Pillole di Informazione Digitale è una raccolta di segnalazioni relative alla tecnologia con approccio critico.

Newsletter di aprile 2024 dedicata ad appuntamenti, corsi, notizie e consigli.

In questo numero della newsletter troverete alcuni appuntamenti di presentazioni e laboratori, consigli per corsi, notizie varie e segnalazioni di alcune interessanti trasmissioni radiofoniche. Inoltre, l'immancabile consiglio di lettura.


La newsletter, che come avrete visto è aperiodica, è inviata ad un numero ristretto di persone. Siete stati selezionati tra le persone che, credo, avranno piacere nel ricevere questa mail :) . In caso contrario potete cancellarvi Altrimenti potete segnalarla a chi pensate che possa essere interessat*.

La newsletter ha una cadenza irregolare, ma non più frequente di una volta al mese.

Trovate le segnalazioni complete sul sito delle Pillole

Se volete, sul sito delle Pillole potete ascoltare l'audio di alcune trasmissioni radiofoniche e podcast

Se poi siete interessati a leggere le segnalazioni in maniera tempestiva potete consultare il canale Telegram


Siete stanche/icopertina dei soliti esperti che, su Facebook, lanciano allarmi perché adottiate nel minor tempo possibile "l'intelligenza artificiale a scuola" senza sapere nemmeno bene cosa sia?

Giovedì 11 aprile avranno luogo due eventi per comprendere davvero cosa sia l'intelligenza artificiale e come sia possibile insegnarla, quali strumenti siano davvero pronti per essere adottati (e quali no).
Affronteremo la storia del fenomeno, la differenza di scala (e di retaggio) tra le tecnologie industriali e quelle conviviali e come queste differenze interagiscano con la società e con la scuola.

ONLINE DALLE 14.30 alle 16.30
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DAL VIVO ALLA LIBRERIA OOLP di Torino, Via Maria Vittoria 36 ore 18.00
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Presentazione di "Tecnologie conviviale" al CSOA Forte Prenestino

MilaniMERCOLEDÌ 17 APRILE 2024 ore 19, AvANa, Forte Infoshop & Sala da tè inTHErferenze presentano: Tecnologie Conviviali di Carlo Milani

Le macchine digitali con cui conviviamo dicono molto del modo in cui trattiamo noi stessi e il mondo, mettendoci di fronte alle nostre contraddizioni.

Il libro di Carlo Milani, "Tecnologie Conviviali" propone scenari inediti in cui possiamo non solo immaginare ma anche costruire concretamente relazioni diverse, prive delle gigantesche asimmetrie di potere che connotano oggi il rapporto tra umani e macchine.

In questo radicale ripensamento del nostro rapporto con la tecnologia, che non a caso riecheggia le tesi di Ivan Illich, adeguandole però al mondo digitale, Milani ci invita a instaurare una diversa relazione con quegli «esseri tecnici» – elettrodomestici, computer, robot industriali… – che ormai vivono con noi, rendendoci apparentemente sempre più potenti (e di fatto sempre più subordinati). E lo fa puntando l'attenzione su quelle gerarchie oppressive, tipiche delle nostre società, che si replicano anche nelle relazioni fra umani e macchine, producendo una tecnoburocrazia che intende comandare e governare le macchine proprio come comanda e governa gli umani. Eppure, ci dice Milani, un'altra evoluzione è ancora possibile. Se infatti l'attuale sistema tecnoburocratico poggia su scelte quotidiane di delega, sottomissione e conformismo, l'attitudine hacker rappresenta lo sguardo curioso di chi è alla ricerca di un uso conviviale delle macchine. Un approccio capace di riconfigurare la nostra visione tecnosociale, affrancandola dal rapporto comando/obbedienza proprio dell'immaginario gerarchico.

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Nell'aFADmbito delle azioni del PNRR abbiamo organizzato dei corsi di Pedagogia Hacker su misura per docenti delle scuole primarie e secondarie.

 

 

Scopri i 3 cicli: date, orari e contenuti.

Ogni corso è rivolto ai docenti delle scuole secondarie o primarie, sia di ruolo che precari/e, è gratuito.

Puoi scegliere di partecipare a uno dei corsi o a tutti e tre.

Leggi di più per scoprire i 3 cicli: date, orari e contenuti.


Presentazione di Tecnologie conviviali a Roma

Nel mese di aprile 2024, tre sono gli appuntamento con il libro Tecnologie Conviviali di Carlo Milani a Roma. Ecco tutte le date e i luoghi.

 

 

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Le Dita Nella Presa - Scudi bucati

La puntata rLDNPacconta la storia di una backdoor scoperta recentemente all'interno del sistema operativo Linux. Nonostante in questo caso tutto sia stato scoperto prima che potesse essere realmente efficace, vale la pena di andarla a guardare in dettaglio, non solo da un punto di vista tecnico, ma anche dal punto di vista delle dinamiche sociali che la hanno permessa.

Proseguiamo con l'ormai immancabile Piracy Shield. Nonostante sia ormai chiaro che il sistema fa acqua, AGCOM lo difende a spada tratta, respingendo tutti i reclami e contrattacca comminando multe a chi la pensa diversamente, come Assoprovider. Peccato che probabilmente la multa non è dovuta. Con Cloud Flare invece, bandiera bianca (nel senso di whitelist).

Chiudiamo con le notiziole, tra cui segnaliamo il rinvio dell'estradizione di Assange a quando gli Stati Uniti dichiareranno che Assange non rischia la pena di morte. Per il resto, solite cose: schermi che guardano te che guardi pubblicità che alimentano AI che non funzionano.

Ascolta sul sito di Radio Onda Rossa


AGCOPiracy shieldM ha multato Assoprovider per ostacolo all'attività di vigilanza, ma si è rifiutata di fornire l'elenco degli indirizzi IP che sono stati oscurati. Nel frattempo tutti si chiedono quando arriveranno le multe per gli utenti del pezzotto.

La piattaforma antipirateria Piracy Shield è ancora al centro delle polemiche, ed è bombardata da critiche che si riversano automaticamente sull’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM), che tanto l’ha voluta e che la gestisce direttamente, anche se non l’ha sviluppata in casa ma se l’è fatta regalare dalla Lega Serie A di calcio.

Alle critiche l’AGCOM risponde con un muro sempre più alto, con la tolleranza zero e minimizzando gli effetti collaterali dello scudo antipezzotto. Ma anche con le multe, come testimonia l’ultima comunicazione dell’associazione italiana degli Internet Provider, Assoprovider, che rappresenta oltre 250 aziende grandi e piccole.

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“Le emissioni segrete”, un libro per conoscere l’impatto ambientale del digitale

La fisica Giovanna Sissa chiarisce come l'universo digitale, in apparenza immateriale, mantenga un profondo legame fisico con la materia e generi un forte impatto in termini di emissioni di gas serra, consumi di energia e sfruttamento di risorse non rinnovabili

“È possibile una transizione digitale che sia anche ecologica?”. È da questo interrogativo che nascono le tesi esposte da Giovanna Sissa nel nuovo libro Le emissioni segrete, recentemente pubblicato da il Mulino. Insegnante di Sostenibilità ambientale dell’ICT al Dottorato di ricerca STIET dell’Università di Genova, Sissa sostiene che la risposta alla domanda di cui sopra, “può essere affermativa solo se impariamo a comprendere i costi ambientali dei sistemi digitali, intelligenti o meno, che permeano la vita contemporanea e quelli di ciò che ne consente il funzionamento: le infrastrutture di telecomunicazione e i data center”.
Secondo la studiosa, “la consuetudine con gli oggetti digitali ci rende insensibili al loro impatto in termini di emissioni di gas serra, consumi di energia elettrica, sfruttamento di risorse non rinnovabili e produzione di rifiuti elettronici, impronte che spesso restano ‘segrete’, invisibili ai nostri occhi, perché il settore digitale non si è mai preoccupato davvero di evitarle e ridurle”.

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GazaWeb e gli Alberi della Rete

Da alcuni mesi la ong ACS sperimenta un sistema di connessione internet alternativo che permetta di aggirare il blocco imposto da Israele sulle comunicazioni nella striscia di Gaza: gli Alberi della Rete.

Il progetto GazaWeb prevede sistemi multipli che forniscono l’accesso a reti di telefonia e/o dati Assistendo all’embargo comunicativo imposto alla popolazione di Gaza – rilevato quotidianamente a causa delle interruzioni di contatto con i cooperanti operativi sul territorio – ACS riconosce il valore che rappresenta l’accesso universale alla comunicazione, alle fonti di informazione e all’interazione attraverso la rete telefonica e internet. Diritto riconosciuto dalle Nazioni Unite, ma a Gaza gestito, ripetutamente negato e costantemente sottoposto al controllo dalle autorità israeliane.

Per contrastare questo fenomeno e attivare sistemi di comunicazione stabile con Gaza, la ong ACS ha lanciato il progetto GazaWeb.

Leggi come funziona e come collaborare sul sito di ACS-Italia


20 secondi per uccidere: lo decide la macchina

Il Manifesto pubblica l'inchiesta dei siti di informazione israeliani +972 e Local Call: l’intelligenza artificiale dietro il massacro di Gaza. 37mila palestinesi «marcati» dalla Ia e colpiti nelle loro case. Poca o nulla supervisione umana: «Per l’assassinio dei comandanti senior, si era disposti a uccidere centinaia di civili. Avevamo un calcolo: quanti per un comandante di brigata, quanti per uno di battaglione»

Nel 2021 è stato pubblicato in inglese un libro intitolato The Human-Machine Team: How to Create Synergy Between Human and Artificial Intelligence That Will Revolutionize Our World, sotto lo pseudonimo «Brigadier General Y.S.». In esso, l’autore – un uomo che abbiamo confermato essere l’attuale comandante dell’unità di intelligence d’elite israeliana 8200 – sostiene la necessità di creare una macchina speciale, in grado di processare rapidamente enormi quantità di dati per generare migliaia di potenziali «obiettivi» per gli attacchi militari nel mezzo di una guerra. Una tecnologia del genere, scrive, risolverebbe quelle che ha descritto come «strettoie umane, sia nell’individuazione di nuovi obiettivi che nel processo decisionale per approvarli».

Una tale macchina, si è scoperto, esiste davvero.

Una nuova inchiesta condotta da +972 Magazine e Local Call rivela che l’esercito israeliano ha sviluppato un programma basato sull’intelligenza artificiale noto come Lavender, di cui qui si scrive per la prima volta.

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Giganti del digitale Usa nel mirino di Bruxelles

Big Tech. Alphabet (che controlla Google), Apple e Meta avrebbero violato il Digital Markets Act. La Commissione europea avvia un’indagine contro le tre aziende

È ancora scontro tra Europa e Big Tech americane, sempre in nome dell’apertura del mercato e del rispetto delle regole della concorrenza. Solo tre settimane dopo la pesante multa da 1,8 miliardi di euro comminata ad Apple da Bruxelles per violazione alla competitività in merito allo streaming musicale, la Commissione europea ha avviato ora un’indagine per non rispetto del Digital Market Act (Dma) – la legge sui mercati digitali entrata in vigore da due settimane – contro tre colossi digitali: Aphabet, che controlla Google, Meta, a cui fanno riferimento i social network Facebook e Instagram, e di nuovo contro il gigante di Cupertino.

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Brugole e Merletti 2024

Anche quest'anno torna Brugole e merletti al NextEmerson - Firenze. 10 - 11 - 12 maggio 2024.

Tre giorni di workshop pratici e autoriparazioni.
laboratori arditi, esperimenti rudimentali, scambi di sapere...

 

Tutto quello che avresti sempre voluto imparare a riparare, cucire, smontare, avvitare, riutilizzare, prendre a martellate.

Leggi tutte le informazioni

 


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