Pillole

Pillole di informazione digitale

Segnalazioni di articoli su diritti digitali, software libero, open data, didattica, tecno-controllo, privacy, big data, AI, Machine learning...

Chi mi porta Internet a casa? Cosa vuol dire "ultimo miglio"? Dov'è il cabinet? Quanto va veloce la fibra ottica? Chi me la vende?

Possono sembrare domande di interesse esclusivamente tecnico, ma hanno delle grosse implicazioni per capire lo scenario economico e politico della connettività Internet.

Ora che Kkr ha comprato Tim, la sovranità tecnologica è compromessa? E in Europa com'è la situazione?

La puntata prova a rispondere a queste domande tramite una spiegazione della struttura della rete Internet in Italia e dei suoi possibili sviluppi.

In chiusura, due parole sul recente down di Archive.org.

Ascolta l'audio sul sito di Radio Onda Rossa

Stavolta nella rete di Piracy Shield, la piattaforma nazionale antipirateria, ci è finito un pesce grosso. Grossissimo: Google. Nella serata di sabato 19 ottobre un ticket caricato sul sistema adottato dall’Autorità garante delle comunicazioni (Agcom) per debellare lo streaming illegale ha bloccato un dominio critico di Drive, il servizio web di Big G utilizzato per archiviare e condividere dati in cloud, e una delle cache di Youtube.

Due risorse che, ovviamente, non hanno niente a che vedere con la trasmissione pirata di partite di calcio e altri sport, che è ciò di cui Piracy shield si dovrebbe occupare, ma che dimostra per l’ennesima volta come la tecnologia regalata dalla Serie A ad Agcom finisca per asfaltare siti innocui. Arrivando a pestare i piedi persino a Google.

Ma come è possibile che la piattaforma nazionale antipirateria abbia oscurato due domini di uno dei colossi del web e che peraltro di recente si era reso disponibile a collaborare con Agcom contro le tv pirata (il cosiddetto pezzotto)? Semplice: perché ogni denuncia che i detentori dei diritti sportivi caricano su Piracy Shield si porta dietro lunghe liste di domini da bloccare. Dove spesso finiscono risorse estranee alla pirateria online.

Da tempo esperti di informatica e Wired stessa hanno sollevato il problema dell’inattualità della piattaforma progettata dal ramo tech dello studio Previti, la società Sp Tech, e “regalata” ad Agcom dalla Lega Serie A, che sembra però progettata senza tenere conto di come funziona internet.

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Il nuovo libro di Apogeo illustra alle imprese come mettersi in regola riguardo alla direttiva europea sull’accessibilità digitale. Ecco quali sfide dovranno affrontare le aziende

l prossimo 28 giugno 2025, le aziende che fatturano oltre due milioni di euro ogni anno o impiegano dieci dipendenti, avranno l’obbligo di adeguarsi all’accessibilità digitale.

Lo stabilisce la direttiva europea, European Accessibility Act, direttiva europea (2019/882), secondo cui le aziende, secondo questi parametri, dovranno rendere accessibili le infrastrutture e le comunicazioni digitali. In caso di mancato adeguamento, rischiano sanzioni pari al 5% del fatturato.

Le imprese che già fatturano oltre 500 milioni di euro ogni anno oppure lavorano per/con il settore pubblico, sono invece, già fuori tempo massimo.

Il libro edito da Apogeo s’intitola Inclusive design ed è una guida per mettere le aziende in regola ed evitare multe, oltre a rendere il digitale accessibile anche al 15% di persone con caratteri speciali e/o di disabilità.

Leggi l'articolo di Enrico Bisenzi

Google ha siglato un accordo con Kairos Power per l'utilizzo di piccoli reattori nucleari per generare la quantità di energia necessaria ad alimentare i suoi data center per lo sviluppo dell'intelligenza artificiale (AI). L'azienda ha dichiarato che l'accordo prevede l'avvio dell'utilizzo del primo reattore nel corso di questo decennio e la messa in funzione di altri entro il 2035. Le società non hanno fornito alcun dettaglio sull'importo dell'accordo o su dove saranno costruiti gli impianti.

Ma Google a quanto pare non è l'unica, lo scorso mese Microsoft ha raggiunto un accordo per rimmettere in funzione l'impianto nucleare di Three Mile Island, tristemente noto per il più grave incidente nucleare accaduto negli USA nel 1979.

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Un breve documentario di Al Jazeera.
Meta ha un problema con la Palestina. Se usate Facebook o Instagram, probabilmente avete visto voi stessi la censura. Dena Takruri scopre una cultura interna di censura, intimidazione e paura all'interno di Meta, la società madre di Instagram e Facebook.
Parla con i dipendenti di Meta che hanno cercato di risolvere il problema o di far sentire la propria voce e che hanno detto di essere stati messi a tacere o addirittura licenziati. L'autrice indaga anche sui profondi legami dei leader di Meta con Israele, che potrebbero spiegare perché Meta sopprime e censura i contenuti palestinesi per miliardi di utenti in tutto il mondo.

Nel suo rapporto Draghi dice che non possiamo avere una forte tutela dei diritti fondamentali e allo stesso tempo aspettarci di promuovere l’innovazione. La critica è rivolta in particolare al GDPR, che protegge i nostri dati personali. Ma è una critica senza fondamento.

Tra le cause della scarsa competitività delle imprese europee nei settori avanzati dell’informatica, oggi chiamata “intelligenza artificiale”, il rapporto Draghi individua la regolamentazione dell’Unione Europea sull’uso dei dati1. Considerata troppo complessa e onerosa rispetto ai sistemi in vigore nei principali paesi leader, come USA e Cina, tale regolamentazione penalizzerebbe i ricercatori e gli innovatori europei impegnati nella competizione globale.

[...]

Il senso è chiaro: non possiamo avere una forte tutela dei diritti fondamentali e allo stesso tempo aspettarci di promuovere l’innovazione. Il trade-off è inevitabile, e prepariamoci ad affrontarlo.

Ma quali sarebbero gli ostacoli che questa “strong ex ante regulatory safeguard” pone all’innovazione e alla competitività delle imprese europee? Il rapporto Draghi ne individua tre: i) il GDPR impone oneri alle imprese europee impegnate nei settori di punta dell’intelligenza artificiale che le penalizzano rispetto ai concorrenti USA e cinesi; ii) l’applicazione frammentaria e incoerente del GDPR crea incertezza sull’uso legittimo dei dati e iii) questa incertezza impedisce, in modo particolare, l’uso efficiente dei dati sanitari per lo sviluppo di strumenti di intelligenza artificiale nel settore medico e farmaceutico.

Verifichiamo se gli argomenti a sostegno di queste tesi possono reggere a un’analisi un po’ approfondita.

Leggi l'articolo di Maurizio Borghi

Rischiano nella migliore delle ipotesi di essere ignorate, nella peggiore di mandare il tilt le procure.

Non solo una svolta “autoritaria” per bloccare i pirati che trasmettono in streaming la Serie A: gli emendamenti del governo approvati in questi giorni contengono un errore clamoroso che rischia di rendere la vita impossibile agli operatori del web e intasare le procure con miliardi di segnalazioni perfettamente inutili.

Ha senso una norma del genere in un paese come l’Italia? Secondo Giovanni Ziccardi, professore di Informatica Giuridica all’Università degli Studi di Milano, qualche problema c’è. “Nel prevedere interventi legislativi che riguardano il mondo dell’informatica è necessario avere delle competenze tecniche importanti”, spiega Ziccardi. “Risolvere in poche righe il tema del controllo delle attività online è impossibile, soprattutto considerando le complessità legate a strumenti come le vpn”.

Non solo: i problemi nascono anche dal fatto che qualsiasi intervento in merito dovrebbe tenere conto del quadro normativo europeo. “Quando si parla di obblighi di comunicazione o segnalazione da parte dei provider internet – prosegue - bisogna tenere presente che l’Unione Europea sta portando avanti un’azione coordinata tra i vari paesi, sulla base per esempio del Digital Services Act”.

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Durante "L'ora di buco", la trasmissione di Radio Onda Rossa in cui lavoratori e lavoratrici della scuola parlano di scuola, sono stati presentati i corsi di Pedagogia Hacker su misura per docenti delle scuole primarie e secondarie. I corsi, anche per l'anno scolastico 2024/2025, sono finanziati dal PNRR. Sono gratuiti per le insegnanti e gli insegnati.

Possono partecipare ai corsi i docenti delle scuole secondarie o primarie, sia di ruolo che precari/e. Per ogni corso seguito verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

Durante la corrispondenza si è paralto anche di cosa è il metodo della Pedagogia Hacker.

Ascolta l'audio sul sito di Radio Onda Rossa

Si tratta di 3 corsi:

  • Non dipende (solo) da te (corso base)
  • Internet e strumenti conviviali (corso intermedio)
  • Costruzione di attività didattiche (corso avanzato)

Tutte le informazioni su edizizoni, date, orari, modalità di iscrizioni, si trovano nell'apposita pagina sul sito web di CIRCE.

Ascolta l'audio della presentazione durante la trasmissione

Dopo un anno di spietata offensiva israeliana su Gaza, il conflitto si allarga a macchia d’olio in tutta la regione mediorientale. Anche se l’escalation in corso assorbe l’attenzione dei media principali, non possiamo distogliere lo sguardo da quello che succede sul campo.

Coltiva la solidarietà insieme ad ACS. Sottoscrivi per far vivere gli alberi della rete.

La prima parte della trasmissione è dedicata al secondo tentativo di Microsoft di lanciare un sistema di ricerca all'interno di Windows basato su intelligenza artificiale. Se il primo tentativo era stato un disastro di sicurezza, cosa possiamo dire del secondo? Indubbiamente il nuovo design sembra più solido; ma come leggere complessivamente questo progetto di accumulazione di grossi dataset in locale e di spostamento del carico computazionale sull'hardware utente?

La seconda parte della trasmissione è invece legata ad NSO e alle cause che ha con Apple e Whatsapp (avete letto bene). Benché per entrambe le aziende è chiaro che si tratti di processi il cui fine ultimo è il miglioramento della propria reputazione, rileviamo come entrambi i processi siano molto appesantiti dall'ostruzionismo e dalla copertura di Israele.

Ascolta l'audio sul sito di Radio Onda Rossa