La puntata si apre parlando di malware. Sherlock, l'ennesimo caso di Malware proveniente dall'industria israeliana. Questo caso è di particolare interesse perché usava come vettore d'attacco la pubblicità online. Nonostante per ora le informazioni siano estremamente limitate, cerchiamo di capire storia, rischi e rimedi per questo malware.
Nel frattempo, Google rinvia ancora una volta la data per il termine del supporto al "Manifest V2" per le estensioni in Chrome. È una buona notizia, perché avrebbe significato anche la fine della possibilità di bloccare efficacemente le pubblicità dentro Chrome. Che, per inciso, è il miglior rimedio contro Sherlock.
Affrontiamo il grande mistero ferroviario dell'estate: cosa succede ai treni del Lazio? Facciamo una breve storia, con qualche ipotesi possibile, ma soprattutto lo domandiamo a voi, visto che almeno ufficialmente, nessuno lo sa. Scriveteci un'email per dirci la vostra!
Ancora sul trasporto pubblico, nella delibera di Roma Capitale in cui, tra le tante cose, si approvano:
Chiudiamo con due notiziole:
In Svezia, dove telefoni e tablet si usano fin dall’asilo, la ministra dell’istruzione Lotta Edholm ha chiesto a tutti gli insegnanti di tornare il più possibile ai libri di carta e la scrittura a mano. Carlo Milani, saggista, traduttore e ricercatore, collaboratore di C.I.R.C.E. è stato intervistato da Internazionale.it per il numero odierno del podcast quotidiano. Nel podcast anche notizie dalla situazione Libica dopo l'inondazione dei giorni scorsi.
Milani dice la sua sulle tecnologie tossiche, quelle conviviali e sulle contraddizioni che generano i divieti nell'uso dei dispositivi digitali.
Ascolta il podcast sul sito di Internazionale.it. Se volete ascoltare solo l'intervista a Carlo Milani potete andare direttamente al minuto 12.
Il Centro sociale occupato e autogestito “Angelina Cartella” di Reggio Calabria ha ospitato fino a domenica 10 settembre l’Hackmeeting 2023, l’incontro annuale che si tiene dal 1998 ed è dedicato alle controculture digitali italiane, “quelle comunità – si legge nell’indizione dell’appuntamento – che si pongono in maniera critica rispetto ai meccanismi di sviluppo delle tecnologie all’interno della nostra società. Ma non solo, molto di più.
l’hackit è solo per hackers, ovvero per chi vuole gestire la propria vita come preferisce e sa s/battersi per farlo. Anche se non ha mai visto un computer in vita sua”.
Il programma una quattro giorni di seminari, giochi, dibattiti, scambi di idee e apprendimento collettivo, per analizzare “assieme le tecnologie che utilizziamo quotidianamente, come cambiano e che stravolgimenti inducono sulle nostre vite reali e virtuali, quale ruolo possiamo rivestire nell’indirizzare questo cambiamento per liberarlo dal controllo di chi vuole monopolizzarne lo sviluppo, sgretolando i tessuti sociali e relegandoci in spazi virtuali sempre più stretti.
Radio Onda d'Urto ha intervistato alcuni partecipanti
Ascolta l'audio sul sito della radio
Nell'ultima puntata dell'estate di DataKnightmare, Vannini prende spunto da un paper per porre alcune domande e diversi avvertimenti.
Il paper si pone due domande semplici.
Se l'uso di chat gpt possa veramente migliorare la produttività e se l'uso di chat gpt abbia effetti diversi su lavoratori meno schillati che su lavoratori più schillati.
Le risposte sono chiare.
Con chat gpt il livello medio dei testi migliora e i tempi di produzione si abbassano, quindi siamo autorizzati a dire che la produttività cresce. Inoltre con chat gpt la differenza fra le capacità dei singoli viene fortemente ridotta.
Pur prendendo per buono il risultato del paper, le criticità sono molte.
Tra e altre: avere addestrato le cosiddette intelligenze artificiali in prevalenza su contenuti disponibili in internet, con le virgolette, significa che le intelligenze artificiali sanno scrivere come un marchettaro a cottimo, Perché quelli sono i contenuti prevalenti in internet, marketing, report aziendali senza anima e comunicazione funzionale.
Ieri abbiamo insegnato alle macchine come scrivono gli esseri umani usando come esempio quando gli esseri umani scrivono come macchine.
Il pericolo è che i vari chat gpt diventino il termine di paragone, per cui da domani gli esseri umani dovranno scrivere come macchine per non perdere la competizione contro macchine che scrivono come esseri umani che scrivono come macchine.
Ascolta la puntata e buon ascolto.
"Apriamo la trasmissione con una notizia che unisce i nostri principali interessi: "hacker" filorussi fermano dei treni in Polonia. Da quanto si capisce, la tecnica usata è estremamente vecchia, nota, utilizzabile da chiunque con spese modestissime.
A proposito di infrastrutture critiche, andiamo a guardare e commentare la conferma, da parte del Governo, del memorandum con KKR. Di fatto, una cessione di infrastrutture critiche.
Tornando dalle nostre parti, dedichiamo un po' di spazio a rispondere alla campagna di stampa che il Messaggero sta facendo contro i progetti di tram di Roma. Andiamo quindi a guardare quali sono effettivamente gli impatti, gli usi, i vantaggi del tram, capiamo perché non è banalmente rimpiazzabile con le metropolitane o con i bus elettrici e proviamo ad inquadrare questa tecnologia all'interno di un sistema generale di trasporto pubblico. Proviamo anche a rispondere alle domande di un ascoltatore che ci chiama per chiederci un'opinione sul tema delle vibrazioni, degli edifici storici, e delle dimensioni dei tram."
Ascolta la puntata del 5/09/2023 sul sito di Radio Onda Rossa
Puntata andata in onda il 13 luglio.
Accanto ai disastri e agli abusi di cui si parla tanto, nell'intelligenza artificiale ci sono moltissimi episodi di uso positivo e costruttivo, già adottabili in pratica nel lavoro di tutti i giorni di tantissime persone. Dalla semplice scrittura di una mail fino all’aiuto alle persone con disabilità, ecco una rassegna ragionata di applicazioni utili, insieme alla storia di un "ostacolo inatteso" nella corsa frenetica allo sviluppo di questa tecnologia, con i due semplici criteri che permettono di decidere se un uso dell’IA è buono o cattivo.
Ascolta l'audio della puntata di Paolo Attivissimo sulla Radiotelevisione Svizzera
In questo podcast uno scambio di opinioni sull'AI Act con l'ospite speciale Alessandro Longo, direttore responsabile di agendadigitale.eu. l'AI Act è il regolamento Europeo per l'intelligenza artificiale, il primo al mondo. E' stato approvato dal Parlamento Europeo ed è l'inizio di una nuova negoziazione con le altre due istituzioni - Commissione e Consiglio. Non è ancora la versione definitiva, né è ancora in vigore.
Diversi spunti interessanti a cominciare dalla mancanza di regolamentazione delle applicazioni di intelligenza artificiale per applicazioni di tipo militare. Il secondo punto di attenzione è la questione dell'appropriazione dei dati pubblicati nel web, poiché il fatto che siano accessibili a tutti non vuol dire automaticamente che siano utilizabili per l'addestramento di AI senza consenso.
E poi c'è una questione che non è legata direttamente al regolamento: "l'intelligenza artificiale cambierà tutto in un momento in cui non siamo sicuri che quelli che rischiano di rimanere indietro siano in grado invece di avere voce in capitolo e quindi non siamo sicuri che tutta questa grande rivoluzione poi porterà benessere a tutti".
Le temute truffe di identità basate sulle immagini sintetiche si sono concretizzate e sono in corso; i siti di disinformazione generano fiumi di falsità per incassare milioni; e le immagini di abusi su minori generate dal software travolgono, per pura quantità, chi cerca di arginare questi orrori.
Quando sono stati annunciati pubblicamente i primi software di intelligenza artificiale capaci di generare immagini e testi, per molti imprenditori la reazione istintiva è stata un entusiasmo sconfinato di fronte all’idea di poter tagliare i costi di produzione dei contenuti mettendo al lavoro questi nuovi servitori digitali al posto delle persone. Ma per molti altri, anche non esperti di informatica, la reazione è stata ben diversa. Paura, pura e semplice. Paura per il proprio posto di lavoro e paura per i possibili abusi, facilmente prevedibili, di questa tecnologia.
Questa è la storia di come quella paura del possibile è oggi diventata reale, raccontata attraverso tre casi recenti che sono un campanello d’allarme urgente. Le temute truffe di identità basate sulle immagini sintetiche si sono concretizzate e sono in corso; i siti di disinformazione generano fiumi di falsità per incassare milioni; e le immagini di abusi su minori generate dal software travolgono, per pura quantità, chi cerca di arginare questi orrori. La politica nazionale e internazionale si china su queste questioni con i suoi tempi inevitabilmente lunghi, ma nel frattempo i danni personali e sociali sono già gravi e tangibili, ed è decisamente il momento di chiedersi se si possa fare qualcosa di più di un coro tedioso di meritatissimi “Ve l’avevamo detto”.
Benvenuti alla puntata del 30 giugno 2023 del Disinformatico, il podcast della Radiotelevisione Svizzera dedicato alle notizie e alle storie strane – e questa settimana inquietanti – dell’informatica. Io sono Paolo Attivissimo.
Presentazione del libro di Alessandro Delfanti, Il magazzino.
“Amazon si vanta di essere relentless, ovvero implacabile, inarrestabile. È un termine che ricorre con estrema frequenza tanto nella sua storia quanto nei discorsi di Bezos e nelle lettere annuali agli investitori. In un primo momento doveva addirittura essere il nome dell’azienda: ecco perché, se digitate «relentless.com» nel vostro browser, verrete reindirizzati sul sito di Amazon. Ancora oggi Bezos è titolare del dominio.”
La brutale realtà lavorativa dei magazzini di Amazon, fatta di ritmi insostenibili, tattiche antisindacali aggressive e sorveglianza digitale, non è più un mistero, come testimoniato da numerose inchieste giornalistiche. Queste, per quanto necessarie, non restituiscono però la portata storica di quello che sta succedendo nei centri logistici del colosso di Seattle sparsi in mezzo mondo. Oggi sono loro, infatti, gli avamposti del capitalismo, come negli anni Sessanta e Settanta del Novecento lo furono le fabbriche del Nord Italia che alimentarono il boom economico. Ed è proprio tra le mura dei magazzini di Amazon che si sta ridefinendo il nuovo rapporto, conflittuale, tra capitale e lavoro.
Alessandro Delfanti li ha visitati, questi magazzini, e ha intervistato decine di dipendenti ed ex dipendenti. Il racconto che emerge dalle pagine del suo libro diventa l’innesco per una riflessione che arriva al cuore del capitalismo digitale.
Ascolta la trasmissione radiofonica del 21 giugno 2023 sul sito di Radio Blackout.. Se volete andare dritte al punto, ascoltate dal minuto 17:20
Bellisima puntata di Mordicchio.
DENTRO C'È:
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(Con la voce di Diāvoli, in questo episodio le idee e le produzioni artistiche di: Davide Fant, Carlo Milani, C.I.R.C.E.)
la puntata si apre con gli aggiornamenti su Chat Control 2.0, il nuovo tentativo dell'unione europea di proibire la cifratura dei dati con il pretesto della lotta alla pedopornografia.
Riprendendo il comunicato de La Quadrature Du Net, aggiorniamo sul clima che si respira in Francia per chi promuove consapevolezza nell'uso delle tecnologie digitale: nel tentativo di criminalizzare i movimenti sociali con l'accusa di terrorismo, vengono criminalizzate le loro pratiche di sicurezza, l'utilizzo di specifici strumenti, l'autoformazione all'uso di tecnologie rispettose della privacy e persino le opinioni anti-GAFAM.
A seguire, la solita carrellata di notiziole.
Si sa ancora poco di Giove, il nuovo sistema di polizia predittiva italiano che il Ministero dell’Interno vorrebbe dare in dotazione a tutte le questure d’Italia.
Sviluppato dentro il Dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno – sulla base delle sperimentazioni portate avanti dal 2008 dalla questura di Milano con il software KeyCrime – Giove si presenta come “un sistema di elaborazione e analisi automatizzata per l’ausilio delle attività di polizia”, come riporta Il Sole 24Ore, e sarebbe in grado di predire dove e quando i reati di maggior impatto sociale, come molestie sessuali, furti in abitazione e truffe agli anziani, potrebbero verificarsi nuovamente.
Uno scenario che richiama la fantascienza e che solleva dubbi e perplessità tra gli addetti ai lavori, soprattutto per la comprovata incapacità attuale di questi sistemi di trovare corrispondenze con la realtà e per la loro tendenza a discriminare le persone in base all’etnia e alla provenienza geografica. Non solo, ad aumentare la preoccupazione è il fatto che nulla sia ancora stato detto circa alcuni aspetti fondamentali, come quali banche dati e dati verranno usati per addestrare l’algoritmo, chi sarà il responsabile del trattamento dei dati e se l’uso del sistema comporterà o meno arresti preventivi. Domande che hanno spinto alcuni senatori a depositare, qualche giorno fa, un’interrogazione parlamentare dedicata.
Uno scenario inquietante, insomma, che potrebbe materializzarsi se il sistema otterrà il parere positivo del Garante della privacy.
Ne parliamo con Jacopo, parte del gruppo di ricerca C.I.R.C.E
Ascolta l'audio dell'intervento di Jacopo sul sito di Radio Onda D'Urto
Un'ampia parte della puntata è dedicata a commentare il provvedimento della giunta capitolina riguardo il rafforzamento della ZTL "Fascia Verde", con maggiori controlli e soprattutto impedendo l'accesso ai veicoli Euro 3 e agli Euro 4 Diesel. Cerchiamo di tenere insieme ragioni ecologiste ed egualitarismo andando a guardare livelli di inquinamento, normative, motori, soluzioni possibili, e ovviamente il trasporto pubblico.
Proseguiamo con un po' di notiziole d'attualità:
In occasione della giornata dell'Europa, Dataknightmare ci ricorda che Digital Markets Act ed ENISA esistono per difendere gli interessi degli Europei contro quelli delle Big Tech e degli USA.
Un report della senatrice americana Elizabeth Warren mostra come le Big Tech manovrino per contrastare le legislazioni antitrust e per deviare gli accordi commerciali in senso favorevole all'oligopolio.
Che cosa dice la senatrice Warren? Poche semplici cose.
In sostanza i rappresentanti del Dipartimento del Comercio Americano, debitamente imboccati da Big Tech, si sono fatti portavoce delle istanze delle piattaforme contro il Digital Markets Act, la legge europea a difesa della concorrenza e del libero mercato contro la posizione dominante delle piattaforme.
Già che ci siamo ricordiamoci anche che la sola Google spende 6 milioni l'anno per fare lobbismo a Bruxelles.
L'ENISA, l'Agenzia Europea per la Ciber Sicurezza, ha presentato una bozza di regolamento secondo il quale il solo modo con cui i fornitori cloud possono ottenere una certificazione europea di sicurezza è di entrare in partecipazione con controparti europee.
Che cosa significa? Significa che Google, Amazon e Microsoft per potere avere la certificazione europea di sicurezza necessaria a fornire servizi cloud sul mercato unico dovrebbero creare delle partecipate con aziende europee.
E queste aziende non sarebbero dei prestanome come nel caso del polo strategico nazionale di Italica memoria.
Tutt'altro, secondo la proposta dell'ENISA, il socio non europeo potrebbe avere solo una quota di minoranza, tutti i dati dovrebbero essere conservati sul territorio europeo e la legislazione comunitaria avrebbe precedenza su qualsiasi altra.
Tutto questo nelle parole dell'ENISA, cito, per mitigare il rischio di ingerenze di potenze extra UE che compromettano i regolamenti, le norme e i valori della UE.
Se qualcuno sta pensando a Stati Uniti e Cloud Act sta pensando bene.
Nella puntata di Le Dita Nella Presa del 16 Aprile 2023 si è parlato di:
Puntata di Doppio Click su Radio Popolare Milano interamente dedicata all'Intelligenza Artificiale con ospite Carlo Milani.
Prima parte di trasmissione dedicata alla limitazione provvisoria del trattamento dei dati degli utenti italiani nei confronti di OpenAI, la società statunitense che ha sviluppato e gestisce la piattaforma ChatGPT, disposta dal Garante per la protezione dei dati personali.
La seconda parte approfondisce i temi generali dell'Intelligenza Artificiale con l'aiuto di Carlo Milani, autore insieme a Vivien García di un importante articolo, pubblicato su Mondo Digitale, dal titolo: "L'evoluzione dell'Intelligenza Artificiale: dall'automazione del lavoro al condizionamento reciproco".
Ascolta la puntata di Doppio Click sul sito di Radio Popolare Milano
Ennesima interessantissima puntata de "Le Dita Nella Presa". Argomenti principali: e-fuel e biocombustibili; Chiacchierata con Ginox, autore di "Crypto Bluff" parlando di crittovalute, della loro storia e della retorica che le accompagna.
Dal sito:
"Passiamo i primi 10 minuti a cercare di fare una telefonata senza riuscirci.A quel punto andiamo al primo argomento: il caso di e-fuel contro biocombustibili. Si parla molto della sospensione della produzione di automobili con motori a combustione interna per il 2035, che sarebbe stata evitata a causa della contrarietà di Italia e Germania. In realtà le posizioni dei due paesi sono diverse, e alla fine è passata la mozione tedesca, in cui si continueranno sì a produrre questi motori, ma solo se potranno funzionare alimentati al 100% con e-fuel.
Cerchiamo di capire la differenza tra e-fuel e biocombustibili, quanto veramente sono "rinnovabili" e cosa spinge i due governi nelle rispettive posizioni.
Riusciamo a fare la telefonata! Con Ginox, autore di "Crypto Bluff" parliamo di crittovalute, della loro storia e della retorica che le accompagna.
Chiudiamo con qualche notiziola."
Ascolta l'audio sul sito di Radio Onda Rossa
Walter Vannini offre uno sguardo all'economia politica di chatGPT e disruption assortite. La forza del marketing nel vendere fuffa.
Ma in ogni caso: quali saranno le conseguenze sul lavoro delle persone delle tecnologie definite Intelligenza Artificiale e in particolare quelle basate sul Natural Language Processing, come ChatGPT? Chi guadagnerà dall'impatto di queste tecnologie (Spoiler: i datori di lavoro)?
Apriamo sulla notizia tecnologica del momento: un gruppo israeliano, Team Jorge, era impegnato nel dare supporto a campagne elettorali ed aziendali utilizzando il solito repertorio della disinformazione online, unito però ad una elevata competenza tecnologica, facendo largo uso di bot.
A proposito di disinformazione, il nuovo nemico è TikTok: dopo il divieto USA, anche la commissione europea lo proibisce per il personale della commissione. Si parla di proibirlo anche in Italia. Il motivo? aldilà delle dichiarazioni di facciata, sulla privacy, sulla disinformazione, e sui minorenni, il timore evidentemente è quello che funga da cavallo di Troia per il governo cinese.
A proposito: secondo Google (nello specifico, consultando il Play Store) TikTok, Twitter, e tante altre applicazioni non diffondono dati a terzi. È vero? A giudicare dalle stesse Privacy Policy pubblicate sui siti delle rispettive compagnie, no. Una ricerca di Mozilla ci aiuta a capirne di più.
A seguire notiziole.
Chiudiamo con il periodico aggiornamento ferroviario.
Puntata del 26/02/2023
Ascolta il podcast sul sito di Radio Onda Rossa
Nella trasmissione del 12/02/2023 si parla di applicazioni che non fanno quello che ci si aspetta.
Ascolta la puntata sul sito di Radio Onda Rossa