Il primo laboratorio formativo di Pedagogia Hacker si è tenuto a Bologna il 18 e il 19 ottobre 2025 presso il circolo ARCI Guernelli. Un laboratorio che CIRCE ha voluto organizzare per socializzare strumenti, metodologie e attività messe a punto in questi anni.
Lo scopo dell'incontro è stato quello di formarsi insieme come persone capaci di proporre/condurre laboratori di pedagogia hacker, esplorando e sperimentando alcuni degli strumenti e delle metodologie presenti nell'omonimo libro.
"Abbiamo meticciato le nostre competenze in un percorso laboratoriale nel quale abbiamo presentato alcuni strumenti messi a punto in questi anni per formare e organizzare. Non come semplici strumenti, ovviamente, ma come mezzi che giustificano dei fini: i fini dell'emancipazione personale e collettiva, dell'estensione delle libertà nell'uguaglianza per tutte le persone, gli esseri viventi e non. Mezzi per realizzare le nostre utopie"
Prosegui la lettura sul sito di CIRCE per sapere cosa si è fatto nel concreto e quali fossero le motivazioni
Nel 1973, quando il mondo ancora credeva ciecamente nel progresso tecnologico come panacea universale, un ex-sacerdote di origine austriaca pubblicava un libro che oggi suona come una profezia inquietante. Ivan Illich, nato nel 1926 e figura controversa che rinunciò ai titoli ecclesiastici senza mai diventare completamente laico, ci consegnava con "La convivialità. Una proposta libertaria per una politica di limiti allo sviluppo" una chiave di lettura del nostro presente che fa tremare le certezze.
L'equilibrio perduto: quando lo strumento divora l'uomo
Illich introduce un concetto rivoluzionario, ovvero l'equilibrio multidimensionale della vita umana, e ogni sua dimensione corrisponde a una scala naturale specifica. Ma quando un'attività umana, mediata dagli strumenti, supera una soglia critica definita dalla sua scala naturale, accade qualcosa di drammatico: l'attività si rivolge contro il proprio scopo originario e minaccia di distruggere l'intero corpo sociale.
La società avanzata della produzione di massa, quella che oggi chiamiamo tardo-capitalismo, sta generando la propria autodistruzione.
Leggi l'articolo di Susanna Di Vincenzo
Su questo tema consigliamo il libro di Carlo Milani, Tecnologie Conviviali
Durante la scorsa edizione di Hackmeeting è stato presentato un piccolo e prezioso opuscolo sull'uso delle mail dal titolo "Aprite quella posta".
L’email è uno degli strumenti di telecomunicazione più vecchi che ancora utilizziamo. Non è un sistema perfetto: molte delle sue caratteristiche sono dei rimasugli tecnici, in un mondo che ormai si è trasformato. Eppure continua a tornarci utile.
Anzitutto, si tratta di uno strumento longevo: l’email non è ancora morta, e non morirà per un bel po’, nonostante il suo uso si stia trasformando.
L’email è una sorta di lingua franca: forse nessuno si sentirebbe di definirlo il proprio strumento preferito, ma praticamente chiunque ne ha una e spesso risulta di fatto il metodo più efficace per stabilire una comunicazione.
L’email è un sistema non nominativo: questo la distingue da Whatsapp, Telegram, Signal, Facebook, Instagram, i quali per funzionare richiedono un’identità (spesso in forma di numero telefonico). Come email puoi scegliere un nome totalmente immaginario, puoi averne quante ne vuoi e associare a ciascuna un contesto e un’identità diversa, non necessariamente collegabile alla tua anagrafica.
L’email è un sistema federato: non è nelle mani di una singola entità, ma è il risultato della collaborazione tra server eterogenei per natura e dimensione.
Ma soprattutto, è un sistema flessibile
Giovedì 8 maggio 2024 h19 @ LOA Acrobax avrà luogo la prima assemblea pubblica di Gancio de Roma, Agenda condivisa della Roma ribelle e autogestita, è un luogo virtuale autonomo dove inserire e ritrovare eventi e appuntamenti militanti di Roma e territori limitrofi.
Scopo dell'assemblea è immaginare il funzionamento collettivo di uno strumento che per sua natura ha un pannello Admin, ovvero un approccio top-down. In altre parole, come rendere fluido, chiaro e autotutelato un meccanismo corale che permetta di comunicare alla città e ai territori limitrofi appuntamenti ed incontri che facciamo per esistere e resistere, riconoscerci e immaginare nuovi orizzonti.
L'agenda è basata sul software Open Source Gancio e non si appoggia o dipende da nessuna piattaforma proprietaria.
Come spesso accade, l'infrastruttura e il software sono degli aspetti complessi ma risolvibili grazie alla comunità hacker internazionalista che si e' creata attorno a questo progetto e altri simili.
Quanto è successo dopo l'elezione di Trump alla presidenza degli USA ha svelato ciò che sono i proprietari delle grandi aziende tecnologiche nord americane: un gruppo di tecnocrati che vogliono eliminare qualsiasi vincolo che impedisca loro di fare profitti sfruttando le persone. Se vuoi la versone lunga di questa storia leggi tutti i bro del presidente. Lo fanno con tutti i mezzi a loro disposizione comprese le piattaforme social. Qui puoi approfondire perché conviene abbandonare le piattaforme delle Big Tech.
Spesso la domanda che ci si pone è: ma come si fa ad abbandonare le piattaforme delle Big tech? Come quasi sempre accade, non è un problema tecnico, poiché le alternative tecniche esistono. Come (quasi) sempre accade, il problema è di decidere di fare il passo, accettare la possibilità che a volte i software liberi funzionino in maniera diversa ed abituarsi al cambiamento. Capita la stessa cosa anche quando si cambia l'automobile, o ci si trasferisce, o si cambia un elettrodomestico.
Ho scritto un'elenco di possibili alternative ai software delle grandi imprese USA per le nostre attività in rete. Non è un elenco completo ed è in aggiornamento. Si tratta per lo più di software liberi, tendenzialmente conviviali, che consentono vari gradi di libertà, controllo e modifica.
Il 10 settembre 2024 sulla piattaforma statunitense change.org è stata pubblicata la petizione “Stop smartphone e social sotto i 16 e 14 anni: ogni tecnologia ha il suo giusto tempo”:
L’appello è promosso da Daniele Novara, pedagogista e counselor – direttore del CPPP e Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta, a cui si sono unite quasi centomila adesioni in pochi mesi. Il cuore dell’appello è questo:
“Chiediamo quindi al Governo italiano di impegnarsi per far sì che nessuno dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze possa possedere uno smartphone personale prima dei 14 anni e che non si possa avere un profilo sui social media prima dei 16. Aiutiamo le nuove generazioni.”
"Mi è stato chiesto un parere in merito perché con le colleghe di C.I.R.C.E. – circex.org lavoriamo sulla promozione di tecnologie conviviali, tramite il metodo della pedagogia hacker. Siamo amanti delle tecnologie, anche di quelle digitali. Ma non di tutte, anzi: consideriamo deleteri la maggior parte dei sistemi oggi in uso: sistemi scientemente progettati, costruiti e continuamente perfezionati per generare comportamenti di autoabuso. Sofferenze psicologiche e sociali sono quindi sempre più diffuse non per una qualche mancanza da parte degli utenti, incapaci di “usare bene” tecnologie sofisticate, ma per via del design tossico di quelle tecnologie."
Dedichiamo la prima ora di trasmissione a commentare le "ultime" uscite dei vari social media e dei loro proprietari, uscite che ci confermano il loro orientamento destrorso (da ben prima dell'arrivo di Trump). Facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire come sono progettati i social media commerciali; di contro, diamo qualche spunto su come si possa approcciarsi alle tecnologie in maniera conviviale e non alienante.
Nella seconda parte, riprendiamo una vecchia puntata sulla cessione di Tim a KKR. La cessione è stata "necessaria", ci dicevano, per via dell'alto indebitamento di Tim. Ma da dove viene questo debito? Non certo dalle sue operazioni economiche reali, bensì proprio dalla privatizzazione che, a fine anni 90, avrebbe dovuto diminuire l'indebitamento dello Stato.
Commentiamo poi quel che sappiamo della vicenda Paragon, in cui i silenzi del governo confermano tutti i nostri sospetti.
Notiziole di chiusura:
Ascolta la trasmissione e i vari argomenti sul sito di Radio Onda Rossa
Cogliamo l'occasione della nascita del sito degli appuntamenti di Roma, roma.convoca.la, per parlare di Gancio. Un software progettato e realizzato con i principi delle tecnologie conviviali, distribuito con licenza libera, federato, nato dalla comunità per la comunità.
Una volta tanto vogliamo segnalare cose positive. Perché è importante che esista questo software e venga usato? Intanto perché si tratta di una possibilità concreta che associazioni, collettivi, centri sociali, smettano di pubblicare i propri appuntamenti nella pagina eventi di Facebook o su Instagram. A questo proposito, consiglio la lettura di "Perché conviene abbandonare le piattaforme delle Big Tech"
Ma c'è anche un altro motivo, forse ancor più importante. Utilizzare piattaforme basate su software libero, decentralizzate, in cui le regole d'uso non sono definite da altri fuori dalla nostra vita, ci costringe a ragionare insieme su quelle regole, cominciando a diminuire l'alienazione tecnica che fa si che venga delegato a 4 multinazionali americane la decisione su quale debba essere lo sviluppo della tecnologia digitale. Una tecnologia che permea completamente le nostre vite. Forse è il caso che a deciderne lo sviluppo siano anche le comunità che la usano.
L'adozione dal basso di piattaforme del genere necessita che siano definite delle regole comuni condivise: la policy. Che vuol dire? Si tratta di rispondere a delle domande, e rispondere insieme. Per esempio nel caso della piattaforma degli appuntamenti:
E' un processo che necessariamente porta le persone a parlarsi, a comprendersi, anche a mediare, per giungere ad una policy condivisa.
Sul sito di Gancio ci sono tutte (o quasi) le città che hanno adottato il software (non sono poche e sono in aumento)
Ci vediamo a... :)
TECNOLOGIE DEL POTERE E TECNOLOGIE CONVIVIALI. NON DIPENDE (SOLO) DA TE. Il 25 giugno 2024 alle 19 presso Vivero, luogo di quartiere a via Antonio Raimondi 37, Roma (zona pigneto)
All'interno di un ciclo di 3 appuntamenti, si svolgerà l'incontro "Tecnologie del potere e tecnologie conviviali. Non dipende (solo) da te"
Israele ha utilizzato gli algoritmi cosiddetti di Intelligenza Artificiale per selezionare e localizzare le persone da colpire deresponsabilizzando le scelte degli umani.
Quali sono le relazioni tra l'apparato militare e l'industria del digitale?
E' possibile utilizzare le tecnologie digitali delle Big tech per fini diversi da quelli per cui sono state progettate?
Esistono tecnologie conviviali progettate per un uso sociale e comunitario?
Parliamo di Lavender e degli alberi della rete a Gaza con Dario Guarascio, docente di Economia e Diritto presso l’Università degli Studi La Sapienza di Roma, Manolo Lupichini e Graffio

[...] Nel caso dell’istruzione e della scuola sono prioritarie da una parte la denuncia della colonizzazione messa in atto dall’oligopolio del capitalismo di piattaforma, che agisce in nome del valore economico, e dall’altra la ricerca di alleanze con tutti i soggetti che si pongano l’obiettivo di uno sviluppo umano equo, con particolare riferimento alla condivisione cooperativa e mutualistica della conoscenza.
Questo contributo vuole andare in questa direzione e si articola perciò in una pars destruens, di decostruzione del contesto attuale, e in una pars costruens, che vuole orientare su possibili alternative tecno-economiche e culturali per andare oltre il torpore e l’opposizione devitalizzata.
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Pars de(co)struens
Il periodo del distanziamento delle pratiche didattiche, iniziato nel marzo 2020, ha definitivamente consegnato all’infrastruttura e alla cultura delle piattaforme del capitalismo digitale un’istruzione che già da tempo le aveva privilegiate sia sul piano dell’apprendimento, nella definizione dei canoni tematici STEM, sia con le proprie decisioni in merito alle opzioni logistiche. In gran parte del mondo occidentale i CEO di GAFAM sono stati poi i super-eroi virtuali che hanno permesso con la fornitura dei propri dispositivi il parziale salvataggio della scolarizzazione, ridotta in un angolo dall’emergenza sanitaria...
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Pars costruens
A volerle vedere e volendo impegnarsi a praticarle, vi sono invece alternative in termini sia di prospettiva politico-culturale sia di dispositivi e di pratiche. Mi riferisco alle tecnologie conviviali, il cui scopo sono condivisione paritaria della conoscenza, sviluppo umano equo, cooperazione non competitiva, mutualismo, sostenibilità economica e ambientale, rinnovamento.
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