aiutiamo le nuove generazioni.”

"Mi è stato chiesto un parere in merito perché con le colleghe di C.I.R.C.E. – circex.org lavoriamo sulla promozione di tecnologie conviviali, tramite il metodo della pedagogia hacker. Siamo amanti delle tecnologie, anche di quelle digitali. Ma non di tutte, anzi: consideriamo deleteri la maggior parte dei sistemi oggi in uso: sistemi scientemente progettati, costruiti e continuamente perfezionati per generare comportamenti di autoabuso. Sofferenze psicologiche e sociali sono quindi sempre più diffuse non per una qualche mancanza da parte degli utenti, incapaci di “usare bene” tecnologie sofisticate, ma per via del design tossico di quelle tecnologie."

Leggi l'articolo sul sito "Gli Asini"

La puntata è dedicata a come la qualità di Google sia nel tempo calata.

Raccogliamo delle evidenze che non siano solo aneddotiche, mettiamole insieme con i dati di fatturato di Alphabet, con l'avvicendarsi di manager e con i documenti diventati pubblici per via delle inchieste antitrust.

In chiusura di puntata alcuni aggiornamenti sul caso Paragon.

Ascolta la puntata sul sito di Radio Onda Rossa

Martedì 25 febbraio via Stamira, 5 Roma
Convegno di aggiornamento / formazione gratuito per il personale della scuola in presenza (on line solo per i non residenti a roma)
Presso la Sala Convegni di Libera, via Stamira 5.

metro B Bologna Tiburtina

Dalle ore 8 alle 14 Relazioni ed interventi di:

  • Daniela Tafani
    (docente di Filosofia Politica, UniPISA)
    Libera Transizione digitale: verso dove? Edtech, monopoli e narrazioni

  • Maria Chiara Pievatolo
    (docente di Filosofia Politica, UniPISA) Di dati e di despoti: la scuola al tempo della transizione tecnofeudale

  • Renata Puleo
    (maestra, ex dirigente scolastica) INVALSI fra pubblico e privato: come l'istituto usa i dati dei nostri studenti

  • Alessandro Zammarelli
    (psicoterapeuta) La scuola, la relazione, il digitale

  • Stefano Borroni Barale
    (docente CUB SUR / Ricercatore Circex.org) Costruire alternative al digitale autoritario

  • Ferdinando Alliata
    (dottore in Consulenza del lavoro, Cobas Scuola Palermo) Tempi moderni. La digitalizzazione del lavoro di docenti e ATA

Per informazioni: alas.convegno25febbraio@gmail.com; tel. 3274307767

Unità Navigante per la Diminuzione dell'Onnipotenza della Silicon valley - Team Rapido Eliminazione Social

Probabilmente avete già visto questa foto.
bigtech

Qualunque cosa pensiate del passato di queste persone, delle aziende che hanno dietro, dei prodotti che creano e dei loro allineamenti politici pensiamo che sul presente non ci sia tanto da discutere: sono un gruppo di miliardari della destra ultraliberista che usa i prodotti che controlla per promuovere la propria agenda politica.

Questo, purtroppo, ci riguarda direttamente: le persone che decidono di usare i social media commerciali per mettersi in contatto con le realtà di movimento vengono esposte alla disinformazione e alla violenza fascista; le nostre mobilitazioni in solidarietà con la Palestina sono catturate all'interno di un sistema che collabora attivamente con il genocidio in corso. Questo è spesso visto come il contraltare di una "grande capacità di comunicazione". Peccato che non sia vero: il meccanismo dei social, tra le altre cose, non permette di raggiungere persone che non siano già nella tua cerchia di relazioni.

Leggi la proposta del Team Rapido Eliminazione Social sul sito di AvANa

Venerdì 14 febbraio in un post pubblicato sul suo account su X, Milei ha promosso il token $Libra, fino a quel momento sconosciuto, dicendo che avrebbe incentivato la crescita economica del Paese, finanziando piccole imprese e iniziative. “L’Argentina liberale sta crescendo!!!” ha detto Milei a oltre 3 milioni di follower.

$LIBRA è un meme coin, cioè una criptovaluta ispirata a un meme o a un fenomeno di cultura pop, come quelle presentate da Donald Trump, $TRUMP e $MELANIA. Le criptovalute di questo genere sono considerate ancora più volatili e potenzialmente rischiose di quelle normali. Benché condividano di fatto gli stessi princìpi economici e tecnologici dei bitcoin e delle criptovalute tradizionali, sono pensate esplicitamente come beni speculativi, che assomigliano più a oggetti collezionabili che a una valuta.

In poche ore il valore di ciascuna $LIBRA è passato da pochi centesimi a circa 4,5 euro, e il valore complessivo di tutte quelle in circolazione a oltre 4 miliardi di euro. Come è stato ricostruito in seguito, però, circa l’80 per cento delle $LIBRA era concentrato in cinque “portafogli”, cioè in cinque singoli conti. Questi hanno immediatamente venduto una parte delle criptovalute che possedevano incassando 90 milioni di euro, ma dando il via a un crollo.

Più o meno nello stesso momento Milei ha eliminato il suo post su X, contribuendo alla fuga dall’iniziativa. La criptovaluta è tornata a valere pressoché zero, lasciando alcuni dei primi investitori che avevano venduto in tempo con guadagni milionari e tutti gli altri (circa 40mila persone) con la perdita di tutto il patrimonio investito.

Fonti qui e qui

La prima ora di trasmissione è dedicata all'analisi di Bluesky e del suo protocollo ATProto, per mostrare che Bluesky non è decentralizzato in nessuna maniera significativa. Se nella precedente puntata si era solo accennato, ora l'argomento viene sviscerato per bene.

Seguono notiziole varie:

  • guerre dei browser e dei motori di ricerca
  • Broadcom e TSMC puntano ad acquistare Intel
  • la difficile relazione tra presidenti ultraliberisti e crittovalute
  • Tutte le sparate del presidente: dalle tasse sul fentanyl alla sicurezza nucleare
  • Ascolta la puntata sul sito di Radio Onda Rossa

Uno studio ha rilevato che l'impatto di carbonio delle pubblicazioni digitali di un influencer con 3 milioni di follower tra le diverse piattaforme è di 1072 tonnellate di anidride carbonica all'anno, l'equivalente di 481 viaggi andata e ritorno tra Parigi e New York.

Da questo problema è nato uno strumento gratuito e open source per aiutare influencer e brand a misurare gli impatti delle proprie campagne sui social e comprendere come ridurli per una fruizione più consapevole e rispettosa dell'ambiente.

Si chiama - viene spiegato in una nota - Carbon Footprint Calculator ed è stato rilasciato in tutta Europa, Italia compresa, da Kolsquare, azienda francese specializzata in Influencer Marketing e B Corp certificata, per promuovere attivamente la riduzione delle emissioni degli operatori del settore.

Link all'articolo qui

Il sito Doge.gov del Dipartimento per l’efficienza governativa, gestito da Elon Musk, sembra avere qualche problema. Creato di recente, dopo la registrazione del dominio avvenuta il 21 gennaio 2025, dovrebbe tracciare e riportare i tagli alle spese del governo federale, ma due dei contenuti pubblicati risultano anomali. Il primo riporta la frase «Questo è uno scherzo di un sito .gov» («This is a joke of a .gov site»), mentre il secondo «Questi “esperti” hanno lasciato aperto il loro database – roro» («THESE “EXPERTS” LEFT THEIR DATABASE OPEN – roro»).

DOGE è l’acronimo di Department Of Government Efficiency, organizzazione nata su iniziativa della seconda amministrazione Trump e guidata da Elon Musk con l’obiettivo dichiarato di ridurre gli sprechi e le spese federali nonché snellire le regolamentazioni e il sistema burocratico statunitense.

Thread su Reddit

Articolo su Open

Hackernews

Prosegue la carovana CUB-COBAS per parlare della transizione digitale nella scuola. Dopo Catania, Palermo, Terni, Siena, Grosseto, la carovana toccherà altre città italiane. In programma ci sono Ancona, Cagliari, Milano, Roma, Torino, e molte altre.

Ecco le prossime date. (le date e le informazioni sono in aggiornamento)

  • 25 febbraio: seminario "La scuola nella transizione digitale" a Roma
    dalle ore 8,30 alle 17 presso la sala convegni di Libera a via Stamira.
  • 10 o 11 Marzo: seminario a Torino "La scuola nella transizione digitale"
  • 17 Marzo: seminario "La scuola nella transizione digitale" ad Ancona
  • 25 Marzo: seminario a Cagliari "La scuola nella transizione digitale"

La carovana vuole essere un momento di riflessione e un passo concreto verso una scuola più consapevole e inclusiva, capace di affrontare la trasformazione digitale senza perdere di vista la sua missione educativa e sociale.
Molti sono gli interventi che si succederanno nelle varie tappe della carovana, tra gli altri citiamo, Daniela Tafani, (docente di Filosofia Politica, UniPisa) e Stefano Borroni Barale (docente, CUB/SUR, CIRCE) che saranno affiancart di volta in volta da altre persone e docenti.

La partecipazione è gratuita e prevede l'esonero dal servizio ai sensi del CCNL (art.36) con rilascio del relativo attestato di partecipazione da presentare a scuola.

Torna per vedere gli aggiornamenti...

Un nuovo aggiornamento di Android permetterà agli sviluppatori di app di bloccare l'accesso agli utenti con device non aggiornati. Il motivo? La sicurezza. Così però si rischia di escludere milioni di persone da servizi di primaria importanza e si strizza l'occhio a condotte riconducibili all'obsolescenza programmata.

Gli aggiornamenti di PC, laptop, tablet e smartphone, si sa, non piacciono a nessuno. Nemmeno a farlo apposta vengono scaricati dal sistema operativo quando si ha necessità di utilizzare il device, bloccando tutti i lavori e ritardandone la chiusura. La loro installazione porta via parecchio tempo e, come se non bastasse, spesso peggiorano la situazione, rendendo il dispositivo ingovernabile, lento e instabile. Questi continui download ci ricordano insomma che non siamo pieni proprietari del software acquistato con l’hardware. Ma tra le tante pecche hanno comunque un vantaggio: mantenere alta la sicurezza del sistema, chiudendo falle precedentemente passate inosservate e inserendo nuove protezioni che rendano la vita un po’ più difficile agli hacker. Non tutti i download vengono per nuocere, dunque, ma tutti i download rischiano di portare un pochino più avanti le lancette dell’orologio che ticchettano la fine della vita del proprio device. Non pochi infatti parlano di obsolescenza programmata.

Leggi l'articolo

Dedichiamo la prima ora di trasmissione a commentare le "ultime" uscite dei vari social media e dei loro proprietari, uscite che ci confermano il loro orientamento destrorso (da ben prima dell'arrivo di Trump). Facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire come sono progettati i social media commerciali; di contro, diamo qualche spunto su come si possa approcciarsi alle tecnologie in maniera conviviale e non alienante.

Nella seconda parte, riprendiamo una vecchia puntata sulla cessione di Tim a KKR. La cessione è stata "necessaria", ci dicevano, per via dell'alto indebitamento di Tim. Ma da dove viene questo debito? Non certo dalle sue operazioni economiche reali, bensì proprio dalla privatizzazione che, a fine anni 90, avrebbe dovuto diminuire l'indebitamento dello Stato.

Commentiamo poi quel che sappiamo della vicenda Paragon, in cui i silenzi del governo confermano tutti i nostri sospetti.

Notiziole di chiusura:

  • L'intelligenza artificiale applicata all'editing nelle revisioni scientifiche, con risultati pessimi
  • Anche Meta scarica i libri, ma se lo fanno loro si può
  • L'intervento di Trump nella ricerca: i casi delle parole vietate nella ricerca medica e nei bandi erogati dal NSF

Ascolta la trasmissione e i vari argomenti sul sito di Radio Onda Rossa

Riassunto: la settimana scorsa, Meta ha avvisato che Graphite, uno dei sistemi per lo spionaggio digitale prodotti da Paragon (azienda israeliana), era stato utilizzato per spiare una novantina di persone che utilizzano la sua applicazione WhatsApp, in diversi paesi del mondo, tra i quali Francesco Cancellato, direttore di Fanpage e Luca Casarini, capomissione edell’organizzazione non governativa Mediterranea. Paragon fornisce i propri servizi esclusivamente ai governi e alle loro istituzioni, offrendo per lo più sistemi che possono essere impiegati per spiare comunicazioni e altre attività sui dispositivi elettronici

Il governo italiano ha minimizzato la vicenda, affermando di aver monitorato solo sette numeri senza includere giornalistɜ o attivistɜ. Ma, in tutta risposta, la società israeliana ha reagito sospendendo il contratto con l'Italia, segnalando che il Paese ne aveva violato le condizioni.

Per capire meglio la situazione di seguito trovate alcuni aggiornamenti.

Cogliamo l'occasione della nascita del sito degli appuntamenti di Roma, roma.convoca.la, per parlare di Gancio. Un software progettato e realizzato con i principi delle tecnologie conviviali, distribuito con licenza libera, federato, nato dalla comunità per la comunità.

Una volta tanto vogliamo segnalare cose positive. Perché è importante che esista questo software e venga usato? Intanto perché si tratta di una possibilità concreta che associazioni, collettivi, centri sociali, smettano di pubblicare i propri appuntamenti nella pagina eventi di Facebook o su Instagram. A questo proposito, consiglio la lettura di "Perché conviene abbandonare le piattaforme delle Big Tech"

Ma c'è anche un altro motivo, forse ancor più importante. Utilizzare piattaforme basate su software libero, decentralizzate, in cui le regole d'uso non sono definite da altri fuori dalla nostra vita, ci costringe a ragionare insieme su quelle regole, cominciando a diminuire l'alienazione tecnica che fa si che venga delegato a 4 multinazionali americane la decisione su quale debba essere lo sviluppo della tecnologia digitale. Una tecnologia che permea completamente le nostre vite. Forse è il caso che a deciderne lo sviluppo siano anche le comunità che la usano.

L'adozione dal basso di piattaforme del genere necessita che siano definite delle regole comuni condivise: la policy. Che vuol dire? Si tratta di rispondere a delle domande, e rispondere insieme. Per esempio nel caso della piattaforma degli appuntamenti:

  • chi può pubblicare? (tutti/solo gli accreditati)
  • cosa si può pubblicare? (tutto/solo iniziative di movimento/
  • le iniziative vanno moderate? da chi?
  • etc...

E' un processo che necessariamente porta le persone a parlarsi, a comprendersi, anche a mediare, per giungere ad una policy condivisa.

Sul sito di Gancio ci sono tutte (o quasi) le città che hanno adottato il software (non sono poche e sono in aumento)

Ci vediamo a... :)

Nell’attacco informatico con lo spyware Paragon, che ha colpito attivisti e giornalisti in tutto il mondo ci sarebbe anche Luca Casarini di Mediterranea Saving Humans.

Venerdì 31 gennaio, Meta, la società proprietaria di WhatsApp, ha notificato ufficialmente a Luca Casarini, attivista e tra i fondatori di Mediterranea Saving Humans, che il suo telefono è stato violato attraverso uno spyware tra i più sofisticati al mondo. Il software utilizzato è sviluppato dalla società israeliana Paragon Solutions, che lo ha fornito a "governi alleati degli Stati Uniti", senza dare ulteriori spiegazioni. Nello stesso giorno, testate giornalistiche internazionali hanno rivelato che circa 90 persone in oltre venti Paesi sono state prese di mira, tra cui attivisti per i diritti umani e giornalisti investigativi. Tra i "target" italiani anche il cellulare del direttore di Fanpage, Francesco Cancellato.

Il prodotto di Paragon, considerato uno spyware di sorveglianza avanzato, opera in modo simile a Pegasus di NSO Group: una volta infettato il dispositivo, l'operatore ha accesso completo ai dati dell'utente, potendo leggere anche messaggi inviati su app crittografate come WhatsApp o Signal. WhatsApp ha contattato le presunte vittime in privato, senza rilasciare dettagli pubblici sull'identità degli obiettivi colpiti.

Leggi tutto su Fanpage

Ascolta l'intervista a Casarini sul sito di Radio Onda d'Urto

Il colosso ha rimosso dalle sue linee guida sull'intelligenza artificiale il divieto di utilizzare la tecnologia a scopi potenzialmente dannosi.

Il 4 febbraio Google ha annunciato di aver aggiornato i principi che regolano l'utilizzo della sua intelligenza artificiale e di altre tecnologie avanzate. Il colosso ha eliminato i riferimenti in cui prometteva di non perseguire "tecnologie che causano o possono causare danni", "armi o altre tecnologie il cui scopo principale o la cui implementazione causa o facilita direttamente lesioni alle persone", "tecnologie che raccolgono o utilizzano informazioni per la sorveglianza violando norme accettate a livello internazionale", e ancora "tecnologie il cui scopo contravviene a principi ampiamente accettati del diritto internazionale e dei diritti umani".

Diversi dipendenti di Google hanno espresso la loro apprensione per le novità. “È profondamente preoccupante vedere che Google abbandona il suo impegno per l'uso etico della tecnologia AI senza alcun input da parte dei suoi dipendenti o del pubblico in generale – dice Parul Koul, sviluppatore di software di Google e presidente di un sindacato che rappresenta i lavoratori di Alphabet, la holding che controlla l'azienda –, nonostante la posizione storica del personale sia che l'azienda non dovrebbe entrare nel business della guerra”.

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Apriamo la puntata parlando delle ultime svolte in maniera di Intelligenza Artificiale, in particolare facendo il quadro dell'ingresso delle industrie cinese nel mercato dei Large Language Models e provando a discutere dei risultati del CHIPS Act: è servito, o i recenti sviluppi mostrano che era ormai troppo tardi?

Ci spostiamo poi al mondo dei social media, segnalando la decisione di ValigiaBlu di uscire, oltre che da X, anche dalle piattaforme di Meta. Evidentemente il video di Zuckerberg che si inchina a Trump ha segnato un precedente, per quanto ci sembra che le principali criticità fossero già insite.

Nuovo caso di Malware sviluppato da aziende israeliane, e diffuso tramite Whatsapp. Molte le persone coinvolte, in decine di paesi, tra cui l'Italia. L'unico nome che conosciamo è proprio quello di un giornalista italiano, Francesco Cancellato, direttore di Fanpage.it.

Notiziole varie: dall'impatto delle sanzioni sul software libero, a come battere il boss finale della Nintendo, passando per l'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale nelle indagini.

Ascolta la puntata sul sito di Radio Onda Rossa

La reputazione liberale del settore è fuorviante. Le sue tendenze reazionarie, che celebrano ricchezza, potere e mascolinità tradizionale, sono state chiare sin dalla mania delle dotcom degli anni Novanta.

Questo crescente "tecnofascismo", come lo avevano chiamato i critici dell'epoca, fu temporaneamente scongiurato dal crollo del mercato azionario delle dotcom del 2000. [...] Elon Musk , Peter Thiel e altri avevano assorbito le lezioni degli anni '90. All'inizio del nuovo millennio, erano pronti a lasciare il segno sul futuro, guidati dai sogni reazionari del passato.

I titani della Silicon Valley del 2025 stanno seguendo lo stesso schema. La scorsa settimana, Mark Zuckerberg ha annunciato che Meta avrebbe terminato i suoi programmi DEI (sulla diversità e identità di genere) e modificato le sue policy di piattaforma per consentire post più discriminatori e molesti. Nel podcast di Joe Rogan, Zuckerberg ha chiarito le sue motivazioni: ha affermato che la cultura aziendale si era allontanata dall'"energia maschile" e aveva bisogno di ripristinarla dopo essere stata "castrata".

Elon Musk ha rimodellato Twitter in X, una piattaforma che opera in gran parte come risposta alle affermazioni di un "virus del woke", l'ultima iterazione del "politicamente corretto". E lo stesso Marc Andreessen, il "bambino genio" degli anni '90, ha tratto sempre più ispirazione dai futuristi italiani, un movimento di artisti fascisti all'inizio del XX secolo che glorificavano la tecnologia mentre cercavano di "demolire" il femminismo.

Ma la storia della valle suggerisce che non si tratta di un glitch o di un'anomalia. È un crescendo di forze centrali per l'industria tecnologica, e l'attuale ondata di titani della tecnologia di destra sta costruendo sulle fondamenta della Silicon Valley.

Articolo completo (in inglese)

Primo di una serie di articoli di CIRCE sulla rivista Gli Asini.

Il secondo mandato presidenziale di Donald Trump è un nuovo capitolo della saga “Tecnologie e politica”. Un uomo anziano, miliardario, bianco, plurindagato e pluricondannato, un autocrate violento e vendicativo, si circonda di suoi simili per governare gli Stati Uniti d’America, un paese che appare sempre più lacerato e sempre meno affidabile anche per i suoi alleati storici in Europa. Fra gli alleati di Trump, spiccano alcuni fra i più ricchi e potenti manager e investitori delle cosiddette nuove tecnologie. Il più in vista è il padrone di Tesla, di SpaceX e di X (ex Twitter), il controverso Elon Musk. Molti altri si contendono il fronte del palco trumpiano: si pensi al vicepresidente J.D. Vance, ma anche al padrone di Amazon nonché proprietario del Washington Post, Jeff Bezos, che ha interferito con la decisione del consiglio di redazione del giornale di sostenere la candidata democratica Kamala Harris, provocando le dimissioni indignate di alcuni giornalisti e la cancellazione di decine di migliaia di abbonamenti.

L’argomento è vasto e complesso. Anche al nostro interno abbiamo opinioni diverse, che non trovano una sintesi unitaria. Ci limiteremo quindi a presentare alcuni elementi della nostra discussione, tuttora in corso.

Il punto d’avvio, che ritorna in tanti dibattiti, può essere sintetizzato così: qual è la relazione fra governi eletti e multinazionali della tecnologia digitale? Sono queste ultime a essere strumenti dei primi, o viceversa? Come stanno cambiando forma, influenzandosi reciprocamente? Qualcosa è cambiato? Studiamo da decenni l’impatto delle tecnologie su individui e società (in particolare delle tecnologie digitali) ma i social media sono un caso a parte. Non è la prima volta che rileviamo uno stretto rapporto fra chi si presenta come innovatore a livello tecnologico, bisognoso di avere le mani libere rispetto a una legislazione percepita come ostacolo all’innovazione, e programmi politici che si raccontano come stravolgimenti dello status quo e rottamatori dell’inefficienza burocratico-statale.

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Dal 2 febbraio entrano in vigore i divieti per l’utilizzo di sistemi di identificazione in tempo reale negli spazi pubblici, ma secondo numerose ong le eccezioni previste per le forze dell’ordine rischiano di portare ad abusi.

Dal 2 febbraio 2025 si applicheranno negli stati membri il Capitolo I e il Capitolo II del regolamento, che includono le proibizioni sui sistemi di AI a rischio inaccettabile.

Vietati d’ora in poi i sistemi di intelligenza artificiale che potrebbero indurre le persone a compiere scelte attraverso tecniche manipolatorie; inutilizzabili i sistemi che sfruttano vulnerabilità di persone o gruppi di persone (come ad esempio la condizione di disabilità, o quella economica); vietati i sistemi di polizia predittiva, e quelli che si basano su pregiudizi etnici o comportamentali.

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