Pillole

Pillole di informazione digitale

Segnalazioni di articoli su diritti digitali, software libero, open data, didattica, tecno-controllo, privacy, big data, AI, Machine learning...

Occorre studiare l’interfaccia di Bing se si vuole capire come sarà Google post-AI.

Google pospone l’implementazione della sua intelligenza artificiale Bard nella sua UI (User Interface) in Europa per motivi legali ma possiamo già curiosare sulla sua anteprima attraverso l’area sperimentale di Google in diversi paesi nel mondo (no Europa).

Se però vogliamo avere un’idea su come sarà l’impatto dell’AI (Artiicial Intelligence) sui motori di ricerca sia a livello di SERP (Search Engine Results Page) che a livello di ranking possiamo andare a studiare ‘dal vivo’ cosa sta già presentando Bing di Microsoft grazie alla partnership con Open AI e quindi all’integrazione nella sua interfaccia di Chat-GPT (Generative Pretrained Transformer). A livello di (top) ranking non credo che il fattore X della SEO (Search Engine Optimization) ovvero la link popularity sarà messa in discussione (qualche idea di ottimizzazione post intelligenza generativa la propongo più avanti), mentre è a livello di pagina dei risultati di ricerca che, davvero, tutto, sta per cambiare drammaticamente.

Leggi l'articolo completo sul sito di Scacco al Web

Ormai tutti sappiamo che non esiste, attraverso Google, una vera navigazione privata

Per molto tempo gli utenti sono stati convinti che la navigazione in incognito su Chrome consentisse loro di utilizzare il browser con un livello altissimo di privacy. Si pensava fosse una “navigazione privata” che oltre a rendere “invisibili” i siti web consultati durante una sessione, non consentisse ai vari portali di tracciare i dati. In realtà non è così, ma la scarsa trasparenza (iniziale) nelle comunicazioni e le parole utilizzate per parlare di questo strumento, potrebbero costare molto care a Google.

Leggi l'articolo su Giornalettismo

La comodità dei servizi di Google non è esente da inconvenienti. Per conformarsi alle leggi vigenti, le Big Tech non esitano a condividere i dati dei loro utenti con le forze dell’ordine e con i Governi che dispongono dei mandati giudiziari appropriati, una peculiarità che sta generando nuovi stratagemmi di sorveglianza e investigazione.

Recentemente, Bloomberg ha pubblicato un report in cui ha esplicitato l’esistenza di una pratica poliziesca che si appoggia sui dati di geo-fencing accumulati delle varie imprese tecnologiche. In termini semplici: le autorità costringono le aziende a comunicare quante e quali dispositivi sono transitati in una specifica area geografica durante un lasso di tempo ben definito. Queste informazioni, spesso eccessivamente dispersive, vengono successivamente raffinate richiedendo a Google di tracciare le informazioni di coloro che hanno effettuato determinate ricerche sul web. Coloro che si trovano nei punti di contingenza delle due liste finiscono spesso con l’essere indagati, poco importa che la loro presenza in loco fosse innocente o casuale.

Leggi l'articolo

La puntata si apre parlando di malware. Sherlock, l'ennesimo caso di Malware proveniente dall'industria israeliana. Questo caso è di particolare interesse perché usava come vettore d'attacco la pubblicità online. Nonostante per ora le informazioni siano estremamente limitate, cerchiamo di capire storia, rischi e rimedi per questo malware.

Nel frattempo, Google rinvia ancora una volta la data per il termine del supporto al "Manifest V2" per le estensioni in Chrome. È una buona notizia, perché avrebbe significato anche la fine della possibilità di bloccare efficacemente le pubblicità dentro Chrome. Che, per inciso, è il miglior rimedio contro Sherlock.

Affrontiamo il grande mistero ferroviario dell'estate: cosa succede ai treni del Lazio? Facciamo una breve storia, con qualche ipotesi possibile, ma soprattutto lo domandiamo a voi, visto che almeno ufficialmente, nessuno lo sa. Scriveteci un'email per dirci la vostra!

Ancora sul trasporto pubblico, nella delibera di Roma Capitale in cui, tra le tante cose, si approvano:

  • futuribili interventi per i varchi ZTL in uscita... nonostante non sia ancora chiaro a cosa servono questi varchi
  • un innovativo ma forse non altrettanto utile sistema di monitoraggio dei parcheggi

Chiudiamo con due notiziole:

  • la metro B allinea le sue manutenzioni in maniera perfetta in modo che, guarda caso, vadano ad aiutare la Ryder Cup
  • Scientology si oppone alla riparazione per i suoi apparecchi, forse temendo che qualcuno li faccia funzionare

Ascolta l'audio sul sito di Radio Onda Rossa

«La pratica» - si diceva un tempo - «è più importante della grammatica». È per questo motivo che per oggi Cassandra dismette il cappello da profetessa per raccontare come sono stati i suoi ultimi due anni senza Google, più precisamente con uno smartphone Android completamente degooglizzato.

Che cosa manca di più?

Certamente Google Maps. L'utilizzo delle reti WiFi per migliorare la rilevazione delle posizioni e l'integrazione con il motore di ricerca e i punti di interesse rendono Maps un'applicazione dall'uso incredibilmente semplice e potente.
Il sostituto Magic Earth, che usa solo il posizionamento GPS e le mappe di Open Street Map, è molto più spartano e farraginoso da utilizzare. Ma 10 anni fa sarebbe stato giudicato invece un miracolo dell'informatica, e comunque vi porta dove volete andare. È un sacrificio che valeva senz'altro la pena di fare. I ristoranti cercateli con un motore di ricerca.

Leggi l'articolo completo su ZEUS News

I garanti della privacy di Italia, Austria e Francia avevano confermato che Google Analytics non rispetta il GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati). L’autorità svedese ha invece deciso di sanzionare due aziende locali.

Il garante svedese ha esaminato i casi di CDON, Coop, Dagens Industri e Tele2. Dato che le misure tecniche implementate dalle quattro aziende non garantiscono un sufficiente livello di protezione dei dati inviati negli Stati Uniti, l’autorità ha ordinato di non usare più Google Analytics. Tele2 ha già rispettato l’ordine, ma dovrà pagare una multa di 12 milioni di corone (circa un milione di euro). Una sanzione di 300.000 corone (circa 25.400 euro) è stata invece inflitta a CDON.

Leggi l'articolo su Punto Informatico

È in arrivo un nuovo richiamo dell’Unione Europea a Google. Questa volta il problema risiede nella violazione delle norme comunitarie antitrust da parte della società americana, che avrebbe distorto la concorrenza nel settore dell’adtech, la tecnologia pubblicitaria. La Commissione ha così inviato la sua opinione preliminare in cui si sostiene che Google abbia favorito i propri servizi di pubblicità online a scapito della concorrenza. L’indagine, ad ogni buon conto, è ancora in corso e il parere dell’Ue non è in alcun modo vincolante, anche se di certo ha un suo peso. È per questo che Google ha già fatto sapere di respingere le conclusioni a cui è giunta la Commissione e che risponderà nel merito della vicenda.

Leggi l'articolo su "Il Manifesto"

Nella puntata di Le Dita Nella Presa del 16 Aprile 2023 si è parlato di:

  • Il TorProject presenta un nuovo browser che... non include tor! Raccontiamo di cosa si tratta e, già che ci siamo, ne approfittiamo per parlare un po' di Tor, VPN e affini.
  • Finalmente compiuta la sottomissione del capitalismo californiano alle volontà popolari in India, dove finalmente sarà il governo, con apposita commissione, a indicare quali notizie sono false e vanno rimosse dai social network.
  • Ancora azioni legali contro la possibilità di scaricare i video di Youtube. Questa volta a farne le spese è il provider del sito di presentazione di youtube-dl.
  • L'intelligenza artificiale inventa. A proposito di notizie false, vediamo quanto sono brave le IA a crearne, focalizzandoci sul fenomeno dello swatting as a service.
  • Nuovo passo nella paradossale lotta tra Google e Apple sulla protezione della privacy. Google cerca di rimontare obbligando le app presenti nel Play Store ad includere funzioni di cancellazione dell'account e dei dati.
  • Finalmente un alto esponente del Pentagono sostiene che un oggetto spaziale potrebbe essere una sonda aliena, e lo scrive addirittura su un articolo (non pubblicato). Non tutti sono d'accordo.

Ascolta la trasmissione sul sito di Radio Onda Rossa

Apriamo sulla notizia tecnologica del momento: un gruppo israeliano, Team Jorge, era impegnato nel dare supporto a campagne elettorali ed aziendali utilizzando il solito repertorio della disinformazione online, unito però ad una elevata competenza tecnologica, facendo largo uso di bot.

A proposito di disinformazione, il nuovo nemico è TikTok: dopo il divieto USA, anche la commissione europea lo proibisce per il personale della commissione. Si parla di proibirlo anche in Italia. Il motivo? aldilà delle dichiarazioni di facciata, sulla privacy, sulla disinformazione, e sui minorenni, il timore evidentemente è quello che funga da cavallo di Troia per il governo cinese.

A proposito: secondo Google (nello specifico, consultando il Play Store) TikTok, Twitter, e tante altre applicazioni non diffondono dati a terzi. È vero? A giudicare dalle stesse Privacy Policy pubblicate sui siti delle rispettive compagnie, no. Una ricerca di Mozilla ci aiuta a capirne di più.

A seguire notiziole.

Chiudiamo con il periodico aggiornamento ferroviario.

Puntata del 26/02/2023

Ascolta il podcast sul sito di Radio Onda Rossa

Il ministro dell’istruzione francese ci dà una lezione, dichiarando illegale l'utilizzo della versione Online di Microsoft Office 365 e di Google Docs nelle scuole e nel settore dell'istruzione, ha detto no a Microsoft e a Google confermando di non volere le offerte gratuite di Microsoft Office 365 e Google Workspace nelle scuole.

Chiediamo al Ministro Valditara di fare lo stesso, incentivando iniziative in campo di sovranità e libertà digitale Leggi l'articolo completo