sorveglianza GAFAM tecnologie conviviali scuola dad insegnamento
[...] Nel caso dell’istruzione e della scuola sono prioritarie da una parte la denuncia della colonizzazione messa in atto dall’oligopolio del capitalismo di piattaforma, che agisce in nome del valore economico, e dall’altra la ricerca di alleanze con tutti i soggetti che si pongano l’obiettivo di uno sviluppo umano equo, con particolare riferimento alla condivisione cooperativa e mutualistica della conoscenza.
Questo contributo vuole andare in questa direzione e si articola perciò in una pars destruens, di decostruzione del contesto attuale, e in una pars costruens, che vuole orientare su possibili alternative tecno-economiche e culturali per andare oltre il torpore e l’opposizione devitalizzata.
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Pars de(co)struens
Il periodo del distanziamento delle pratiche didattiche, iniziato nel marzo 2020, ha definitivamente consegnato all’infrastruttura e alla cultura delle piattaforme del capitalismo digitale un’istruzione che già da tempo le aveva privilegiate sia sul piano dell’apprendimento, nella definizione dei canoni tematici STEM, sia con le proprie decisioni in merito alle opzioni logistiche. In gran parte del mondo occidentale i CEO di GAFAM sono stati poi i super-eroi virtuali che hanno permesso con la fornitura dei propri dispositivi il parziale salvataggio della scolarizzazione, ridotta in un angolo dall’emergenza sanitaria...
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Pars costruens
A volerle vedere e volendo impegnarsi a praticarle, vi sono invece alternative in termini sia di prospettiva politico-culturale sia di dispositivi e di pratiche. Mi riferisco alle tecnologie conviviali, il cui scopo sono condivisione paritaria della conoscenza, sviluppo umano equo, cooperazione non competitiva, mutualismo, sostenibilità economica e ambientale, rinnovamento.
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