Pillole

Pillole di informazione digitale

Segnalazioni di articoli su diritti digitali, software libero, open data, didattica, tecno-controllo, privacy, big data, AI, Machine learning...

Doppia segnalazione di DataKnightmare. Puntata 18 e puntata 17.

La puntata 18 è sul Piano Strategico Nazionale, ovvero come consegnare il cloud italiano alle Big Tech USA. Visto che la cordata che ha vinto la gara, tra mille polemiche, si avvale dei servizi di Microsoft Azure (partner di Leonardo), Google Cloud (partner di Tim) e Amazon Web Services (con Sogei).

La puntata 17 parla di 3 "notiziole":

  • la (s)vendita della rete di telecom agli americani, alla faccia della sovranità (sempre per la serie la sovranità nazionale),
  • Sam Altman fa la scimmia che gioca con le bombe a mano,
  • e l'ex imperatore del mondo (al secolo Zuckerberg)cerca un rilancio a qualunque costo.

Ascolta la puntata 18

Ascolta la puntata 17

Nel Consiglio dei ministri di lunedì 28 agosto il governo ha approvato due decreti con cui autorizza l’acquisto di una parte della rete infrastrutturale di Tim, la principale società di telefonia italiana, insieme al fondo statunitense KKR, che ormai da settimane ne sta trattando l’acquisto con Tim. Il fondo americano KKR diventerà proprietario al 65% di un asset strategico

Nell'articolo pubblicato da Il Fatto Quotidiano, Stefania Maurizi pone una serie di dubbi: "A quali leggi e regolamenti saranno sottoposti i nuovi ‘padroni’ dei cavi? Negli Stati Uniti le tutele sono assai minori".
Leggi l'articolo

L'operazione, propagandata dal governo come il ritorno del Pubblico nel controllo di settori strategici nazionali, è in realtà la vendita ad un fondo USA.

Sul sito di AGI si può leggere un articolo che spiega la vicenda

Sabato 1 aprile 2023 ha avuto luogo il seminario Tecnologie didattiche e PNRR: che fare? organizzato da CUB Scuola Università e Ricerca di Torino

Guarda il video dell'intervento Un altro digitale possibile di Carlo Milani

Hanno partecipato: Carlo B. Milani (C.I.R.C.E. - autore di Tecnologie conviviali), Gruppo di Lavoro Nazionale su Tecnologia nella Scuola (CUB SUR), Luca Malgioglio (Ass. Agorà 33 – La Nostra Scuola), Paolo Dongilli (FUSS), Giorgio Favaro (Continuity), Marco Ciurcina (Studiolegale.it)

Partendo dalle esperienze pionieristiche del progetto FUSS attivo fin dai primi anni 2000 proviamo a fare due proposte concrete, una orientata alla scuola secondaria superiore e l'altra invece più adatta alle scuole secondarie inferiori e alla primaria. Entrambe queste proposte sono in grado, a nostro parere, di permetterci di raggiungere i seguenti obbiettivi:

  • evitare sprechi in tecnologie a rapida obsolescenza o totalmente inutili per la scuola
  • evitare la violazione massiva e reiterata delle legislazioni GDPR, CAD e statuto dei lavoratori
  • evitare l'intrusione massiva nelle vite di discenti e docenti da parte di agenti esterni all'interesse della scuola pubblica

Altre informazioni e registrazioni del seminario si trovano sul cloud della CUB

Intervista. L’architetta che insegna a Eindhoven, specialista del lavoro automatizzato, racconta la sua ricerca, attraverso la quale propone nuove prospettive di osservazione sul complesso rapporto tra lavoro e tecnologia

Negli ultimi anni i data center sono diventati un importante area di investimento. Le previsioni indicano una forte crescita nella produzione di dati, che dovrebbero crescere del 23% all’anno dal 2020 al 2025, raggiungendo i 180 zettabyte nel 2025, secondo il Global DataSphere di IDC.
La società di consulenza Garnter stima che la domanda di storage dei dati potrebbe potenzialmente salire al 50% dal 2020 al 2030. Crescita che sta superando le possibilità delle odierne soluzioni di archiviazione, che porterà a una potenziale insufficienza.
Gli sviluppi dell’IA, dell’Internet delle cose e del Metaverso aggraveranno il problema. La più grande società di servizi immobiliari commerciali a livello globale, CBRE ha aperto una divisione per i data center, lo stesso hanno fatto aziende di architettura e ingegneria come Corgan, HDR, Gensler, AECOM e Arup.
È opportuno ricordare che i data center rappresentano oltre il 2% delle emissioni globali di carbonio, l’equivalente del settore aereo. Senza miglioramenti nell’efficienza energetica, il consumo di elettricità dei data center potrebbe aumentare dal 3% al 13% del consumo totale di elettricità entro il 2030.

Leggi l'intervista completa sul sito de "Il Manifesto"

Una serie di associazioni internazionali hanno proclama l'8 Marzo 2023 Giorno dell'Azione Anti-Cloud.

"In questa giornata proveremo ad astenerci dall'utilizzare, dal foraggiare o dal prenderci cura del Cloud delle Big Tech. Questo sciopero invita a una drastica riduzione dei servizi digitali estrattivi per invece dedicarsi all'organizzazione collettiva. Ci uniamo alla lunga storia degli scioperi femministi internazionali, perchè consideriamo questa una lotta sui temi del lavoro, della cura, dell'anti-razzismo, della vita queer e della tecno-politica trans*femminista.

Troppi aspetti delle nostre vite dipendono dal Cloud. Le modalità espansioniste, estrattiviste e finanziarizzate delle Big Tech trasformano tutti i processi vivi e creativi in profitto. Questo incide profondamente su come ci organizziamo e ci prendiamo cura delle risorse. Molte istituzioni pubbliche come ospedali, università, archivi e scuole hanno trasferito le proprie attività principali su soluzioni software-as-a-service affittate. Gli interessi delle Big Tech condizionano come insegniamo, creiamo accesso, impariamo, conosciamo, organizziamo, lavoriamo, amiamo, dormiamo, comunichiamo, amministriamo, ci prendiamo cura, e come ricordiamo."

Leggi l'articolo completo su sito di CIRCE

In questa puntata di DataKnightmare Walter Vannini inveisce contro i GAFAM, e questa non è una novità, ma anche contro una pletora di persone che a vario titolo, alcun* anche a titolo ufficiale, insistono sul fatto che non ci sono alternative ai prodotti delle bigtech, siano essi la suite per l'ufficio che il cloud per la Pubblica Amministrazione o per la Scuola.

Ha ragione! Infatti non solo non è vero che non ci sono alternative, ma queste ultime sono migliori delle offerte GAFAM, non fosse altro perché rispettano la privacy dei propri utilizzatori. In realtà, personalmente, i motivi per cui considero le alternative migliori delle offerte della BigTech sono molte di più della questione della difesa della privacy.

Ascolta il podcast

Il nuovo obiettivo per il cloud di Stato francese è mettere, finalmente, l’ecosistema nazionale specializzato nel settore al centro della strategia nazionale.

Schiaffo dalla Francia al cloud Usa. Il Governo cambia la strategia cloud, non più quella presentata l’anno scorso “Cloud di fiducia” con Microsoft e Google protagonisti, ma ora con un sostegno chiaro, massiccio e inequivocabile al settore cloud francese. L’obiettivo: mettere, finalmente, l’ecosistema nazionale specializzato nel cloud al centro della strategia nazionale e rimuovere un certo numero di ostacoli.

Leggi l'articolo completo

DataKnightmare: L'algoritmico è politico

Il Garante stoppa Google Analytics. E ora? Ci poniamo il problema che forse (forse!) GA 4 è rispettoso del GDPR o riconosciamo che Analytics è solo la punta dell'iceberg, l'inizio della Lunga Marcia verso la nostra sovranità digitale e l'indipendenza da Big Tech (o il riconoscimento dello status di colonia)?

In questa puntata Walter Vannini spiega perché il cloud USA non è adatto alle esigenze Europee e dice che non c'è alternativa alla scelta di far crescere il cloud Europeo (che esiste nonostante i nostri governanti).

Ascolta il podcast

Il numero di maggio della rivista Gli Asini è dedicato principalmente alle riflessioni sulla tecnologia.

In particolare sono tre i contributi di persone che collaborano con C.I.R.C.E. che vi consiglio di leggere:

Anche altri interventi sono molto interessanti, tra questi in particolare quello di Giacomo Tesio, "A scuola da Google" che riprende i temi legati alla DAD trattati anche da C.I.R.C.E. all'interno del libro "Formare a Distanza?"

Nel numero della rivista si parla anche di Software libero (A.R. Meo), di Cloud (D. Lamanna), di guerra per l'attenzione (S. Lanza)

L'indice completo degli articoli Buona lettura

  • È ormai verosimile che i dati della pubblica amministrazione italiana saranno in futuro gestiti da una cordata composta da Tim, Cdp, Sogei e Leonardo, dove però il principale fornitore tecnologico sarà Google, che con Tim ha avviato un’importante partnership nazionale.
  • È un problema innanzitutto di autonomia tecnologica: come si fa a far girare tutti i propri dati e servizi su piattaforme online il cui interruttore si trova negli Usa?
  • E poi c’è il tema della sovranità, perché gli Usa dispongono di normative extraterritoriali, il Cloud Act ed il Fisa 702, che consentono loro di accedere a qualsiasi dato contenuto nei server di loro operatori, anche se ubicati in Europa.

In rete girano già battute del tipo: «I dati della pubblica amministrazione sono su Google, così sarà più facile trovarli». Scherzi a parte...

Leggi l'articolo su Domani