Pillole di Informazione Digitale è una raccolta di segnalazioni relative alla tecnologia digitale con approccio critico.
Newsletter di aprile 2024 (ancora di prova) dedicata principalmente ad Intelligenza Artificiale, licenziameni e presunta crisi delle imprese tecnologiche, software libero e scuole, open source, litio nel Lazio, prossimi appuntamenti.
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Il lancio precipitoso di chatbot AI da parte delle Big Tech ha una fortissima probabilità di degradare l'ecosistema informativo della rete. Molte voci chiedono nuove regole per arginare un'imminente invasione di artefatti prodotti da reti generative sempre più precise che renderà potenzialmente impossibile distinguere il vero dal falso.
Nel suo breve racconto Agnese Trocchi immagina un mondo futuro dove questo è già accaduto...
Leggi il racconto sul sito di CIRCE
Possibili giacimenti di litio nel Lazio. Lo stato degli scavi e gli interessi in gioco.
Nella città di Campagnano, a pochi chilometri dalla Capitale, inizia a diffondersi un crescente interesse per le risorse minerarie del territorio. A seguito di rilevamenti geologici si inizia a parlare infatti della possibile presenza nel suolo di giacimenti di litio ovvio un metallo prezioso probabilmente nascosto nel sottosuolo a migliaia di metri di profondità e disciolto nell'acqua.
Anche chiamato oro bianco, si tratta di una risorsa preziosa per le batterie che sarà cruciale nei processi produttivi della transizione energetica per la costruzione delle batterie presenti nelle auto elettriche, nei cellulari o ancora quelle integrate nei impianti solari.
Giudizi e decisioni che hanno effetti rilevanti sulle vite delle persone sono oggi affidati, in un numero crescente di ambiti, a sistemi di intelligenza artificiale che non funzionano. Tali malfunzionamenti non sono occasionali e non sono scongiurabili con interventi tecnici: essi rivelano, anzi, il funzionamento ordinario dei sistemi di apprendimento automatico, utilizzati impropriamente per compiti che non è loro possibile svolgere o che sono impossibili tout court.
Le decisioni basate su tali sistemi sono costitutivamente discriminatorie, e dunque, in alcuni ambiti, infallibilmente lesive di diritti giuridicamente tutelati, in quanto procedono trattando gli individui in base al loro raggruppamento in classi, costituite a partire dalle regolarità rilevate nei dati di partenza. Essendo radicata nella natura statistica di questi sistemi, la caratteristica di dimenticare i «margini» è strutturale: non è accidentale e non è dovuta a singoli bias tecnicamente modificabili. Ci si può trovare ai margini dei modelli algoritmici di normalità in virtù di caratteristiche totalmente irrilevanti, rispetto alle decisioni di cui si è oggetto.
Alla vasta documentazione degli esiti ingiusti, nocivi e assurdi di tali decisioni, le grandi aziende tecnologiche – paventando un divieto generalizzato – hanno risposto, in evidente conflitto di interessi, con un discorso sull'etica: è nata così, come operazione di cattura culturale, con l'obiettivo di rendere plausibile un regime di mera autoregolazione, l'«etica dell'intelligenza artificiale». Si tratta di una narrazione che le aziende commissionano e acquistano perché è loro utile come capitale reputazionale, che genera un vantaggio competitivo; è cioè un discorso, rispetto al quale le università hanno il ruolo, e l'autonomia, di un megafono; è «un'esca per catturare la fiducia» dei cittadini: un discorso pubblicitario che, in quanto declamato da altri, non appare neppure come tale.
La funzione di tale discorso è quella di tutelare, legittimandolo, un modello di business – fondato sulla sorveglianza e sulla possibilità di esternalizzare impunemente i costi del lavoro, degli effetti ambientali e dei danni sociali – il cui nucleo consiste nella vendita, alle agenzie pubblicitarie, della promessa di un microtargeting fondato sulla profilazione algoritmica.
Negli ultimi anni, l'opera di demistificazione della natura meramente discorsiva e del carattere strumentale dell'«etica dell'intelligenza artificiale», che trasforma l'etica nella questione della conformità procedurale a un «anemico set di strumenti» e standard tecnici, è stata così efficace da indurre molti a liquidare come inutile o dannosa – in quanto disarmata alternativa al diritto o vuota retorica aziendale – l'intera filosofia morale.
Al dissolversi della narrazione sull'etica dell'intelligenza artificiale, compare il convitato di pietra ch'essa aveva lo scopo di tenere alla larga: si sostiene infatti ora, da più parti, l'urgenza che ad intervenire, in modo drastico, sia il diritto. L'adozione di sistemi di apprendimento automatico a fini decisionali, in ambiti rilevanti per la vita delle persone, quali il settore giudiziario, educativo o dell'assistenza sociale, equivale infatti alla decisione, in via amministrativa, di istituire delle «zone pressoché prive di diritti umani».
A chi, in nome dell'inarrestabilità dell'innovazione tecnologica, deplori gli interventi giuridici, giova ricordare che il contrasto non è, in realtà, tra il rispetto dei diritti umani e un generico principio di innovazione, ma tra il rispetto dei diritti umani e il modello di business dei grandi monopoli del capitalismo intellettuale.
Nella puntata di Le Dita Nella Presa del 16 Aprile 2023 si è parlato di:
A giudicare dai dati sul primo trimestre del 2023, il mercato dei PC è in crisi: secondo IDC, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso le vendite sono crollate del 29%, arrivando a 56,9 milioni di unità contro gli 80,2 milioni dell’anno scorso.
[...]
Eppure anche le vendite dei telefonini non stanno brillando, anzi; i dati sull’ultimo trimestre del 2022 hanno riportato il maggior declino della loro storia, pari al -18,3%, per un -11,3% su base annuale. Il dato che più ha preoccupato gli analisti è che per la prima volta le consegne durante il periodo delle vacanze invernali, da sempre il momento “caldo” dell’anno per gli acquisti legati alle feste, sono diminuite rispetto all’anno precedente.
Cassandra Crossing/ Esiste una scuola di pensiero che ritiene possibile l'evoluzione "spontanea" dei modelli linguistici in "vera" intelligenza artificiale. Di che cosa si parla esattamente?
È un concetto interessante in cui Cassandra non si era mai imbattuta. Ha invece scoperto che l'ipotesi è, pur in un ambiente molto ristretto, oggetto di dibattito filosofico e anche scientifico. Molto interessante, e vediamo di spiegare il perché.
Perdonate però la vostra profetessa preferita, perché sono necessarie un bel po' di premesse. Speriamo che almeno i 24 indomiti lettori mi seguano senza esitare.
L'AGID (Agenzia per l'Italia Digitale) ha pubblicato le statistiche di errori rilevati sui siti Web della Pubblica Amministrazione svelando lo strumento di analisi Muve++ (Multiguideline Accessibility and Usability Validation Environment) sviluppato dall’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione “Alessandro Faedo” (ISTI) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR).
Uno dei fenomeni che hanno segnato il mondo dell’industria tecnologica mondiale nel 2022 è sicuramente l’ondata di licenziamenti dei dipendenti delle Big Tech.
Con questo termine – almeno in questo articolo – intendiamo generalmente le grandi piattaforme digitali basate negli Stati Uniti: i cosiddetti GAFAM (Google, Amazon, Facebook o Meta, Apple e Microsoft), Twitter, ma anche altri attori del settore, come Uber o Spotify. Sotto questa espressione si raggruppano solitamente le aziende tecnologiche leader nei rispettivi settori, con alte valutazioni di mercato e una significativa influenza sullo sviluppo dell’industria.
Dopo un momento di crescita che pareva inarrestabile, culminato durante la pandemia del 2020 – 2021, aziende come Google, Facebook, Twitter, Microsoft hanno iniziato a lasciare a casa i loro lavoratori, a blocchi di centinaia o di migliaia, o a interrompere le assunzioni.
Puntata di Doppio Click su Radio Popolare Milano interamente dedicata all'Intelligenza Artificiale con ospite Carlo Milani.
Prima parte di trasmissione dedicata alla limitazione provvisoria del trattamento dei dati degli utenti italiani nei confronti di OpenAI, la società statunitense che ha sviluppato e gestisce la piattaforma ChatGPT, disposta dal Garante per la protezione dei dati personali.
La seconda parte approfondisce i temi generali dell'Intelligenza Artificiale con l'aiuto di Carlo Milani, autore insieme a Vivien García di un importante articolo, pubblicato su Mondo Digitale, dal titolo: "L'evoluzione dell'Intelligenza Artificiale: dall'automazione del lavoro al condizionamento reciproco".
Ascolta la puntata di Doppio Click sul sito di Radio Popolare Milano