I problemi delle linee guida per l’adozione dell’intelligenza artificiale in tutti gli ordini e gradi di istruzione: tra clamorose assenze, contraddizioni e ossimori. L’ennesima riforma calata dall’alto. Ma un’altra strada è possibile
Al rientro a scuola, studenti, famiglie e docenti hanno trovato l’ennesima sorpresa: un dettagliato libriccino contenente le linee guida per una rapida adozione – naturalmente consapevole, responsabile e senza ulteriori oneri a carico del bilancio – dell’intelligenza artificiale in tutti gli ordini e gradi di istruzione.
A una prima analisi, le linee guida sembrano proseguire nella spinta verso l'adozione di tecnologie digitali non facilmente controllabili dagli attori della scuola, con un forte rischio che si riproponga lo scenario già visto con i progetti PNRR Scuola 4.0: una corsa a spendere fondi per introdurre hardware e software, senza possibilità di scelta consapevole da parte delle scuole, terminata in un sostanziale trasferimento di fondi pubblici al privato. L'enfasi sull'innovazione tecnologica e sulla transizione digitale delle scuole raramente tiene conto delle esigenze didattiche della comunità scolastica, per puntare l'obiettivo su un mero accumulo di tecnologie che si rivelano ingestibili dalle scuole, vuoi per incapacità, vuoi perché le tecnologie adottate sono spesso opache, o anche perché delegate completamente a imprese private.
L'articolo di Mazzoneschi e Barale (C.I.R.C.E.) è uscito nel quotidiano Domani.
"A partire dal mese di novembre 2023 il Ministero migrerà le vecchie caselle di posta @posta.istruzione.it su un nuovo sistema a seguito di decorrenza dei termini contrattuali."
Quello che il Ministero omette di dire è quale sarà il nuovo provider e quali sono le ragioni del cambio di fornitore.
Mentre il motivo del cambio di fornitore non è molto chiaro (la sezione vantaggi chiarisce solo in parte), il primo mistero è svelato facilmente visitando la sezione "Per saperne di più" sulla migrazione del sito del Ministero. Si legge: "Potrà accedere alla nuova webmail tramite il seguente link: https://outlook.office.com/". Ovvero il sistema di posta elettronica è "ospitato" sui server Microsoft.
Le domande a questo punto sono lecite:
Queste le domande. Ci sarà mai risposta?